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Autore: Shainareth    29/07/2016    3 recensioni
Semplice raccolta di flashfic e one-shot, senza pretese e di genere vario, incentrate soprattutto sui personaggi di B.B./Beast Boy e Corvina/Raven. Diversi cenni (e non solo) anche alla RobStar. Rating in aggiornamento.
01. Fuochi d'artificio
02. San Valentino 01
03. Pioggia
04. Tepore
05. Mostro
06. Complici
07. Pubertà
08. Incubi
09. Beghe amorose
10. San Valentino 02
11. Cambiamenti
12. Bluff
13. Body Killer
14. Prime volte
15. Waffles and Song
16. Rassicurazioni
17. Amore a prima vista
18. Verde
19. Obbligo o verità?
20. Romeo e Giulietta
21. Diritti
22. Vischio
23. Sogni
24. Predizione
25. Sbronza
26. Equivoci
27. Curriculum
28. Bacio
29. Silenzi
30. Magia
31. Gusti
32. Amuleto
33. Soli
34. Coniugi
35. Puppy eyes
36. Empatia
37. Orgoglio
38. San Valentino 03
39. Serie TV
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CURRICULUM




Robin e Cyborg erano intenti ad annoiarsi davanti alla televisione con la speranza che qualcosa o qualcuno venisse a spezzare quella monotonia, magari offrendo loro anche la possibilità di divertirsi in qualche modo. Il destino decise di dare loro una mano, poiché proprio di lì a pochissimo Beast Boy fece irruzione nella stanza. «Ragazzi, ho un disperato bisogno di trovarmi un lavoro!»
   «Pensavo ti fosse bastata l’esperienza dell’altra volta», commentò il leader del team, mettendosi seduto composto quando vide l’amico scavalcare la spalliera del divano per piazzarsi in mezzo a loro con un laptop sulle ginocchia, il cui browser era aperto su un motore di ricerca che stilava una lista di offerte di lavoro.
   «Non farmelo ricordare…»
   «A che ti serve un lavoro?» s’incuriosì Cyborg, mettendo via il telecomando. «Spese in vista?»
   «Punto al motorino.»
   «Di nuovo?»
   Alle loro spalle, dalla porta automatica lasciata aperta, si affacciarono Starfire e Raven, reduci da una seduta di meditazione di coppia. Nessuno dei tre però si accorse di loro, che si avvicinarono all’angolo cucina apparentemente disinteressate al discorso.
   «È uno sfizio che voglio assolutamente togliermi», affermò Beast Boy, risoluto.
   «Ammettilo.» Cyborg gli diede il gomito. «Lo sfizio di cui parli, in realtà, è una qualche ragazza che speri di rimorchiare con un dueruote
   «Anche se fosse, che male ci sarebbe?» s’imbronciò appena il mutaforma, mentre, non viste, le loro compagne si scambiarono uno sguardo a metà fra il divertito e il rassegnato.
   «Io ti consiglierei un’auto», disse allora l’altro. «Ha i sedili reclinabili.»
   «Credi che non ci abbia già pensato da solo?» chiarì in tono ovvio Beast Boy. «Per comprarmene una, però, dovrei letteralmente ammazzarmi di lavoro.»
   «Almeno sapresti cosa si prova ad essere adulti», gli fece notare Robin.
   «Mi sono affacciato da poco all’adolescenza e dovrei già preoccuparmi di vivere come un adulto? In futuro avrò almeno cinquant’anni per abituarmici… spero.»
   «Che tipo di lavoro cerchi?»
   «Qualunque cosa, purché io stia lontano dalla carne. E la carne stia lontana da me, si intende. Non farò due volte lo stesso errore.»
   «Forse, rispetto all’altra volta, potresti pensare a qualcosa di diverso, per trovarne uno.»
   «Cioè?»
   «Beh, tanto per cominciare, andando alla cieca e chiedendo soltanto se qualcuno ha un lavoro per te, questo qualcuno potrebbe prenderti poco seriamente.»
   «Per questo ho fatto una ricerca online. Altrimenti, in che altro modo potrei sperare di trovare qualcosa?»
   «Sveglia, B.!» lo esortò Robin, cercando di fargli forza. «Ora hai esperienza, puoi permetterti il lusso di presentare un curriculum per apparire più professionale.»
   Il mutaforma aggrottò un sopracciglio, mostrandosi dubbioso. «Dici?»
   «Ma sì, Robin ha ragione!» intervenne allora Cyborg, pronto ad appoggiare l’amico. «Prova a gettare un po’ di fumo negli occhi, potrebbe funzionare.»
   Il più giovane dei tre rimase in silenzio per qualche istante, lo sguardo pensieroso fisso sullo schermo del computer che mostrava una serie di annunci di lavoro. «Mi avete convinto», disse poi, iniziando a smanettare con tochpad e tastiera. «Aiutatemi a compilare il curriculum!» Ne trovò un modello online, lo scaricò e subito si ingegnò per riempirne i campi liberi. «Allora… oh.»
   «Che c’è?»
   «Mi si chiedono nome e cognome. Non posso certo scrivere come mi chiamo in realtà!»
   Cyborg puntò il dito sullo schermo. «Allora metti Beast come nome e Boy come cognome.»
   Il ragazzo corrucciò la fronte, fortemente perplesso. «E pensi che lo accetterebbero lo stesso?»
   Alle loro spalle, Raven roteò le iridi chiare al soffitto: possibile che Beast Boy fosse così ingenuo da non rendersi conto che quei due avevano iniziato a prenderlo in giro? Decise comunque di rimanere in silenzio, tanto per vedere fino a che punto quello sciocco sarebbe stato capace di farsi beffare. E per assicurarsi lo spettacolo, mentre continuava a prepararsi una tisana calda cercando di fare meno rumore possibile, si volse verso Starfire e si portò il dito indice davanti a naso e bocca, chiedendole così di non lasciarsi sfuggire una parola. L’aliena annuì, benché non riuscisse a capire esattamente per quale ragione l’amica Raven le avesse chiesto di stare zitta: forse per non disturbare i tre giovani? A dirla tutta, Starfire avrebbe anche voluto domandarle cosa fosse un curriculum, ma a quel punto lo avrebbe fatto più tardi. Sedette perciò su uno dei banconi e si godette il resto della scenetta insieme a lei.
   «Tutt’al più potrebbero trovare la cosa eccentrica, ma è un bene», stava dicendo frattanto Robin. «La gente è attratta questo genere di cose. Stupiscila!»
   «Davvero?» Il tono di Beast Boy lasciava trasparire tutta la propria incertezza al riguardo, ma se glielo dicevano i suoi migliori amici, a lui non restava che fidarsi, giusto?
   «Facevo parte di un circo. Ne saprò qualcosa, no?»
   «Vero», convenne infatti, tornando a smanettare al computer. «E per la data di nascita? Come faccio?»
   «Scrivi che è top secret», suggerì Cyborg, rimanendo mortalmente serio.
   L’altro abbozzò un sorriso sghembo. «Hai ragione, le pupe amano i tipi misteriosi.» Riprese a digitare e si fermò di nuovo. «Vogliono l’indirizzo di casa. Che via è, questa? Posso scrivere semplicemente Teen Tower, Isolotto al largo della costa di Jump City
   «Immagino faccia la sua porca figura», gli diede il proprio assenso il maggiore dei tre, mentre la povera vittima del loro scherzo compilava lo spazio vuoto sul foglio elettronico.
   «Blablabla… esperienze lavorative… blablabla…»
   «Aggiungici che combatti il crimine ventiquattr’ore su ventiquattro», consigliò Robin.
   «Ma così non rischio di giocarmi il posto a causa della possibilità di dover mollare tutto di punto in bianco per raggiungere il team sul luogo del misfatto?»
   «Scherzi? Piuttosto guadagnerai di importanza!»
   «Giusto!» rincarò la dose Cyborg. «Vuoi mettere la pubblicità che farai al tuo datore di lavoro, quando si saprà che ha in squadra nientemeno che un eroe?»
   Un sorriso soddisfatto andò a disegnarsi sulle labbra verdi del mutaforma: non l’aveva mai vista sotto questo aspetto e, in effetti, la cosa era tutta a suo favore. Subito pigiò le dita sulla tastiera e passò oltre. «Oh. Qua ora si va sul personale.»
   «Perché?»
   «Vogliono sapere quali sono i miei hobby… Posso scriverli sul serio?»
   «Certo», lo rassicurò Robin, questa volta senza dover mentire. «Renderai il tuo curriculum più ricco di informazioni e tu risulterai più versatile.»
   «Ah, sì? Ottimo!» esclamò Beast Boy, preparandosi a stilare la lista dei suoi passatempi, mentre i suoi due compagni si battevano silenziosamente il cinque dietro la sua schiena. «Allora… videogiochi… fumetti… serie TV…»
   «…Raven…»
   «…Raven…» ripeté distrattamente il mutaforma, mentre nell’angolo cucina la diretta interessata alzava di scatto la testa e fissava il gruppetto a dir poco sbigottita. «Ehi!» esclamò Beast Boy, accorgendosi finalmente del suggerimento malandrino.
   «L’hai scritto sul serio?» volle sapere Cyborg, incredulo quanto Raven. «Robin! L’ha scritto sul serio!» enfatizzò quando vide il nome dell’amica sullo schermo del computer.
   «Sei un imbecille!» berciò la loro povera vittima, rossa in volto e intenta a cancellare con foga l’ultima parola inserita sul curriculum, cercando di non far caso ai due disgraziati che ridevano di lui.
   «E dài, tanto lo sappiamo che anche lei rientra fra i tuoi hobby», continuò Cyborg, passandogli un braccio attorno alle spalle con fare cameratesco.
   «Vero», concordò Robin, sforzandosi di tornare serio. «Stai sempre lì a cercare di farla ridere…»
   «È forse un reato?» pretese di sapere Beast Boy, indignato.
   «No, ma… rifletti un momento: nessun uomo, di solito, perde tanto tempo dietro ad una donna verso la quale non nutre un minimo di interesse.» Raven spalancò la bocca, non sapendo bene come prendere quella novità. Quanto al suo presunto ammiratore, anche lui schiuse le labbra per intervenire e dire la sua, ma Robin lo anticipò. «Soprattutto se la donna in questione finge di non gradire le sue attenzioni.»
   Starfire inarcò le sopracciglia in un’espressione sorpresa, mentre Raven atteggiò i lineamenti del volto in una smorfia oltraggiata. «… Dite che finge?» fu la speranzosa domanda che si sentì pronunciare a bassa voce da Beast Boy.
   «È palese», gli assicurò Cyborg, con l’aria di chi la sapeva lunga.
   «E perché mai lo farebbe?»
   Scrollò le spalle. «È femmina e, come tale, se la tira.»
   «Quello che vuole dire Cyborg», cercò di correggere il tiro Robin, «è che alle donne piace essere corteggiate.»
   «Non è che i suoi scappellotti mi incoraggino a farlo», borbottò Beast Boy, non troppo convinto.
   «Senza offesa, ma… quelli te li meriti tutti.»
   «Quindi», riprese Cyborg, con la solita aria da sfottò che assumeva quando si affrontavano argomenti del genere, «ammetti che Raven è il tuo passatempo preferito?»
   «Cos…? No!»
   «E, dicci, lo pratichi anche da solo?»
   «Idiota!» sbottò il mutaforma, ormai talmente imbarazzato da essere diventato di uno strano colore a causa del rossore e della pelle verde – tonalità che cozzavano paurosamente fra loro. Anche Raven aveva assunto uno strano colorito sul volto sdegnato, ma nessuno degli altri se ne accorse, presi com’erano dalla faccenda.
   «Guarda che non c’è niente di male», cominciò allora Robin, pur ridacchiando. «Siamo fra amici, con noi puoi parlare liberamente.»
   Indeciso, Beast Boy si passò una mano sulla nuca con fare impacciato. «Beh… ammetto che ogni tanto…»
   «Solo ogni tanto?» fu la scettica replica di Cyborg.
   «D’accordo, capita molto spesso!» confessò l’altro, sempre più preda della vergogna. «Ma ora piantiamola con questa storia! Non c’entra nulla col mio curriculum. Pensare a Raven, non mi aiuterà a trovare un lavoro.»
   «A meno che tu non le chieda se ha bisogno di un gigolò.»
   Non vi fu il tempo per una risposta o un commento di qualsiasi tipo, poiché a quel punto si udì un rumore secco provenire dall’angolo cucina e i giovani s’irrigidirono all’istante. Sudando freddo, si volsero in quella direzione e quando videro le due ragazze lì, intente a fissarli e ad ascoltarli da chissà quanto, deglutirono rumorosamente a vuoto. Non tanto per la presenza di Stafire, che, non avendo colto buona parte delle battutacce, li salutò allegra con una mano; quanto per quella più ingombrante e decisamente pericolosa di Raven, che sembrava volerli trucidare tutti e tre con il solo sguardo.
   Immaginando che lei avesse sentito ogni singola parola, Beast Boy impallidì violentemente: questa volta lo avrebbe ammazzato, poco ma sicuro. Invece, fu agli altri due che la ragazza si rivolse anzitutto. «Se avete finito di divertirvi alle spalle degli altri, ora inizierò io a divertirmi con voi.»
   Un tuonò squarciò l’aria fuori, proprio sopra la Teen Tower. Poi, il buio.












In tutto ciò, mi chiedo se poi Beast Boy sia riuscito a trovare lavoro e a comprarsi il motorino. Magari lo scopriremo in futuro, chissà. In ogni caso, stavolta mi sono divertita ad usare anche Robin/Dick, rendendolo più smaliziato per via della sua controparte fumettistica che, in effetti, è uno sciupafemmine degno compare di Bruce Wayne. Povera, povera Kori... (Anche se confesso di averlo sempre shippato anche con Batgirl/Barbara, l'altro grande amore della sua vita... Ma va beh!)
Piuttosto, avete sentito/letto l'ultima novità? Dopo aver rilasciato la versione animata di The Killing Joke, la DC sta preparando altri tre titoli per il prossimo anno, e cioè:
1. Justice League Dark
2. Teen Titans: The Judas Contract
3. Batman and Harley Quinn
Il secondo, in particolare, è la trasposizione animata di ciò che definisco "l'affare Terra", ovvero quando entra in gioco Terra, quella dei comics. C'era da aspettarselo, visto che alla fine di Justice League vs Teen Titans appare proprio lei, in volo verso la Teen Tower. So già che nutrirò amore e odio verso questo nuovo film, perché la storia è molto bella, ma detesto pensare a quanto faranno soffrire il povero Garfield per colpa di quella maledetta. D:
Chiudo qui, con la speranza di riuscire ad aggiornare presto anche l'altra raccolta. Un abbraccio e grazie di cuore a tutti voi che ancora siete qui a sostenere queste shot e a condividere la vostra passione insieme a me. ♥
Buon fine settimana!
Shainareth
P.S. Abbiate la bontà di perdonarmi (e in caso farmi notare) eventuali errori/sviste: sono completamente sfatta dal lavoro e dal caldo. Al più presto, rivedrò il tutto e correggerò ciò che non va.





  
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