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Autore: Sonia6    29/07/2016    6 recensioni
Oliver, Felicity, Tommy, Curtis, Laurel e Sarah sono amici da praticamente sempre. Vediamo cosa succede nelle loro vite a partire dal liceo. Affronteranno amori, perdite, delusioni. C'è chi si sposerà, chi verrà creduto morto per anni, chi scoparirà, chi tornerà come Eroe... Questa è la storia di una grande amicizia che si protrarrà negli anni e per tutta la vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dinah 'Laurel' Lance, Felicity Smoak, Oliver Queen, Sarah Lance, Tommy Merlyn
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le sorelle Lance si trovavano a casa di Felicity quel pomeriggio. Erano li per studiare, entrambe avevano piccole lacune in una materia nella quale lei eccelleva. Perciò si erano ritrovate a casa Smoke per una lezione privata prima degli esami di fine anno. Come molte volte accadeva, però, avevano passato poco tempo sui libri e molto di più a chiacchierare. Donna era uscita per andare a lavoro, non prima però di aver salutato affettuosamente le amiche della figlia che erano cresciute nella sua casa. Perché oltre ai figli, anche i genitori si conoscevano tra loro ed avevano instaurato lo stesso rapporto che c’era tra i giovani. Una grande, bellissima e rumorosa famiglia allargata. Felicity era molto legata alle due ragazze, in particolar modo a Sarah. Erano molto diverse tra loro, Laurel era bellissima e sicura di se. Aveva deciso che sarebbe diventata un avvocato e lo avrebbe fatto, motivo per cui studiava molto, nonostante questo trovava sempre tempo per lo shopping, era sempre vestita alla moda, mai con un capello fuori posto o il trucco sbagliato. Fel amava l’immagine che Laurel dava di se. Quella di una futura donna in carriera con la testa sulle spalle, combattiva e tenace ma sempre moderna. Tutt’altra cosa era Sarah, studiosa come la sorella. Convinta futura frequentatrice di università, perenne indecisa sull’indirizzo da prendere. Spensierata e attaccabrighe. Se ne fregava della moda, indossava la prima cosa che le capitava sotto tiro, metteva pochissimo trucco e non sapeva di che colore fossero tinte le mura del negozio della parrucchiera per quanto poco ci andasse. Laurel aveva avuto qualche storia, ma nessuno andava bene, compresa anche una breve relazione con Oliver, ci avevano provato, ed anche se il gruppo faceva il tifo per loro, la cosa non era andata. Sarah era più libertina. Anche lei aveva avuto storie, con uomini e con donne ed ancora non aveva capito quale dei due sessi l’attirava di più. Ma era tranquilla, prendeva quello che veniva senza ansie o paranoie.
Quel giorno le due erano in lite. Sarah era sdraiata sul letto di Fel, si teneva su sui gomiti e giocherellava svogliatamente con un pupazzo a forma di mouse che si trovava sul letto, la mora era nella stessa posizione al suo fianco con il tablet in mano controllando la sua posta privata, mentre Laurel stava seduta per terra di fronte a loro a gambe incrociate
“Dico solo che dovresti cominciare a pensarci. Tutto qui. Anzi entrambe dovreste farlo”
“Oddio Laurel! Ci penseremo, manca ancora del tempo!”
“Sarah hai idea di quanta organizzazione ci sta dietro a tutto questo? La manicure, la pedicure, l’acconciatura,le scarpe, i fiori e ultimo ma più importante la scelta dell’abito giusto!”
“Vorrei ricordarti che prima del ballo abbiamo gli esami. Io mi concentrerei su quelli”
“Dai Fel. Sappiamo benissimo che è solo una formalità. Abbiamo voti alti, non sarà un problema. Possiamo concederci il lusso di pensare già al ballo”
“Parla per te. Io non posso avere voti alti. Io DEVO avere voti altissimi per la Borsa di studio” disse Felicity mentre si alzava dal letto per sedersi alla scrivania aprendo il libro di algebra
“Tesoro, vorrei ricordarti che tu hai già ottenuto la Borsa di studio”
“Il Preside me lo ha detto in via ufficiosa. Lo sapremo domani all’assemblea studentesca. Ma anche nel caso l’avessi vinta, devo impegnarmi per mantenerla. Non voglio rilassarmi solo perché ormai mi è stata assegnata”
“Fel ha ragione Laurel. Pensiamo prima agli esami. Mancano soltanto due settimane. Poi ne avremo un’altra per concentrarci su tutto il resto”
“Siete noiose oggi…. Io stavo solo suggerendo di cominciare a pensarci”
“Ok ci abbiamo pensato per esattamente 38 minuti. Possiamo riprendere a studiare per favore?” Sarah sorrise all’amica e prese il suo libro. La sorella sbuffando si arrese alle altre due.
 
In quel preciso momento, c’era però chi avrebbe dovuto pensare a studiare ma non ne aveva alcuna intenzione. Ollie, Tommy e Curtis si trovavano nella piscina di Villa Queen a sorseggiare limonata tranquillamente sotto gli ombrelloni.
“Ho un’idea” esordì Curtis
“Oh finalmente!!! Ti ringrazio, almeno qualcuno ha un’idea che ci distrae da questa afa!”
“Tommy, non sai nemmeno di cosa si tratta!”
“Hai ragione Ollie. Di cosa si tratta Curtis?” I due guardarono il giovane Merlyn e sorrisero. A volte era proprio un clown.
“Facciamo un regalo alle ragazze”
“Certo i fiori per il ballo. Era scontato. Non è poi una grande idea Curtis!”
“Ma no! Non parlo dei fiori! Se tu mi facessi parlare Tommy!”
“Ok ok non ti scaldare… sentiamo”
“Un viaggio. Ci diplomiamo, partecipiamo al ballo e poi potremmo prenderci 10 giorni soltanto per noi”
“Holt! È un’idea magnifica!” disse Oliver “Tommy prendi il tablet e guardiamo dove poter portare le ragazze”
“Agli ordini capo! Faremo loro una bellissima sorpresa”
In meno di un’ora avevano già prenotato tutto. Forse non saranno stati dei gran studiosi (tranne Curtis che era tipo un genio della scienza), ma come organizzatori di feste, viaggi e cose del genere erano i numeri uno!
 
Il giorno seguente si ritrovarono a scuola. Era l’ultimo giorno prima delle vacanze estive. L’ultimo prima delle due settimane di fuoco da passare a studiare per gli esami.  Alla seconda ora tutti gli studenti dell’ultimo anno si sarebbero dovuti riunire in palestra per le comunicazioni relative agli esami finali e l’assegnazione definitiva delle tre Borse di Studio. Felicity non era per niente elettrizzata dalla cosa. Era certa che sarebbe stata tra le tre persone prescelte, in compenso lo erano gli altri per lei. Gli altri due nomi non erano ancora trapelati perché, le disse il Preside, erano ancora incerti chi scegliere. Gli studenti meritevoli erano tre, ma ne dovevano attribuire solamente altre due.
“non dirmi che non senti nemmeno un attimo di ansia Fel”
“no, ufficiosamente è già mia”
“E se ci avessero ripensato? In fondo oltre a te c’erano altre tre persone. E le borse di studio sono solo tre…”
“Tommy finiscila!” disse Sarah
“Grazie Tommy. Adesso si che sono serena e tranquilla”
“Scusa era così per dire”
“Sei proprio un idiota amico” disse Oliver. Nel frattempo Curtis si stava mangiucchiando le unghie e sembrava alquanto nervoso. Anche lui sperava di esser stato scelto.
“Ehi Curtis…. Tranquillo, vedrai che chiameranno anche te”lo rassicurò Felicity
“Ragazzi!!!! Silenzio per favore!!! Allora siamo qua, come ogni anno, per le comunicazioni riguardanti gli esami finali. Abbiamo le date. Inizieranno lunedì prossimo come previsto. Non fatevi prendere dall’ansia avete ancora due settimane di tempo per colmare i dubbi. Detto questo passiamo al vero motivo per il quale siete qua. Le Borse di Studio..”
Oddio, adesso cominciava a salire un sapore amaro in bocca pure a lei.
“La prima persona che la ottiene è stata scelta per meriti nel campo della scienza. Una persona che, siamo sicuri, farà qualcosa di bello nel suo futuro…..”
Curtis stava stritolando la mano di Laurel
“Curtis Holt! Congratulazioni figliolo”
 Uno scroscio di applausi invase la palestra, era molto amato perché risultava simpatico alla maggior parte delle persone ed anche perché vinceva le medaglie migliori nelle competizioni di atletica tra licei, Fel lo guardò con le lacrime agli occhi mentre si alzava ed andava a ritirare la pergamena. Era felicissima per lui.
“Bene, la seconda persona per i molti punteggi ottenuti extra curriculum e per la media dei suoi voti è…”
Adesso il cuore batteva forte. Sentì un braccio posarsi sulle spalle. Si voltò e vide il volto sorridente di Oliver.
“McKenna Hall!! Congratulazioni”
Lei, che stava seduta nella fila di fronte a Fel, si alzò di scatto emettendo un piccolo strillo, si voltò verso di lei e le sorrise, ma di un sorriso falso come se dicesse “Era ovvio”. Fel alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. Poi la guardò. Minigonna, magliettina corta fucsia, sandali con la zeppa, trucco gioielli insomma non le mancava niente. Poi osservò se stessa: Jeans neri non molto stretti, una maglia nera dei Led Zeppelin, Converse beige, capelli sciolti, trucco pesante. Sospirò.
“Ed ultima persona, per il suo alto QI, la sua mente brillante, e per i suoi voti che hanno la media più alta della scuola…”
Oh mamma…..
“Felicity Smoke!! Vieni Felicity, Congratulazioni”
Gli applausi partirono anche per lei. Con qualche fischio proveniente da Tommy che era notevolmente orgoglioso della sua amica. Lei si incamminò e quando si trovò al fianco di McKenna la fissò seria negli occhi, poi sorrise, alzò le mani e fece spallucce. L’altra la guardò male poi abbassò lo sguardo sconfitta.
 
Il pomeriggio si ritrovarono tutti a casa di Curtis per studiare. Tutti tranne Tommy che, ovviamente, era sempre l’ultimo ad arrivare. Si erano sistemati sul tavolo in giardino al fresco del grande albero quando il rampollo arrivò, tutto sorridente con due sacchetti in mano che poggiò rumorosamente al centro.
“Hai fatto spesa?” domandò Oliver
“Ragazzi, siamo giovani e se dobbiamo studiare abbiamo bisogno di vitamine, fosforo, calcio…”
“Tu non hai bisogno di calcio Tommy, ma di calci! Dati dove sappiamo noi” disse Sarah e tutti risero
“Comunque più tardi mi ringrazierete! Succhi, panini, patatine, cioccolato”
“Grazie, anche a nome della dieta che sto facendo” rispose Laurel
“Le donne e le diete!! So che vuoi metterti in forma per non sfigurare al mio fianco al ballo, ma vai bene anche così Lance”
“Sei proprio scemo Tommy”
“Va bene siamo pronti?”
“Smoke! Non tirartela solo perché hai vinto una borsa di studio!” disse Sarah.
Proseguirono così ancora per qualche minuto prima di cominciare seriamente a studiare per gli esami. Fel si era accorta, però, che Oliver era stranamente silenzioso e un tantino serio. Voleva chiedergli cosa avesse, ma visto lo sguardo che aveva forse era meglio prenderlo in un momento di solitudine. Studiarono per tutto il pomeriggio. Ovviamente, alla fine, le vivande che Tommy aveva portato si erano rivelate necessarie, ma non era stato fatto notare al ragazzo che già gongolava da solo. Se ne stavano andando per prepararsi alla cena che si sarebbe tenuta quella sera con tutte le famiglie.
“Allora ragazzi stasera tutti a cena a casa Merlyn” disse Curtis
“A proposito Fel, tua madre riuscirà a liberarsi poi?”
“Si, penso di si”
Si avviarono quando Oliver disse a Fel se voleva un passaggio. Accettò. Una volta seduti in macchina lei disse
“Oliver tutto bene?”
“Si perché?”
“Non lo so. È tutto il pomeriggio che ti vedo strano. Non volevo chiedertelo di fronte agli altri  perché ho pensato che non avresti voluto parlarne. C’è qualcosa che non va? “
Lui sorrise e disse “No, è tutto ok”
“Va bene”
Il resto del viaggio lo passarono in silenzio ognuno perso nei suoi pensieri. Oliver si stava chiedendo come fosse possibile che quella ragazza lo conoscesse così bene. Meglio di se stesso forse. Non solo aveva capito che c’era qualcosa che non andava, ma sapeva che se glielo avesse chiesto nel momento sbagliato e cioè di fronte agli altri, probabilmente lui le avrebbe risposto male. Non volendo ovvio, ma lo avrebbe fatto. Perché lui era fatto così. D’altro canto lei stava pensando che forse Oliver preferiva parlare con Tommy piuttosto che con lei. In fondo era il suo migliore amico.
“Arrivati”
“Grazie. Ci vediamo dopo”
“Certo”
Come sempre accadeva quando Oliver riaccompagnava Fel a casa, si avvicinarono per lasciarsi un bacio sulla guancia come saluto. Solo che stavolta si baciarono sulle labbra. Un bacio semplice, a stampo, totalmente involontario e casuale. Durò circa tre secondi. Il tempo di guardarsi negli occhi e sbarrarli contemporaneamente. Si staccarono e come se niente fosse lei uscì dalla’auto salutandolo. Lui aspettò che entrasse in casa com’era solito fare e, rimasto solo nell’abitacolo, fissò la porta ormai chiusa dicendo
“Cosa mi sta succedendo?”
 
Alle 20 si ritrovarono tutti a casa Merlyn per la cena prefissata. Festeggiavano la fine della scuola anche se dovevano ancora superare l’ultimo ostacolo. Stavano tutti cenando quando Malcolm disse
“Allora ragazzi, avete deciso quale università frequentare?”
“Si, che scelte avete?”
Bhè, Tommy e Oliver non avevano molte scelte, ma avevano padri ricchi, perciò dopo una lauta donazione sarebbero potuti andare dove volevano.
“Io sono stata accettata  ad Harvard e Yale, mentre Sarah ad Harvard e Berkeley” disse Laurel soddisfatta guardando il padre orgoglioso
“Io Yale e M.I.T.” rispose Curtis
“E tu Felicity?” disse Robert Queen.
Oddio questo era parecchio imbarazzante. Non lo aveva detto nemmeno ai suoi amici. L’unica che lo sapeva era sua mamma che adesso la stava guardando con gli occhi a cuoricino
“Coraggio Tesoro…”
“Bhè… ecco io…. Fin da piccola ho sempre desiderato entrare in un college ben preciso. Non ero convinta di potercela fare perciò ho mandato il curriculum a diversi Istituti e… adesso so di essere stata accettata a Yale, Harvard, Berkeley, M.I.T., Princeton e alla Columbia University”
“Wow!!! Hai una dura scelta da fare” disse Quentin
I ragazzi la guardarono a bocca aperta, increduli perché non ne sapevano niente
“Perché non ce lo hai detto?” disse Curtis
“Già… è una soddisfazione enorme Fel! Avremmo potuto festeggiarti a dovere!” esordì Sarah
“Perché la scuola che desideravo mi ha accettata perciò non ci sono scelte da fare. Non mi interessano le altre”
“Si ma sarebbe stata una bella cosa da dire”
“Si Tommy, ma ripeto la scelta è già fatta”
“E che cosa hai scelto?” chiese Moira
“Ecco io…. Io voglio frequentare il M.I.T. è una grande scuola”
“Credo tu abbia fatto un’ottima scelta” disse sorridente Robert “Hai le idee chiare. Questo ti fa onore”
“In realtà…” Cominciò Oliver “noi ne abbiamo parlato. Noi sei intendo. Fel e Curtis andranno al M.I.T. e noi siamo felicissimi per loro. Laurel e Sarah sono propense per Harvard. E visto che entrambe le scuole si trovano nel Massachussetts e sono abbastanza vicine….. insomma abbiamo deciso di non allontanarci troppo e scegliere un’università di Boston anche io e Tommy”
I sei ragazzi, che erano d’accordo già da tempo, guardarono i genitori per cercare di capire le reazioni
“Quindi fatemi capire bene” interruppe il silenzio Malcolm “Avete deciso i college in base alla posizione geografica? Solo per non allontanarvi troppo?” Sembrava un tantino adirato
“Non proprio papà. Vedi, Il M.I.T. è una delle migliori scuole di tutti gli Stati Uniti ed Harvard, dove ti ricordo entrambe sono state accettate, è un’altra eccellente scuola, lo sappiamo tutti. Il caso ha voluto che siano vicine. Così abbiamo deciso anche noi di non allontanarci troppo”
“Il college non andrebbe scelto per questo motivo Tommy. Per scegliere devi pensare a cosa vuoi fare da grande e valutare quale scuola potrebbe prepararti al meglio” disse Moira
“Hai ragione mamma. Di certo io e Tommy non possiamo entrare al M.I.T perché è solo per cervelloni” disse guardando sorridente Fel e Curtis “ma ci sono delle ottime scuole a Boston. Ci siamo informati”
“Voi… voi vi siete informati?!” esclamò stupito Robert “Vedi Malcolm, allora i nostri ragazzi non sono poi così sprovveduti come credevamo!”
“Già… forse è la vicinanza agli altri che li ha fatti rinsavire. Perciò…. A quale scuola pensavate?”
“Emerson College”
“E’ un’ottima scuola”
“Donna ha ragione” disse Robert
I genitori non sembravano poi così arrabbiati come si erano aspettati. Avevano passato giornate a pensare al modo di dire alle famiglie di non volersi allontanare troppo gli uni dagli altri. La scelta del College era difficile per ogni ragazzo del liceo. Alla fine però era andata bene.
 
Dopo cena i grandi si riunirono in salotto a chiacchierare, mentre i figli si ritrovarono a bordo piscina commentando positivamente la serata e soprattutto la comunicazione della scelta delle scuole. Avevano già rimproverato Felicity per non aver detto di essere stata scelta da così tanti college, ma non riuscivano a rimanere arrabbiati tra loro per molto tempo. Infatti si erano già dimenticati dell’accaduto. Mentre Tommy teneva banco raccontando una storiella sulla professoressa di inglese, Oliver si avvicinò a Fel che era sdraiata in disparte a guardare il cielo con lo sguardo  perso
“Un soldino per i tuoi pensieri”
“Come?! Ah Oliver”
“Scusa… posso sedermi qua?”
“Certo”
Passarono attimi di silenzio. Attimi che sembravano minuti infiniti, ore interminabili
“Dovremmo parlarne Fel?”
“Tu vorresti?”
“Non so che pensare. E’ stato… istintivo”
“Come se fosse naturale”
“Come se il fidanzato avesse accompagnato a casa la fidanzata”
“Come se lo facessimo da sempre”
“Che significa secondo te?”
“Non lo so Oliver. Sono un genio,ma non per queste cose. Sei più esperto tu di me”
Si sorrisero, anche per smorzare la tensione del momento
“In realtà non mi è mai successo. Cioè non così”
Fel lo guardò e si chiese se quello che provavano l’uno per l’altra fosse solo amicizia. Una profondissima e meravigliosa amicizia. Ma certo che era solo amicizia. Probabilmente McKenna Hall aveva ragione. Oliver Queen non può stare con una come me, pensò lei, e una come me vuole stare con uno come Oliver Queen?
“Forse dovremo semplicemente fare finta che non sia mai accaduto Ollie”
Lui si voltò a guardarla e, non poteva giurarlo, ma le sembrava di aver letto nei suoi occhi un velo di delusione, ma fu come un lampo che svanì subito.
“Si, credo che tu abbia ragione”
“Ehi voi due! Ci degnate della vostra presenza oppure fate i fidanzatini?”
“Siamo solo amici!” risposero in coro.
 
Passarono due settimane chini sui libri. I loro genitori potevano giurare di non aver mai visto i  figli studiare con tanta tenacia. Erano già molto fieri di loro. Si trovavano a Villa Queen, ogni pomeriggio era dedicato ad una materia, ogni ora era dedicata ad un argomento di quella materia tutto in base ad un programma elaborato da Curtis per il ripasso generale di tutte le materie per gli esami. Erano esausti ma molto preparati. Tutto era tornato come prima, si comportavano normalmente. Erano di nuovo loro sei. Finalmente arrivarono i test e dopo la grande fatica degli ultimi giorni riuscirono tutti a diplomarsi. Chi con voti molto alti chi con una media normale. Il giorno dei diplomi avevano deciso di tenere un ricevimento, una cosa intima solo loro con le famiglie, a casa Lance. Brindarono e si divertirono come era giusto. Ad un tratto Laurel prese le due amiche e le portò di sopra in camera da letto
“Allora ragazze l’ho trovato!”
“Che cosa?”
“L’abito perfetto!!”
“Oh mio Dio Laurel! Abbiamo appena preso il diploma!”
“Sarah sei stata tu a dirmi che prima pensavamo agli esami e poi avevamo una settimana di tempo per organizzarci per il ballo. Io sono efficiente ed ho trovato il vestito”
“Ok, allora? Dov’è?”
“Non ce l’ho Fel. L’ho visto in vetrina, ma ho una foto e domani noi tre andremo a fare shopping!”
“Ma perché ho una sorella così?!”
“Zitta! Ti rimetterò a nuovo!”
“Ok, ok…. Vediamo la foto”
Laurel prese il telefono e lo mostrò alle due. Era blu notte, con le spalline, attillato nella parte alta, che metteva in risalto il seno, aveva applicate delle paillettes che formavano delle spirali, andava ad aprirsi sui fianchi e restava morbido fino ai piedi. Con la carnagione della ragazza sarebbe stato perfetto.
“Wow Laurel! E’ stupendo! Ti starà d’incanto”
“Si, è vero. E domani lo troveremo anche per voi”
Le altre due erano già preoccupate, perché sapevano cosa significava andare in giro per negozi con Laurel Lance: provare centinaia di abiti e di scarpe, correre da un negozio all’altro e sentirla urlare per tutto il giorno “Oh mio Dio! E’ perfetto!”. Sarà una lunga giornata pensò Felicity.
 
Il giorno seguente, come concordato si ritrovarono a casa di Fel
“Pronte?” disse una troppo sorridente ed eccitata Laurel
“Yuppi!” esclamò Sarah con la faccia assonnata agitando svogliatamente il pugno in aria
“Anche meno entusiasmo va bene ragazze” rispose Laurel prendendole in giro
Come previsto si ritrovarono a girare per mille negozi in cerca dell’abito per le altre due. Per Sarah fu semplice. Cioè lei era semplice. Il terzo abito fu quello giusto. Un tubino rosa antico con scollo quadrato a mezza manica che le arrivava a metà polpaccio. Era stupenda. Alla fine, dopo ore di corse, entrarono nel negozio dove si trovava l’abito che avrebbe voluto Laurel
“Ok, adesso tocca a te Fel.”
“Ok, una tunica nera grazie”
“Eh no cara mia. Stavolta scegliamo noi. Tu potrai solo indossarli”
Provò molti, moltissimi vestiti. Troppo lungo, troppo corto, troppo caro, troppo scollato, troppo nero, troppo colorato. Alla fine Sarah la spinse nel camerino passandole un abito dicendo
“Prova questo. È quello buono!”
Poco dopo uscì, guardò le sue amiche e non capì, dallo sguardo che avevano, se le stava bene oppure no. Non parlavano ed erano a bocca aperta. Si voltò per specchiarsi e per un secondo, un nanosecondo pensò di essere bella. Era verde scuro, con scollo a cuore senza spalline, la coppa del seno sinistro era lavorata in pizzo di una tonalità più scura, attillato a tubino che le arrivava fino a metà coscia, alla vita aveva cucita una gonna di un tessuto più fine che partiva sui fianchi e si chiudeva dietro, lunga fino ai piedi della stessa tonalità del pizzo sul seno
“Tieni prova queste, sono abbinate” disse la commessa
Scarpe tacco 12 dell’esatto colore del vestito. Le indossò ed era…. Perfetta!
“Tesoro sei stupenda” disse Sarah con gli occhi lucidi
“Sei perfetta” sussurrò Laurel con la voce tremula
Decisero di acquistare e mentre Fel si cambiava in camerino, Laurel senza farsi vedere prese il telefono e mandò un messaggio ad Oliver il quale sapeva che quel giorno le ragazze si sarebbero dedicate allo shopping
-Troverai molto verde
Non voleva rivelare niente, ma voleva che quella serata fosse speciale per tutti perciò dette ad Oliver solo quel consiglio per i fiori.
Missione abito perfetto: conclusa!
 
Arrivò la sera del ballo. I ragazzi avevano affittato una limousine per andare a prendere le ragazze. Le sorelle Lance erano già all’interno. Ultima tappa: Felicity. Oliver scese e Sarah lo fermò per un braccio
“Auguri”
Lui corrucciò lo sguardo come era solito fare quando non capiva
“Ah si…. Potresti rischiare un attacco cardiaco” aggiunse Laurel
Lui si incamminò. Era stranamente agitato. Andava sempre ai balli e alle feste e sempre con ragazze diverse, ma stasera gli batteva il cuore un po’ più forte
“Oliver Caro. Entra. Felicity scenderà tra poco”
“Salve Donna”
“Stai molto bene”
“Grazie”
“Lis tesoro! E’ arrivato Oliver!”
“Scendo subito!”
“Vedrai, è un incanto”
“Non ne dubito Donna”
Poi la vide e per un secondo tutto si fermò, scendeva le scale lentamente per paura di cadere con quei tacchi. Il vestito era…. Wow! E il suo viso. Aveva acconciato i capelli in una treccia morbida sul lato destro con qualche ciuffo ribelle, il trucco era leggero ombretto verde e oro, mascara e un rossetto rosa chiaro, non portava gli occhiali e indossava una semplice collana di oro bianco. Era stupenda. Di più. I due si guardarono sorridenti
“Sei veramente bellissima. Davvero magnifica”
“Anche tu Ollie.”
“I fiori.”
“Tonalità del verde eh” capendo che qualcuna aveva spifferato qualcosa
“Che ci posso fare?! Sono telepatico” risero. Erano belli insieme.
“Andiamo?” e le porse la mano
“Certo” lei gliela strinse intrecciando le loro dita
“Divertitevi!” gridò Donna dalla porta mentre salivano nella limousine
“Wow Smoke! Sei uno schianto!!!” urlò Tommy
“Grazie”
“Se fossi il tuo fidanzato e fossi il tuo accompagnatore stasera sarei molto geloso!”
Lei guardò Oliver e si sorrisero, non sapeva però che lui stava pensando che lo era già.
   
 
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