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Autore: ArtistaDiStrada    02/08/2016    4 recensioni
Il racconto è ambientato dopo la quarta stagione, dove le seguenti stagioni sono rivisitate, perciò POSSIBILE SPOILER. Il branco è quello originario. Erica, Boyd e Allison sono vivi. Allison e Scott non si sono mai lasciati. Derek/Stiles.
Il racconto parla di un Derek assente (ancora per poco) da BH, di un branco spaesato e di uno Stiles alias Mamma Alpha.
Dal testo:
-Ma… cioè… Come? Perché?-
Gli sguardi del branco alternavano da lui a Scott.
-Stava minacciando i miei cuccioli. Nessuno tocca i miei cuccioli.- spiegò il ragazzo scrollando le spalle.
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-Stiles?-

-Sì, Sourwolf?-

-Non credi sia ora di parlare?-

-Parlare? Ti lamenti sempre che chiacchiero troppo -e poi questo non mi sembra il momento adatto-, però se proprio ci tieni… mio padre è caduto la settimana scorsa. Melissa si è occupata di lui tutto il tempo. Credo ci sia del tenero fra quei due, tu che dici?-

Derek si fece forza con il braccio per potersi sporgere oltre la spalla del ragazzo e guardarlo in volto. L’altro si girò leggermente verso di lui, i raggi della luna che lo illuminavano parzialmente.

-Sul serio? Qui, ora, con me, tu ti metti a parlare di tuo padre?-

Stiles alzò le spalle. -Abbiamo appurato che parlare non sia opportuno, allora. Torno a dormire.-

Il mannaro alzò un sopracciglio, sorpreso dal modo in cui quel ragazzino avesse sviato l’argomento e dal fatto che, adesso, quello stesso ragazzino si fosse accoccolato contro la sua schiena come se non avesse detto nulla. No, così non andava bene.

-Stiles.-

-Stiles non è al momento raggiungibile. Lasciare un messaggio dopo il beep.-

-Stiles.- Derek aveva sempre la capacità di riuscire a far apparire terrificante qualsiasi cosa dicesse. Quel nome poteva essere spaventoso per chiunque, ma non per il diretto interessato. 

-Ho detto dopo il beep, Sourwolf. Tu hai sentito qualche beep? Beh, io no, quindi torna a dormiree.- si lamentò ad occhi chiusi.

-Non mi importa di nessun beep, Stiles. Mi importa di te. Ora noi parliamo. Non si discute.-

Il licantropo, dopo qualche protesta del ragazzo, era riuscito a girarlo a pancia in su e ora lo osservava in attesta. -È ridicolo, Sourwolf. Tu non parli, io non ho niente da dire…-

-Oh, eccome se hai qualcosa da dire, tu. Parla, Stiles.- ringhiò interrompendolo prima che si potesse perdere nel mare di parole dell’altro. Quello gli lanciò un’occhiata supplice. Sembra così piccolo, pensò osservando i suoi occhi farsi lucidi. Derek gli strinse la mano, cercando di fargli forza e al contempo dimostrandogli che lui non lo lasciava, che era lì.

Stiles si fissò ad osservare il soffitto, una lacrima gli scese lenta lungo la sua guancia. A quella vista, a Derek si strinse il cuore. Il ragazzo però l’asciugò in fretta con il dorso della mano. -Cosa devo dirti, Derek? Che ho ucciso una persona? O che ogni giorno che tu seguitavi a rimanere incosciente una parte di me moriva? Devo parlarti di quante responsabilità io senta? Di quanto mi stiano tormentando? Che non credo di riuscire a reggere ancora a lungo? Che ero terrorizzato di perdere quello per cui mi spingevo a vivere ogni giorno? Devo dirti questo, Derek?-

L’Hale aveva mantenuto il respiro fino a quel momento. Stiles aveva sofferto e continuava a soffrire. Da solo. -Stiles…-

-Cosa, Derek? Solo raccontandoti queste cose mi sento male. Perché tu ti senti in colpa e non importa quante volte ti dirò che tu non c’entri, tu continuerai. L’ultima cosa che mi manca in questo momento è aggiungere qualcosa alla tua lista di sensi di colpa, Derek. Perché per quanto tu possa stare male, non sei tu che ti vedi ogni giorno smettere all’improvviso di parlare o anche solo di sorridere. Non sei tu che ti senti morire dentro perché sei impotente davanti al tuo dolore. No. Sono io. E non ti permetterò di avere un motivo in più per soffrire. Perché tu sei un cavolo di lupo masochista, ecco perché!-

Stiles prese fiato. Si era sfogato e non ricordava da quanto non lo facesse. Temeva solo che Derek potesse non aver sentito niente del suo discorso, soffermandosi solo sul fatto che fosse colpa sua.

Stiles lo odiava quando faceva così. Se ti dicono bianco è bianco, se ti dicono nero è nero e se ti dicono che non è colpa tua, non è colpa tua, dannazione! Sembrava di dover ripetere le cose ad un bambino a volte, e non ad un bambino qualsiasi, perché altrimenti lui non si sarebbe chiamato Stiles Stilinski, no, ad un bambino che non ti ascoltava. Mai. Derek era questo: un bambino cocciuto che credeva di meritarsi il dolore. E Stiles chi poteva essere se non l’adulto responsabile?! 
      
-Stiles, non smetterò di credere di averti lasciato solo e non me lo perdonerò mai…- Lo sapevo, pensò il ragazzo colto dallo sconforto. -…ma non lascerò che tu ti tenga tutto dentro solo perché hai paura di ferirmi.-

Il giovane Stilinski voltò la testa nella sua direzione. Derek lo stava guardando deciso. I suoi occhi… dannazione, lui e i suoi occhi!

-Se penso di aver ucciso quel Beta, non sento… non sento niente, Derek. Vuoto. Anzi, se ci penso mi sento quasi orgoglioso. Ti rendi conto?! Orgoglio. Come puoi provare orgoglio ad aver ucciso qualcuno?- Stiles si copre il viso con le mani. Non può più vedere quegli occhi. La paura di leggerci orrore e ribrezzo è troppa.

-Stiles…- lo richiama Derek, allontanandoli le  mani dal viso. -Hai detto che stava per fare male ad Isaac e Jackson.-

-Stava facendo male ad Isaac e Jackson.-

-E allora ti è permesso sentirti orgoglioso. Ma tu non lo provi perché hai ucciso qualcuno.- Stiles lo guarda triste. -E allora perché?-

-Lo provi perché hai protetto qualcuno.- terminò cingendogli la vita con un braccio. Stiles gli si accoccolò contro, piangendo silenziosamente e Derek non poté altro che ritenersi in parte colpevole, mentre appoggiava il proprio mento sulla testa del ragazzo. Poco prima che però Stiles si addormentasse, il licantropo non poté non riascoltare nella sua testa la conversazione appena avuta.

-Stiles? Cosa intendevi con le responsabilità che ti tormentano? Quali responsabilità?-

Stiles tirò su col naso. -Oggi hai proprio vogli di farmi piangere, eh, Sourwolf?-

Questa volta il mannaro non parlò, aspettando che l’umano si prendesse il suo tempo. Non ne prese molto.

-Innanzitutto sappi che i tuoi Beta non hanno intenzione di sostituirti o altre cose simili.- incominciò preoccupato della reazione che il Compagno avrebbe potuto avere.

-Cosa? Che c’entrano i miei Beta?-

-Beh, ecco il branco non mi ha mai visto come Alpha, no? Ecco, solo che ultimamente, si potrebbe dire che qualcuno… ecco, sì, insomma, che qualcuno mi abbia diciamo chiamato Alpha.- rivelò tutto d’un fiato. L’umano aveva chiuso gli occhi appena finito di parlare, non volendo vedere l’espressione del lupo, ma quando non seguitò altro che silenzio aprì cautamente un occhio. Trovò Derek con un’espressione estremamente neutrale, come se gli avesse rivelato la lista della spesa.

-Non sei… arrabbiato?- tentò, la voce sottile. Derek lo guardò confuso.

-Perché dovrei essere arrabbiato?-

Il ragazzo strabuzzò gli occhi, sorpreso. -E che ne so io. Fin ora l’unica mia certezza era che non ti avrebbe fatto piacere.- esclamò muovendo scompostamente le braccia per aria.

-Perché mai hai pensato una cosa del genere? Te l’ho detto io stesso che facendo parte della Coppia Alpha saresti diventato un Alpha. Cosa della parte “Alpha” non hai capito?- ringhiò scocciato.

-Ehi, ehi. Fermi tutti! Derek Hale, quella era ironia?- lo prese in giro l’umano. L’altro sbuffò semplicemente, guardandolo minaccioso. -Ok, ok. Lupo scorbutico. Comunque non è che io sappia altro, eh. Non mi hai detto niente di più.- borbottò, prima di rendersi conto di quello che aveva appena detto. -Non hai avuto modo.- si corresse, rattristandosi pensando alle ultime settimane.

Derek assunse un’aria consapevole e allo stesso tempo colpevole. Non si era reso conto fin ora che per tutto quel tempo aveva lasciato Stiles a fare da Alpha ad un branco che non lo riconosceva, senza per giunta contare che Stiles non sapeva assolutamente nulla su cosa fare né su come comportarsi. O mio dio, fu il suo unico pensiero concreto. Come cavolo sono arrivati fin qui?, pensò subito dopo.

 -Quindi l’attacco al Beta di cui parlavi…?- Stiles lo guardò confuso. -Cosa?-

-Sei andato lì senza sapere niente?!- lo sgridò colto da un lampo di terrore. Si sarebbe potuto ammazzare! Pensò con raccapriccio. 

-Eh? Sourwolf, ma di cosa stai parlando? Ti ho detto prima che ero andato in soccorso di Isaac e Jackson. Ma si può sapere dove sei con la testa quando io parlo? Sentiamo, cos’altro non hai ascoltato? Però no, se non mi ascoltavi come fai a sapere cosa dicevo… mh… dimmi quello che hai sentito, facciamo prima, così.- si infervorò il ragazzo, mettendosi a sedere. Derek lo imitò poco dopo, massaggiandosi l’attaccatura del naso. Come fa ad essere attivo anche a quest’ora. Come?!

-Frena. Ti ho ascoltato, solo ho letto le tue parole in modo diverso.- Il ragazzo assunse un’espressione perplessa e stava quasi per commentare le sue parole quando Derek lo precedette. -E non dire che non si possono leggere le parole in una conversazione. Io posso.-

-Però è strano.- commentò in fretta Stiles prima che il lupo potesse impedirglielo. Quello sbuffò.

-Comunque, quello che avevo intenzione di dirti prima che… insomma hai capito, è che hai acquisito delle “capacità” entrando a far parte della Coppia Alpha.-

-Forte! Potevi dirmelo prima, però, Sourwolf. Che poi quando dici “entrare a far parte” sembra il benvenuto che danno nei film i capi ai propri dipendenti. “Siete entrati a far parte della nostra famiglia, ora. Benvenuti.”-

-Stiles.-

-Cosa?-

Derek sospirò. Non ce la posso fare. -Non sono super poteri come pensi tu. E lo so che hai pensato a questo. È più simile all’acquisizione di una maggiore autorità. Sia Beta interni al tuo branco, sia esterni proveranno un senso di reverenza nei tuoi confronti. Che tu sia umano o meno, qualora tu volessi, saresti più forte di loro. Così come avresti un controllo su ogni lupo di rango inferiore al tuo. Mettiamola così, se tu dovessi minacciare dei Beta, questi ti ascolterebbero. Sempre che non siano in cerca di guai.-

Stiles rimase a bocca aperta. Perché cavolo non aveva saputo prima quelle cose!

-Ma… come? Come potrei far paura a qualcuno? Io? Se dovessi combattere contro un lupo, non credo che il mio sarcasmo e la mia innegabile bellezza potrebbero molto contro zanne e artigli.-

Derek lo guardò alzando un sopracciglio. -Sei sicuro?-

Stiles quasi si strozzò con la sua stessa saliva. -Ch-Che? Io penso proprio di sì.- Il mannaro alzò le spalle. -Come credi.-

-Derek Hale, non prendermi in giro!-

L’uomo si lasciò andare ad una risata. -Combatteresti con qualsiasi cosa ti possa capitare sottomano. Anche a mani nude, in casi estremi. La tua forza non sarebbe più solo umana. Racchiuderebbe tutta quella del branco. E poi non mi hai detto che hai ucciso quel Beta con un pugnale?-

-Ma era impregnato di aconito.- ribatté il ragazzo.

Derek scosse la testa. -Non importa. Poteva essere anche un bastoncino di legno e non avrebbe fatto differenza.-

Stiles boccheggiò in cerca di una risposta, ma non venendogli in mente niente chiuse la bocca e si sdraiò supino. Derek sorrise a quell’immagine. -Domani, andremo da Deaton.- Stiles annuì, già nel mondo dei sogni.
 

***
 


Passarono la mattina dopo ad allenarsi con il branco. Era stato il primo allenamento di Stiles e l’umano era stanco, ma felice quando arrivarono alla clinica di Deaton.

-Derek! Mi fa piacere vedere che ti sei ripreso.- lo salutò il veterinario. -Anche se ho il presentimento che questa non sia solo una visita di cortesia. Cosa posso fare per voi?- 

Derek lanciò un’occhiata a Stiles. -Mi devi aiutare a spiegare a Stiles cosa comporta essere un Alpha. Mia madre mi aveva accennato a qualcosa, ma ci sono cose che neanche io conosco.-

L’uomo annuì, sorridendo al ragazzo che si stava martoriando le mani, nervoso. -Dovrei prima sapere cosa sai già.-

Stiles prese un profondo respiro. -Derek mi ha detto che posso tener testa ad un licantropo, che assumo lo stesso potere dell’Alpha e qualcosa a che fare con il poter del branco che è anche il mio. Nient’altro.-

-Bene. La domanda che vuoi farmi qual è?-

-Ma come…?- Stiles rimase sorpreso per un secondo per poi riscuotersi. -Beh, ecco, stavo pensando, se la forza di un Alpha deriva dal suo branco e io ora sono un Alpha, ma senza un… branco, diciamo, come ho fatto ad uccidere il Beta?-

Il druido alzò le spalle. Era un movimento così naturale e Deaton era così… innaturale, si ritrovò a pensare il ragazzo. -Semplicemente perché eri stato già riconosciuto.-

Stiles alzò le sopracciglia alla Hale e il licantropo si ritrovò a chiedersi se non lo stesse prendendo in giro. -È impossibile. Il branco non mi vede come un Alpha. Beh, tranne Erica e Boyd a quanto pare, ma non sono neanche così sicuro fossero sinceri ora che ci penso.- ribatté freneticamente.

L’uomo, invece di dargli ragione, era sorpreso. -Anche Erica e Boyd ti hanno riconosciuto?-

-Anche?- chiesero all’unisono Derek e Stiles.

-Oltre ad Isaac e Jackson. Certo.-

-Isaac e chi?- Stiles non poteva credere alle sue orecchie. Era impossibile.

-Non so, ora, se anche gli altri ti hanno già riconosciuto. Non li sento da qualche giorno. Quando me ne sono andato dal loft, l’altro giorno, solo per i due ragazzi era avvenuto il riconoscimento.- rivelò il veterinario, con una semplicità scioccante.

-Tu lo sapevi?!- esclamò Stiles scioccato e l’uomo annuì confuso, poi parve capire. -Non te lo hanno detto. Prevedibile. Sono spaventati.-

-Io credo di dovermi sedere.- mormorò Stiles, cercando un appiglio con le mani. Derek venne in suo soccorso sorreggendolo per un braccio, mentre gli avvicinava una sedia.

-Stiles, quando hai attaccato il Beta e minacciato il resto del branco, hai usufruito inconsciamente del potere di Alpha.-

-E tu come fai a saperlo?- gemette il ragazzo portandosi una mano al viso.   

-Quindi Stiles ha usato inconsciamente il suo lato Alpha. Quattro miei Beta l’hanno riconosciuto...- ricapitolò Derek.

-Per quello che ne sappiamo.- precisò l’uomo.

Derek lo guardò male. -Per quello che ne sappiamo. Ma perché non l’hanno detto? E perché non l’hanno riconosciuto subito?-

Deaton non abbassò lo sguardo, mantenendolo fermo in quello del licantropo. -Non so perché non abbiano deciso di dirlo, ma posso dirvi perché Stiles non è stato subito riconosciuto come Alpha.-

Il veterinario prese un libro da dentro un cassetto e lo appoggiò aperto sul tavolo. Indicò un paragrafo e i due ragazzi si fecero vicini per poter leggere.

-Abitudine. Si può dire che sia l’abitudine ad impedire che un membro venga visto come altro Alpha. Semplicemente il branco non è abituato a vedere Stiles come un punto di riferimento così importante con la conseguenza del mancato riconoscimento.-

Stiles osservò la pagina affianco. Cinque semplici parole.

-Queste cosa sono?- domandò. Deaton seguì il suo sguardo.

-Le cinque basi di in un branco: fiducia, costanza, attenzioni, comprensione, appoggio. La fiducia reciproca tra Beta ed Alpha, la costanza del capo nei confronti dei propri Beta, le attenzioni che i membri del branco ricevono dall’Alpha, la comprensione del capo branco verso i Beta, l’appoggio di un Alpha ai propri Beta.- spiegò.

Stiles però continuava ad osservare la pagina. -E questa “X”?-

-Nessuno ha mai scoperto cosa indicasse. Tutti i branchi si fondano su questi cinque punti, ma una leggenda racconta che quando arriverà un branco basato su sei basi, sarà il più potente. Ma è solo una vecchia storia che si tramanda.-




 


Note dell'autrice.
E capitolo fu! Scusate il ritardo, ma oramai credo che non riuscirò ad aggiornare quotidianamente:( Ad ogni modo... Stiles si è aperto e finalmente sta scoprendo qualcosa. Ovviamente Derek è con lui. Spero vi sia piaciuto e mi scuso ancora.

   
 
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