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Autore: Zenior    31/07/2016    3 recensioni
Per alcuni la vita universitaria è meravigliosa, piena di esperienze grandiose da ricordare in eterno, per altri è imbarazzante e da dimenticare. Derek Hale non sapeva ancora come classificare la sua.
Di sicuro gli anni che aveva seguito in precedenza erano stati gloriosi, ma la sete di fama l'aveva portato a lasciare in favore di una band che era diventata la sua più grande ragione di vita.
Si sa, però, bisognerebbe stare attenti a quando si esprime un desiderio, perché non si sa mai come si potrebbe avverare e il più grande sogno di Derek si era trasformato in pochi anni in un incubo.
Dopo l'ennesima bruciante delusione aveva deciso di lasciare il suo posto di bassista degli Sterne ed era tornato a condurre una vita tranquilla nella sua cittadina natale, Beacon Hills.
Mai più avrebbe immaginato di incontrare qualcuno che potesse diventare la sua nuova famiglia e che lo convincesse a concludere il suo ultimo anno alla CSU tra confraternite, matricole pazze, strani amori e rivalità insensate...
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! 
So di aver pubblicato recentemente, ma sto andando in vacanza per cui volevo fare un bel regalo e per questo ho unito due capitoli insieme e li ho schiaffati qui.
Per qualsiasi cosa scrivetemi, un bacio!

 






Mieczyslaw Tryggve Ake Genim Yngve Eskild  "Stiles" Stilinski


 
Finalmente la biblioteca aveva riaperto.
I corsi sarebbero iniziati due giorni dopo e già la calma irreale che Derek aveva tanto amato quell'estate era scemata dando origine ad un ronzio disturbante e frenetico caratterizzato da studenti sovraeccitati e ciarlieri.

E la biblioteca aveva riaperto, salvandolo da tutto questo. 

Se non fosse stato se stesso avrebbe sorriso, ma era pur sempre Derek Hale e aveva una reputazione da mantenere, nonostante la bibliotecaria lo avesse squadrato da capo a piedi sussurrando qualcosa come "Me lo ricordavo diverso, il signor Hale" e lo avesse ammonito severamente riguardo il far rispettare la regola del silenzio assoluto, memore dei lunghi pomeriggi che il ragazzo aveva passato lì dentro con quel casinista di Jason Annex. Dopodiché gli aveva dato il bentornato alla CSU con un sorriso che lui non avrebbe mai e poi mai immaginato di vedere dipingersi su quel volto.
Era seduto da ore al banco a convertire documenti cartacei in file computerizzati e ogni tanto arrivava qualche matricola per la tessera annuale e solo un tipo con il mento storto (Scottie!!! NdvocinaIgnota) finora lo aveva guardato confuso come a non ricordarsi dove diamine lo avesse già visto.

Ci sono momenti di pura quotidianità che non fanno che alleggerire il peso della vita, fanno scorrere il tempo come se non esistesse davvero, permettendoti di tornare a casa dopo un fugace sospiro durato otto ore, senza mai essere percepiti... il secondo giorno di lavoro di Derek non fu così, per niente.
Un documento posto sulla scrivania, un ragazzo imbarazzato che tentava in tutti i modi di guardare altrove, le guance gonfie costellate di nei. Derek abbassò lo sguardo a scrutare la foto e il nome per prendere i dati per la tessera.
Sgranò gli occhi, incredulo. Non era possibile che qualcuno si chiamasse davvero così! E lui che pensava che la vita gli si fosse accanita contro senza motivazione, quel povero ragazzo cosa avrebbe dovuto dire allora?! Non aveva nemmeno idea di come si pronunciasse. "Senti amico -Derek lo guardò con un sopracciglio inarcato, non erano amici, ma l'altro ignorò la sua protesta silenziosa - mettici solo le iniziali, e poi il cognome, ok?" e Derek lo sapeva, lo sapeva che in realtà non avrebbe dovuto perchè andava contro tutte quelle regole che la vecchia gli aveva ripetuto per ore nuovamente anche quella mattina, ma quel ragazzo, Stilinski, sembrava essere davvero disperato. Come poteva biasimarlo del resto? 
Con un sospiro iniziò a trascrivere i nomi guardando più volte la posizione di ogni singola lettera mentre l'espressione del ragazzo si faceva sempre più abbattuta. Bene, ora aveva tutti i dati sul computer -Nome, indirizzo, numero di telefono, etc..- prese una tessera bianca dallo schedario dietro di sé, vi scrisse velocemente sopra 'Stilinski M.' con la penna apposta e gliela consegnò.
"Il massimo che posso fare..." mugugnò, ma l'altro era al settimo cielo, sembrava quasi sul punto di abbracciarlo "Grazie amico, uhm...- sbirciò poco velatamente il cartellino che il più grande portava appuntato al petto- Derek, grazie, grazie sul serio!" e come una furia uscì dal palazzo scontrando almeno cinque persone e urlando qualche scusa agli insulti sussurrati.
E Derek se lo sentiva, lo sentiva davvero che i guai erano appena cominciati.

La conferma gli arrivò quel pomeriggio stesso quando, durante la pausa pranzo, si ritrovò a girovagare per il Campus e vide Stilinski seduto a parlare al telefono con un pc addosso sotto il suo albero. Rimase interdetto, nessuno andava sotto quell'albero a parte lui e Jason ai suoi tempi, era loro territorio. Ringhiando si diresse lì a passo di carica e con uno sbuffo si sedette ad un paio di metri dall'altro senza nemmeno salutare. Tirò fuori il panino che Erica gli aveva preparato in mattinata, il libro di storia per ripassare e iniziò a sfogliarlo, isolandosi totalmente.
Ci vollero venti minuti prima che la sua concetrazione scemasse all'improvviso, complice lo schiarirsi di gola del suo vicino. Chiuse di scatto il libro e alzò lentamente lo sguardo con cipiglio furioso. Odiava essere importunato "Stilinski..." ringhiò e l'altro parve colpito dal fatto che si ricordasse il suo cognome. "Derek" sorrise "Sei un Senior, giusto?" il sopracciglio destro di Derek era così alto che presto avrebbe abbandonato la testa e continuato a salire per conto suo "Noi non siamo amici" ci tenne a precisare il più grande sbuffando sonoramente ma l'altro non parve farci caso.
"Sei in una confraternita?" e suo malgrado Derek ringhiò un "Sì", ma non fece in tempo a ribattere di voler essere lasciato in pace, che voleva studiare, che l'altro già lo stava annegando con frasi sconnesse, richieste di informazioni, percorsi, nomi di professori, studenti e amici e... Derek si alzò in piedi "Fai finta che ci troviamo in biblioteca e che qui - e si indicò la maglia- ci sia scritto di fare silenzio" Stiles ammutolì per un istante e arretrò di mezzo passo, come convinto che l'altro sarebbe altrimenti passato a minacce meno velate. "In che confraternita sei?" e Derek avrebbe davvero voluto essere stato a sentire Isaac e Erica parlare al telefono con Jason alla ricerca del nome giusto perché così avrebbe potuto dare una risposta a quel seccatore invece di doversi mordere la lingua e subire un ulteriore interrogatorio, ma l'altro parve ignorare anche questo e continuò nel suo sproloquio insensato blaterando su quanto fossero fighi gli AlphaPlus, di come gli sarebbe piaciuto che il suo migliore amico Scott entrasse a far parte di un qualche club sportivo, che avevano entrambi ottenuto una borsa di studio e che, se l'altro voleva fare Veterinaria, lui non aveva ancora deciso se iscriversi a Criminologia, Informatica o altro "Tu che studi?" "Storia" "Bello! Avevo anche io pensato a storia ma ho sempre pensato che sia una di quelle cose che puoi fare solo se sei ricco sfondato o hai l'attittudine da martire per l'insegnamento, scusa, straparlo" e Derek se ne era accorto ormai da quasi un'ora, ma, nonostante il cipiglio incazzato, il panino lasciato a metà e il capitolo da ristudiare gli fece lo stesso segno di continuare. 
Era stranamente piacevole ascoltarlo parlare. Non sapeva se fosse perché nei modi spigliati e invadenti gli ricordasse Jason o se semplicemente il suo non attendere risposte alle domande che poneva lo facesse sentire tranquillo.
Era come stare da soli ad origliare i discorsi senza filo della folla, godendosi l'umanità senza necessariamente averne paura "Devo andare" disse ad un certo punto, e fu quasi certo che il ragazzo gli avesse urlato dietro un "Ci vediamo in giro Derek!"

La  minaccia, perchè Derek era sicuro che di questo si trattasse, venne attuata ampiamente nei giorni successivi, anche se Stiles semplicemente si limitava a salutarlo e 'scambiare' due chiacchiere in biblioteca con lui dato che Erica lo costringeva a mangiare con lei e gli altri per discutere degli ultimi dettagli della confraternita (che Jason avrebbe voluto si chiamasse Delta Iota Epsilon Beta in onore delle iniziali dei quattro "padri fondatori" e che invece Derek aveva con sua somma sorpresa scoperto essere OmegaAlpha), le feste -a cui il leader si rifiutava in tutti i modi di partecipare- i riti di iniziazione -Ma erano seri?-, le prove per essere accettati -Lì c'era sicuramente lo zampino di Peter- eccetera.
C'era poi l'esaltazione generale perché tutti i compagni più simpatici che avevano frequentato il loro liceo, quelli più in con cui avevano misteriosamente legato grazie ad Isaac al loro ultimo anno, avrebbero tutti frequentato la CSU e loro avrebbero fatto carte false perché entrassero a far parte della OmegaAlpha.
Ancora una volta Derek si chiese cosa mai avesse fatto di male per meritare tutto quello. Doveva sicuramente aver ammazzato centinaia di cuccioli per puro sadismo nella sua vita precedente, non c'era altra spiegazione..
Anche se, ed era davvero un SE enorme, prima o poi avrebbe lo stesso dovuto avere a che fare con dei ragazzi che andavano sicuramente d'accordo -leggasi amici- con quelli che nella sua testa chiamava i suoi cuccioli. 
C'erano MacCad e Biles, gli amici della squadra di lacrosse della BHH, c'era Ally la ragazza di MacCad che faceva sospirare Isaac e alzare gli occhi al cielo a Erica, c'era Lydia, brillante e tagliente come pochi e c'era anche Jackson, il suo ragazzo odioso -Derek lo aveva incrociato per caso al supermercato e non poteva fare a meno di approvare l'aggettivo- e il migliore amico di quest'ultimo, Danny. 
Se Isaac e Erica fossero riusciti a convincerli tutti a entrare nella confraternita Derek avrebbe dormito sonni relativamente tranquilli e il rettore Daniels avrebbe smesso finalmente di molestarlo.
Senza contare che gli avevano assicurato che torturare psicologicamente -e anche un po' fisicamente- i nuovi membri fosse la prassi e che, lavorando come bibliotecario, l'anno seguente avrebbe potuto continuare a vivere lì e seguire le vicende della Confraternita come tesoriere, il che, dato che era lui a mettere i soldi, non era esattamente un male.

Ed ecco giungere la giornata delle attività dove tutte le Confraternite propagandavano se stesse promettendo feste meravigliose e persino i club più infimi si tiravano a lucido così da attirare nuovi membri. A quanto gli blaterava Stilinski nelle orecchie ( potevano 'parlare' tranquillamente dato che persino l'arcigna megera -proprio non riusciva a smettere di chiamarla così nella sua testa nonostante avesse scoperto il suo non esserlo davvero così tanto- era andata a dare un'occhiata e in biblioteca rimanevano solo loro due) gli AlphaPlus, capitanati dai due Senior Kalì e Ennis avevano già convinto due gemelli mastodontici vincitori di una borsa di studio sportiva e lui sarebbe andato a dare un'occhiata alla festa data dalla OmegaAlpha "Quale festa?" sgranò gli occhi Derek, un ringhio sordo che fuoriusciva dalla sua gola. Lui non sapeva niente di nessunissima dannata festa. I ragazzi l'avrebbero pagata, e anche cara!
"Non lo trovi strano?" ogni tanto il ragazzo aveva queste uscite e gli chiedeva qualcosa senza esplicitare il contesto costringendo Derek a guardarlo con un sopracciglio alzato in modo interrogativo, come se l'altro lo facesse apposta per ottenere una conferma, come a capire se lo ascoltasse o meno.
"Tre studenti del primo anno insieme ad un Senior di cui nessuno sa nulla che riescono a fondare una confraternita ottenendo tutti i permessi del caso e il benestare del preside in tempo per la giornata delle attività" no, Derek non lo trovava strano, lo trovava assurdo, ma scosse comunque il capo in cenno di dignego per far cambiare discorso all'altro.
"Quanto ti pagano per farti stare qui con questa bella giornata quando potresti conoscere meglio i nuovi membri della tua confraternita?" Derek reclinò il capo verso destra "Tu non sei pagato mi sembra, e sei lo stesso qui" l'altro gonfiò le guance e rimase stranamente in silenzio "Fuori c' è troppo caos, troppa gente..." sussurrò Derek finendo di digitare sul computer un ordine di trasferimento per dei libri antichi al Museo Nazionale di Pack (inventatissimo v.v NdZ) "Finisco alle cinque" disse e l'altro sorrise per poi ricominciare a blaterare su quanto Scott fosse così tanto preso da Allison e gli altri dallo studio e dal frenetico girovagare in giro da dimenticarsi totalmente dell'esistenza del povero Stiles. Derek alzò un sopracciglio a quel soprannome, non era la prima volta che il ragazzo lo utilizzava per riferirsi a se stesso, ma lui si era sempre limitato a chiamarlo Stilinski o Ake, o Genim (gli unici due nomi che fosse in grado di pronunciare) se iniziava a molestarlo troppo -"Stilinski sto lavorando, vai a farti un giro!" o roba simile-
"Hey amico, ecco dove ti eri cacciato!" urlò una voce molesta facendo digrignare i denti a Derek "Scottie, abbassa la voce, siamo in biblioteca" l'altro si guardò in giro con fare confuso, come a constatare di non aver effettivamente disturbato nessuno, cosa che fece incazzare ancora di più il bibliotecario. Non era la prima volta che Scott interrompeva una chiacchierata di Stiles -non loro perché a tutti gli effetti era Stiles l'unico a parlare- ma Derek non era mai riuscito a dare un volto all'ennesima presenza molesta nella sua vita "Isaac è isterico dice che dobbiamo rimanere lì allo stand dell'OmegaAlpha così da far credere agli altri che sia roba figa" e no, l'uomo non era più sicuro che il suo sopracciglio destro si trovasse ancora sulla sua testa "Oh" mugulò Stiles e, prese le sue cose si girò verso il più grande "Scusa amico, devo proprio scappare allora, ci vediamo in giro!" e Derek continuava a ringhiare a mezza voce "Noi non siamo amici" e a temere la frase di congedo dell'altro senza provare mai a fare nulla per evitarlo. 
Solo quando i due si chiusero la porta alle spalle si rese conto di cosa comportassero le affermazioni di Scott. Scott MacCall e Stiles Stilinski non MacPhone, MacCad o altro né Biles o Slinky. E aveva tutto il diritto di sottoporre a prove estreme loro due e i suoi tre 'cuccioli' a cui doveva farla pagare per la festa.
Finalmente quella maledetta Confraternita iniziava a mostrare i suoi lati positivi.


"Oh, fate una festa nella vecchia sede delle Epsilon Lambda Tau, interessante" Derek potè con suo sommo divertimento scorgere il terrore farsi strada negli occhi di Isaac, i peli drizzarsi sulle sue braccia e Erica affievolire il tono di voce e infilarsi una felpa che coprisse la sue grazie fino ad allora in bella mostra per attirare più gente possibile allo stand.
"Derek! Che bello vederti qui" lo salutò festoso Stiles guadagnandosi uno sguardo confuso da parte di Isaac che però preferì mordersi più volte la lingua e non fare domande. Lo aveva detto lui che organizzare una festa senza che il proprietario di casa ne sapesse qualcosa non era una buona idea, ma lo avevano ascoltato? Figurarsi.
Quando Erica e Peter si mettevano in testa qualcosa era impossibile dissuaderli. E poi Jason aveva assunto per loro un Party Planner, cosa dovevano fare lui e Boyd, sbatterlo fuori di casa e tante grazie? Lo sguardo che il nero gli lanciò gli fece intuire che probabilmente sarebbe stato meglio così.
Cora glielo aveva anche detto di stare attento a quei tre...


C'era un casino infernale -E quella la chiamavano musica?!- e la festa non era iniziata nemmeno da un'ora, Derek era arrivato a malapena da dieci minuti e aveva subito individuato Stiles ballare scompostamente in mezzo alla pista insieme a una rossa. Poco più in là Erica e Isaac si prodigavano nell'intrattenere, servire drink e conoscere più gente possibile per invogliarla a fare richiesta per la confraternita. 
Boyd cercava di farsi spazio tra la folla per costringere il DJ a cambiare canzone e Derek gli era più che grato per questo.
No, decisamente tutto quello non faceva per lui, non più. Gli ricordava Jason e gli anni felici dei concerti e dei backstage con grupie starnazzanti ovunque e battute cretine ogni minuto. Nemmeno l'idea di partecipare al torneo di Birra Pong lo attraeva più di tanto.
"Hei amico!" lo salutò Stiles poggiandogli la mano sulla spalla, mano che venne fissata intensamente con un sopracciglio alzato finché il ragazzo non si convinse a toglierla, imbarazzato.
"Sai, le persone di solito rispondono a un saluto con un altro saluto" Derek sbatté un paio di volte gli occhi "No" ringhiò e basta. "Sai, Isaac, il ricciolino che cerca di evitare di rovesciare tutto il vassoio con il cibo mentre fa lo slalom tra i giocatori di basket della GammaFi- e lo indicò, facendo scappare l'ombra di un sorriso al più grande per la scena a dir poco tragicomica, con questi tizi alti più di due metri che un po' si spostavano per farlo passare, un po' si avventavano sulle cibarie rischiando di farlo ribaltare- mi ha detto che sarà il grande capo supremo della OmegaAlpha, che poi che nome stupido è OmegaAlpha? Non ha senso mettere prima la lettera finale e poi quella iniziale, non è mica la pubblicità di un dentifricio girata al contrario, comunque... Isaac mi ha detto che sarà il leader, sconosciuto a tutti i comuni mortali presenti alla festa, a decidere chi farà parte della confraternita e anche se mi ha assicurato di aver già messo una buona parola per me e gli altri, sai, Scottie, Allie, Lyds, Danny e quel borioso di Jackson, ecco.. anche se ce l'ha assicurato e io ci credo, perchè siamo amici, okay? Amici da qualcosa come due anni e anche se è innamorato di Allie non si è mai fatto avanti perché lui e Scottie sono amici e amicizia vuol dire anche questo.. comunque dicevo, anche se Isaac ce lo ha assicurato ho paura di non venire ammesso perché sai, non sono nulla di così eccezionale, 66kg di pelle pallida e ossa fragili non fanno comodo a nessuno in una confraternita e tutti gli altri sono a dir poco eccezionali, le mie capacità andrebbero bene per risolvere un omicidio, ma andiamo! A meno che il grande capo non sia un appassionato giocatore di Cluedo dubito che potrei essere d'aiuto in qualche modo, anche perchè ho la tendenza a parlare troppo, soprattutto quando bevo, e in una confraternita si deve bere, e anche parecchio, e dubito che qualcuno a parte quell'anima pia di Scottie..." "Stiles!" ringhiò Derek, il ragazzo era peggio del solito, si ripromise che se mai lo avesse rivisto con qualcosa di alcolico glielo avrebbe tolto di mano e lanciato sul primo prato -cosa che in effetti fece guadagnandosi dieci minuti buoni di lamentele che vennero interrotte da un suo ringhio- "Sul serio, amico, talvolta ti esprimi come un animale, anzi più di talvolta! Giuro, se fossimo in una di quelle stupide Serie Tv sul soprannaturale tu saresti come minimo un licantropo e ehi! I licantropi sono fighi quanto vuoi, avranno anche dei sentimenti, ma devono sicuramente avere delle carenze per quanto riguarda le loro capacità relazionali o non ringhierebbero così tanto...""Ti piace la musica?" lo interruppe seccamente e Stiles annuì confuso blaterando qualcosa riguardo allo schifo che faceva quella della festa "Se io ti chiedessi di dare un significato a quel simbolo- e indicò il triskelion posto dopo la omega e la alpha sopra la porta- tu cosa diresti?" Stiles strinse gli occhi, pensieroso, più ubriaco di quanto non ammettesse in realtà "I miei genitori- e indicò la spirale più bassa - Scott e i ragazzi- quella all'altezza delle due lettere greche - e l'amore che mi manca, la mia famiglia futura, perchè senza amore questo simbolo non ha senso, non trovi? Tu sei mio amico, Derek?" non glielo aveva ancora chiesto davvero, l'aveva sempre dato per scontato "No- sussurrò il più grande- ma mi piacerebbe diventarlo" e Stiles sorrise come se gli avesse detto la cosa più bella del mondo intero, come se gli avesse regalato l'universo in un palmo di mano e in effetti forse era così perché Derek Hale, lo stesso Derek Hale spezzato e piegato così tante volte dal destino da far domandare come cavolo facesse a reggersi ancora in piedi e non crollare, gli stava dando fiducia e lo stava ammettendo nella sua vita.
"C'è prima l'Omega dell'Alpha perché questo è un nuovo inizio, una vita nuova che si apre di fronte ad un passato da dimenticare e che non deve segnarci più di quanto non abbia già fatto finora... Erica è molto più brava a spiegarlo di quanto lo sia io" Stiles lo guardò con tanto d'occhi "Tu conosci Erica? No, aspetta, queste domande, queste risposte... TU! Sei tu! E stai pure sorridendo! No, non provare nemmeno a nasconderlo Derek, quello sarà anche solo un leggero inarcarsi degli angoli della bocca come dici tu ma era un sorriso! Tu sei il leader degli OmegaAlpha!" 
"Sì, Stiles, sono il capo della confraternita" e sì, stava anche sorridendo, ma questo non lo ammise mai.







 
   
 
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