Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: YukiWhite97    01/08/2016    4 recensioni
Storia ambientata sei anni dopo la fine del film.
Elsa è ormai regina e governa sul regno di Arendelle con saggezza, nonostante la giovane età. La ragazza però si porta dietro un segreto che l'ha profondamente segnata, di cui solo Anna e Kristoff sono a conoscenza. Questo segreto le viene ricordato ogni qualvolta che guarda negli occhi il figlio Helge, principe illegittimo avuto da un uomo sconosciuto.Il suo cuore verrà messo nuovamente alla prova quando farà la conoscenza di Jack Frost, spirito dell'inverno e dotato come lei di poteri sensazionali.
Cosa si nasconde dietro l'apparente perfezione della regina dai poteri di ghiaccio?
E la sua famiglia riuscirà a rimanere unita dinnanzi a tutte le minacce che incomberanno su essa?
.
Jelsa - Kristanna - Accenni Helsa
ATTENZIONE: Alcuni capitoli potrebbero salire al rating giallo
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2- Che la festa abbia inizio

Helge aveva appena finito di vestirsi, seppur molto lentamente e distrattamente. Non riusciva a togliersi dalla testa quello che era successo qualche ora prima. Qualcuno lo aveva salvato ed era certo che non poteva trattarsi di una persona normale. Di mezzo vi era qualcosa che conosceva molto bene, la magia. Peccato che se lo avesse raccontato, nessuno gli avrebbe creduto. Era intelligente e lo sapeva: nessuno crede alle storie raccontate da un bambino di sei anni.
Poco dopo qualcuno bussò alla portà, e senza neanche aspettare una risposta, Aurora entrò. Indossava un abito color ciliegia, molto semplice ed elegante.
"Helge - lo chiamò  - sei pronto?"
Lui si voltò, mostrando la propria espressione stralunata.
"Emh, sì, credo di sì" - rispose.
"Che hai? - domandò - è da quando siamo tornati che sei strano, è successo qualcosa?"
Il principe ci pensò un pò su. Forse poteva parlare con Aurora, dopotutto lei sapeva tutto di lui ed era anche molto brava a mantenere i segreti. Ed inoltre, gli avrebbe creduto senza battere ciglio.
"In realtà qualcosa è successo - ammise - oggi, quando mi sono buttato dal dirupo... non sono caduto, qualcuno mi ha preso. Qualcuno che volava"
"Volava? - domandò con gli occhioni spalancati - ma nessuno può volare"
"Lui però ci riusciva. E poi... i suoi occhi erano dello stesso colore del ghiaccio. Secondo me era uno spirito o qualcosa del genere"
"Uuh - fece la principessa rabbrividendo - ho paura degli spiriti"
"Ma io intendo uno di quegli spiriti buoni. Volevo parlargli ma non ho avuto il tempo. Forse potrei rincontrarlo se andassi nuovamente su quella montagna"
"Non possiamo andarci - ribadì la cugina - ti sei dimenticato cosa è successo?"
"Non l'ho dimenticato. E sì, possiamo andarci stasera. Con tutta quella confusione nessuno se ne accorgerà"
Aurora si contorse la mani, distogliendo lo sguardo.
"Non lo so... è pericoloso"
"Oh, va bene - sbuffò - allora ci andrò da solo"
Helge l'aveva provocata apposta. Aurora non riusciva a resistere al richiamo dell'avventura, cosa che aveva nel sangue.
"Va bene, va bene! - esclamò - vengo con te!"
"Sono contento che hai cambiato idea - disse sorridendo e porgendole una mano - adesso però, principessa, dobbiamo andare"
La principessa arrossì leggermente, per poi stringergli la mano.
La sala del trono era già piena e straripante di persone accorse da tutto il regno per il compleanno del principe e della principessa. 
Anna si era acconciata i capelli e aveva indossato un abito blu. Pareva molto entusiasta.
"Oh, Aurora sarà così carina! Spero che non sia troppo emozionata... Kristoff!"
"Che c'è?! - sussultò il ragazzo, il quale era più impegnato a rubare del cibo dal buffet che ad ascoltare la moglie - sono sicuro che sarà più tranquilla di quanto non sia tu"
La regina intanto era seduta sul suo trono, apparentemente molto nervosa. Sembrava che ad innervosirla fosse tutta quella folla, ed inoltre non faceva altro che guardarsi intorno, quasi cercando una rassicurazione. Non poteva però mostrarsi impaurita. Lei era la sovrana, bisognava che possedesse un certo decoro.
Così si sgranchì la voce, sollevandosi in piedi e attirando l'attenzione di tutti i presenti.
"Abitanti di Arendelle, vorrei ringraziarvi per essere accorsi alla festa di compleanno da me organizzata. Diamo adesso il benvenuto agli indiscussi festeggiati di questa sera: il principe Helge e la principessa Aurora!"
Squilli di trombe si levarono in aria. Helge camminava sicuro, ma Aurora ben presto si aggrappò a lui, un pò tremante.
"Che succede?" - domandò.
"Ho paura... e se cado?"
"Non cadrai - la rassicurò - in caso, reggiti a me"
La principessa seguì il suo consiglio, prendendolo sottobraccio. Non appena i due bambini comparvero da dietro le grandi tende che fin ora li avevano coperti, i sudditi presero ad applaudire. Entrambi arrossirono leggermente, ricambiando con un sorriso.
"Oh, com'è carina la mia bambina! - cinguettò Anna entusiasta - sono sicura che tutti i bambini qui presenti stasera moriranno dalla voglia di ballare con lei"
"Frena, frena - le disse Kristoff - nessuno ballerà con Aurora, non senza il mio consenso almeno"
"Ahi - fece la principessa alzando gli occhi al cielo - la tua gelosia non è tardata ad arrivare, vedo"
I bambini raggiunsero la regina, posizionandosi ai lati di quest'ultima.
"Buon compleanno, miei cari - disse dolcemente Elsa - e adesso, aprite le danze"
Finalmente il brusio delle chiacchiere lasciò posto ad una melodia che man mano divenne sempre più alta. Il centro della sala iniziò a riempirsi di coppie che presero a danzare, tra cui Aurora ed Helge, i quali, ancora un po' timidi, avevano deciso per il momento di non staccarsi l'uno dall'altro.
"Mh, mh - fece Kristoff sgranchendosi la voce e porgendo una mano ad Anna - mia principessa, mi fareste l'onore di concedermi questo ballo?"
"Non mi sognerei mai di rifiutare"- rispose ella sorridendo. Il biondo principe condusse quindi per mano la sua sposa e dopodichè presero a danzare, seguendo le note della musica.  Anche Helge e Aurora non erano meno, con l'unica differenza che si stavano un pò annoiando. Loro preferivano di gran lunga correre fuori e e giocare piuttosto che stare lì. Ed inoltre avevano un piano da portare a termine.
"Pss - chiamò ad un tratto il principe - Aurora! Adesso ci allontaniamo piano, senza dare nell'occhio"
"Adesso?" - domandò lei.
"Sì, adesso - fece lanciando un'occhiata alla madre - tu continua a ballare, vedrai che non se ne accorgono"
In realtà Elsa stava osservando molto bene i due bambini. Adesso tutti i suoi pensieri  e preoccupazioni erano spariti. Tutto sarebbe stato perfetto quella sera, d'altronde aveva passato anni a preoccuparsi e non era mai successo nulla.
"Davvero una festa incantevole, mia regina"
Ella si voltò piano. Dovette scavare nei meandri più profondi della sua memoria per poter ricordare la voce che apparteneva al principe Hans, delle Isole del Sud.
Nel vederlo fu scossa da un brivido che quasi la portò ad urlare, ma dovette trattenersi. Qualsiasi cosa, ma doveva assolutamente mantenere il controllo. Si chiese cosa quell'uomo ci facesse lì e soprattutto perchè le stesse così vicino.
"Principe Hans - disse piano - non mi aspettavo di vedervi"
"Mi sono preso la libertà di venire a rendere omaggio al vostro adorabile bambino - disse avvicinandosi a lei, con le mani dietro la schiena - e anche voi, questa sera siete incantevole"
La regina dovette trattenere un conato di vomito, sforzando un sorriso.
"Vi ringrazio molto. E voi, siete qui da solo? O avete per caso preso moglie?"
"Non ancora in realtà - ammise - non ho trovato nessuna. Forse perchè l'unica donna che voglio mi rifiuta"
Un altro brivido le percosse la colonna vertebrale. Aveva l'impressione che il suo fiato le fosse sempre più vicino al collo. Voleva scappare, aveva paura, non aveva mai smesso di provarne.
"Non credo sia il momento per ricordare certe cose - disse - inoltre, è passato tanto tempo"
"Proprio così - disse - Non è strano? Sono passati sei anni dal nostro ultimo incontro... ed il principe Helge ha proprio sei anni"
Lei si voltò a guardarlo piano. Che Hans sapesse? D'altronde non era impossibile, anche se viveva nel sud, certe notizie volavano in fretta, solo che lei aveva sempre creduto che l'avrebbe lasciata in pace.
Ma era decisa a non demordere.
"Sì, effettivamente è strano" - disse guardando dinnanzi a sè.
"Non ho ancora avuto l'occasione di conoscerlo - disse poi - non credo vi dispiacerà se mi presento a lui"
Adesso la stava spaventando ulteriormente. Ma non potè a farsi vedere impaurita o avrebbe soltanto dato una conferma ai suoi dubbi.
Così sforzò un altro sorriso.
"Non mi dispiace affatto"
Hans sorrise a sua volta, un sorriso che la regina non seppe come interpretare.
"Bene, ne sono molto felice, mia regina" - rispose languido, per poi fare un inchino. Poco dopo sparì dalla sua vista, permettendole di ritornare a respirare. Ella si portò una mano sul petto, notando come il proprio cuore battesse all'impazzata. Anna si era resa conto, mentre danzava, di come Hans fosse andato vicino la sorella. Con grande apprensione, quando quest'ultimo si era allontanato, le era andata incontro, trascinandosi dietro Kristoff.
"Elsa - la chiamò - quello era... Hans? Dopo tutto questo tempo?"
"Non so cosa dirti - sospirò con lo sguardo chino - pensavo che si fosse dimenticato di me, ma temo che non mi dimenticherà mai... come io purtroppo non potrò mai dimenticarlo"
"Oh, non dire così! - la supplicò afferrandola per mano - non può farti nulla, sei nel tuo regno adesso! Anzi, mi domando proprio come quello stolto abbia osato presentarsi qui. Se fossi al posto suo tremerei sapendo di poter essere punito"
"Sai che non posso farlo - sospirò nuovamente - e poi io sto bene. Non è per me che ho paura, ma di Helge"
"Aspetta, lui sa di Helge?" - domandò Kristoff, poggiando una mano sulla spalla della moglie.
"Non sa chi è realmente, ma credo che abbia qualche dubbio. Ho cercato di essere calma dinnanzi a lui, ma quando mi ha chiesto se avrebbe potuto presentarsi ad Helge, io ho..."
"Cos'è che ha fatto?! - esclamò la sorella - oh, no! Elsa, devi mettere al sicuro Helge, Hans potrebbe fargli qualsiasi cosa!"
A quel punto Elsa serrò le labbra e delicatamente afferrò la corona della testa, per poi posarla. Era chiaro che qualcosa era cambiato nel suo sguardo, ora freddo, determinato, simile a quello di una leonessa.
"Lui non lo toccherà - dichiarò scendendo dal proprio trono - perchè io ho promesso di proteggerlo"
La regina non sapeva di dover aver ben altro per cui preoccuparsi. Helge e Aurora erano infatti riusciti a scivolare fuori dal castello senza attirare troppe attenzioni. Adesso, mano nella mano stavano correndo, con il fiato corto e affondando i piedi nel soffice manto di neve. Per entrambi risultò scomodo correre con degli abiti così eleganti addosso, ma non demorsero. Giunsero in cima al monte buio, illuminato soltanto dal chiarore della luna. Aurora tremava a causa del freddo e della paura, di certo non aveva dimenticato della brutta avventura di poco prima.
"Helge - chiamò - sei proprio sicuro che quel tuo amico-spirito sia qui? Fa freddo, ed è buio, e se ci sono i lupi?"
"Vuoi stare zitta almeno per un momento?! - la rimproverò l'altro, nervoso - sto cercando di sentire..."
Non concluse la frase. Tese le orecchie, cercando di scorgere qualcosa, un suono, un minimo suono. Spalancò anche gli occhi, ma non vi era nulla che potesse attirare la sua attenzione.
Aurora intanto aveva preso ad indietreggiare, sfregandosi le mani nel tentativo di scaldarsi. Non si accorse però di aver messo un piede nel punto sbagliato. La principessa infatti, nel compiere un altro passo, si era dovuta rendere conto che sotto la neve non vi era terra, non vi era nulla, come una sorta di buca nel terreno. Così cadde, all'indietro, con un urlo e un fragoroso tonfo.
"Aurora! - esclamò Helge correndo - Aurora, stai bene?"
"No - si lamentò la bambina - mi sono fatta male e poi qui si gela, aiutami!"
"Va bene, va bene - rispose tremando - allora... allora aspetta"
Il bambino si tirò su, prendendo a pensare velocemente. Con i suoi poteri avrebbe potuto creare qualcosa per permettere alla cugina di risalire in superficie. Ma era impaurito e se ne fosse riuscito a controllarsi? Poteva essere pericoloso, ma Aurora era in pericolo, non poteva lasciarla lì. Purtroppo i suoi pensieri vennero interrotti da un suono che lo fece rabbrividire da capo a piede.
Ululati, quindi lupi. Guardò dritto davanti a sè. Da un gruppo di alberi scuri e rinsecchiti, era comparso un vero e proprio branco di grigi e decisamente arrabbiati lupi, i quali lo stavano puntando, digrignando denti.
"Oh no! - esclamò portandosi le mani sul viso - e ora che faccio, che faccio?! Insomma, non puoi venire a salvarci adesso?"
Si pentì amaramente di aver lasciato le sicure mura del suo castello per andare a cercare qualcuno che sicuramente non esisteva e che doveva avere immaginato. Ma se nessuno poteva salvarlo, allora si sarebbe salvato da solo.
Così strinse i pugni, tendendo il braccio.
"Va bene, l'avete voluto voi!" - esclamò. Dalle sue dita fuoriuscì una scia di ghiaccio, il quale sbagliò però mira, andando a colpire il ramo di un albero e congelandolo.
"Accidenti! - esclamò - non di là!" Nel frattempo il branco di animali aveva preso ad avvicinarsi, accerchiandolo. Aurora invece, ancora imprigionata, poteva udire gli strani rumori che provenivano dall'esterno.
"Helge, Helge, che succede?!" - domandò battendo i pugni sul muro di terra, senza però ottenere alcuna risposta. A quel punto il principe pensò a qualcos'altro. Si chinò, poggiando una mano sul suolo. A quel tocco tutto ciò che aveva davanti avrebbe dovuto gelarsi, animali compresi. E in effetti qualcosa accadde. Il ghiaccio prese ad estendersi, fermandosi però quasi subito. Helge sbuffò sonoramente, possibile che non riuscisse più a controllarsi?
E come se non bastasse, se non pensava immediatamente a qualcosa, sarebbe stato divorato in meno di un secondo. Si guardò intorno, portandosi poi le mani sul cuore, chiudendo gli occhi.
"Insomma, ti sei cacciato di nuovo nei guai?"
Quella voce gli arrivò all'istante, una voce che aveva già sentito da qualche parte. Riaprì gli occhi, voltandosi piano. Dietro di lui, estremamente tranquillo, vi era lo stesso ragazzo che già una volta lo aveva salvato e  che per la seconda volta era stato capace di zittirlo.
Elsa, Anna e Kristoff erano nel frattempo più preoccupati che mai. Avevano preso a cercare i bambini per tutto il castello, ma non li avevano trovati da nessuna parte. La regina era già stata colta dal panico e temeva il peggio.
"Perchè non lo trovo da nessuna parte?! - esclamò - dov'è andato? E se Hans l'ha preso?"
"Cosa stai dicendo, queste sono assurdità, e poi è sparita anche Aurora! - fece notare la sorella - non credo proprio abbia rapito anche lei!"
"Sono talmente uniti che temo sia andata proprio così!"
Kristoff invece non parlava, si limitava soltanto a stare zitto e a pensare dove quelle due piccole pesti si fossero cacciate.
"Hey! - disse ad un tratto Olaf,  il quale si stava come sempre ingozzando di torta - perchè quelle espressioni così tristi?"
"Olaf - fece il biondo - non è che hai per caso visto Aurora ed Helge?"
"Eh? Ma certo, li ho visti andare verso la montagna poco fa!"
"CHE COSA?!" - esclamarono i tre all'unisono. Il pupazzo di neve battè ripetutamente le palpebre.
"Avrei dovuto dirlo prima?"
"Non posso crederci! - esclamò Elsa, furiosa - cosa sono andati a fare lì?!"
Helge intanto si era alzato in piedi, ed aveva trovato la forza di parlare.
"Ti prego, aiuto! - supplicò - non farmi mangiare!"
"Tranquillo - lo rassicurò il ragazzo - qui nessuno verrà mangiato" . Il principe fece caso a come quello strano individuo avesse un bastone tra le mani. Oggetto che poco dopo poggiò sul terreno, facendo sì che tutto ciò si estendesse dinnanzi i loro occhi, si ghiacciasse. E pensare che lui non ci era neanche riuscito.
"Forza, andiamo!" - esclamò prendendolo in braccio e facendo per volare verso l'alto.
"Aspetta! - esclamò indicando un punto - Aurora è ancora lì dentro!"
Seguendo le sue indicazioni, il ragazzo scese nuovamente di quota, affacciando poi il capo dalla buca in modo da poter vedere la bambina.
"Aurora!" - la chiamò Helge.
"Helge! E umh... uno strano ragazzo... vi prego, tiratemi fuori!"
"Ci penso io - sussurrò l'albino allungando il bastone - aggrappati qui"
"Fermo e se la congeli?!" - esclamò Helge.
"Non accadrà - disse ridendo - se voglio, posso controllarlo"
Aurora non ebbe tempo di avere paura, stava già morendo di freddo e tutto ciò che voleva era essere tirata fuori. Così si aggrappò al bastone ed immediatamente venne tirata su. Il ragazzo se li caricò quindi tutti e due in braccio, per poi prendere nuovamente a volare verso l'alto, lasciando finalmente quella vasta landa desolata. La principessa spalancò gli occhi, mentre si aggrappava forte a quello sconosciuto e mentre cercava di tenere a bada le vertigini. Al contrario suo, il cugino sorrideva, pareva stare incredibilmente bene adesso che era al sicuro. Dopo qualche minuto di volo, i tre atterrarono una decina di metri più giù dalla montagna, tant' è che il castello era perfino visibile. 
"Visto? - esclamò Helge saltando sul terreno - te l'avevo detto io che volava!"
"Sì emh - balbettò - ma... ma tu chi sei?"
"Io? Mi chiamo Jack Frost" - rispose  sorridendo.
Helge scandì a mente il nome, per poi puntargli il dito contro.
"Stupido!"
"Cosa?!" - esclamò l'altro.
"Stupido - riepetè gonfiando le guance - non potevi venirci a salvare prima, ho avuto paura?"
"Questa poi - fece Jack contrariato - sei tu che ti sei cacciato nei guai, per la seconda volta"
"Beh, io mi sono cacciato nei guai solo per trovarti!"
"Per trovare me? E perchè?"
"Beh, perchè hai i miei stessi poteri!"
"I tuoi stessi poteri? - domandò inginocchiandosi - non è possibile, tu sei un umano"
"Perchè tu no? - domandò - allora sei uno spirito, lo sapevo io, te l'avevo detto Aurora!"
"Va bene, va bene - fece l'altro rirandosi su - io adesso devo andare però"
"No, no, no! - esclamò il bambino aggrappandosi alla sua gamba - dopo tutta la fatica che ho fatto non te ne puoi andare!"
"Hey, ragazzino, lasciami andare"
"Innanzitutto io non sono un ragazzino, ma sono Helge, il principe Helge. Seconda cosa non ti lascio stare, prima devi spiegarmi come fai ad essere così bravo con la magia!"
"Ma io...!"
"Cosa?"
Jack si era fermato nel vedere delle ombre apparire alle spalle dei due bambini. Qualche secondo dopo una delle ombre assunse la figura di una ragazza, di una bellissima ragazza dall'espressione molto arrabbiata.
"Helge, sei nei guai! Come hai potuto disobbedirmi!"
"Oh no! Madre ti prego, posso spiegare!"
"Oh, si sono proprio curiosa di sapere cos'hai da spiegarmi! - esclamò afferrandolo per una spalla - e non..."
Anche la regina fu costretta ad interrompersi non appena i suoi occhi si incrociarono con quelli di Jack Frost. Entrambi sussultarono, immobilizzandosi. In realtà si fissarono per un pezzo, senza neanche accorgersene. Helge però se ne accorse immediatamente e non si poteva certo dire che la cosa gli facesse piacere.
Ciò che Jack ed Elsa non sapevano e che si erano trovati, come due spiriti affini.









Nota dell'autrice
Salve gente, eccomi qui con il secondo capitolo!!! Voglio ringraziare tutte coloro che hanno recensito il primo capitolo, mi ha fatto molto piacere u.u
Come vedete Elsa ha finalmente incontrato Jack (per merito di Helge)
Ed ha fatto la sua comparsa anche Hans. Lo so, sembra inquietante, ma vi posso assicurare che non avrà la parte del cattivo, anzi, anche lui ha avuto le sue sofferenze in tutto ciò XD
Cosa accadrà adess? Sboccerà immediatamente l'amore tra i due ghiaccioli? Ed Helge sarà d'accordo o no? o:
Alla prossima ;)


   
 
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