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Autore: Light_Girl    28/07/2016    4 recensioni
[Mi avvicinai e riuscii a scorgere – anche se con difficoltà – una ragazza affacciata alla finestra. I nostri sguardi si incrociarono: sembrava dirmi qualcosa con lo sguardo, qualcosa simile ad un “vai via”.
Ma anche se avesse voluto dirmi questo, io non potevo andarmene. Non avevo idea di dove fossi ed era troppo buio per cercare di tornare a casa.
Le feci segno di “no” e cercai di mimare con la bocca “non posso”.
Lei allora tornò dentro e dopo poco la vidi uscire dal portone principale. Si mise a correre verso di me.
" Ti prego, va’ via! " esclamò una volta che mi ebbe raggiunta.
Era bionda, aveva gli occhi rosa, una felpa del medesimo colore e dei pantaloncini neri.
Io la guardai con fare interrogativo.
" Se "loro" scoprissero che sei qui, sarebbe la fine! "
" Loro, chi? "
" Non ha importanza, ma vattene. Ti prego, sei in serio pericolo! " esclamò preoccupata.
Serio pericolo? Di cosa stava parlando?
" Non posso andarmene. Non so dove sono e non posso tornare a casa, è troppo buio. "
" Non importa dove andrai, ma vattene via sub-- "
Si interruppe improvvisamente quando la porta dell’ingresso si aprì.]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Between Light and Shadow-

Capitolo 3

 

POV MIKI

Girai la maniglia e … era chiusa. La porta era chiusa.

In preda al panico provai a tirare con più forza, ma non si apriva.

“No, dannazione!”

Era finita. I vampiri mi avrebbero trovata e … e …

<< Oneonee~ Honey-chan, sei qui? >>

Spalancai gli occhi. Era sicuramente la voce di Raito, che sembrava provenire da una stanza lì vicino.

Provai a cercare un posto dove nascondermi, ma non c’era nulla. C’era solamente il muro alla fine del corridoio.

Ero sul punto di piangere, quando riuscii a scorgere una piccola porticina socchiusa, che si trovava dall’altra parte del corridoio. I miei occhi si illuminarono: forse c’era ancora una possibilità!

Ero carica di speranza.

Mi precipitai correndo verso quella porta e la aprii: conduceva all’esterno!!

Non riuscivo a crederci, forse ero salva!

Una parte della mia testa mi diceva che non poteva essere così semplice, un’altra di uscire e basta.

Decisi che valeva la pena tentare.

Stavo per mettere un piede fuori, quando … li sentii. Potevo sentire i loro passi e le loro inquietanti risate. Erano dietro di me, ne ero certa.

Davvero pensavo che sarebbe stato così facile scappare?

Mi girai lentamente: dodici occhi erano fissi su di me.

Intravidi una luce sinistra e famelica in quegli occhi.

Ero paralizzata, non riuscivo a muovermi.

Raito si avvicinò, seguito da altri due. << Game over, Honey-chan~ >> disse, sorridendo malizioso.

<< Emani un profumo così dolce … >> mormorò Kanato, stringendo il suo orsacchiotto.

<< Adesso sono assetato … >> sussurrò Subaru.

Tremai.

Mi osservavano come se fossi un dolcetto prelibato … e in quel momento, probabilmente, lo ero davvero.

Arretrai istintivamente, per poi sussurrare un “non avvicinatevi”.

  I tre mi ignorarono e avanzarono nuovamente verso di me.

Mi girai velocemente verso l’uscita, in un disperato tentativo di scappare, ma qualcuno mi afferrò saldamente per un polso, impedendomi di correre via.

In pochi secondi mi ritrovai faccia a faccia con il ragazzo dagli occhi e i capelli violetti.

Mi osservò: sembrava che i suoi occhi volessero arrivare fino alla mia anima.

<< Sei davvero carina, sai? >>

Arrossii per quell’affermazione e mi rimproverai subito dopo per averlo fatto in un momento del genere.

Kanato si avvicinò di più al mio viso.

<< Emani un odore davvero dolce … vediamo se il tuo sangue lo è altrettanto … >> mi sussurrò in un orecchio.

Sbiancai e il mio cuore prese a battere più veloce. Voleva mordermi!

Provai a divincolarmi per sfuggire alla sua presa, ma mi ritrovai schiacciata contro il muro. In quel momento mi resi conto di essere davvero spacciata e che, al contrario delle favole che mi raccontavano i miei genitori quando ero piccola, nessuno sarebbe venuto a salvarmi.

Lo vidi avvicinarsi pericolosamente al mio collo e chiusi gli occhi, sperando che fosse una cosa rapida, anche se il suo sguardo mi diceva il contrario. Sembrava quasi che gli piacesse vedermi terrorizzata.

Una voce mi distolse dai miei pensieri: << Ehi, non è soltanto tua, Kanato-kun … >> brontolò Raito.

Tirò la mia gamba sinistra verso di sé e io trovai il coraggio di mollargli un calcio in faccia.

Kanato accennò ad una risata lieve, mentre il ragazzo con il cappello si massaggiava il naso.

<< Andiamo, sappiamo entrambi che ti piacerebbe, Honey-chan~ >> mi provocò, sorridendo malizioso.

Spalancai gli occhi.

<< No! >> urlai.

<< Sei più scortese di quanto credessi. >> commentò Reiji.

Non ebbi neanche il tempo di girarmi che sentii un dolore lancinante alla spalla e al braccio sinistro. Non era nulla in confronto alle punture contro l’anemia che mi facevano i dottori quando ero piccola e di cui avevo tanta paura.

Provai a spingere via Kanato, ma questo mi arrecò solo altro dolore.

La stanza prese a girare intorno a me.

Sentii le forze venir meno e la vista appannarsi: persi i sensi.

 

***

 

Mi ripresi dopo un tempo indefinito; a giudicare dalla luna che mi illuminava doveva essere notte.

Avevo ricordi confusi di quello che era successo e, per qualche istante, pensai che fosse stato solo un incubo. Quel pensiero venne distrutto quando aprii gli occhi per guardarmi intorno: non trovai nulla di famigliare nella stanza in cui mi trovavo.

Ebbi la certezza che quello non era stato un incubo e che non ero a casa con i miei genitori e Hoshi, come speravo invece.

Provai a mettermi seduta sul letto, ma un attacco di vertigini mi costrinse a sdraiarmi di nuovo.

Non sapevo cosa pensare, cosa fare … ero troppo stanca per tentare di scappare e, se ci avessi provato, quei vampiri me lo avrebbero impedito.

In un lampo mi ricordai del morso.

Sfiorai la spalla con una mano, ma la ritrassi subito. Avvertii una fitta di dolore, che mi fece lamentare.

Una calda lacrima percorse la superficie della mia guancia.

Se solo la sveglia avesse suonato, avrei potuto aiutare in qualche modo i miei genitori e, forse, nulla di tutto questo sarebbe mai successo.

Pensai che fosse stupido dare la colpa di quello che era accaduto ad una sveglia.

Quando Yui aveva cercato di avvisarmi riguardo a quel posto, avrei dovuto ascoltarla. Se lo avessi fatto non sarei di certo lì in quel momento.

 Scossi la testa. Non era il momento di pensare a quelle cose, perché ormai non potevo fare più nulla per rimediare.

Pensai che avrei fatto meglio a riposare e a cominciare a prepararmi per la giornata successiva.

Così, in poco tempo, mi addormentai, esausta.

 

FINE 3° CAPITOLO

 




Angolino dell’Autrice Illuminata (??):

Ehi, salveee ;3

Ecco il terzo capitolo!

Kanato: Che entusiasmo …

Ehm … sì, Miki è stata morsa. E … sì, Miki era anemica. E’ anche per questo che è svenuta subito. E, sinceramente, credo che lo ridiventerà in quel bel posto con quelle belle persone.

Che allegria xD

Sembra che Miki sia una piagnucolona, ma mettetevi nei suoi panni!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, le cose cominceranno a farsi strane, interessanti e (forse?) dolciose (?) nei prossimi capitoli.

Lasciatemi una recensioncina per dirmi cosa ne pensate, mi farebbe davvero piacere sentire (ehm ehm … “leggere” xD) le vostre opinioni!

Ci vediamo al prossimo capitolo!! ;P


Light_Girl & Kanato

 

   
 
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