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Autore: zaynseyes_    09/08/2016    0 recensioni
Neo Bartosz aveva spezzato il cuore ad Alexander Sullivan solo per ottenere la sua vendetta. Alexander cerca disperatamente di andare avanti con la sua vita sebbene sia ancora innamorato di Neo, iniziando perciò una nuova relazione. Quando dopo qualche mese Neo ritorna nella sua vita, entrambi i ragazzi si rendono conto di quante cose siano cambiate. Le uniche cose che erano rimaste inalterate erano i loro sentimenti l'uno per l'altro, e il dolore che essi avevano causato.
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[La storia NON è mia e non mi appartiene, tutti i crediti vanno a @SkeneKidz e alla sua fervida immaginazione. Questa è solo una traduzione. Il primo libro appartenente a questa serie, The Show Must Go On che potete trovare qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3046758&i=1. La storia è disponibile anche su wattpad. Grazie per l'attenzione e buona lettura!]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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***Alexander's POV***

"Buongiorno Alexander!" esclamò mia madre quando scesi dalle scale.

"Mamma?" risposi confuso "Cosa ci fai qui? Sei fortunata che non dormo nudo"

"Ti ho partorito, Alexander." Mi ricordò lei "Questa mattina dovevo avere un incontro ma è stato annullato, quindi andrò a lavoro più tardi del previsto. Tuo padre è già andato." Si alzò, poggiando sul tavolo la tazza di caffè "Ti cucinerò la colazione prima di andare a scuola. Ti sei svegliato molto presto"

Feci spallucce "A volte succede"

Mi sedetti al tavolo, accarezzando Link quando mi si avvicinò. Vesper balzò sul tavolo e dovetti allontanarlo dalla tazzina di mia madre prima che potesse metterci il naso dentro.

"Perciò, tu e Toby state passando un sacco di tempo insieme" incominciò mia madre mentre mi preparava i waffles.

"Siamo amici"

"Uscivate tanto insieme quando eravate più piccoli ma quando siete entrati alle superiori non vi ho mai visto insieme. Tu avevi Scott e Bennett e Toby aveva i suoi amici." Disse lei "Ma dopo che tu e Neo avete rotto..."

"Oh. Oh, no. Ti stai facendo un'idea sbagliata." Risposi scuotendo la testa "Io e Toby non usciamo insieme. Non sono...non sono ancora pronto per frequentare qualcuno. Toby e io siamo solo amici"

Mamma sospirò "Lo so. Immaginavo non fossi ancora pronto per questo passo. Anche se mi piace molto Toby. è un bravo ragazzo. E anche la sua famiglia è molto gradevole. Adoro i suoi genitori"

Mi passò un piatto di waffles e mi arruffò con affetto i capelli. Mi sorrise, studiandomi.

"Anche tu sei un bravo ragazzo. Sono così orgogliosa di te." Disse, baciandomi il capo "Ti voglio bene Alexander"

"Anche io mamma." Distolsi lo sguardo e grugnì "Vesper, no! Il caffè non è per i gatti!"

Vesper sollevò la testa dalla tazzina, il pelo intorno al muso era tutto macchiato. Miagolò e si pulì il viso.

"Mi sono pentita di averti comprato un gatto" disse mamma, sospirando e allontanando il caffè da Vesper. Lo sollevò e lo trasportò fino al lavandino, pulendogli il muso contro le sue furiose proteste.

Mangiai gli waffles, dando di nascosto a Link alcuni pezzi. Quando finì pulì il piatto e lasciai che Vesper mi salisse sulle spalle, in un vano tentativo di nascondersi da mia madre.

"Mi dispiace Vesper, ma questo è quello che ottieni per aver bevuto il mio caffè" disse mamma accarezzandogli il pelo.

"Meow" esclamò lui.

"Vado a vestirmi" dissi, salendo in camera mia. Tolsi poi il gatto dalle spalle, poggiandolo sul letto.

Mi vestì e cercai di domare i capelli come meglio potei. Scesi le scale con Vesper che mi seguiva curiosamente.

"Ciao Alexander! Divertiti a scuola!" mi salutò mia madre abbracciandomi.

"Ciao mamma" ricambiai l'abbraccio. Mi sorrise quando mi lasciò andare.

Dopo essere uscito di casa la salutai con la mano per poi entrare in macchina. Misi la musica ad alto volume mentre guidavo, cercando di non pensare troppo a Toby e Neo. Sapevo che Neo aveva ragione. Sapevo che Toby voleva essermi più che amico, ed era paziente. Purchè succedesse quello che voleva, non gli importava quanto tempo ci avrebbe messo.

Parcheggiai l'auto e mi diressi all'entrata della scuola. Andai al mio armadietto, aprendolo subito dopo.

"Ehi Alexander" mi salutò Bennett, poggiandosi contro l'armadietto vicino al mio.

"Com'è andata la riunione con cui sei andato insieme a tuo padre?" 

"Noiosa" rispose lui disinteressato.

"Ehi" salutò Scott, avvicinandosi mezzo addormentato.

"Scott, hai dimenticato di metterti i pantaloni stamattina, vero?" chiesi.

"Sì, mio padre mi ha trascinato a casa e me li ha lanciato addosso. Come lo sai?"

"Hai la cerniera abbassata" risposi.

"Bene. Così Willy è libero" 

"Alzatela" disse Bennett, dandogli una gomitata.

"Pensavo di vivere in una democrazia" esclamò lui, seguendo l'ordine del ragazzo.

"Se le spalline di un reggiseno di una ragazza distraggono abbastanza da guadagnare una detenzione, allora la tua cerniera abbassata dovrebbe contare allo stesso modo." Affermai "Tienitela alzata"

"Non dirmi come devo vivere la mia vita"

"Alexander!"

Toby venne verso di me, sorridendomi allegramente. I suoi amici erano pochi distanti da lui.

"Ehi, stiamo un pò insieme dopo la scuola! Devo parlarti" mi disse.

"Questo significa che non siamo invitati?" chiese Scott "Dannazione, cancellerò il nostro matrimonio"

"Non cancellare il matrimonio! Và a prendere Link mentre io distraggo Alexander!"

"Non uscirò più con te" dissi.

"Aw, andiamo! Ho davvero bisogno di parlarti" rispose lui mettendo il broncio.

"D'accordo. Vieni a casa dopo la scuola." Gli diedi un colpetto alla guancia "Adesso sorridi"

Mi sorrise "Perfetto! Verrò a cercarti dopo la scuola!"

Si girò e ritornò dai suoi amici, sparendo dietro l'angolo. Bennett incrociò le braccia al petto.

"Scommetto che si tratta di Neo" esclamò infine.

"Perchè?" chiesi osservandolo "Sai qualcosa, non è vero?"

"Non lo so per certo. Sospetto qualcosa"

"Cosa?" chiesi ancora una volta.

"Te lo dirò quando ne sarò sicuro" disse, prima di allontanarsi lungo il corridoio.

"Che diamine" borbottai irritato.

"Sarei più simpatico se avessi ancora la cerniera abbassata"

Roteai gli occhi e la campana suonò subito dopo. Andammo in classe, soffrendo per l'andata lenta della giornata.

Quando arrivò la fine delle lezioni, Toby mi trovò agli armadietti. Aspetto pazientemente fino quando fui pronto.

"Vuoi un passaggio?" chiesi.

Toby scosse la testa "Nah, prenderò la macchina. Ci vediamo a casa tua!"

"D'accordo" ci dirigemmo insieme nel parcheggio e salimmo ognuno nelle nostre macchine.

Guidai verso casa con Toby a seguito. Entrammo nel vialetto e, dopo essere usciti dalle proprie macchine, guidai il ragazzo dentro casa, dove venne prontamente salutato da Link.

"Ciao cane" lo salutò Toby inginocchiandosi per raggiungere la sua altezza e ridendo quando gli leccò il viso.

Gli diedi un leggero calcio "Non pensare nemmeno di rubarmelo"

Lui si alzò, continuando ad accarezzare Link "Non mi permetterei mai!"

"Andiamo, saliamo in camera mia" dissi, prendendogli la mano.

Dopo essere entrato in stanza mi sdraiai sul letto, trasportando Toby con me. Lo baciai, accarezzandogli la guancia con la mano. Lui ricambiò il bacio, approfondendolo.

Si separò dalle mie labbra e mi si rannicchiò accanto. Poggiò la mano contro il mio petto ed io intrecciai le dita con le sue.

"Ehi Alexander, quanto tieni a me?"

"Molto." Risposi baciandogli le tempie "Perchè? è questo quello di cui volevi parlare?"

"A me importa molto di te. Più di come semplice amico." Disse e sentì il cuore sprofondarmi mentre parlava. Oh no "Alexander, vorresti essere il mio ragazzo?"

Aveva un sorriso in viso, ed era grande e sincero. I suoi occhi brillavano di speranza mentre mi guardava, aspettando che gli dicessi sì.

"Non posso." Sussurrai, odiandomi. Volevo stare con Toby, lo volevo disperatamente. Ma non riuscivo a smettere di pensare a Neo "è solo che...Neo..."

Il suo sorriso si trasformò in un cipiglio, e lo sguardo di speranza si trasformò in uno ferito "Oh, giusto. Scusa. Sono stato uno stupido a chiedere. Avrei dovuto sapere che sei ancora..."

Tolse la mano dalla mia e si sedette. Lo copiai e gli circondai la vita con le braccia, baciandogli il collo.

"Toby" mormorai, sentendomi disperato tanto quanto lui.

Lui mi allontanò delicatamente "Me ne vado a casa. Dovremmo, uh, smettere di...hai capito no? Di fare sesso"

"Toby, andiamo. Non mi importa del sesso. Sei ancora mio amico" dissi, afferrandogli il braccio.

Si allontanò dalla mia presa "Lo so. Fidati, lo so"

"Toby aspetta!" dissi quando si alzò dal letto "Aspetta, dai!"

Mi guardò con occhi tristi "No, l'ho capito. Non hai superato la fase 'Neo'. Non comprendo come tu non possa dimenticarti di qualcuno che ti ha ferito intenzionalmente, ma capisco che sei ancora innamorato di lui. Capisco che noi non saremo una coppia. Non voglio uscire con te solo perchè ti senti in colpa o qualcosa del genere. Se stessi con te è perchè anche tu lo vorresti e perchè ti renderebbe felice. Ma non ti rende felice. Quindi me ne ritornerò a casa, invece di restare seduto qui, imbronciato. Non sono arrabbiato. Ho solo bisogno un pò di tempo per me, okay? Mi dispiace se ho reso il nostro rapporto imbarazzante, non era mia intenzione. Ho pensato solo..."

Aveva pensato che anch'io provavo lo stesso. Ed era così. Ma il problema era che provavo qualcosa anche per Neo e non volevo che Toby fosse un rimpiazzo.

"Ci vediamo" disse, ed era così triste e sconfitto che quasi faceva male guardarlo.

Mi coprì il viso con le mani quando abbandonò definitivamente la stanza. Ascoltai il suono della porta che si chiudeva e della sua macchina che lasciava il vialetto.

Vesper strisciò al mio fianco "Ho fatto una cazzata, Vesper" mormorai, allontanando le mani dal viso e accarezzando il gatto.

Avevo ferito così tanti uomini in passato ma avevo avvertito loro che sarebbe successo. Tutti conoscevano il rischio, incluso Donnie. Perfino Neo sapeva che fosse rischioso mettersi in una relazione con me.

Ma lui non mi aveva avvertito che aveva intenzione di farmi soffrire. E Toby...Toby Reed era solito ottenere quello che voleva, tanto da pianificare i piani nei minimi dettagli, con il solo scopo di prendere ciò su cui aveva messo gli occhi addosso. Per la prima volta era stato avventato perchè provava dei sentimenti molto forti per me, e adesso era solo un altro ragazzo che avevo scopato e avevo lasciato con il cuore infranto.

Mi alzai dal letto e uscì di casa, entrando subito dopo in macchina. Alzai il volume della musica così forte che il suono era quasi assordante mentre guidavo. 

"è tutto gioco e divertimento fino a quando non ci facciamo male. Giochiamo con il fuoco perchè ci piace il modo in cui brucia. Non serve riparare una nave che affonda. Questa è l'ultima volta che lo facciamo baby, questa è l'ultima volta che assapori le mie labbra" cantai insieme alla canzone, rafforzando la preso sullo sterzo.

Con la macchina entrai nel vialetto per poi salire a piedi fino al porticato e suonare il campanello, aspettando ansiosamente.

"Ciao Alexander" mi salutò sconvolto il Professore Bartosz.

"Buongiorno, signore Bartosz. Neo è a casa?" chiesi.

"Uh...sì. Sì, è nella sua stanza" rispose confuso.

"Grazie" risposi, affrettandomi a dirigermi verso la stanza di Neo. Aprì poi la porta ed entrai.

"Fuckboy" mi salutò lui, scioccato quanto il padre. Erano così simili i due, adesso che ci facevo caso.

Chiusi la porta e mi inumidì le labbra nervosamente. Neo era sdraiato sul letto con le casse accanto a lui. Aveva dei fogli sparsi dappertutto e quando ero entrato stava scrivendo in uno di quelli.

"Ho stretto amicizia con i tuoi demoni e mi si sono insinuati in testa. Mi hanno portato a parlare al soffitto delle cose che rimpiango. Ho la tua malattia, adesso non posso mandarla via. Quando mi guardo allo specchio mi fai odiare il mio riflesso" cantarono le casse. Neo abbassò il volume.

"è successo qualcosa? Hai l'aria di uno a cui hanno ucciso il gatto." I suoi occhi si spalancarono "Ti prego, dimmi che il gattino sta bene"

"è Toby" dissi.

Il suo viso si illuminò "Oh, qualcuno ha ucciso la zucca vuota?"

"Neo!" Sbottai "Non è divertente! L'ho fatto soffrire!"

"Meglio te che me. Hai respinto la zucca vuota?" chiese.

"Sì," risposi abbassando lo sguardo "Voglio dire, non volevo ma...dannazione Neo, non riesco a dimenticarti!"

Neo sobbalzò leggermente, sembrando triste. Ma subito si tolse quell'espressione dal viso e alzò lo sguardo su di me.

"Quindi la zucca vuota ideerà qualche malefico piano per riaverti indietro? Jake ha detto che il ragazzo farebbe di tutto per ottenere quello che-" gli occhi di Neo si spalancarono così come i miei.

"Hai detto Jake?"

"Intendevo pancake. Lo sai che nel tempo libero mi piace sussurrare ai dolci?"

"Hai parlato con Jake?" mi sforzai di non far tremare la voce.

"Dannazione," grugnì Neo strofinandosi gli occhi con i palmi della mano "Okay, sì, ho parlato con Jake. Dava delle lezioni private dopo scuola ed io ero solito chiedergli aiuto per la matematica. Non sapevo chi fosse, non aveva mai detto il suo cognome. Poteva anche essere Jake di State Farm per quel che ne sapevo. Siamo diventati amici." Fece correre una mano tra i capelli "Non lo sapevo. Non prima di due mesi di conversazioni e uscite insieme. Qualcuno poi è venuto e l'ha chiamato Chambers. E poi...potrei o non potrei avergli urlato contro e smesso di parlargli da allora"

"E allora perchè ti ha parlato di Toby?"

"Perchè gli dissi che io e te ci frequentavamo. Lui mi ha detto che ti conosceva e che ti aveva ferito, e che adesso ti scopavi Tobias Reed." Spiegò lui "Ne abbiamo parlato poco e niente. Non riuscì a capire che si trattava di QUEL Jake. è un nome molto comune!"

Mi scompigliai i capelli con una mano "Questo era quello che Bennett sospettava" Mormorai tra me e me. Sapeva che Jake andava in quella scuola e aveva pensato che loro due avessero parlato.

"Jake non è un fan di Toby" continuò Neo.

"Perchè Toby lo ha rifiutato." Spiegai "Ha cercato di uscirci insieme subito dopo che noi due ci eravamo lasciati e Toby l'ha respinto"

"Voi ricchi e le vostre vite amorose collegate tra loro"

"Odia Toby per quello che gli ha fatto. Toby era incazzato per quello che Jake mi aveva fatto quindi ci ha flirtato un pò, gli ha fatto pensare che loro due avrebbero fatto sesso e poi lo ha fatto ritornare a casa con sole le mutande" dissi. Mi ricordavo Bennett che me lo raccontava.

"Toby è proprio uno stronzo" disse Neo facendo un fischio.

"Lo sto facendo soffrire" dissi miseramente. Tirai fuori il telefono e feci il suo numero, aspettando poi che mi rispondesse. Dopo due squilli e mezzo probabilmente rifiutò la chiamata perchè mi rimandò direttamente alla sua segreteria. Rimisi il telefono in tasca.

"Sapeva che non lo avresti frequentato sul serio." Disse Neo facendo spallucce "Pensavo lo avessi avvertito"

"L'ho fatto. Ma volevo mettermi con lui solo quando diventavamo più intimi. Gli ho dato dei segnali confusi...l'ho illuso..." Mi passai di nuovo una mano tra i capelli "Merda, faccio schifo"

"Proprio così" confermò Neo.

"Ti manca mai ciò che eravamo?" chiesi, disperato e senza speranze. Valeva ancora la pena aggrapparsi a quella relazione in frantumi?

Neo distolse lo sguardo da me "Sì. Ma non metterti in testa strane idee, fuckboy. Tutto finalmente sta iniziando a migliorare, e rimetterci insieme rovinerebbe tutto"

"Per te sta migliorando!"

Lui fece una smorfia "Sì, è vero, ma sono un'egoista. Pensavo lo avessi capito quando ti ho abbandonato"

"Vada a casa di Scott" risposi solo, con la testa abbassata.

"Ehi Alexander," chiamò lui quando aprì la porta della sua stanza. Mi voltai a guardarlo e lui sospirò "Per quel che vale, mi dispiace per te e Toby. E per me e te. Mi dispiace per tutto. Davvero"

Non migliorò nulla. Ma rese tutto più facile.

 

                                          ******

Per tutta la notte avevo chiamato e messaggiato Toby, ma lui continuava ad ignorarmi. Ormai mi ero imparato a memoria anche il messaggio vocale della sua segreteria.

"Non ti risponderà. Rinunciaci" disse Scott.

"Non posso!" Risposi "Scott, non hai visto la sua faccia. Non avevo mai visto qualcuno sembrare così turbato. E lo sai che Toby non reagisce mai in quel modo"

"I suoi genitori non gli faranno saltare la scuola a meno che lui non li raggiri, quindi puoi dargli la caccia domani nei corridoi" rispose lui scrollando le spalle.

Il mio telefono vibrò e in fretta abbassai lo sguardo su di esso. Il mio cuore accelerò i battiti quando vidi comparire sullo schermo il nome di Toby. Con difficoltà sbloccai il telefono e guardai i nuovi messaggi.

 

Da: Toby

Per favore, smettila di chiamarmi, Alexander. Per favore.

 

A Toby:

Mi dispiace così tanto per oggi, Toby, ti prego parlami!

 

Da Toby:

In questo momento voglio stare da solo.

 

Grugnì e lanciai il telefono sulle gambe di Scott "Prendimelo prima che renda la mia vita peggiore di quello che è"

"Sto mettendo una foto di Link come sfondo" mi sbloccò il telefono e scrollò all'interno della galleria.

Mi sdraiai con a testa sulle sue gambe "Tutto questo fa schifo. Molto schifo"

"Aspetta solo fino a domani quando dovrai vedere la sua faccia" disse lui. Sempre il solito ottimista.

"Ti odio"

"Una vendetta per l'intera faccenda del voler sparare ai koala." Rispose "Toby lo supererà. Dagli del tempo. Lo sai cosa? Dagli il tuo cane. Questo gli solleverà il morale"

"Scotty," lo guardai storto "Sono nel pieno di un trauma emotivo"

"E questo è il miglior momento per convincerti a rinunciare al tuo cane"

"Sei senza vergogna"

"Sono entrato a scuola con la cerniera abbassata, credo che ormai tutti lo sappiano." Posò il telefono sul comodino "Neo ti ha inviato un messaggio, comunque. Da dolce ragazzo quale è, ha scritto 'spero tu stia bene fuckboy'"

Grugnì nuovamente e chiusi gli occhi, rotolando su un fianco e seppellendo il viso contro la maglietta di Scott. Domani sarebbe stata una giornata assolutamente deprimente.

  
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