Inazuma City, ore 07:45 a.m

La città risultava tranquilla e con i primi  movimenti dovuti all’inizio di una nuova giornata lavorativa, questo valeva anche per i nostri cari calciatori della Raimon Junior High.
I giocatori, infatti, si stavano allenando gioiosamente al campo principale della scuola.
Fra un stoccata è una parata l’allenamento giungeva quasi al termine ‘costringendo’ i nostri cari amici a cambiarsi per iniziare le lezioni scolastiche.
Così andarono tutti a cambiarsi per poi dirigersi ognuno nelle proprie classi.
Le lezioni per alcuni erano noiose, Tenma infatti non vedeva l’ora di rincorrere il pallone di nuovo, per altre indifferenti come a Tsurugi che se ne stava comodamente seduto a guardare di fuori.
Ma la loro tranquillità sarebbe presto finita, di nuovo, per colpa di tre manager di loro conoscenza un pò troppo peperine.
 
 
Shindou  suonava una dolce melodia dal retrogusto malinconico al suo inseparabile piano forte, e il suono avvolgeva le quattro mura del suo club, avrebbe suonato per ore senza sosta da quanto amava quel strumento.
Decide quindi di smettere e di recarsi al fiume per la seconda sessione di allenamento calcistico, mentre riordinava i suoi spartiti notò in lontananza un quaderno, un quaderno che conosceva fon troppo bene.
Iniziò a sudare freddo, lo sapeva che quel aggeggio proveniva direttamente dall’inferno, e per svariati minuti non osò neppure avvicinarsi. Se li fosse possibile si sarebbe sotteratto all’istante.
‘Possibile che quelle svampite devono dimenticarsi una cosa così orribile ovunque!?’ pensò mentre indietreggiava, il suo colorito diventò ancora più bianco al pensiero di quello che successe la prima volta che lesserò quel maledetto diario.
Erano dovute un bel po' di pallonate in faccia da Beta, Alpha e Gamma per tirargli fuori da quel baratro di pazzia, e per alcuni addirittura qualche seduta dallo psicologo.
Il virtuoso sbattè violentemente contro la parete e delle gocce di sudore li scivolarono lungo la guancia, mai e poi mai avrebbe ancora letto una sola riga di quel quaderno ne andava del suo orgoglio e della sua psiche.

La sua mente era un turbine di pensieri almeno finchè la porta non sbattè violentemente rivelando l’intera squadra della Raimon furioso, ovviamente per il ritardo mostruoso del regista.
-si può sapere cosa diavolo fai ancora qui?!- gli chiese seccato Tenma, mai e dico mai separarlo dal pallone da calcio, Shindou non riusciva ad emmetere un suono ed era sul punto di svenire.
- Ehi? Che hai sembri uno morto che cammina- cercò di estorcergli qualche informazione il suo migliore amico Ranmaru ma niente ottene solo altro silenzio, perplessi gli altri giocatori si guardarono in giro cercando di trovare la soluzione finchè il Virtuoso tremante iniziò ad indicare un quadernino rosa, gli altri notandolo iniziarono subito a sbiancare e boccheggiare. L’incubo stava riniziando di nuovo.
-Nononono! Ditemi che non è vero! Io stavolta veramente ci metto le penne!- disse terrorizzato Hayami e molti annuirono al suo commento.
-Basta annuire come idioti! Quel coso deve sparire!- disse Tsurugi serio e avanzando verso di il quaderno, era ad un passo dal prenderlo e la tensione nella stanza era palpabile ma venne bloccato da una mano.
-Non puoi distruggere quel coso senza prima averlo letto!- a parlare fu Fey, che non si sa come era sbucato nel nulla, causando una certa perplessità e sgomento nei altri.
-Non ci penso nemmeno, questa cosa è opera di quelle tre figlie di satana!- gli rispose Tsurugi impassibile e scansò la mano del ragazzo senza tante cerimonie.
-Madonna che paranoici che siete! L’ultima volta ci eravamo così tanto divertiti- disse per poi ridere gioiosamente al ricordo tutt’altro che felice per le menti dei altri presenti nella stanza.
-parla per te!!- gli urlarono tutti addosso, no non ci sarebbero caduti di nuovo in quella trappola.
-Sentite facciamo così, leggiamo solo qualcosina.. Infondo hanno già parlato di noi questa volta sicuramente parleranno di qualcun altro- tentò Kariya, infondo a lui poco importava se i suoi traffici illegali delle foto del rosa erano state rese pubbliche, quella frase poco a poco inizio a convincere i presenti e dopo attimi di esitazione accettarono di leggere il contenuto.
Si diedero appuntamento per il giorno seguente a casa di Shindou ancora sconvolto, poveri schiocchi la loro tortura iniziava adesso.