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Autore: sapphic petal    03/08/2016    7 recensioni
{ Storia Interattiva - Iscrizioni chiuse }
"Chirone, come avrai ben notato in quest’ultima settimana gli dei sono stati molto assenti, e in più il nostro nuovo augure questa mattina ha letto dei presagi ben poco rassicuranti.
Afferma che un’antica forza si sta risvegliando e sta acquistando sempre più potere. È ancora incerta la sua identità, ciò che è certo è che non abbiamo molto tempo per scoprirlo e fermarla.
Abbiamo mandato dei semidei da voi, dovrebbero essere quasi giunti lì.
Dobbiamo agire in fretta, un nuovo pericolo incombe su di noi."
[La storia non tiene conto de Le Sfide di Apollo]
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Semidei Fanfiction Interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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♣ Alexander Townsend ♣


Alexander era raggomitolato su una poltrona con le gambe incrociate e un libro su Elisabetta I d’Inghilterra in equilibrio sul ginocchio. Sul bracciolo della poltrona di cui si era impossessato era appollaiato Lorcan Cunningham, che dondolava avanti e indietro le gambe con fare infantile, e giocava distrattamente con i disordinati capelli ricci del figlio di Clio.
Tutti i Capo Cabina erano seduti un po’ ovunque, sia su sedie, divani e poltrone che sul pavimento, e guardavano incuriositi i romani. Alcuni bisbigliavano fra di loro, interrogandosi sui correnti eventi, levando un brusio intenso.
Chirone diede due colpi di tosse per zittire tutti e attirare l’attenzione. “Semidei! Come ben saprete le forze del male si sono nuovamente svegliate-” il centauro fu interrotto da un grugnito di Lorcan.
“E quando mai!” sbuffò per poi lasciarsi cadere con fare melodrammatico addosso ad Alexander, che ridacchiò e gli poggiò il suo libro in faccia. La scena scatenò risolini divertiti da quasi tutti i semidei, eccezion fatta per quelli più brontoloni, chiaramente.
Seduta in braccio al suo ragazzo, Luxury Poirot puntò un indice verso la poltrona dove i due ragazzi erano seduti. “Non per essere indelicata ma che ci fa lui qui?”
Lorcan schioccò le dita. “Alexander?” disse da sotto il libro scuro.
“Lorcan non credo che-” ribatté il figlio di Clio.
“Alexander?” disse di nuovo Lorcan.
Alexander rise e poi sospirò esasperato. “Non essendo riconosciuto, per quanto gli riguarda può essere anche un Capo Cabina. Perciò, per sicurezza, partecipa a tutte le riunioni.” spiegò, poi portò le mani a coprire le orecchie di Lorcan. “Abbiamo provato a liberarci di lui ma è peggio di una cimice.”
“Guarda che ti sento.” borbottò Lorcan. Il figlio di Clio mormorò un leggero ops.
Chirone si schiarì la voce. “Ad ogni modo!” disse spazientito. “L’augure del Campo Romano ha avuto delle premonizioni riguardo ad un nuovo imminente pericolo. Il nostro Oracolo” e indicò Rachel Elizabeth Dare, seduta pensierosa per terra, ”non ha ancora ricevuto alcuna profezia dal divino Apollo, ma contiamo che arrivi presto questo momento. Nel frattempo…” e gesticolò verso il gruppo di romani compresso su un divanetto. Una ragazzina bionda, che si era presentata come Aurea Lancaster, diede due pacche sulla spalla ad un ragazzo dai capelli rossi e lunghi, che si alzò un po’ goffamente.
“Io-” disse con voce tremante e poi tossi piano. “Io sono Ichabod York, augure del Campo Giove. Ho ricevuto dagli dei visioni di una figura che si innalzava dal mare e che parlava di tornare a casa. Ho visto il cielo farsi più scuro e inghiottire il mondo e la figura che avevo visto in precedenza ridere seduto su un trono di stelle.”
Alexander si acciglio e si morse il labbro con fare pensieroso, tamburellando nervsamente le dita sul suo libro, cosa che infastidì Lorcan la cui faccia era ancora sotto il volume.
“Che ti prende?” mormorò Lorcan afferrando il libro e poggiandolo per terra, lontano dalla sua faccia e dalle mani del figlio di Clio.
Alexander scosse il capo. Non ne sono sicuro, non posso scatenare il panico per un semplice sospetto, si disse, e così rispose al suo amico. “Solo un’idea.”
Non appena ebbe detto queste parole, però, Rachel si alzò in piedi e spalancò gli occhi, mentre una nebbiolina verde iniziò ad uscirle dalla bocca, avvolgendola.


✴ Deanne Lewis ✴


Deanne aveva appena finito di ascoltare, di nuovo, la premonizione di Ichabod York, e cercava di capire chi potesse essere questa figura che siedeva su un trono di stelle.
Ogni ipotesi che le veniva in mente le sembrava più assurda ma allo stesso tempo plausibile, e questo la spaventava.
Non ebbe poi così tanto tempo per pensarci in ogni caso, perché l’Oracolo del Campo Mezzosangue si alzò in piedi di scatto e venne circondata da una densa nuvola verde. Lei e gli altri romani scattarono subito in posizione di combattimento, ma Ichabod alzò una mano per fermarli e obbligò i suoi compagni a fare un passo indietro.
Rachel avanzò di qualche passo fino a posizionarsi al centro della stanza e ogni volta che espirava un rantolo le usciva fuori dalla gola. Si annunciò come spirito dell’antico oracolo di Delfi e portavoce del dio Apollo per poi iniziare a parlare in rima.

“Tutto ciò che si rompe si può riparare,
il freddo infinito sta per tornare,
affamato di vendetta tutto inghiottirà,
e sul suo antico trono nuovamente siederà.
La fine è vicina, possiamo solo aspettare,
questo a meno che degli eroi decidano di lottare.
L’etere splendente sul mondo scenderà,
a noi i prescelti valorosi mostrerà,
e se il duro incarico loro accetteranno,
impensabili sfide davanti a loro attenderanno.
Uniti e con i piedi per terra dovranno rimanere,
o ciò che otterranno sarà una morte amara come il fiele.”


Le gambe di Rachel cedettero e rovesciò gli occhi all’indietro, cadendo per terra. Chirone l’afferrò appena in tempo e si fece aiutare da alcuni semidei a posizionarla sulla suo dorso equino.
Quella profezia sconvolse Deanne, che rimase pietrificata a guardare la nebbiolina che si diradava lentamente. A riscuoterla dai suoi pensieri fu una voce femminile.
“Oh, cavolo.” Esclamò la ragazza dai tratti asiatici. ”Se è chi penso che sia siamo fregati.” Decretò facendo schioccare la lingua.
“A chi ti riferisci?” chiese Luke inarcando un sopracciglio, non apprezzando particolarmente gli indovinelli.
La risposta, tuttavia, non arrivò dalla ragazza. “Urano.” Rispose uno dei ragazzi che aveva messo su uno spettacolino prima, quello con il leggero accento inglese il cui nome doveva essere Alexander, in un tono di voce che sembrava più un sussurro a se stesso.
Come sospettavo, pensò Deanne, mordendosi l’interno della guancia.
“Il pianeta?” chiesa una biondina.
Il ragazzo sui cui era seduta, presumibilmente il suo fidanzato, sospirò e disse lentamente, scandendo bene le parole “Il dio primordiale, Luxury.”
Luxury agitò con noncuranza la mano. “Ah, quello.”
“Dovremmo combattere contro il cielo. Fantastico.” Sospirò la figlia di Mania, passandosi una mano fra i corti capelli color mogano, e quando notò che aveva attirato l’attenzione di tutti su di lei abbassò la testa, fissando lo sguardo sul pavimento.
“Beh, Caligola una volta dichiarò guerra al mare e ordinò ai suoi soldati di lanciare spade, lance e tutto quel ben di dio bellico in acqua.” disse Alexander e Deanne capì che stava tentando di allegerire la tensione. Deanne alzò la testa e spostò lo sguardo su di lui, vedendo il ragazzo steso su di lui, Lorcan, iniziare a premergli ripetutamente il dito sul naso mentre diceva “Maledizione chi ha aperto Wikipedia?”



✖ Nathaniel Knox ✖



Nathaniel era appena rientrato nel covo insieme a Quinn Manning e Kaspar Ostergaard e si era lasciato cadere senza alcuna grazia su una sedia accanto a Gypsy, che siedeva leggermente imbronciata con i polsi fasciati da delle bende inzuppate di sangue, lanciando sul tavolo un fazzoletto color petrolio con un sorriso vittorioso.
Deianee afferrò il fazzoletto con cura e lo guardò attentamente, aprendolo piano per osservare il liquido dorato di cui era macchiato.
“È…” disse piano, incredula.
Quinn annuì soddisfatta. “Ci puoi scommettere.”
Gypsy, che fino a quel momento era rimasta a guardare i suoi polsi bendati con sguardo critico e spento, alzò di scatto il capo e sembro rianimarsi. “Come avete fatto?”
Il figlio di Fortuna sorrise allegro e poggiò i gomiti sul tavolo, incrociando le braccia e sporgendosi in avanti. “Be’, il destino era avverso alla nostra povera vittima,” disse guardando Quinn, figlia di Moros, dio del destino avverso, “la fortuna era con il nostro gruppo,” e si diede due leggeri colpi sul petto, “Praticamente la vittoria era dalla nostra parte!” e infine guardò Kaspar, figlio di Vittoria, e scoppiò a ridere.
Kaspar grugnì infastidito e lasciò la stanza, rintanandosi probabilmente in camera sua. ”Musone!” gli urlò dietro Nathaniel, ridendo sempre di più.
“Ma che simpaticone.” replicò Deianee, continuando a studiare il fazzoletto di raso.
Gypsy gli diede un colpetto sul braccio. “A me è piaciuta.” Poi fece scivolare una bambola nella sua direzione, e il ragazzo la prese e la studiò, emettendo un verso d’approvazione.
“Però, è carina.” disse.
“Peccato che non sei il suo tipo, Nat.” Gli disse.
Il figlio di Fortuna si posò una mano sul petto con fare ferito. “Scusami? Gee, io sono il tipo di tutti. Non vorrei peccare di vanagloria, ma sono bello, talentuoso e simpatico. Tutti mi vorrebbero.
“Ma anche no.” Replicò Quinn, poi si avvicinò a Deianee e le mise un braccio intorno alle spalle. “Ripetimi a cosa serviva il sangue di Afrodite?”
La figlia di Ecate lasciò il fazzoletto e girò lentamente la testa verso la figlia di Moros. ”Ricordi la storia della nascita di Afrodite?”
Quinn annuì. “Quando lo fecero a pezzi una piccola parte del suo sperma cadde in mare e creò la spuma marina, dalla quale nacque Afrodite.”
Nathaniel ridacchiò. “Le persone si fanno il bagno nello sperma di Urano.”
Deianee chiuse gli occhi esasperata e prese un respiro profondo, evidentemente contando fino a dieci prima di parlare di nuovo. “Qui dentro c’è intrinseca l’essenza di Urano.” Disse indicando il fazzoletto.
“Che schifo.” Disse Gypsy. “Però è figo.”
Deianee si alzò e prese il pezzo di stoffa e il suo libro. “Vado a studiare nel dettaglio la procedura per l’incantesimo.”
Quinn le sorrise maliziosa. “Vengo ad aiutarti.”
“Vi direi prendetvi una stanza ma non credo che ce ne sia bisogno.” Disse Nathaniel.
“Chiudi il becco, Knox.” Risposero Quinn e Deianee, facendo ridere Gypsy.




Aloha!
Guardate un po’ chi è tornato! All’una di notte vi porto il capitolo nuovo. Amatemi eh.
Scusate se ho tardato, mi si è cancellato il capitolo tre volte, e w.
Dunque qui si scoprono un po’ di altarini, soprattutto sull’identità del nostro nuovo nemico e su che cosa volevano trafugare i cattivi!
Spero vi sia piaciuto e al solito scusatemi per gli errori! Se avete critiche prego, parlate pure, servono a migliorare e le accetto volentieri! :3
Per quanto riguarda le recensioni… non riesco a rispondere ora, ma le ho lette e amate tutte. Siete fantastici! A queste risponderò. Giuro.
Se poi avete domande o volete semplicemente venire a salutarmi potete trovarmi su
ASK: @IsabelDeLafayette
Ok, adesso devo scappare. Alla prossima!

Lafayette.
   
 
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