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Autore: White Gundam    24/04/2009    1 recensioni
Questa sarà la mia prima fanfic lunga e complessa con trama articolata. Dubito di incentrarla su battaglie eccetera, ma è un ritorno alla vita dei Gold... Di alcuni dei Gold... E la loro vita, beh, certo che metterò anche missioni e in queste vi saranno delle battaglie, ma non essendo brava a scriverne ne metterò poche... Abbiate pazienza e per favore: recensitemi!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Innanzitutto vorrei davvero scusarmi con tutti voi che avete letto questa mia fanfiction che io non ho più aggiornato da più di un anno… Spero comunque, per chi abbia avuto la pazienza di aspettarmi e per chi si avvicinerà alla mia fanfiction solo adesso, che questo capitolo vi piaccia, spero anche molto in vostri commenti su questo ultimo capitolo, anche perché l’ultimo resuscitato non sarà altri che il mio personaggio preferito… Chi mi conosce sa già di chi parlo, e per gli altri vi lascio al capitolo per scoprirlo^^

Il giovane sedeva tra i dolci campi elisi, con gli occhi chiusi sormontati da una zazzera di capelli di color castano scuro, come le cortecce degli alberi di cui quel luogo era pieno. Per terra brillavano i colori spumeggianti di migliaia di fiori dai nomi diversi: viole, primule, papaveri, ranuncoli, fiordalisi e altri, ed altri ancora. Non si sarebbe detto, a prima vista, che quello era un luogo dell’ade, sembrava piuttosto un’enorme campo coltivato di gioia e dolcezza. Non era così. Non per lui almeno. Il volto era impassibile, non vi era goia ma neanche sofferenza sul suo viso e gli occhi chiusi non godevano della vista dei molteplici fiori. La brezza tipica di una stagione primaverile gli scompigliava i boccoli castani facendoli ondulare sulla sua fronte, quasi a chiedergli di aprire gli occhi. Non era cieco, ci sarebbe riuscito senza problemi ad aprirli, eppure quella gioia privilegiata ai giusti, come lui giusto era stato, non era ciò che voleva. Il suo cuore aveva smesso di battere svariati anni orsono, troncato dal colpo di una persona che aveva sempre ritenuto sua amica, e che continuava ad esserlo: Shura il valoroso Cavaliere del Capricorno. Il suo corpo si era fermato all’età di quattordici anni. Aiolos, questo era il nome del ragazzo, non aveva mai vissuto come un bambino e fin dalla più tenera età si era addestrato per combattere ed aveva allevato da solo Aiolia, il fratello minore di sette anni meno di lui. Non aveva mai chiesto a sé stesso una pausa, non l’aveva mai voluta. La responsabilità era stata il suo orgoglio, il suo motivo di vita e… La sua dannazione. Non se ne era pentito, nonostante questo gli fosse costato la sua intera ed ancor giovane vita. Aveva fatto la cosa giusta. Questa certezza lo aveva da sempre accompagnato, non avrebbe mai cambiato il suo passato, era sicuro delle scelte che aveva fatto. Ma in fondo basta essere sicuri delle proprie scelte per accettare la morte e la distanza da coloro che si ama? No, non basta. Per quanto aveva cercato di convincersi che andava bene così, avrebbe voluto tornare nel regno dei vivi, rivedere la bambina che aveva salvato e che ormai avrebbe compiuto diciotto anni: Athena. Ogni Cavaliere giura ad Athena protezione e devozione infinita, ogni Cavaliere giura ad Athena il suo amore, e lui più di tutti gli altri. Ma non solo Athena era rimasta nel cuore del giovane Cavaliere del Sagittario, l’altra persona però aveva già perso la vita nella guerra sacra combattuta contro Ade, l’aveva data insieme a tutti i suoi compagni di un tempo per aprire una breccia nel muro del pianto, per far brillare nei più profondi inferi la luce di un sole misto tra disperazione e speranza, su cui però prevaleva la seconda. Aiolia, suo fratello ormai ventenne. Ma anche a quei pensieri il volto del giovane rimase impassibile, non un fremito, né un incurvamento nelle labbra, neanche una lacrima. Un Cavaliere di Athena non piange, mai. Però dentro era diverso, un dolore pregnante gli avvolse stomaco e cuore, finchè… Una morbida energia, simile ad una carezza sul suo volto, una carezza che non aveva mai ricevuto o che, più semplicemente, aveva ricevuto quando era ancora troppo piccolo per ricordare. Un fremito e un palpito nel petto, la vita che stava tornando, le mani gelide presero calore, il volto da pallido mutò in colorito, gli occhi verde smeraldo si aprirono guardando i campi elisi e una parola gli uscì dalle labbra in un sussurro velato:
“Athena…”
Un sorriso tenue marcò il volto del ragazzo mutando quell’impressione impassibile e lontana e, prima ancora che lui stesso potesse accorgersene, le sue gambe si alzarono e i suoi piedi cominciarono a muoversi evitando i delicati fiori sul suo passaggio. Ancora pochi metri e sarebbe giunto a colei che più voleva incontrare… E forse sarebbe giunto anche a lui, colui che era rimasto da solo per tanti, troppi anni, se anche lui era tornato. I battiti gli accellerarono nel petto mentre la gola gli si seccava e nella sua testa riaffioravano vecchissimi ricordi… Aveva poco più di dieci anni all’epoca, ed era ancora vivo…

La morte era arrivata lenta ed inesorabile dopo la lunga malattia, i corpi freddi quando fino ad un minuto prima erano stati scottanti, ed Aiolos si era sentito il cuore a pezzi e la gola prosciugata mentre l’intestino e lo stomaco sembravano essersi aggrovigliati insieme dentro al suo corpo. La luce emanava un bagliore fioco sulle bianche lenzuola del letto su cui giacevano quelli che, fino al giorno prima, erano stati la sua mamma ed il suo papà… No, non era corretto: erano stati la loro mamma ed il loro papà. Questo pensiero gli aveva attraversato la testa mentre tornava col viso pallido e reggendosi alla parete verso la sua cameretta, verso la loro cameretta. Entrò piano, in punta di piedi e trattenendo i singhiozzi per non fare rumore, mentre mute lacrime gli rigavano il volto di bagliori argentati; le ultime lacrime che avrebbe pianto in tutta la sua vita. Guardò il letto in fondo alla stanza sentendo il nodo che aveva in gola stringersi ancora più forte alla vista del bimbo addormentato sul letto che abbracciava il cuscino nel sonno, il sorriso che aveva in quel momento sulle labbra temeva di non vederlo mai più. Si assciugò le lacrime con una manica del pigiama più e più volte finchè non la smisero di lacrimare lasciandogli semplicemente gli occhi arrossati e un dolore interno che non poteva assciugare in nessun modo. Si sedette quindi accanto al letto del fratellino e gli carezzò leggermente volto e capelli.
“Siamo rimasti soli…”
Pensò, e dovette fare un enorme sforzo per impedire a nuove lacrime di rigargli di nuovo il viso. Lui aveva carezzato Aiolia con estrema leggerezza eppure il bimbo si era svegliato e l’aveva guardato in volto:
“Cos’è successo?”
Aveva chiesto subito notando le sue lacrime, e lui non aveva neanche la forza di mentire rispondendo che non era successo nulla, ed era rimasto zitto abbracciandolo forte. Aiolia aveva capito. Aveva capito di sicuro perché era scoppiato a piangere e dimenandosi dalle sue braccia era corso nella camera dei genitori ed aveva visto. Aveva visto e lui non era riuscito ad impedirglielo, gli era solo corso dietro lasciando che il più piccolo si gettasse di nuovo tra le sue braccia piangendo forte contro il suo petto e lui l’aveva stretto di nuovo e, con la gola secchissima, aveva mormorato poche parole:
“Aiolia, ci sarò io vicino a te, sarò io ad occuparmi di te, sempre!”
Il piccolo l’aveva guardato con gli occhi lucidi ed a sua volta aveva mormorato a fatica una parola:
“Promesso?”
“Promesso.”
Aveva risposto lui.

Una promessa che non era riuscito a mantenere… Ma adesso forse poteva tornare a dare fede a quella promessa, accellerò l’andatura, ora stava correndo, sperava di vederlo di nuovo, con l’armatura del Leone che gli scintillava addosso, rivedere lui: Aiolia, suo fratello.




E con Aiolos ho chiuso la prima parte della storia, quella delle resurrezioni… Adesso continuerò con le altre parti^^ Grazie davvero a chi mi ha seguti fin qui, un bacione e un abbraccio vostra

White Gundam (Lea)


E adesso i ringraziamenti persdonali dovuti a chi ha recensito il mio ultimo capitolo:
@Lady Of Evil Nanto86: grazie, son davvero contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto^^ Mi dispiace di non aver fatto riferimento al Brasile ma ad essere sincera non ci ho proprio pensato^^”
@EriS_San: Grazie davvero tantissime per i complimenti ^///^ … Però mi monto la testa se dici così XD
@Sixter_the_Vampire: e come avrai potuto notare coi tuoi stessi occhi, l’ultimo è proprio lui (il mio grande eroe tra l’altro XD) … Spero che considererai questo capitolo almeno al livelo degli altri e grazie mille per i complimenti^^
   
 
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