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Autore: zaynseyes_    03/08/2016    0 recensioni
Neo Bartosz aveva spezzato il cuore ad Alexander Sullivan solo per ottenere la sua vendetta. Alexander cerca disperatamente di andare avanti con la sua vita sebbene sia ancora innamorato di Neo, iniziando perciò una nuova relazione. Quando dopo qualche mese Neo ritorna nella sua vita, entrambi i ragazzi si rendono conto di quante cose siano cambiate. Le uniche cose che erano rimaste inalterate erano i loro sentimenti l'uno per l'altro, e il dolore che essi avevano causato.
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[La storia NON è mia e non mi appartiene, tutti i crediti vanno a @SkeneKidz e alla sua fervida immaginazione. Questa è solo una traduzione. Il primo libro appartenente a questa serie, The Show Must Go On che potete trovare qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3046758&i=1. La storia è disponibile anche su wattpad. Grazie per l'attenzione e buona lettura!]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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***Neo's POV***

"Fa così dannatamente caldo" dissi, allargandomi la maglietta.

"Abituati. Qui non viene mai accesa l'aria condizionata" il mio amico, Ian, mi disse.

"Davvero? Non lo avevo capito" risposi sarcasticamente, alzandomi le maniche della maglietta fin sopra i gomiti.

Indossavamo tutti le uniformi perchè eravamo dei bravi bambini e perchè dovevamo restare uniti o qualcosa del genere. Solo non capivo perchè non potevamo essere dei bravi bambini alla moda. Credevo fermamente che lo stilista di queste uniformi aveva perso la strada per Sesamo Street ed era finito qui, invece.

Osservai lo schermo del cellulare ma non vidi nessun messaggio da fuckboy. Avevo, d'altra parte, un messaggio da Donnie.

Ieri sera mi aveva inviato un messaggio e adesso stavamo avendo un'imbarazzante conversazione, evitando accuratamente l'argomento Alexander. Eppure, imbarazzante o meno, ero più che felice di parlare nuovamente con Donnie. Avrei preso ciò che potevo.

Sentì una mano sulla spalla e mi girai, mordendo Ian. Lui gemette di dolore e si allontanò, guardandomi di traverso.

"La campanella è suonata! Eri tra le nuvole!" disse, asciugandosi la mano sul pantalone "Dio, sei come un cane feroce"

"Sono un feroce cane adulto," risposi, prendendo la mia borsa "Grazie mille, signore"

"Come vuoi. Vuoi andare di nuovo sugli spalti?" offrì Ian.

"Sì certo, andiamo"

Uscimmo dalla classe e percorremmo il corridoio. Ero così contento che la giornata di scuola fosse già finita.

Guardai come alcuni ragazzi entravano nella stanza utilizzata per i corsi di recupero, contento che quei giorni per me fossero finiti. Ero solito chiedere aiuto per la matematica, cosa che dopo la scuola mi faceva perdere un'ora della mia giornata. Ugh, scuola.

"Neo!"

Mi fermai e grugnì ad alta voce, voltandomi. L'incredibilmente attraente zucca vuota era in piedi di fronte all'entrata della presidenza con un sorriso in volto.

"Lo conosci?" chiese Ian, adocchiandolo.

"Toby Reed. è una troietta con la zucca vuota" borbottai. Cosa diavolo ci faceva nella mia scuola?

"Speravo di incontrarti!" disse avvicinandosi "Posso parlarti un minuto?"

"Se non ritorno è perchè mi ha ucciso." Dissi ad Ian "Aspettami qui"

Seguì Toby dentro una classe vuota e lui chiuse la porta, voltandosi verso di me. Aveva un sorriso sul viso, ma non quello allegro e innocente. Era uno divertito, e diceva che in quel momento era lui quello in controllo della situazione.

"Perchè sei qui?" chiesi.

"Stava venendo mio padre. è un amico del preside. Gli ho chiesto se potevo venire anch'io!"

"D'accordo, vai avanti e minacciami pure di stare lontano da Alexander o quello che ti pare. Sappiamo entrambi che vuoi essere più che amico del ragazzo"

Lui scosse la testa "Non sono qui per minacciarti. Sono qui per dirti che odio ciò che hai fatto ad Alexander ma non ho intenzione di vendicarmi o cose del genere. La vendetta è quella che ti ha fatto perdere tutti i tuoi amici e Alexander, e ciò che ti ha reso più ferito degli altri. Preferirei non perdere i miei amici e non far soffrire nessuno, soprattutto Alexander"

"Cerchi di recitare la parte del bravo ragazzo?" chiesi con un sopracciglio alzato.

"Non sto recitando un bel niente," disse lui inclinando la testa di lato curiosamente "Sto dicendo la verità. A differenza tua, non voglio far star male Alexander"

"Colpo basso," dissi "Ma al fuckboy doveva essere impartita una lezione"

"Hai mai pensato che forse non lo avrebbe aiutato?" chiese Toby, alzando un sopracciglio.

"Sono stato informato che a te piace entrare nelle teste delle persone" borbottai.

Le labbra di Toby si curvarono in un ghigno "Sapevo che avevi parlato con Jake Chambers. A lui piace dire in giro questo di me"

Arrossì leggermente "No, non gli ho parlato"

"Sì, invece. E non vuoi che Alexander lo scopra." I suoi occhi si illuminarono "Amico del ragazzo che ha abusato sessualmente del tuo ex ragazzo, uh?"

"Non è così!" Sbottai "Dio, forse non ero adatto ad Alexander ma nemmeno tu lo sei. Tu lo controlli"

"A lui piace." Rispose facendo spallucce "Aveva quattordici anni quando si fece coinvolgere da Jake. Lui era quello che controllava la loro relazione. Alexander pensava che era così che dovevano funzionare queste cose. Ed è così adesso che gestisce le cose"

"Non è una cosa sana!" 

"Non lo è nemmeno uscire con un ragazzo che intende solo farti soffrire." Disse, sembrando soddisfatto quando mi vide trasalire "Posso avere il controllo di Alexander ma non abuso di quel potere. Non lo farei mai soffrire. Sono cauto. Lo sai che si spaventa se gli tiri troppo forte i capelli durante il sesso? Jake era solito farlo. Sapevi che la cosa che più preferisce in un appuntamento è sdraiarsi in cortile e guardare le stelle? Mi ha detto che voi due una volta lo avete fatto"

"Beh, sei proprio un perfetto cazzo di fidanzato. Escici insieme, allora"

"Non posso. Gli hai fatto troppo male e non può voltare pagina perchè sei ancora nella sua vita." Spiegò "Ad Alexander piace incolparsi per cose di cui non ha colpa. Pensa che sia colpa sua per quello che tu e Jake gli avete fatto. Cerca delle scuse per entrambi"

"è stato lui a volere che fossimo di nuovo amici" dissi.

"E lo vuoi anche tu o altrimenti avresti detto di no." Affermò Toby "Tu non lo meriti"

"Nemmeno tu, zucca vuota." Conclusi, dandogli una spallata "Guerra dichiarata. Ci vediamo"

"Questa non è una guerra, Neo. Non ti stavo minacciando quando ti ho detto che non lascerò che tu ferisca Alexander. Te lo prometto"

"Addio, zucca vuota" finì, lasciando la stanza.

Afferrai il braccio di Ian e lo trascinai fuori dalla scuola. Attraversammo il campo di football fino ad arrivare agli spalti, per poi arrampicarci a metà strada fino a raggiungere le travi di supporto e sederci.

Ian tirò fuori un pacchetto di sigarette e se ne accese una. Io poggiai la testa su una delle travi.

"Suppongo che non ti piaccia quel ragazzo?" tirò ad indovinare Ian.

"Toby è uno stronzo totale" dissi. Uno stronzo però che non aveva tutti i torti.

Il mio telefono vibrò e lo tirai fuori. Era un messaggio di Alexander in cui mi diceva di andare a casa di Scott per passare un pò di tempo.

"Te ne vai?" chiese Ian, facendo fuoriuscire del fumo dalla bocca.

"Me ne vado" confermai, saltando sul terreno. Ian era il migliore amico della mia nuova scuola ma non era Donnie. Mi piaceva ma non ero intimo così come lo ero stato con Donnie e Clifton.

"Ci vediamo Neo" mi salutò lui con un breve cenno della mano.

Mi diressi al parcheggio ed entrai in macchina, cambiandomi velocemente e mettendomi dei vestiti decenti, per poi guidare verso il vialetto di Scott. Almeno Toby non sarebbe stato lì.

Suonai il campanello ed aspettai che suo padre mi aprisse la porta. Quando mi vide mi sorrise e mi lasciò entrare, guidandomi dentro casa.

"Scott e Alexander sono al piano di sopra, nella stanza di Scotty" disse lui.

"Grazie" risposi educatamente, dirigendomi nella direzione dove suo padre mi aveva indicato. Li trovai seduti sul letto mentre guardavano lo schermo del televisore e premevano rapidamente i tasti dei loro controller.

"Scott! Mi hai lasciato lì?!" esclamò Alexander.

"Diavolo, certo. Sono stato sparato troppe volte. Non ho intenzione di mettere a rischio la mia vita dentro quell'ammasso di persone" rispose Scott.

"Vaffanculo. Mi sto nascondendo sopra il tetto, adesso pensaci tu all'ammasso di persone"

"Dobbiamo resistere fino al prossimo filmato"

"Facile per te dirlo, ti stai nascondendo. Cazzo Scott, vieni ad aiutarmi!" esclamò Alexander, premendo bottoni all'impazzata.

"Rilassati, darò un calcio rotante ad un paio di stronzetti e starai bene." Rispose lui "Ecco, salta giù dal tetto e guidali da quella parte. Farò esplodere il barile"

"Non ho idea di cosa stia succedendo ma Alexander fa piuttosto schifo" esclamai, sedendomi sul letto.

"Resident Evil 5." Rispose Alexander senza distogliere lo sguardo dalla televisione "A differenza di Scott, non sono molto bravo nei videogiochi. Specialmente giochi come questi. Odio quello zombie con la motosega"

"Lo combatteremo tra un attimo. Non fuggire o lascerò che ti mozzi di nuovo la testa" disse Scott.

"Sono felice di averti fatto cadere giù dalle scale quando eravamo più piccoli" borbottò Alexander.

"Sta attento, sono ancora arrabbiato per quel commento sui koala." "Disse lui "Solo per quello...ecco fatto"

"Scott, mi hai fatto esplodere!" sbottò Alexander guardandolo storto.

"Davvero? Oops," rispose semplicemente "Che sciocco che sono stato"

"Fai schifo"

Fecero una pausa dal gioco e posarono i controller al loro posto. Scott si avvicinò a Isaac e lo tirò fuori dal suo acquario, lasciando che il tritone gli si strisciasse su per la mano e il braccio.

"Ehi fuckboy, lo sai che la zucca vuota ha una cotta per te no?"

Alexander sospirò "Sì, me lo ero immaginato"

"E nonostante tutto continui a scopartelo, bel lavoro"

"Lo sa che non sono pronto ad uscire con qualcuno. Ancor prima di fare sesso gli dissi che questa non si sarebbe trasformata in una relazione" rispose lui difendendosi.

"Lui però lo vuole" continuai.

"Vi dò la mia approvazione. Così poi possiamo davvero rubare il cane" disse Scott.

"Non ruberai il mio cane, Prescott!" affermò lui severamente "E poi uccideresti tuo padre se lo facessi"

"Tutti dobbiamo fare dei sacrifici"

Mi poggiai contro lo schienale, incrociando le braccia al petto "La tua zucca vuota è piuttosto efficace quando non si atteggia da bambino di cinque anni"

Alexander sospirò "Speravo che non ti infastidisse"

"è un bene che l'abbia fatto ad entrambi, uhm?"

"Ti avevo avvertito che non era una zucca vuota. Toby vuole essere sottovalutato" rispose lui.

"è come un genio del male. Ad eccezione del fatto che non è diabolico." Affermò Scott "Non almeno fino a quando non ti trovi sul suo libro nero"

"è per questo che gli sei amico?" chiesi.

"è una bro-relazione." Rispose lui "Un giorno sarà il padre di nostro figlio, Link"

"Non sarà il padre di nessuno!" Esclamò Alexander con un'occhiataccia a Scott "Dacci un taglio con questa storia"

"Quindi non uscirai con la zucca vuota?" chiesi, odiando il sollievo che mi aveva portato. Non mi sarebbe dovuto importare chi frequentava Alexander. Non era più affar mio.

"Io...non lo so." Rispose lentamente "Non è giusto per Toby. Ma vorrei farlo"

Il mio cuore sprofondò leggermente per la rivelazione ma cercai di non darlo a vedere. Forse amavo ancora Alexander, e forse faceva male sapere che stava davvero voltando pagina. Ma non lo avrei più frequentato, a qualsiasi costo, quindi dovevo farmene una ragione e andare avanti.

"Divertiti con il tuo conflitto interiore" risposi infine.

"Fammi sapere se...ti dovesse fare qualcosa" disse lui.

"Sono grande. So cavarmela da solo" lo rassicurai.

"Non contro Toby. Perfino Bennett evita di mettersi contro di lui" affermò Scott, sembrando più interessato al suo tritone che alla conversazione.

"Bhe, non sono Bennett." Risposi "Parlando di lui, dov'è lo stalker?"

"Con suo padre," mi rispose prontamente Alexander "Dovevano incontrarsi con un paio di persone. Suo padre ha pensato fosse una buona idea portarlo con sè"

"è sempre un ben bene minacciare le persone con cui hai degli incontri." Affermai "Bennett minacciai i suoi genitori per evitare una punizione? Scommetto che lo fa"

"Lo faceva quando era piccolo" disse Scott.

"Scott, tuo padre ti scarrozzava a scuola mentre ancora dormivi per poi svegliarti quando ti sistemava nel tuo banco. Odierei essere un tuo genitore" affermò Alexander.

"Dannazione. Io ero solito mordere i miei parecchie volte" esclamai.

"Io non ho fatto nulla di male." Rispose Alexander, scuotendo la testa e facendo correre una mano tra i capelli "Solo le solite cose che fanno i bambini"

"Ho la sensazione che uno Scott Bambino sarebbe molto adorabile"

"Scott Bambino era molto adorabile" concordò Scott.

"Specialmente quando Scott Bambino cercava di rubarmi Link." Rispose Alexander sghignazzando "Avrei dovuto smettere di esserti amico da quel momento"

Scott si sdraiò sul letto, sembrando per niente preoccupato al pensiero. Guardò invece Isaac mentre saliva verso il suo gomito.

La porta si aprì e sospirai quando entrò Toby. Avrei dovuto sapere che la zucca vuota si sarebbe fatta viva da un momento all'altro.

"Ciao!" disse lui allegro.

"Ehi" lo salutò Alexander, facendogli cenno di avvicinarsi. Lo fece sedere sulle sue gambe, abbracciandogli la vita.

Cercai di non guardarli ma era difficile. Sembravano così intimi e a proprio agio tra di loro. Alexander ed io eravamo mai stati in questo modo quando uscivamo insieme? O eravamo invece come dei pezzi male assortiti di puzzle, forzati a stare insieme nonostante il modo in cui eravamo piegati?

Alexander gli baciò il collo e Toby gli lanciò una veloce sorrisino di chi la sapeva lunga. Nessun dubbio che quei due quella sera avrebbero fatto sesso.

Scott si alzò e ripose Isaac nell'acquario. Ci diede poi i controller e avviò il gioco Diablo. Adesso era molto più facile giocarci, dato che io e Donnie avevamo ripreso a parlare.

Giocammo un pò fino a quando la mamma di Scott ci chiamò per la cena. Scendemmo quindi in cucina e ci sedemmo intorno al tavolo, incominciando a mangiare il delizioso cibo cucinato dalla signora Anderson.

"Toby tuo padre sa che sei qui?" chiese Alexander.

"Sì!" Rispose "Mi ha accompagnato lui!"

"Solo per essere sicuri. Ti dimentichi sempre di inviargli un messaggio" disse lui con un sospiro.

Dubitavo fortemente che la zucca vuota si dimenticasse di messaggiare il padre. Probabilmente era uno dei suoi tanti modi per mostrare il suo potere. Ricco stronzo viziato.

"Steve, ti darò il cane di Alexander se mi dai tua mamma. La sua cucina è preziosa" dissi.

"Grazie, ma credo che mi terrò mia madre" rispose lui.

"Scott è un mammone" affermò Alexander.

"Scott era un mammone." Lo corresse lui "Adesso è un uomo indipendente"

"Scott, ancora mi resti appiccicato al fianco quando siamo al supermercato!" gridò sua madre dall'altra stanza.

"Scott a volte è un uomo indipendente" concluse infine. 

"Sei adorabile." Esclamai, prendendo un altro morso del mio cibo. Controllai l'ora e finì di mangiare prima di alzarmi "D'accordo, adesso che ho del cibo nello stomaco posso andare"

"Ciao, Neo" mi salutò Alexander.

"Ciao Neo!" disse Toby con un sorriso. I suoi occhi però erano compiaciuti.

E poi realizzai. Capì perchè aveva abbandonato la sua facciata di fronte a me, perchè mi aveva detto tutte quelle cose che sapeva su Alexander: era stanco di essere il suo scopa-amico e si sarebbe assicurato di iniziare una relazione con lui.

Sapevo che non avrebbe dovuto, non avrebbe dovuto davvero, ma quell'improvvisa consapevolezza mi fece sprofondare il cuore.

 

 

 

 

_______________

Ci sto troppo male per Neo. Alla fine del primo libro ho pensato che si meritava di essere messo da parte da Alexander, almeno per un pò, ma adesso voglio che ci ritorni insieme, porca miseria.

E poi tutto ma non Toby. Mi fa incazzare come non so cosa.

 

Ma comunque, l'amico di Neo, Ian? Ceh si chiama come una delle mie crush, come posso restare indifferente a questa cosa....niente, dovevo condividere questo piccolo sclero con qualcuno lol

  
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