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Autore: Fantasy090    28/07/2016    4 recensioni
Artù Pendragon viene costretto, volente o nolente, ad accompagnare sua sorella Morgana ad acquistare l'abito perfetto per il suo matrimonio. L'ennesima scocciatura. Ma cosa succederà quando farà la conoscenza del misterioso (ed adorabile) sarto della prestigiosa boutique? Sarà amore a prima vista, o...?
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Galvano, Merlino, Nimueh, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Lancillotto, Merlino/Artù
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Say yes to the dress(maker) cap.3

-Ricapitolando, rose bianche e gigli rosa per le navate, piccolo bouquet di gardenie per ogni fila di sedie, peonie e ibiscus per i centrotavola… direi che non ti resta che scegliere il tuo bouquet…- sorrise soddisfatto il fioraio.

-Se un angelo Lancelot- cinguettò Morgana –Se non fosse Gwen quella a detenere il tuo cuore, non nego che avrei potuto anche farci un pensierino- ammise con una strizzatina d’occhio

Il ragazzo rise imbarazzato, scompigliandosi i corti capelli bruni.

-Comunque… credevo che Artù avrebbe dovuto accompagnarti nel tuo giro. Ieri sera mi ha tenuto al telefono quaranta minuti buoni per lamentarsene.- confessò divertito.

Morgana annuii partecipe.

-Artù ho preferito lasciarlo ad una gelateria qui vicino. Temo che il suo ingresso in quella che viene definita “Moda” l’abbia traumatizzato più di quanto credessi. Non la finiva più di maledire elfi orecchiuti, lenti a contatto e cose così…- rivelò cospiratoria, come se la faccenda le provocasse grandi preoccupazioni.

-Oh…uhm, capisco.- fece il fioraio.

-E Gwen? Tutto bene alla convention?- chiese la ragazza offrendo al giovane la sua platinum.

-Mi ha chiamato qualche ora fa. Ha detto che è tutto molto interessante ed ha avuto l’occasione di conoscere medici davvero talentuosi. Ma non preoccuparti, mi ha rassicurato sul fatto che sarà assolutamente a casa per aiutarti con gli ultimi preparativi.- raccontò Lancelot passandole il lettore.

Morgana strisciò veloce la carta e compose pensierosa il pin.

-Spero che il vestito da damigella che ho scelto le piaccia. Le ho mandato una foto, ma impegnata com’è non deve essere riuscita ancora a dargli un’occhiata-

-Sono certo che lo adorerà- la rassicurò timidamente il giovane.

Morgana annuì un paio di volte e, salutando il ragazzo, si diresse verso la porta, soddisfatta dei suoi acquisti.

-Aspetta- la richiamò il fioraio –Prendi questi. Campioni omaggio, uno per te e uno per Artù- sorrise.

-Cosa sono?- chiese Morgana curiosa, osservando i due pacchettini colorati che le venivano porti.

-Semi. Sono appena arrivati. Basta piantarli nella terra umida. Mi sembrava carino lasciarne qualcuno ai clienti così da poter creare ognuno il proprio giardino personale.- recitò orgoglioso.

-Nessuno riuscirebbe comunque a coltivare dei fiori belli come i tuoi- assicurò la ragazza sorridendogli –Lascio a te la scelta del bouquet. Sono certa che non mi deluderai…-

E con un piccolo cenno uscì dal negozio riponendo i due sacchettini in borsa.

 

                       § § § § O § § § §

 

-Sono in pausa!- informò Merlino alle sarte del laboratorio.

Aveva appena terminato di reinventare un abito di una ragazza che si sarebbe sposata tra qualche settimana e gli aveva chiesto se poteva rimodernare il vestito da sposa di sua madre.

La stoffa era piuttosto rovinata, ma quel pizzo era splendido. Sarebbe stato un peccato buttarlo via.

Con un po’ di lavoro alla fine il risultato era stato molto più che soddisfacente e la ragazza era uscita felice dalla boutique poco prima di pranzo.

Fischiettando si diresse allegro verso la pasticceria di Gwaine, qualche strada più avanti. Aveva una gran voglia di gelato al sambuco e torta al cioccolato.

Mentre apriva contento la porta a vetri, la campanella annunciò il suo arrivo all’amico, intento a servire i caffè al bancone e flirtare spudoratamente con una cliente.

-Ehi Merls, buongiorno- lo salutò il proprietario.

Se fosse stato una donna, probabilmente Gwaine si sarebbe messo a fargli il baciamano, pensò divertito.

-Il solito?- chiese mentre spruzzava della panna su una tazza di cioccolata fumante.

-Il solito.- annuì il sarto accomodandosi in un dei tavoli lungo la vetrata.

Da li poteva osservare le persone correre lungo il marciapiede e i taxi neri che sfilavano per le vie trafficate.

Nonostante il freddo, dentro il locale regnava un piacevole tepore.

-Amico, non hai idea di chi mi è capitato di incontrare oggi!- esclamò il pasticcere, ordinando sul tavolo i dolci e accomodandosi di fronte a lui. A quell’ora il locale era vuoto.

-Buffo, stavo per dirti la stessa cosa…- ammise l’amico, molto meno allegramente, poggiando la testa sul tavolo.

-Artù Pendragon!-

-Chi?- chiese Merlin confuso.

-Ma sì. Alto, capelli biondi, occhi oscenamente azzurri, attualmente candidato come parlamentare...- continuò.

-Credevo che i parlamentari dovessero avere almeno cinquant’anni!-

-Vero. Ma quando tuo padre è Uther Pendragon sembra che perfino la mezza età sia un optional. A quanto pare la legge è stata fatta rivalutare in favore del fulgore della giovinezza…-

-Uther Pendragon... il tizio che si dice abbia in pugno la direzione dell’M5 e dell’M6?-

-Proprio lui…-

-Assurdo-

-Non quanto suo figlio. Voglio dire, per essere uno fresco di candidatura, me lo aspettavo un po’ più in tiro- ammise il pasticcere tornando al bancone a lavare le tazze...

-Che intendi?- chiese Merlino curioso sgranocchiando un biscotto. Era raro che Gwaine avessero pettegolezzi che potessero essere ritenuti davvero tali.

-Uhm… cravatta larga, camicia sbottonata, capelli spettinati… ah, e la giacca del completo piena di peli bianchi. Lo sai, per un attimo mi ha ricordato quell’orrendo tappeto di pelliccia che tenete in negozio- ridacchiò, parecchio divertito.

A Merlino, invece, iniziarono a venire i sudori freddi.

-Per caso ti è parso anche incredibilmente asino e pieno di sé?- chiese preoccupato.

-E’ un politico Merls, quelli sono sempre asini e pieni di sé- assicurò l’amico glassando dei muffins.

Il seme dei brutti presentimenti iniziò a sbocciare ad una velocità spaventosa.

- Pendragon?-

L’amico annuì.

-Politico?- ripetè preoccupato

Gwaine annuì di nuovo.

-Cazzo.-

-Merlino, linguaggio!-

-Scusa. Devo andare. Ci vediamo stasera.- assicurò il moro prima di afferrare la giacca e uscire di gran fretta dal locale.

-Ma hai lasciato indietro i miei Cookyes alle mandorle!- gli urlò dietro il pasticciere.

Il che era un valido quanto assurdo modo per dire che c’era qualcosa che l’amico non gli diceva e che lui voleva sapere.

-Vabbè, te li metto via per stasera!- lo informò ancora, mentre l’altro era ormai dall’altra parte della strada.

Il che era un altro valido quanto assurdo modo per dire che tanto, prima o poi, l’avrebbe fatto parlare.

 

                       § § § § O § § § §

 

Andiamo, è totalmente assurdo! Non può essere lui. Deve essere una coincidenza.

Per forza. Deve essere così.

-Merlino, sei tornato presto- osservò una delle inserviente vedendolo rientrare in gran fretta.

-Si, uhm, non avevo particolarmente fame- mentì il ragazzo.

-Oh, capisco. Ti senti male?- chiese preoccupata.

-N…no no, non preoccuparti. Devo solo controllare una cosa…- sorrise infilandosi veloce nel laboratorio

-Oh, Merlino. Giusto in tempo. Alice ti vuole nel suo studio- lo informò distratta Vivian mentre rifiniva una veletta.

Oh cavolo!

Stai calmo. Vorrà discutere delle nuove stoffe da acquistare.

-Merlino- lo accolse seria Alice –vorrei discutere con te a proposito del signor Pendragon-

-Aehm, chi?-

-Il giovane che è stato qui oggi verso le dieci. Alto, capelli biondi, occhi oscenamente azzurri…-

Merlino ebbe per un attimo un tremendo senso di deja vu.

Oh, fantastico! Quell’asino parlamentare deve essersi davvero lamentato con la direzione.

-Non so cosa le abbia detto, ma io non ho fatto nulla. Cioè, nemmeno sapevo che fosse un futuro parlamentare, anche se questo non c’entra, voglio dire, capisco alla perfezione la regola de “Il cliente ha sempre ragione”, ma chiunque dovrebbe avere il buonsenso di non sdraiarsi all’entrata di un negozio, giusto? Giusto?! A meno che non ci sia qualche legge a me sconosciuta che lo concede ai politici, cosa che non credo, no? No?! E comunque…-

-Merlino, perdonami, non so proprio di cosa tu stia parlando.- ammise leggermente confusa la dirigente interrompendo il suo sproloquiare.

Povero ragazzo, forse dovrei concedergli più giorni di riposo… pensò preoccupata.

-Non…non doveva parlarmi del signor Pendragon?- chiese incerto il sarto.

-Si. La signorina Morgana ha richiesto se possibile un completo maschile da cerimonia coordinato con il suo abito, così ho pensato che per una volta potresti approfittarne e avere l’occasione di disegnare non uno, ma ben due abiti.-

-Approfittarne?- ripetè confuso.

-Certo caro. Io sono così occupata con gli abiti del matrimoni dell’anno che, per quanto mi dispiaccia, non ho tempo per un altro abito.- ammise Alice -Voglio dire, non accade tutto i giorni che la famiglia reale si allarghi, ti pare?-

-Sta dicendo che lascia a me il compito di creare gli abiti?-

-Ovviamente dovranno essere assolutamente perfetti. Non accetterò una il minimo errore. La famiglia Pendragon è nostra cliente da anni.-

-Ma io…ma lei… è sicura di volerli affidare a me?-

-Affidare… che ottimo verbo hai scelto. Caro, sono più di trent’anni che faccio questo mestiere. Credi che non sappia riconoscere una buona mano, quando la vedo? Quei bozzetti che ti ho visto fare qualche giorno fa per la signorina Smith mi hanno definitivamente convinto.-

-Erano solo degli scarabocchi…- confesso Merlino sempre più confuso.

-Posso capire le tue preoccupazioni, ma ti prego di pensarci bene.- lo interruppe la dirigente intenerita -Mettiamola così, se il risultato sarà più che impeccabile potrei anche decidere di farti lasciare il laboratorio a favore di una promettente carriera.Dopotutto, non eri tu quello che desiderava diventare uno stilista?-

Merlino annuii semplicemente, troppo stupito dalla piega che aveva preso la conversazione.

-Accetti quindi?-

Merlino fece nuovamente dondolare la testa.

-Oh, bene caro. Il signor Pendragon sarà qui domani per prendere le misure e approvare i bozzetti- lo informò allegra la direttrice.

Merlino, perso in sogni di un futuro radioso, probabilmente nemmeno la sentì.

 

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Sono tornata ^-^ Allora, che ne dite? Povero Merlino, tra tutti doveva proprio beccarsi un asino parlamentare? XD Piccola parentesi a questo proposito: in realtà in Inghilterra si può essere nominati parlamentari già dai 18 anni (prima era dai 21) se ovviamente si è inglesi (o irlandesi). Quello della mezza età e della modifica della lagge è inventato di sana pianta (anche perchè gli inglesi non hanno una vera e propria costituzione come noi), ma rendeva le cose un po' più interessanti. Chiedo perdono (dopo questo verrò cacciata via alla fronteria con l'Inghilterra in un batter d'occhio... il che è un peccato perchè non sono mai stata in Inghilterra >< Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete dei suggerimenti ;) Al prossimo capitolo, kiss ;-*

 

 

   
 
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