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Autore: lallipumbaa    02/08/2016    2 recensioni
Tom Hiddleston - Nuovo Personaggio - Benedict Cumberbatch
Cosa succede se una ragazza incontra un attore che ha fatto il suo stesso percorso e che ora è stato lanciato nella fama? Cosa succede se la ragazza in questione continua a trovarselo tra i piedi? E se lei viene trasportata inaspettatamente nello stesso mondo dorato?
Le avventure e il percorso di Laila, studentessa della RADA, e delle persone che la circondano.
Solo che, senza saperlo, si troverà in questa situazione: HIDDLESBATCHED.
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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−CAPITOLO 16−
“Problemi in Paradiso”
 
 
Quando tornarono a Londra la febbre delle Olimpiadi era già scoppiata.
Il Tower Bridge era sovrastato dai cinque anelli simbolo dei cinque continenti e ovunque si vedevano riferimenti all’evento che sarebbe cominciato poco più di due settimane dopo.
Aveva registrato gli episodi di Hollow Crown che si erano persi (Richard II e Henry IV parte 1) e mentre li guardavano tempestavano Tom di messaggi su whatsapp.
Il 19 luglio fu il compleanno di Benedict. Quella stessa mattina Laila si era svegliata prima di lui ed era corsa a preparare la colazione.
Benedict si era svegliato con profumo di spremuta d’arancia e di pancake ai mirtilli e ricotta portati su un vassoio e dalla sua donna vestita solo con la sua camicia della sera prima.
“Mi piace quello che vedo…” commentò mentre si stiracchiava.
“Would you like some coffee, tea, me?”
“Mmmh… the third one is tempting…” commentò prendendo il vassoio e appoggiandolo a terra per poi tirarla a sé.
“Happy Birthday Benedict.” Gli disse appoggiando delicatamente le mani sulle sue guance mentre attraverso il cotone fresco della camicia sentiva le mani di lui sui suoi fianchi “Thank you…” le rispose prima di baciarla senza lasciarla andare per l’ora consecutiva.
I pancake freddi furono lo stesso soddisfacenti.
Il 27 luglio ci fu la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi che guardarono comodamente dal divano di casa.
Fu qualcosa di epico, al confronto le altre cerimonie d’apertura sembrarono nulla, pure quella di Pechino di 4 anni prima. Benedict aveva registrato uno spezzone che mandarono in onda prima dell’inizio della cerimonia “Ohi, va che è veramente figo!!”.
Quando J.K. Rowling cominciò a leggere una parte di Peter Pan, Laila saltò sul divano facendo prendere un colpo a Benedict urlando “QUELLA E’ LA ROWLING!!! È LA ROWLING!!!!”
“Dio, mi hai fatto prendere un colpo!!” aveva esclamato lui “E quello… oddio Voldemort!!!”
“Potterhead!”
“Said by the one who once said in an interview that he studied at Hogwarts.”
“Touchè!!”. A mezzanotte sentirono le campane della chiesa più vicina suonare e Benedict l’abbracciò.
“Finally now we’re back at a 10 years difference. Happy Birthday Love!”.
 
Pochi giorni dopo Benedict dovette partire per gli Stati Uniti. Sarebbe stato via per qualche settimana per girare 12 anni schiavo, un film prodotto da Brad Pitt, nel quale interpretava la parte di uno schiavista buono. Tornò a metà agosto.
Nel frattempo che lui era via, il suo agente le aveva procurato qualche contratto per degli audiolibri, lavoro che amò: leggere ad alta voce libri che dovevano uscire, recitandoli, creando voci per vari personaggi. E poi nello studio di registrazione c’era l’aria condizionata: un meraviglioso modo per lavorare e combattere l’afa che caratterizzava l’estate Londinese.
A inizio settembre tornò nel continente Americano, ma quella volta in un altro Stato: a Toronto, Canada, per il Toronto Film Festival dove ci sarebbe stata la presentazione del film Great Expectations.
Come attrice fu la sua prima esperienza di festival. Del cast erano presenti Ralph Fiennes, Jeremy e Toby Irvine e il regista Mike Newell.
Fu un’esperienza fuori dal comune. Interviste, fotografie, senza contare vestiti meravigliosi e make up artist. Le sembrò un sogno. Era così fiera di quel film. La critica poteva anche smontarlo e rimontarlo a suo piacimento, ma quello era il suo primo film e ne sarebbe andata fiera per tutta la vita.
Rimase qualche giorno a Toronto per poi tornare indietro. Ad ottobre entrambi partirono per gli Stati Uniti dove avrebbero dovuto cominciare a girare August: Osage County.
Quando arrivarono per la prova costumi e luci tutto il cast era presente. Benedict dovette sorreggerla per evitare di farla crollare a terra: Julia Roberts, Maryl Streep, Ewan McGregor, Chris Cooper, Dermot Mulroney e Sam Shepard in una sola stanza era troppo per il suo cuore.
Quando si presentò a Maryl Streep (che nel film sarebbe stata sua madre) le tremava la mano.
“H-hello.”
“Hi girl, nice to meet you!” la salutò la donna sorridendole “Oh, I remember you in Sherlock! Girl, you got the moves! You kicked this man’s ass! I loved your interpretation in that film!”
“Well, thank you! If I shall tell you in which film I loved you we’ll stay here till tomorrow morning!”
“I love your british accent! You really can’t understand you’re Italian!” disse Julia Roberts (nel film la sua sorella maggiore) avvicinandosi a lei.
“Hi, I’m Julia!”
“Laila!”
 “But you’re actually Ben’s girlfriend?”
“Ehm… yes. But there won’t even be a kiss, so it’s an unused luck!” rispose facendo ridere le due donne.
 
 Avrebbe interpretato Ivy Weston, la figlia di mezzo di Violet e Beverly Weston, l’unica delle tre sorelle ad essere rimasta in Oklahoma a badare ai genitori, single per il mondo, ma dopo un tumore alla cervice ha una relazione segreta col cugino, “Little” Charles (interpretato da Benedict), senza sapere che effettivamente è suo fratello.
Anche conoscere Ewan McGregor fu un colpo: la sua cotta millenaria post Mouline Rouge era davanti a suoi occhi e avrebbe interpretato suo cognato Bill Fordham.
Era un film profondo, una commedia dark. La storia di quella famiglia autodistruttiva era interessante e molto vera.
Andava d’amore e d’accordo con tutto il cast. Era diventata la mascotte del set e con Abigail Breslin, 16 anni (che nel film avrebbe interpretato sua nipote), erano le autrici principali dei vari scherzi sul set.
Una sera uscirono a ballare in un locale dopo che il regista ebbe comunicato che il giorno dopo era pausa. Si mise a fare l’idiota con Juliette Lewis in mezzo alla pista ballando una canzone che richiedeva un bel po’ di movimento. “I didn’t know you could move like that!” aveva esclamato Abigail sconvolta “Sono un mare di scoperte!”.
Partì Lean Low, una canzone degli Youngbloodz che era uscita 12 anni prima come colonna sonora del film Torque - Circuiti di fuoco. “Ohohoh!! La adoro!!”
“Mai sentita questa canzone!” commentò la ragazzina con aria interrogativa.
“Ciccia quando io mi ballavo quella canzone in camera tu nemmeno sapevi leggere!” le disse facendosi prendere dal ritmo “Giuro è la prima volta che la sento!”.
Arrivarono in pista anche Ewan e Ben “WOAH! Are we losing something?” chiese il primo.
“Yes, Laila dancing!” rispose Juliette.
Il giorno che dovettero girare la scena dove Little Charles dedicava una canzone ad Ivy fu tutto molto naturale. Tutti stavano assistendo alle riprese per vedere come i due interagivano l’uno con l’altro. Non ci misero nemmeno tanto per girarla tanto quella scena risultava così naturale.
Benedict era seduto sulla poltrona davanti alla televisione e Laila entrò in salotto “The coast is clear!”
“Not very.”
“What are you watching?” chiese dolcemente, come da copione.
“Television…” sospirò lui.
“Can I watch it with you?”
“Wish you would.” lo vide fare spazio facendola così sedere sul bracciolo.
“Are you mad at me?”
“Nope…” Le strinse la mano.
“I was trying to be brave.”
“I know…” “I just- want to let people know that I got what I always wanted and that means I am not a looser.”
“Hey, hey!” lo vide girarsi verso di lei con un’espressione da cucciolo abbandonato che le fece uscire la battuta dal cuore “You’re my hero…” gli disse guardandolo dolcemente.
Benedict la ricambiò con un sorriso raggiante alzandosi dalla poltrona.
“Come here, I wrote it for you.” Si sedette sullo sgabello davanti al pianoforte e la invitò a sedersi di fianco a lui mentre sistemava tutto. Laila si guardò attorno per vedere se non ci fosse nessuno in arrivo. Il regista esclamò “Stop! That was amazing!!” e tutto il cast se ne uscì con un “AAAAAAW” generale facendola arrossire.
“Eravate così carini!” aveva esclamato Juliet unendo le mani.
“Oh, piantantela!!” esclamò Laila nascondendo il viso nella camicia di Benedict che era scoppiato a ridere “Ladies and Gentlemen, Laila the Bear!”.
 
La produzione sapeva che durante le riprese si sarebbe dovuta recare a Londra per la premiere di Great Expectation assentandosi giusto il tempo del volo di andata, della serata e il ritorno del giorno dopo.
Dopo che tornò cominciò a notare qualcosa di strano negli occhi dell’uomo.
Era andato a prenderla in aeroporto, ma quando gli era corsa incontro saltellando non la strinse tra le braccia come al solito, con la solita foga o il solito affetto. Catalogò quella reazione come stanchezza. Ma a lungo andare c’era sempre qualcosa che non le quadrava. Qualcosa che non riusciva a catalogare.
Nonostante le varie domande quando alla sera erano da soli in camera, non riusciva ad estorcergli nulla, riuscendo ad ottenere solo risposte come “Va tutto bene, è solo una tua impressione.”
Ma qualcosa non andava, ne era sicura. Un giorno aveva pure trovato Ewan e Ben parlottare da soli e l’uomo sembrava alquanto preoccupato. Non l’avrebbe mai fatto ma si mise davvero dietro il muro ad origliare, ma i due parlavano a voce troppo bassa “What the hell are you talking about?” gli aveva chiesto Ewan con una voce strozzata “I know, but I’ve been thinking about it for long…” “You are crazy. Why?” Ma non era riuscita a cogliere nient’altro della conversazione dato che avevano abbassato il tono ancora di più.
Una notte gli si era avvicinata sotto alle coperte, abbracciandolo e cominciando a fargli i grattini sui capelli. Quella sera era particolarmente ispirata, gli ormoni erano a mille e non succedeva da un po’, quindi il bisogno di “coccole” era aumentato a dismisura.
Non voleva risvegliarlo troppo bruscamente quindi aspettò che si riscosse dal sonno “Laila… che c’è?” le chiese girandosi verso di lei con espressione più svogliata che assonnata.
“Ben… che te ne pare se io e te…” e lasciò  a metà la frase sorridendogli “No, non ho voglia. E poi è l’una di notte. Domani dobbiamo lavorare.” Decretò bruscamente voltandole le spalle “Ma è da una vita che non lo facciamo!” “Ho detto che non ho voglia. Buonanotte.” E con quello il discorso fu chiuso.
Benedict era strano. Troppo strano per i suoi gusti. Non era mai stato così in un anno di relazione. Doveva avere risposte. Le esigeva. Ma non riusciva ad ottenere nulla… Quando un giorno, finite ufficialmente le riprese, Laila lo mise all’angolo.
“Benedict Timothy Carlton Cumberbatch ora mi vuoi dire che diavolo hai da un mese a questa parte?” gli chiese rientrando il camera e chiudendo la porta.
“Nulla.”
“Ben, mi sono fatta andare bene questa risposta per UN mese. Mi sono ufficialmente stancata e sai che sono una delle persone più pazienti di questo pianeta. Stiamo insieme da un anno oramai… Benedict, cosa c’è?” gli chiese prendendogli il viso tra le mani, portandolo a guardarla negli occhi.
“Io… mi sento un imbecille.” Commentò lui togliendosi dalla sua presa.
“TU? Io… io mi sento impotente! Non mi parli, non ti confidi! Cazzo, sono sempre quella di quando siamo venuti in Oklahoma! Ma cos’hai?!”.
L’uomo era alla finestra, guardava fuori. Era qualcosa che si sentiva dentro e doveva tirarla fuori o sarebbe esploso “Laila… io voglio finirla qui.” Disse, la voce normalmente profonda ora sembrava venire dal fondo della terra.
“C-cosa?” sussurrò lei. Sentiva le gambe cedere, il pavimento della camera crollarle sotto i piedi. Non poteva essere vero. Non aveva detto davvero quello che le sembrava di aver sentito.
“Laila, voglio finirla qui. Non posso andare avanti in questa maniera.”
“Ma perché? Che è successo?”
“Non è successo nulla.”
“Allora che ho fatto?”
“Non cominciare a colpevolizzarti.”
“Benedict, non mi sto colpevolizzando, sto solo cercando di capire che diavolo sia successo per farti cambiare idea su di noi.”
“Non cominciare a piangere, ti prego.” Le disse andando verso di lei. Non si era nemmeno resa conto che il panico aveva cominciato a farle uscire lacrime dagli occhi.
“Non s- oh. Bè, mi stai dicendo che vuoi troncare con me il panico può anche salirmi no?” commentò stizzita spostandosi da lui.
“Laila, capiscimi… tu sei molto più giovane di me e hai appena cominciato la tua carriera… non posso bloccarti.”
“Bloccarmi? Ben, questo discorso non sta né in cielo né in terra.”
“Laila, ho dieci anni in più di te. Sono quasi ai 40 anni e tu nemmeno ai 30. Hai una carriera splendida alle porte e io sono qui solo a metterti i bastoni tra le ruote.”
“Ma B-” “No, ascoltami. Tu sei meravigliosa, sei una persona bellissima, la donna più bella sulla faccia della Terra, e io non ti merito.”
“Ma non ha senso!! Tutto questo discorso non ha senso. Tu non meriti me? Ma che diavolo stai dicendo??”
Benedict cercò di prenderle la mano ma la ragazza si levò con un gesto di stizza “NO. GOD DAMN IT. You are the BENEDICT FUCKING CUMBERBATCH. Al limite sono io a non meritare te! Dimmi ‘non ti amo più, sei una persona insopportabile, non ti sopporto più, ho superato il limite, sei talmente acida che al tuo confronto uno yoghurt al limone scaduto è zucchero, ti ho piantato un palco di corna allucinante’ e crederei molto di più ad una scusa del genere piuttosto a quello che mi hai detto tu!” gli sbraitò contro. Rimase a guardarlo mentre, inerme, le restituiva lo sguardo.
“Lo so che per te non avrà senso, ma non me la sento più…” le disse abbassando lo sguardo.
Laila cacciò indietro le lacrime e si raddrizzò. “Bene. Come vuoi tu allora. Io e te non stiamo più insieme.” Prese il libro che stava leggendo e aprì la porta.
L’uomo cercò di fermarla “Laila-” “NON - STIAMO - PIU’ - INSIEME.” Urlò lei fulminandolo. Si chiuse la porta alle spalle uscendo dalla camera, diretta verso le scale per scendere dall’ascensore. Non si accorse nemmeno che aveva cominciato a correre, fiondandosi a rotta di collo giù per le scale. Ad un certo punto andò a sbattere contro qualcuno.
“Hey, darling? What happened?” le chiese Maryl guardandola preoccupata. Si accorse di star singhiozzando “M-Maryl…” balbettò prima di abbracciarla e crollare in un pianto dirotto.
“Ehy! Sshh… cara, che è successo? Perché stai piangendo così?”
“Mi ha lasc-hic!-ata… ecco, mi-hic è arrivato sto caHICzzo - fanculo - di singHIChiozzo!!”
“Oh God. WHAT?? Ok, you’re staying in my room tonight!”
“But-” “But what? Where were you planning to stay? On the reception’s sofas?? Oh come on! You’ll stay in my bedroom tonight.” Le disse asciugandole una lacrima “Thank you Maryl…”.
 
La mattina dopo tornò in stanza per cambiarsi e per finire di sistemare la valigia.
Benedict era già sveglio “Che stai facendo?” le chiese  guardandola armeggiare con la valigia in reggiseno e mutande.
“Ho il volo questo pomeriggio. Mi sto preparando per tornare a casa.” Gli rispose tirando fuori un paio di jeans, le converse e una maglietta a maniche corte. In Oklahoma faceva un caldo assurdo.
“Pensavo ce l’avessi domani…”
“No. È questo pomeriggio. LA, poi casa.” “Ah.”
Rimasero in silenzio mentre lei si rivestiva. Benedict la guardava, osservando ogni gesto. “Stanotte non sei tornata.”
“Ho dormito in camera di Maryl.” Gli rispose secca infilandosi la maglietta. Preparate le cose da mettere nella sua mega borsa che sarebbe valsa come  bagaglio a mano chiuse la valigia.
“Dont’ go.” Le disse prendendole la mano prima che uscisse dalla camera. “Are you regretting your decision?”. Ci pensò un attimo prima di rispondere “Nope. But don’t go.”
Laila lo guardò negli occhi. Lo amava da morire. Voleva gettargli le braccia al collo e dargli il bacio d’addio ma sapeva che avrebbe solo fatto peggio. “Goodbye Benedict…” gli disse trattenendo le lacrime. Gli strinse la mano per poi lasciarlo andare, uscendo dalla porta della camera.
 
::::::::::::ANGOLINO DEL DISAGIO::::::::::::
taddaaaaaaaaa!!!! Ed ecco come promesso nello scorso capitolo… un Grizzly bello grosso è arrivato XD
Che dire… sarà ufficialmente finita per Ben e Laila? Che ne penserà Tom?
Cosa succederà dopo che Laila tornerà a casa?
Sono domande a cui risponderò…
….
….
Tra 3 settimane! ^_^” ragazze, io andrò in vacanza e non tornerò fino a sabato 27!
 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero di leggere i vostri commenti!
Un enorme grazie di cuore a chi ha seguito assiduamente tenendomi compagnia e… ci risentiamo a fine agosto!! <3
Vi voglio un sacco bene, Lalli :3
   
 
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