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Autore: RosaDraco    31/07/2016    2 recensioni
Questo è un AU in cui tutti i dragon slayer sono in realtà dei draghi. Lucy, la protagonista, vive in una metropoli moderna dove nessuno crede più all’esistenza della magia, ma lei è una maga e sa che niente è come sembra. Questa è la storia di un incontro che cambierà la sua vita per sempre e della sua lotta per salvare Magnolia e Fairy Tail.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nella tana del drago

Ciao a tutti quelli che mi seguono! Ecco per voi il nuovo capitolo della settimana! Mi sono anticipata un po' nel pubblicarlo perchè domani parto e non avrò tempo di mettermi al pc. Finalmente un po' di meritato riposo dopo mesi di lavoro non stop! Ci rivediamo lunedì, puntuali come sempre. Buona lettura e buon divertimento!


Nella tana del drago

Dopo una sosta per un hot dog gigante, un pietoso viaggio in taxi e un’altro in ascensore, Lucy, Natsu ed Happy riuscirono finalmente a ritornare all’appartamento di Central Park. Avevano comprato così tanto cibo che per chiudere il frigorifero la ragazza fu costretta a dargli una spallata e così tante merendine che alla fine le toccò lasciare lo sportello della dispensa aperto a metà. - Se avete fame venite qui e prendete quello che vi pare. Detesto cucinare e quindi non mi chiedete di farlo anche per voi. Lì ci sono i fornelli e quello è il microonde. -

- Microche? - Le fece eco Natsu e Lucy capì istantaneamente che quella era un’invenzione che il drago non poteva conoscere, come probabilmente metà delle cose che c’erano nell’attico.

- Prima regola di casa Hertphilia: se non sai come usarlo non lo toccare. - Lo avvertì la ragazza mentre prendeva il resto delle buste e si spostava in soggiorno - In questa casa non si entra con le scarpe sporche, i panni non si buttano per terra e non si sputa fuoco, per nessuna ragione al mondo. - Lucy lanciò un’occhiata d’avvertimento al drago e Natsu si affrettò ad annuire per calmarla.

- Niente cibo sul divano, niente gatti sul divano, niente gatti sul letto, non limarsi le unghie sui mobili e nemmeno sulle poltrone. -

- Ma per chi mi hai preso? - Replicò Happy con aria indignata - Non sono mica un selvaggio! -

- E questa ... - Gli spiegò la ragazza, aprendo una porta in fondo al corridoio - È la stanza degli ospiti dove starete per il prossimo mese. - Si trattava di una camera molto spaziosa dai colori neutri, bianco, nero e metallo. In un angolo c’era un grosso letto a due piazze e dalla parte opposta un mobile con alcuni libri e un grosso televisore. La stanza aveva anche un bagno privato e una finestra molto ampia, ma a differenza di quella nella camera di Lucy non si affacciava sul parco, bensì dalla parte opposta.

- Tenetevi la cuccia, la sardina di gomma e tutti quegli stupidi shampoo che avete aperto. - La ragazza ficcò le due buste rimaste dritte in braccio a Natsu - Io vado a farmi un bagno: ci vediamo dopo, forse. - Lucy richiuse la porta senza nemmeno aspettare che le rispondessero: l’unica cosa di cui aveva bisogno dopo quella giornata infernale era di rilassarsi un po’.

Quando la ragazza ritornò nella sua stanza la trovò in pessime condizioni: c’erano ancora le coperte gettate per terra e pozze d’acqua nei punti in cui il ghiaccio di Gray si era sciolto. - Ci penserò dopo. - Sospirò Lucy mentre si spogliava. Riempì la vasca d’acqua bollente e di schiuma, proprio come piaceva a lei, e scivolò dentro senza esitazione. La ragazza appoggiò la testa al bordo guardando fuori dalla finestra opposta: anche se il vetro era opaco era evidente che ormai era calata la notte. Il dolore della botta ormai era sparito, ma rimaneva tanta stanchezza; l’esperienza dell’auto che l’aveva quasi investita le metteva ancora i brividi, nonostante la temperatura della vasca. Nemmeno il sapone profumato e la carezza della spugna riuscivano a scacciare via quella brutta sensazione. Lucy si appoggiò le mani sul petto, tentando di calmare i battiti e le venne subito in mente la forza con cui Natsu l’aveva stretta per difenderla. Anche se l’idea di ospitare il drago non le faceva piacere, doveva ammettere di essere in debito con lui. Ma quella era la prima volta che divideva casa con qualcuno, specialmente con un maschio, e l’idea la metteva a disagio.

- Sta calma ... - Sussurrò la ragazza a se stessa - Che può succedere in fondo? - Lucy prese un respiro profondo e lasciò che il suo corpo scivolasse completamente sotto il livello dell’acqua. Mentre stava così la ragazza non si accorse né del fatto che la porta del bagno si era aperta né che qualcuno era appena entrato. Quando Lucy riemerse per prendere fiato trovò Natsu ad accoglierla vicino al bordo della vasca. Era completamente nudo, eccezion fatta per la tovaglia che si era avvolto intorno ai fianchi. Ma quel pezzo di stoffa era un po’ troppo piccolo e lasciava intravedere una serie di dettagli sexy che sarebbe stato meglio coprire, come i suoi addominali, le linee degli obliqui che scendevano in basso come una freccia e le sue cosce scolpite.

- Puoi farti più in là così entro anche io? -

Per un lungo istante il cervello della ragazza rimase bianco come un foglio di carta poi Lucy lanciò uno strillo disumano e scagliò la spugna che stava stringendo dritta in faccia al drago - FUORI DI QUI! - Natsu subì il colpo in pieno e per poco non inciampò e finì seduto per terra - Perché ti arrabbi tanto? Anche io ho bisogno di un bagno! -

- HO DETTO FUORI! - Replicò Lucy mentre tirava le gambe al petto e cercava di coprirsi il seno con le braccia - Vattene nel tuo bagno! - Non c’era alcuna speranza di ragionare: Natsu fu costretto a filarsela via il più in fretta possibile prima che Lucy lo facesse a pezzi. Il ragazzo riuscì a chiudere la porta giusto un istante prima che una bottiglia di bagnoschiuma lo prendesse alla testa. Il contenitore andò a sbattere contro il legno ed esplose, inondando tutto il pavimento con il suo contenuto.

- La tua stanza ha un bagno privato! - Continuò a gridargli dietro Lucy - Hai la tua doccia lì! -

- Ci ho provato! - Le fece eco la voce di Natsu - Ma non sapevo come farla funzionare e tu hai detto che una delle regole della casa è non toccare quello che non sai usare! Pensavo non ci fosse niente di male dato che tu avevi già riempito la vasca ... -

Questa volta la maga celeste ammutolì: non avrebbe mai immaginato che una delle sue idee più brillanti potesse ritorcersi contro di lei in quel modo. - È impossibile che non riesca a far partire una doccia! Non ne hai mai usata una? Dove accidenti hai fatto il bagno negli ultimi cento anni? -

- In un fiume. -

Avrebbe dovuto immaginarlo ...

- Virgooo! - Anche se non aveva le sue chiavi accanto a lei, Lucy gridò, attivando abbastanza magia perché lo spirito potesse risponderle. Dopo qualche secondo anche Natsu lanciò uno strillo e la maga capì che era il segno che aveva appena visto lo spirito della vergine.

- Cosa posso fare per lei, principessa? -

- Non chiamarmi principessa ho detto! E mostra a questo idiota come far funzionare la doccia nel bagno degli ospiti. - Le spiegò Lucy e lo spirito annuì prontamente - Venga con me signor Idiota le mostro io come fare. -

- Non mi chiamo “Idiota”! - Replicò Natsu ma ormai Virgo si era già avviata lungo il corridoio e il drago fu costretto a seguirla senza poter protestare. Lucy dall’altra parte della porta lanciò un sospiro e sprofondò di nuovo sott’acqua. “Che può succedere in fondo?” Ripeté tra sé e sé ma senza riuscire a scacciare quel senso di fastidio che le opprimeva il petto.

Occorse un bel po’ prima che Lucy riuscisse a convincersi a uscire dalla vasca e ad asciugarsi i capelli. Quando uscì dal bagno scoprì che Virgo aveva già rimesso in ordine la sua stanza e che era pronta ad occuparsi anche del sapone che aveva schizzato sulla porta. - Ho spiegato agli ospiti come usare la loro doccia e adesso sembrano perfettamente a loro agio. - La rassicurò lo spirito - Vuole che prepari qualcosa per cena anche a lei? -

- No, grazie. Oggi ho visto troppo cibo per i miei gusti. -

Non appena arrivò in soggiorno Lucy fece una smorfia. “Ospiti a loro agio” forse non era il termine corretto. Natsu si era rivestito e se ne stava stravaccato sul divano ad ingozzarsi di patatine, con i piedi appoggiati sul tavolino da caffè in cristallo che gli stava davanti. Anche Happy si era seduto sul divano e aveva aperto una scatoletta di sardine da cui tirava fuori un pesce dopo l’altro. C’erano briciole sul pavimento, buste di merendine vuote e un paio di lattine di cola schiacciate.

- Non ero stata chiara quando ho detto niente gatti e niente cibo sul divano? - Lucy incrociò le braccia con uno sbuffo ma le sue lamentele non ebbero alcun successo. Drago ed exceed erano troppo impegnati a seguire l’ultima replica di una partita di football in televisione. Natsu lanciò un grido d’esultanza quando un giocatore dei Magnolia Giants spedì per terra uno di quelli dei Bosco’s Cowboys.

- Sul serio? Non posso crederci! Non sapevi come far funzionare la doccia e poi hai acceso la televisione? -

- Non l’ho accesa io. - Replicò Natsu - È stato Happy quando è saltato sul tavolo e ha schiacciato per sbaglio quel coso coi tasti. E boom! Lo schermo si è acceso! -

- Ho avuto così tanta paura! - Frignò il gatto - Ho pensato che fosse una magia e che ci fossero delle persone intrappolate lì dentro, ma poi Natsu si è ricordato di quella cosa chiamata cinema e ha pensato fosse simile. -

- Balle. - Borbottò Lucy - Sei un pervertito esattamente come tutti gli altri! Scommetto che quella della doccia era una scusa! -

- Sono un drago, non sono particolarmente interessato alle femmine umane. - Le rispose Natsu senza nemmeno degnarsi di girarsi a guardarla.

- Eppure io ho sentito un mucchio di storie in cui qualche drago crudele rapiva una bella principessa per tenerla chiusa nella sua torre ... -

- Tu sei una principessa? -

- Che c’entra? È ovvio che non lo sono! -

- Allora perché ti preoccupi? - Questa volta Lucy non riuscì più a contenere la rabbia e afferrò un paio di cuscini dalla poltrona per tirarli dritti in testa a Natsu e al suo gatto che sghignazzava - Non sarò una principessa ma almeno sono una persona più civile ed educata di voi! Per colpa vostra il mio soggiorno adesso sembra un campo di battaglia! -

- Hai ragione ad essere arrabbiata, sicuramente hai lo stomaco vuoto. Vuoi? - Natsu le tese la sua busta di patatine e la ragazza la spinse via con un colpo della mano - Non ho detto che voglio mangiare! -

- Due di queste? - Anche Happy le tese la scatola di sardine e Lucy fu costretta a tapparsi il naso per la puzza - Neanche per sogno! -

Drago ed exceed lanciarono un nuovo grido d’esultanza quando, questa volta, un corridore dei Bosco’s Cowboys spedì all’aria un avversario dei Magnolia’s Giants. - Questo gioco è forte! - Esclamò Natsu - Vince chi mette K.O. gli altri per primo? -

“ Dove accidenti sei stato negli ultimi cento anni?” Ma Lucy riuscì trattenersi giusto un attimo prima di ripetere per l’ennesima volta la stessa domanda. - Si chiama football e no, non vince chi stende per primo l’altra squadra. L’obiettivo è quello di portare la palla oltre la meta avversaria e vince chi colleziona più punti. E onestamente, a me il football non piace. - La ragazza rubò il telecomando che Natsu ed Happy avevano lasciato sul tavolino, ignorando le loro proteste. Quando Lucy si spostò dal canale dedicato allo sport la prima cosa che trovò fu un’edizione speciale del telegiornale. Un paio di giornalisti discuteva, dietro la loro scrivania, dell’ennesimo caso di cronaca nera, mentre sullo sfondo si succedevano le immagini di piccolo bar impacchettato dai nastri gialli della polizia. I titoli che scorrevano in basso recitavano a lettere cubitali: “ il serial killer di Magnolia colpisce ancora. Altre tre vittime”.

- Era questo il motivo per cui Erza ha detto che ci sono problemi in città? - Le domandò Natsu ma Lucy non lo stava ascoltando. La stradina e i tavolini del bar le sembravano stranamente familiari ma ci mise un po’ per capire che si trattava del “ Red Sunset” a Little Italy.

“ Il ritrovamento è stato fatto nel primo pomeriggio.” Stava dicendo uno degli inviati sul luogo “ Quando uno dei proprietari ha raggiunto i colleghi per aprire il locale ha scoperto che ormai erano soltanto dei cadaveri. Come nei casi degli ultimi giorni, il cuore di tutte le vittime è stato asportato e non c’è traccia né dell’assassino, né della sua arma.”

Forse era quello il motivo per cui c’erano tutte quelle volanti che correvano e all’incrocio era quasi stata investita ...

- Scommetto che si trattava di maghi di Scarmiglione. - Osservò Lucy - Quello è uno dei loro punti di ritrovo preferiti. -

- Ci sono stati altri casi? - Le domandò ancora Natsu e Lucy annuì - Questo è il terzo in due settimane. Anzi, il quinto. - Ma poi la ragazza spense la televisione con aria disgustata. Non aveva voglia di restare altro tempo ad ascoltare cose così macabre - Sono stanca e oggi è stata una giornata terribile. Non voglio più saperne niente. -

- Eppure io non penso che sia stata una giornata così terribile. Non ci siamo divertiti al Walmart? Che cosa avresti fatto oggi se non avessi incontrato me? - Le domandò Natsu col suo solito sorriso ma Lucy spense rapidamente il suo entusiasmo - Avrei dormito fino a tardi e dopo essermi svegliata avrei fatto una bella tazza di caffè e un po’ di colazione. Poi mi sarei messa a leggere qualche capitolo dell’ultimo romanzo che ho comprato, avrei chiesto a Virgo di cucinarmi il pranzo e mi sarei fatta un’altra tazza di caffè. Avrei passato il pomeriggio a scrivere e a sera avrei fatto un bagno caldo, cenato e mi sarei rimessa a scrivere con una bella tazza di tè davanti. Avrei scritto fino a che non gli occhi non si fossero chiusi dal sonno e poi sarei andata a dormire. -

- Che noia! -

- Non è compito tuo decidere come mi diverto oppure no! - Ma ormai la stanchezza era davvero troppa e la ragazza fu costretta a tapparsi la bocca per soffocare uno sbadiglio. - Io me ne vado a dormire. - Lucy agitò una mano per salutarli ma prima che potesse sparire la voce di Natsu la costrinse a fermarsi - Aspetta! C’era un’ultima cosa che volevo chiederti! -

Aveva promesso di fargli da guida ma Lucy non riuscì a nascondere un pizzico di irritazione - Cosa? -

- Sai se ci sono altri draghi in città? -

- Per quello che ne so ce ne sono almeno altri sei. - Gli spiegò la ragazza - Ho scordato di dirtelo prima ma due di loro sono iscritti a Fairy Tail come te. -

- Sul serio? - Esclamò Natsu - E come si chiamano? -

- Una è Wendy Marvell, il Drago del Cielo e l’altro è Gajeel Redfox, il Drago di Ferro. - Non appena sentì quei nomi il ragazzo si illuminò - Dici sul serio? La piccola Wendy è qui? E Gajeel! -

- Li conosci? -

- Certo che sì! Wendy se ne va ancora in giro fingendo di essere una ragazzina? E Gajeel ha ancora quel brutto muso tutto il giorno? - La descrizione fatta da Natsu la fece sorridere: era evidente che li conosceva bene. - Wendy sembra ancora una ragazzina di tredici anni e Gajeel ha sempre un’espressione truce, di giorno e di notte. -

- Ahaha! Questo è davvero il massimo! - Ridacchiò il drago - Se Gajeel ha modo di contattarti scommetto che domani sarà il primo a farlo! -

- Io spero di no. - Borbottò invece Lucy mentre Natsu continuava a mormorare - Certo che è davvero un bel record ... Non mi aspettavo di trovare tutti questi draghi a Magnolia ... -

Anche se aveva sonno e poca voglia di chiacchierare, Lucy non riuscì a trattenersi dal chiedergli - Quanti draghi sono rimasti al mondo? -

- Meno di cento. -

- I maghi celesti sono meno di trenta. - Aggiunse la ragazza e Natsu la ricambiò con un sorriso amaro.

- Allora siamo due specie in via d’estinzione. -

- Sembra così. Magnolia ha quasi nove milioni di abitanti e oltre a me ci sono solo due maghe che usano la mia stessa magia. Pazienza, questo vuol dire meno concorrenza. - La ragazza fu costretta a coprirsi di nuovo la bocca per non sbadigliare - E se non ci sono altre domande, io per ora vado a letto. Buonanotte. -

- Buonanotte! - Le fecero eco Natsu ed Happy mentre se ne andava via. L’exceed per parlare aspettò fino a che non sentì la porta della camera di Lucy che si chiudeva - Sei contento? A quanto pare sei riuscito a farti accettare in città. Sicuro di voler rimanere qui? -

Natsu si appoggiò meglio con la schiena al divano, sospirando - Tranquillo Happy, ce la posso fare. Devo solo evitare impedire ai miei ricordi di infastidirmi. - I suoi occhi erano incollati allo schermo della televisione ma il gatto ebbe l’impressione che stesse guardando qualche altra cosa, qualche scena del suo passato.

- Le assomiglia tanto, vero? -

- Tantissimo ... -

  
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