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Autore: Vanya Imyarek    29/07/2016    1 recensioni
Chad e Penelope sono finalmente riusciti nel loro intento: rubare la corona di Tolomeo e portarla al sicuro nella Piramide Arena. Ma questo non significa certo che il loro compito è finito: dovranno impedire, al contempo, che Setne risorga e che la giustizia faccia il suo corso, e questo implicherà un viaggio nel luogo più pericoloso del mondo greco.
Dopo una corona contesa tra più parti, i nostri eroi saranno alle prese, come da profezia, con uno spettro da fermare e, al contempo, non fermare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Servi del Kosmos'
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                     PENELOPE

    
UN  SERPENTE COLOR CILIEGIA DALLE IDEE CONFUSE








Per una volta io e Chad siamo d'accordo: anch'io avevo odiato la giornata appena trascorsa. 
Per ragioni diverse, naturalmente (tipo l'essere stata presa in mezzo a due dee un po' tanto ambigue per i miei gusti e l'aver fatto un giretto nella casa degli orrori), ma anch'io non vedevo l'ora di buttarmi da qualche parte a dormire. Anche perchè ricordatevelo, avevamo dormito pochissimo la notte prima.
 E invece andammo avanti ancora per qualche ora! Non abbiamo idea di come voi Kane vi siate mantenuti così pimpanti tanto a lungo, ma sappiate che vi abbiamo mentalmente ricoperti di tutti gli insulti che conoscevamo (dire che eravamo stanchi sarebbe sembrato ridicolo e infantile, naturalmente). 
La scarpinata non ci portò in vista nè di Setne nè delle Porte della Morte, e a un certo punto, finimmo per crollare tutti. C'era anche poco da mangiare, visto che quel maledetto dio della fame aveva spazzolato le scorte nello zaino di Sadie. Conclusione perfettamente calzante alla giornata. 
E io e Chad avremmo ancora dovuto prenderci il primo turno di guardia per discutere degli avvenimenti della giornata ... in particolare qualcosina che aveva detto Nemesi. 
"Chad, ti va bene se facciamo io e te il primo turno di guardia mentre le ragazze dormono?" chiese Carter, procurandomi un mezzo accidente.
 E quella per che cos'era? Che interesse aveva a fare il primo turno con Chad? Doveva dirgli qualcosa di importante in privato? Ebbene, avrebbe solo causato il mio sacrificio: avrei finto di dormire e non mi sarei persa una parola. Accidenti a lui. 
Chad acconsentì (doveva essere riuscito a fare il mio stesso ragionamento) e la teoria si dimostrò corretta, perchè Carter aspettò a lungo prima di parlare, volendo avere la certezza che noi dormissimo.
 "E' stata dura oggi?" esordì.
 "Non peggio di ieri" replicò Chad.
 "Non mi riferivo agli scontri. Pensavo piuttosto all'incontro con tuo padre"
 "Ah, quello ..." Chad rimase qualche istante in silenzio, poi rispose in tono un po' troppo precipitoso: "Non ho ricavato traumi psicologici permanenti, grazie" 
"Scusa. Non volevo urtarti. E' solo che so benissimo com'è avere problemi col proprio padre. In particolare quando sembra che le sue azioni abbiano distrutto la famiglia, o ha un'importanza talmente superiore a te che non riesci ad essere considerato diversamente che da 'suo figlio' ..." 
Ah-ah. Era solo un tentativo di empatia. Magari avrei dovuto mettermi a dormire davvero. Ma se poi si fossero messi a parlare di cose davvero importanti? 
"Capisco" rispose Chad, dopo un'altra pausa meno tesa. "Ma non do' la colpa a Thanatos per la morte di mia madre. E' stata lei a buttarsi sotto un camion, dopotutto. E il fatto che i genitori siano più importanti di te è la regola, al Campo Mezzosangue. Non hai notato che tutti si presentano specificando il genitore divino subito dopo il proprio nome, e che i rapporti tra due divinità diverse condizionano anche quelle tra i loro figli? E' una cosa talmente comune, da noi, che non ci si fa nemmeno caso"
 "E questo è abbastanza deprimente" commentò Carter. "Non so, come deve essere per voi acquisire una fama autonoma rispetto ai vostri parenti? Mi ricordo che fatica ho dovuto fare io per uscire dall'ombra di mio padre, ed era solo un mago, per quanto con una forte personalità. Con un dio vero e proprio, e che è stato tale dall'inizio dei tempi ..."
 "Alcuni degli eroi più famosi ci sono riusciti. Pensa a Eracle o a Perseo: ti vengono in mente le dodici fatiche e la Gorgone, invece che Zeus, no?" Un attimo di pausa. "Certo, questo può essere dovuto al fatto che all'epoca Zeus aveva un gazzilione di figli e quindi non era poi una cosa tanto degna di nota. Se la teoria è corretta, la vedo dura per Percy Jackson"
 "E anche per te" osservò Carter. "Thanatos non ha mai avuto altri figli, vero?" 
"Che se ne sappia, no. Ma la cosa non mi turba più di tanto. Non mi interessano le imprese gloriose: una volta fuori dal Campo, squaglierò da qualche parte all'estero e farò una tranquilla vita da mortale. E' quello che mi va bene"
 Preferibile all'essere implicato in un'operazione di spionaggio a vari strati? Non potevo biasimarlo. Una volta che tutta quella faccenda fosse finita, anch'io non avrei voluto altro che un po' di tranquillità. 
"Ma allora perchè sei qui?" obiettò giustamente Carter. 
"Perchè un fantasma psicopatico vuole conquistare il mondo e io posso fare qualcosa per impedirlo"
 "Capisco. Per fare la cosa giusta"
 "Eh? No" borbottò Chad un po' troppo in fretta. Mi irrigidii. Cosa cavolo aveva intenzione di dire?
 "Uh?" fece Carter. 
Io lo strozzavo, Chad. L'idiota dovette aver realizzato il suo errore, perchè si affrettò a spiegare.
 "Io la vedo piuttosto come fare la cosa più conveniente per il genere umano. Non credo molto nel concetto di giustizia in sè e per sè" 
Cosa cavolo si stava mettendo a dire. Noi dovevamo sembrare ragazzi normali, nella media del Campo Mezzosangue, che fanno cose buone e giuste come le fanno gli altri. Non era il momento per mettersi a fare i nichilisti! 
A Carter, infatti, credo sia venuto un mezzo accidente.
 "Come? No, voglio dire ... in che senso non credi nella giustizia?" 
"Penso che sia solo un concetto senza particolare fondamento. Senti, per spiegartela con un esempio, per te cos'è la giustizia?"
 "Che tutti abbiano quello di cui hanno bisogno" fu la risposta un po' esitante. Chad, se lo fai insospettire sul nostro senso della morale ... 
"Un sacco di gente nei Paesi occidentali dice che è 'che tutti abbiano lo stesso'. Ad Atene, ai tempi in cui hanno inventato la democrazia, era 'tutti hanno lo stesso, eccetto donne, schiavi e stranieri, che non devono avere nulla'. Nei Paesi attuali governati da regimi islamici estremisti, è 'tutti adorano Allah e chi non lo fa dev'essere ucciso'. Ognuno ne ha un'idea diversa, dunque la giustizia non può davvero essere definita. Il che significa che non esiste in sè e per sè" 
"Riesco a capire il tuo ragionamento" ammise Carter. "Ma non vedo come potremmo andare avanti senza un modo per definire cosa bisogna fare e quello che non bisogna fare per vivere in modo civile. Se tutti adottassero questo sistema di pensiero, ognuno andrebbe in giro a fare quello che più gli garba. Chiunque potrebbe ammazzare senza problemi, per dire solo un esempio"
 "Chiar-"
 "E quello che staremmo facendo adesso non avrebbe senso. Se la giustizia non esistesse, non ci sarebbe nessun motivo per cui Setne non debba dominare-"
 "E' quello che stavo dicendo prima. Quello che stiamo facendo adesso è soltanto quello che conviene al maggior numero di persone. Setne probabilmene vedrà come un'ingiustizia terribile il fatto che gli sia negata la divinizzazione, quindi preferisco non parlare di giustizia in questo caso" 
"Sarà" commentò Carter poco convinto. "Quindi, ciò che è utile per la maggior parte della popolazione mondiale è il criterio cui ti attieni?"
 Sì, era vero: fino a quel momento ci eravamo solo occupati di ciò che conveniva alla stragrande maggioranza del genere umano ... certo che posto così il concetto sembrava un po' vuoto. Con denominazioni tipo 'Giustizia Universale' sarebbe suonato molto meglio, ora iniziavo a vedere il punto di vista di Chad. Però suonava vuoto e banale lo stesso.
 "E' quello cui ci atteniamo tutti, alla fine della storia. Solo che usiamo il concetto di giustizia, perchè suona meglio"
 "Hm" Carter non pareva per nulla convinto. Se ciò l'avesse portato a dubitare di noi in qualche modo, la mia giustizia sarebbe stata una morte lenta e dolorosa per Chad. "Non posso fare a meno di pensare che in realtà una giustizia ci sia, ma ognuno ha il diritto di pensare quello che vuole, finchè non nuoce agli altri" 
"Torniamo all'utile. Ma ..." Chad si interruppe per sbadigliare. "Questa storia della giustizia mi ha fatto venire in mente Nemesi. Anche lei è una divinità legata alla giustizia, a modo suo: mantiene l'equilibrio e si assicura che nessuno abbia troppo" 
"Ecco un'altra definizione di giustizia. Ora che mi ci fai pensare, potrei mettermi a tenere il conto di quelle che trovo e poi scoprire qual'è quella vera" 
E come, Carter? 
"Sì, ma non è a quello che stavo pensando. Ha detto che, siccome anche se a modo nostro stiamo lavorando per lei, farà di tutto per assicurarsi che troviamo alleati dovunque lei possa arrivare. Sto pensando, questo includerà anche i Campi Elisi?" 
Che diavolo stava-ah! Ma qui non stava parlando con Carter! Doveva essersi reso conto che io ero sveglia, e quella frase era in realtà indirizzata a me. Tanta grazia, però non potevo rispondere! 
"Tu credi che quella tua parente abbia condiviso quello che sapeva perchè gliel'aveva detto Nemesi?"
 Sì, e forse se fossi risucita a intavolare una conversazione con Sadie avrei potuto fornire una sorta di risposta indiretta.
 "Probabile, sì"
 E questo significava che anche lui avrebbe saltato un turno di sonno. Bene. 
"Non ti stava molto simpatica, vero?" chiese Carter. 
"Cosa?" 
"Pensi che ci abbia aiutato solo perchè una dea gliel'ha ordinato, invece che per aiutare te -" 
"No, mi hai frainteso. Io stavo dicendo che probabilmente è stata Nemesi ad avvertirla, un fantasma qualunque non avrebbe potuto essere informato su una missione dei vivi. Poi sono quasi sicuro che abbia deciso da sè di dirci tutto" 
Era quasi per intero tutto quello che avevo pensato io. Ma chiaramente avevo spinto un ragionamento un po' più in là: possibile che Nemesi avesse avvertito anche Sisifo, per una specie di distorto mantenimento dell'equilibrio? Mi sembrava difficile (il commento della giacca imbottita diventava ancora più insensato se avessimo accettato questa versione) ma con gli dei non si poteva mai sapere. 
Carter, comunque, approvò la teoria, concluse che un aiuto simile sarebbe stata un'insperata manna dal cielo, e poi nessuno dei due disse più nulla di interessante. Bene, adesso avrei dormito. 
Lo feci. Per mezzo secondo, mi parve, e svegliarmi con Sadie che mi scuoteva e mi chiamava insistentemente.
"Ci hai messo cinque minuti buoni a svegliarti" brontolò. "Ceto è stata così stancante?"
 Bofonchiai un assenso. Uffa, ora c'era da essere del tutto svegli per passare il mio messaggio a Chad senza che Sadie se ne accorgesse. E magari sondare il terreno per un'altra questione. 
"Senti, tu hai pensato a quello che ha detto Nemesi?" arrivai dritta al punto. Ehi, poteva essermi venuta l'idea di parlarne con lei, nessuno aveva detto che dovevo essere stupida.
 "Uh? No" rispose lei, guardandomi a metà tra il confuso e l'interessato. 
"Pensavo solo a quella parente di Chad. Voglio dire, non ci abbiamo pensato più di tanto, ma non aveva poi tante possibilità di sapere di un impresa che riguardava dei vivi. Eppure è stata lei a chiamare Nico. E adesso Nemesi viene a dirci che si assicurerà che abbiamo alleati dovunque lei possa arrivare. Non credi che ..."
 "Sia stata lei a dirglielo? Probabile, sì. Comunque siamo fortunati che Chad abbia una parente a cui importa qualcosa di lui, o saremmo stati un po' persi" 
Chad si rigirò 'nel sonno'. Non lo biasimai per il tempismo, però: capivo bene che l'argomento era troppo delicato per non essere nervosi. Chissà cosa gli stava passando per la testa. 
Bene, questo probabilmente era fatto, adesso dovevo passare all'argomento successivo. Non una discussione vera e pro- 
"Posso chiederti una cosa?" lei mi batté sul tempo. Per che cosa? Avremmo avuto problemi? 
Nel caso, almeno Chad era lì e avrebbe sentito tutto. 
"Ceto ha detto una cosa strana. A quanto pare, ti ritiene responsabile per il fatto che sia finita quaggiù. Hai un'idea del perchè o stava solo delirando?"
 Oh cavolo. Accidenti a quella bestiaccia schifosa. Non poteva tenere il proprio rancore per sé?
 "E' stata una situazione un po' confusa" improvvisai. "Io sono stata la prima a vederla, e ho cercato di combatterla. Ora, hai presente la mia abilità con la spada, no? Me le ha suonate subito, e io le ho augurato di andare al Tartaro. Era una cosa detta senza pensare, una versione nostrana del vai a quel paese, e non ha avuto nessun effetto immediato. E' andata a finire che quella mi ha mollato una botta in testa micidiale, e io nel mio stordimento sono scappata a nascondermi dietro degli arbusti. Poi Nico e Hazelle sono intervenuti a portare a termine il mio augurio" 
Reggeva, tutte le cose considerate? Sì, non vedevo falle.
 "Ma perchè non l'hai detto alla riunione?" 
"Con tutto il casino che è seguito alla mia profezia e a quella cavolata di Chad? Avevo altro a cui pensare"
 Lei annuì comprensiva. Bene, adesso potevo passare a quello che mi interessava?
 "Cambiando totalmente discorso, come stanno andando in questo periodo le cose con Walt?"
 "Benissimo" rispose lei con quel sorriso a trentadue denti che compariva sempre non appena il suo ragazzo era menzionato. Chissà se sarebbe durato una volta che Becky fosse saltata fuori. 
"E' quello che ci vuole per una vita perfetta. Pensa, mi aveva proposto di fare per queste vacanze un weekend in montagna da soli, per imparare a sciare. Ma ovviamente Setne doveva decidere che questo è il momento giusto per combinare i suoi casini, quindi ciccia. Ed è questo il motivo per cui, anche se è già morto, quando ce lo ritroveremo davanti lo ucciderò"
 Ti consiglio di evitare la neve per un po', Sadie. 
"Cosa buona e giusta" 
"Perchè me l'hai chiesto?" fu la sua reazione. 
Ehm, in effetti non ero mai stata una grande fan della vita amorosa di Sadie. Dopo un po', sentire quanto un ragazzo fosse bellissimo, favoloso, irritante, la facesse sciogliere, etc faceva venire un po' di nausea. 
"Non l'hai menzionato in più di una settimana. Non è normale" 
"Pensavo che a te desse fastidio" replicò in tono vagamente accusatorio. Ah, se n'era accorta ...? Molto gentile da parte sua prendere delle contromisure, comunque.
 "Oh? No, non è così" dire la verità le avrebbe solo dato sui nervi, e volevo che continuasse a parlarmi almeno finchè non le avessi cheisto quello che mi interessava. "E' come ti ho detto, non è normale passare un paio d'ore con te senza sentirtelo nominare, figuriamoci qualche giorno. E poi, ero preoccupata per ... quella cosa che ho detto ieri"
 Qui dovevo stare attenta. Se avessi formulato la frase nel modo sbagliato, avrei potuto garantire che Sadie e Walt fossero la famosa coppia morta.
 Lei impallidì leggermente. "Sì ... ci pensavo anch'io, purtroppo. Ma non saremo noi. Con tutto quello che ho dovuto passare per risolvere i miei problemi con quei due benedetti ragazzi, non ho la minima intenzione di passare l'eternità insieme nell'oltretomba prima di esserci davvero goduti la vita" 
"Hai perfettamente ragione" approvai caldamente. "Ma giusto per sicurezza, non riesci a pensare a qualcosa che possa saltare fuori all'improvviso a costituire una minaccia? Non so, un'ex-ragazza di Walt che rifiuta un po' troppo che tu stia con lui adesso, o un qualche divino nemico di Anubi ..."
 "Assolutamente no!" sbottò Sadie con un'occhiata feroce. "Walt non ha mai avuto fidanzate prima di me, il problema della sua malattia sovrastava qualunque altra cosa. E se una qualsiasi ragazza, ex o meno, prova ad arrivare a mneo di tre metri da lui, giuro che la trasformo in un pidocchio. E Anubi non mi ha mai parlato di nessun nemico tra gli dei"
 "Non so" commentai. "Per quanto riguarda l'ultimo, non ne sarei così sicura. Forse con gli egizi è diverso, ma i nostri dei non riescono a stare tutti tranquilli senza litigare tra loro. Magari non te l'ha detto per non farti preoccupare ..." 
"Non gli ho mai chiesto niente del genere" disse Sadie sovrappensiero.
 "Mai?" 
"Non ho mai indagato più di tanto su Anubi. Preferisco concentrarmi sul lato più normale di lui, quello con cui ho davvero a che fare" rispose con un sorrisetto. 
Alla faccia dell'accettare completamente la personalità del proprio partner. E poi, perchè disinteressarsi a tutto quello che di Anubi non coinvolgeva lei? Io, se mi fossi innamorata di una divinità, sarei stata troppo curiosa su di lui da non cercare informazioni. 
Però questo spiegava come mai Sadie non fosse al corrente dell'esistenza di Kebechet, informazione non così difficile da reperire: Luciano e Hazelle l'avevano trovata su Google! 
"Non saprei" le dissi. "Io se fossi in te farei qualche ricerca. Giusto per essere sicura"ù "Sai qualcosa in merito?" mi chiese lei, sollevando un sopracciglio.
 Che stupida! Avrei dovuto metterle un tarlo nell'orecchio in modo sottile, senza che se ne accorgesse. Colpa del sonno.
 "No" mentii. "Non ne so più di te su Anubi, a dire la verità. Però ho una brutta sensazione-" 
"Il che, tutte le cose considerate, potrebbe voler dire che le cose si metteranno bene" osservò Sadie. 
Sorrisi. "Speriamo. Questo vorrebbe dire che andranno male per chiunque si metta contro di noi" 
"Sì, i tuoi poteri sono molto versatili in tal senso. Comunque, farò come dici tu: appena sarò a casa, controllerò Anubi su Google" 
Ma poi non sarebbe servito a niente. A meno che Felix non avesse nel frattempo trovato il modo di esorcizzare Becky, Sadie avrebbe avuto la sorpresa appena tornata a casa.
 E a quel punto cosa sarebbe successo? Setne se la sarebbe cavata, a quanto eravamo riusciti a concludere, e ci aspettava altra guerra. Come avrebbe gestito Sadie una rivelazione simile in un momento simile? Magari era anche il caso di sondare il terreno.
 "Ma a pensarci bene, non lo so" commentai in tono scherzoso. "Magari scopri cose che non avevi bisogno di sapere, tipo che in forma di sciacallo ha un serio problema di pulci, oppure è gà stato sposato, o-"
"Se è così, dio o meno, lo ammazzo" ringhiò Sadie. Fantastico, proprio quello che non volevo sentirmi dire. "Non per le pulci, intendo. Se scopro che ha avuto un'altra rima di me ..." 
"Sei stata il suo primo amore?!" le chiesi in tono sorpreso. 
"Sì, me l'ha detto. Prima di incontrare me, no aveva mai sentito altro che noia per le altre dee" gongolò lei sognante. 
Ahem, informazione non del tutto corretta. Stronzo di un Anubi, che bisogno aveva di raccontarle questa storia? Se  almeno Sadie mi avesse lasciato qualcosa di lui da disintegrare, per far bella figura aveva creato una situazione assurda per tutti! E quell'altro sveglione di Walt, non aveva davvero alcun contrllo su quello che diceva? Perchè non le aveva detto nulla almeno lui? Possibile che nessuno si fosse reso conto del caos che sarebbe potuto succedere se Sadie avesse scoperto di Anput e Becky?
 "Cavolo" sorrisi a Sadie. "Questo è un onore che le madri dei mezzosangue nostrani si sognano. Hai una bella fortuna" 
Mi rispose un sospiro soddisfatto. Okay, probabilmente adesso era persa nel suo mondo dei sogni e qualunque cosa avessi fatto non avrei avuto la sua attenzione.
 Comunque, la conversazione non aveva fatto altro che confermare i nostri timori. Sadie non avrebbe mai accettato la precedente relazione di Anubi (perchè non gliel'aveva detto?!) e men che meno l'esistenza di Becky. Litigio colossale, non gli avrebbe parlato mai più, non avrebbe più collaborato con lui, un sacco di buoni piani sarebbero potuti diventare impossibili, se non l'aveva già fatto Becky sarebbe scappata di sicuro.
 Sadie però non sarebbe mai ruscita ad uccidere il suo ragazzo: prima mi sarei preoccupata io di augurargli un decesso eccezionalmente lungo e doloroso.

Non saprei come descrivere la sensazione di essere svegliati da urla e imprecazioni.
 Significa aprire gli occhi sentendo rumori privi di significato, sollevarti un attimo, ricordare chi sei e dove sei, renderti conti di cosa significhino quei suoni, e schizzare in piedi afferrando la prima arma che ti capita sottomano.
 Io per sbaglio andai a sbattere contro Sadie, che aveva avuto una reazione simile. I ragazzi continuavano a urlare, e quando riuscii a spostare la testa dalla schiena di Sadie, vidi esattamente quale fosse il problema. 
Il tizio che stava davanti a noi era rosso e alto, nel senso che sfiorava il soffitto della galleria con la testa e faceva quasi male agli occhi con la sua brillante pelle rosso ciliegia. Aveva barba e capelli scuri, sopracciglia molto cespugliose e vistose cicatrici. Indossava una camicia che pareva cucita alla bell'e meglio con pelli di pecora. Oh, aveva anche zampe di drago al posto delle gambe. 
Era impegnato nella nobile attività di staccare pietre dalle pareti del Tartaro e tirarle a Chad e Carter, i quali si facevano in quattro per schivare i suoi colpi e contrattaccare con spada e pugnale. Buongiorno a tutti, gente! 
"Coso color ciliegia, sbaglia un po' mira con quelle pietre!" gli urlai, prima di rendere attiva Afanisis e lanciarmi anch'io nella mischia. 
Ciliegia, quando si rese conto che il mio augurio si era avverato, imprecò sonoramente in greco, poi borbottò qualcosa di indistinto su Moros.  Sadie tentò l'incantesimo Tas, ma quelli spezzò la corda come se fosse stata un singolo filo di stoffa. 
Lasciate perdere del tutto le pietre, iniziò a mollare gran calci con le zampe, munite, si scoprì, di robusti artigli. Feci per urlargli di sbagliare mira anche coi calci, quando uno mi colpì in pieno. 
Finii a terra con tagli brucianti sullo stomaco e sulle braccia, incapace di concentrarmi su nient'altro che il dolore. Sentii altre grida di Sadie in egizio, mi ricordai vagamente della situazione, e cercai di rimettermi in piedi. 
Le braccia mi facevano così male che riuscivo a malapena a muoverle, figuriamoci usarle per un combattimento con spada, quindi ritentai la maledizione. Questa volta l'unico motivo per cui mi fu risparmiato il calcio fu che Chad si mise di mezzo e mi buttò a terra in tempo.
 "Ha capito chi sei" disse, lanciando un coltello che colpì Ciliegia nel fianco. "Vuole impedirti di parlare. Ora di' qualcosa che lo blocchi!"
 Ciliegia sollevò una zampa verso di noi. 
"Sbagliatuttiicolpipossibili!" strillai col tutto il fiato che avevo in gola. Magari detto così velocemente non avrebbe funzionato-ah no, al contrario: non solo il suo piede non si abbattè su di noi, ma Carter riuscì a infilzarci in khopesh. 
Ciliegia ululò di dolore, e Sadie urlò in egizio. La terra sotto di noi si spaccò, e Ciliegia sprofondò finchè rimase fuori solo il suo collo. La testa da sola era alta quanto la nostra media. 
Lui ci guardò con assoluto disprezzo. "Questo è esattamente il tipo di pace che non mi piace" brontolò. "la tregua tra due nemici degli dei per annullare l'ordine"
 "Cosa?" gli chiese un confuso Carter.
 "Nulla" sospirò Ciliegia. "Solo un paio di riflessioni in merito alla mia natura. Prego, procedete pure a tentare di uccidermi o a lasciarmi qui incastrato" 
"No, ci riferivamo al fatto che saremmo nemici degli dei" intervenne Sadie. "Da cosa ha dedotto che lo siamo?"
 "Lo spettro del sacerdote egizio mi ha parlato di voi" disse Ciliegia chiarendoci tutto. "Ha raccontato che state cercando di impedirgli la sua missione di creare un legame tra i due mondi a partire dai loro aldilà ... e fatemi indovinare, voi quattro state per dirmi che in realtà voi siete servi devoti degli dei, ed è in realtà l'egizio che vuole scatenare il caos?"
 "Esattamente quello" confermò Sadie. "E per il momento lei ha solo la nostra parola contro la sua, quindi non può sapere quale sia la verità. E con tutto questo ci ha attaccati senza nemmeno cercare di indagare prima!" 
"E' stato sconsiderato da parte mia, in effetti" ammise il gigante rosso. "Ma ancora non ho nessuna certezza del fatto che voi diciate la verità. C'è tempo per un piccolo interrogatorio?"
 "Non ne siamo sicuri" rispose Chad. "Quando ha incontrato quel fantasma esattamente?" 
"Poco fa ... non posso essere davvero sicuro di quando sia stato, non è facile tenere il conto quaggiù, ma di certo non è stato più di un giorno. La risposta vi compiace?" 
"Dipende" borbottò Carter. "Lei sa quanto distino da qui le Porte della Morte?" 
"Non troppo" ecco qualcuno che voleva tenere le cose sul vago in attesa di capire quale fosse la parte giusta. Piuttosto sveglio.
 "Evviva la precisione spazio-temporale" brontolò Sadie. 
"Senta, possiamo trovare un accordo" Carter voleva trovare un equilibrio per tutti? "Noi la lasceremo andare. Lei verrà con noi fino a che non troveremo Setne. A quel punto lo affronteremo, e lei potrà considerare tutto quello che vede per decidere da che parte stare, sempre che voglia parteggiare per qualcuno"
 "Giurate tutti quanti sullo Stige che non mi attaccherete finchè non abbia apertamente deciso di schierarmi contro di voi" richiese Ciliegia. 
Avrei ricavato qualcosa dall'aggredirlo senza motivo no, decisamente no. Giurai senza problemi, gli altri fecero lo stesso, e Ciliegia fu rilasciato.
 "Tra parentesi" chiese Chad, una volta che ci fummo rimessi in cammino con il nostro nuovo compagno di viaggio alto come mezzo grattacielo. "Potremmo sapere chi è lei esattamente?"
 "Credo si tratti di Damasene, se posso rispondere io" replicò Carter. 
Damasene lo guardò incuriosito. "Conosci bene la mitologia greca?"
 "No, conosco Percy Jackson" 
Gli occhi di Damasene si illuminarono. "Percy Jackson è una brava persona ... non illudetevi, questo non garantisce che voi lo siate. Lui come sta?"
 "Al meglio di quanto un mezzosangue possa stare durante uuno scontro con le forze del caos, direi. Non ha ferite disabilitanti e al momento è al Campo Giove con la sua ragazza"
 "E vi ha parlato di me e di Bob?"
 "Potremmo avere un riassunto delle puntate precedenti? Noi non conosciamo Percy così bene da sapere tutte le sue avventure" intervenne Chad.
 "Gigante creato per opporsi ad Ares, ed è quindi un pacifista convinto. Sono stati così contenti di lui che l'hanno cacciato nel Tartaro. Ha incontrato Percy e Annabeth durante la loro discesa quaggiù, e li ha aiutati a oltrepassare le Porte della Morte, al prezzo di rimanere quaggiù bloccato lui stesso" ricapitolò Sadie.
"E di finire nell'elmo di Tartaro" brontolò lui. "Un incubo. E mi è andata bene che sia già riuscito a liberarmene, il povero Bob è ancora lì dentro" 
Ci fu una sorta di brivido collettivo nel gruppo. Fino a quel momento avevamo pensato al Tartaro soprattutto come a un luogo, ma quello era il modo peggiore di ricordrci che, ehi, era anche un'entità senziente. Non ci avevamo mai pensato troppo su, e avevamo preferito sperare che il nostro scontro con Setne non facesse tanto casino da attirare la sua attenzione. Anche se a pensarci bene, eravamo stati ottimisti al limite della stupidità: si trattava di noi, quindi sarebbe andato tutto male per forza. 
"Percy e Annabeth se ne ricordano bene" intervenne Sadie. "Se mai riuscissimo a sconfiggere Setne, forse potremmo trovare il modo di riportarla in superficie ..."
 "E' un tentativo di ingraziarvi presso di me? Voglio ancora vedere il vostro confronto col sacerdote egiziano"
 "D'accordo. Muoviamoci, allora" acconsentì Carter.
 Il resto della camminata fu in silenzio, noi eravamo troppo tesi per lo scontro ormai imminente e Damasene non voleva darci ulteriore confidenza prima di avere le prove della nostra buona fede. Avrei voluto essere già alla fine. Ma quanto mancava?!
 Sentimmo una voce femminile in lontananza, poi le repliche di una maschile. Setne? E ... la nuova fidanzata che si era procurato in quel posto, magari?
 Affrettammo il passo. La galleria di pietra di allargò in un immenso piazzale, con alberi scheletrici piantati qua e là, sulla cui parete opposta a noi erano incastonate porte di ossidiana nera. E due fantasmi vi stavano a discutere davanti.
 Uno era, non c'è neanche bisogno di dirlo, Setne; l'altra la riconobbi mettendoci un po' più di tempo, ma alla fine la idetificai con la nostra vecchia amica Crisippe. Le sue sorelle avevano avuto ragione a preoccuparsi, eh? 
I due stavano discutendo qualcosa a proposito di pulsanti da premere. Bene, qualunque cosa avessero in mente, avrebbe subito qualche modifica, anche se non li avrebbe fermati.
 Damasene tossicchiò, facendoci perdere ogni speranza di attacco a sopresa, ed entrambi si voltarono. 
"D'accordo, carissima" commentò Setne. "A questo punto ho proprio paura che dovremo lasciar perdere i litigi e darci all'improvvisazione"




Ladies & Gentlemen,
aggiornamento sorprendentemente veloce, vero? Perchè sono stata in vacanza in un posto senza wi-fi, e non avevo nient'altro che le mie storie e un po' di studio di cui preoccuparmi. E non sono neanche uscita di casa più di tanto, per colpa di tempo nuvoloso o pelle troppo scottata per andare in spiaggia (la mia abbronzatura da maturanda non era il massimo per affrontare il sole della Toscana ...). 
Comunque, ci stiamo avvicinando agli ultimi capitoli della storia. Nel prossimo capitolo avremo lo scontro finale, seguito da alcuni capitoli per assestare la situazione in vista dell'ultima storia della trilogia. 
Una curiosità, cosa ne pensate dei dialoghi dei due Servi del Kosmos con i fratelli Kane a inizio capitolo? Ho voluto approfittarne per concedere il giusto spazio a personaggi canon, e spero di essere riuscita a renderli IC. Mi è piaciuto soprattutto scrivere quello tra Chad e Carter, perchè ho esplorato un problema che Riordan spesso tralascia nelle sue storie: qual'è, o cos'è, la giustizia? Si può davvero dire che esista? Non so se ci avete fatto caso, ma quasi tutti i suoi protagonisti iniziano tutta la storia con una morale ben precisa (quella corrente nel mondo occidentale, anche se in certi ambiti è piuttosto progressiva) e non la cambiano, nè la mettono in discussione, per tutta la loro vicenda.
 L'unico che lo fa è Carter (vi ricordate la discussione con suo padre in merito?) ed è anche, a quanto mi risulta non avendo letto gli 'Eroi dell'Olimpo', quello che più si avvicina alla tentazione di lasciar perdere tutto e pensare solo a sè stesso. E anche se nella sua 'tentazione' non pone mai in discussione quale sia la cosa giusta da fare, e vorrebbe semplicemente fare quella sbagliata, mi piace molto questo particolare, lo rende molto umano e realistico, come personaggio. Da qui il fatto che quella particolare conversazione con Chad vada a lui. Voi cosa ne pensate?

  
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