Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _Giulyetta_    02/08/2016    3 recensioni
One Shots sui BTS.
Alcune One shot sono diverse dal solito in quanto potrebbero trattare di argomenti delicati
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quella passeggiata mattutina in mezzo ai prati incontaminati e pieni di fiori era diventata abitudine. Molti potrebbero pensare che, svegliarsi alle cinque di mattina solo per fare una bella camminata avvolti dal tiepido calore del proprio cappotto e accarezzati dai raggi dell'alba, sia una cosa da pazzi, ma a Seul Min piaceva. Adorava vedere le gocce di rugiada cadere dai petali delicati e respirare quell'aria umida e profumata. Inoltre le piaceva il fatto che, a quell'ora, nessuno fosse sveglio. Odiava il caos e i posti in cui c'erano tante persone. Effettivamente aveva una strana fobia per le folle, aveva sempre paura di venire travolta da quella massa di gente e di morire in quel modo. Paura un po' strana per una ventiduenne? Lei si reputava comunque una ragazza normale.

Fu proprio durante una di quelle passeggiate che conobbe il suo futuro ragazzo.

 

Era autunno e l'aria soffiava più del solito quella mattina. Le foglie rosse, mosse dal vento, svolazzavano di qua e di là.

Mentre Seul Min ammirava lo stesso, ma pur sempre diverso, paesaggio vide qualcuno percorrere la sua stessa strada, ma in senso opposto. 

Lei si fermò continuando a fissare il ragazzo che si stava avvicinando. Anche quest'ultimo si fermò una volta giunto di fronte a Seul Min. Si guardarono negli occhi per qualche secondo, poi lui riprese il suo viaggio lasciando da sola la ragazza che ritornò a casa un po' confusa.

Quel tipo di incontro si ripeté nei giorni seguenti sempre alla stessa ora e allo stesso punto della strada. 

Seul Min non poteva nascondere la curiosità che provava verso quel ragazzo. Ogni sera desiderava addormentarsi velocemente per poi svegliarsi il giorno dopo pronta per incontrarlo.

Un giorno osò sorridergli e salutarlo. Lui rimase confuso per qualche secondo, ma ricambiò quasi subito il saluto. Seul Min era felicissima di aver finalmente sentito la sua voce profonda. 

 

Nei giorni seguenti continuò a salutarlo e anche a chiedergli se stava bene, domanda a cui lui rispondeva sorridendo.

Con il passare dei giorni erano diventati amici anche senza conoscere il nome dell'altro.

 

Questo continuò per circa un mese fino a quando, lui, non decise di porle una semplicissima domanda:

-Ti va di fare un pezzo di strada insieme? Lo se che vai dalla parte opposta, ma…-.

-Sì, perché no?- rispose lei senza esitazione.

Così iniziarono a camminare. Tra di loro era calato il silenzio ma nessuno dei due si sentiva in imbarazzo. La prima a parlare fu Seul Min.

-Sai... Ogni mattina ci salutiamo e ora stiamo camminando insieme, ma io non so ancora il tuo nome... Io sono Choi Seul Min.-.

-Yoongi, Min Yoongi. Anche se molti mi chiamano Suga.- rispose lui senza distogliere lo sguardo dalla strada sterrata che stavano percorrendo.

-E ti sei trasferito?-.

-Non esattamente. Ho deciso di venire in un posto lontano dalla città per godermi meglio la pausa e per cercare ispirazione, e sembra che queste passeggiate mattutine mi stiano aiutando molto.- anche se non si girò verso di lei, Seul Min lo vide sorridere.

-…Ispirazione...? Oh, ho capito! Come quando scrivi una storia e ti serve l'ispirazione.-.

-Più o meno…-.

-Quindi sei uno scrittore?- chiese lei entusiasta.

-Non proprio…- rispose lui accelerando leggermente il passo e abbassando lo sguardo. La ragazza capì che non era il caso di fare altre domande e quindi iniziò a parlare e a raccontare un po' di sè.

-Abito qui da sola da due anni. Ho scelto un luogo come questo perchè ci vivono poche persone. Io odio il caos e le folle... La mia casa è quella laggiù.- disse indicando una piccola casetta dai muri azzurrini circondata da un grande prato.

Proseguirono la camminata commentando il tempo e il paesaggio che li circondava per poi salutarsi e tornare ognuno alla propria casa.

Si susseguirono chiacchierate come questa, e ogni volta imparavano sempre qualcosa in più.

 

-Ti va di entrare per una cioccolata calda?- un giorno, giunti davanti alla casa di Seul Min lei decise di osare di più.

-Certo!-.

Dopo dieci minuti erano seduti in cucina l'uno di fronte all'altra con la propria tazza di cioccolata fumante tra le mani.

In quell'occasione lei riuscì a guardarlo meglio in ogni piccolo dettaglio, a partire dagli occhi profondi, fino alle labbra rosee.

Doveva ammettere che era davvero un bel ragazzo.

Era talmente immersa nei suoi pensieri che non si accorse del fatto che anche lui si era messo a fissarla. 

-Ehmm... Senti... Perché non mi lasci il tuo numero? Sai, così riuscirò a sdebitarmi…- disse lui timidamente ad un certo punto.

-Ok…- titubante prese il cellulare del ragazzo e memorizzò il suo numero. -Che nome metto?- chiese. 

-Non ti preoccupare, lascia fare a me.- glielo ripassò e lui, dopo aver digitato qualcosa, sorrise a se stesso e spense il telefono per poi ricominciare a concentrasi sulla sua tazza ancora calda.

 

Due mesi dopo accadde quello che accadde.

 

Da: SUGAr

Ti va di venire a casa mia stasera?

 

A: SUGAr

Certo, dimmi l'ora e sarò lì.

 

Da: SUGAr

Verso le sette?

 

A: SUGAr

Andata!

 

Si presentò davanti a casa del ragazzo qualche minuto prima. Non aveva indossato nulla di speciale: Converse, leggins neri e una felpa grigia.

Lui le aprì subito e la fece accomodare sul divano in salotto. 

Erano seduti l'uno accanto all'altra e, per la prima volta da quando si erano conosciuti, tra loro c'era un po' di imbarazzo.

-Seul Min... Io ho deciso di dirti una cosa molto importante, ma prima ho bisogno di avere la certezza su qualcosa.- dicendo questo si avvicinò sempre di più alla ragazza, la quale non si mosse.

Lentamente unirono le loro labbra in un bacio dolce che approfondirono dopo un po'.

-Aspetto questo momento da quando ti ho incontrata, sai? Per questo mi ero fermato la prima volta che ti ho vista. Ero rimasto colpito da quella ragazza che si guardava intorno ammirando ogni cosa con occhi sognanti.- disse Yoongi una volta interrotto il contatto. Abbassò lo sguardo e sorrise. -Grazie a te ho scoperto il significato della parola "amore". Ogni mattina svegliarsi alle quattro e aspettare ansiosamente le cinque solo per vederti. Un'attesa tanto straziante quanto piacevole. Cercare di godersi al meglio ogni attimo passato con te, ogni ricordo è sacro…- fece un respiro e ritornò a guardarla negli occhi. -Per questo voglio chiederti se... se ti va di diventare la mia fidanzata.-.

A quelle parole lei sbarrò gli occhi. Voleva diventare la sua ragazza? Certo che lo voleva! Ma non riusciva a credere alle sue orecchie. Forse quella era solo una bellissima illusione, oppure un sogno... E se aveva la febbre? Si toccò la fronte: no.

-…Io... Cioè…- fece un respiro profondo. -Sì.- rispose infine.

-Cos... Sì? Oh... Wow…- Suga era sorpreso. Credeva di venir rifiutato. In un certo senso non si sentiva all'altezza di quella ragazza dagli occhi sognanti da bambina.

-Bene! Allora adesso posso dirti tutto. Non ho più dubbi.- lui si alzò e le tese la mano. Lei, sorridendo, la afferrò e si lasciò portare verso una stanza che si rivelò essere lo studio del ragazzo. 

-Vieni a vedere.- Yoongi si sedette sulla sedia della scrivania ed accese il computer che era su di essa.

Seul Min si sedette sulle gambe del ragazzo che ora stava cercando qualcosa su internet.

-Hai mai sentito parlare dei Bangtan Boys?- chiese lui improvvisamente.

-Certo, non sono quei ragazzi che si sentono ogni tanto in radio? Sono forti!-

-Beh, grazie allora.- Yoongi iniziò a ridere e ingrandì una foto che rappresentava i BTS.

-Sono loro...? Ma questo sei tu! Aspetta... Questo significa che tu... Oh my god!- a quell'esclamazione il ragazzo iniziò a ridere con ancora più gusto.

-Yah! Perché non me lo hai detto? Ora tutto ha un senso. Non sei uno scrittore ma scrivi i testi delle canzoni!!-.

-Esatto. Ti ricordi quando ti ho detto che fare quella passeggiata mattutina mi dava ispirazione?- la ragazza annuì. -Era tutto grazie a te. Tu mi ispiravi.- a quelle parole lei non poté far altro che sorridere e dargli un altro bacio.

Passarono alcuni secondi silenziosi.

-Ma adesso che siamo fidanzati... Puoi farmi vedere con quale nome mi hai memorizzato sul telefono? Quella volta sembravi non volerlo far vedere a nessuno…- chiese lei con un sorriso e uno sguardo curioso.

Yoongi sorrise prendendo il suo cellulare posizionato sulla scrivania. Lo sbloccò e lo porse alla ragazza.

-Ma... Ma... Tu sei strano.-.

-Tutti sono strani a modo loro.- rispose lui abbracciandola e appoggiando le sue labbra su quelle di Seul Min, la quale ricambiò mentre riappoggiava il telefono con ancora il display che mostrava il nome "Bimba❤️" sopra il suo numero di telefono.

   
 
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