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Autore: LA dreamer    25/04/2009    1 recensioni
Chris ha tutto nella vita, un uomo da amare e che la ama, un migliore amico pazzo e senza limiti e tre amici che l'hanno salvata da un'adolescenza tormentata e priva di sogni. Chris ama la sua vita.
Entrai nella camera fredda dell'ospedale e vidi il ragazzo che mi aveva salvato la vita molti anni prima. I capelli neri erano sparsi per il cuscino e per il suo volto. Mi avvicinai tremante prendendogli una mano per sentire ancora il calore che solo lui riusciva a trasmettermi. Gli spostai una ciocca di capelli dal viso e guardai quegli occhi chiusi, pregando un Dio sconosciuto di farli aprire e permettermi di sentirmi, ancora una volta, sicura e protetta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I My Chemical Romance non mi appartengono, tutto ciò che è scritto è frutto della mia immaginazione.
ENJOY IT

-Pronto?-risposi posando il pappagallo a fianco a me e asciugandomi l’ennesima goccia che cadeva dal lavandino. Nonostante avessi un uomo a casa,certi lavori mi ero imposta di farli io per non dover rimanere senza acqua luce e via dicendo. Appoggiai la testa al cuscino che avevo posto sul piano rialzato e presi in mano il telefono per essere più comoda.
-Chris sono Gee.
-Oh ciao.-risposi ironica facendo una faccia strana.-sento che stai meglio.
-Si.-sentì un grugnito di disapprovazione dall’altro capo del telefono,cosa che mi fece un po’ ridere.
-Dimmi Gerard.
-C’è Frank?-chiese un po’ titubante.
-Si,ma non so se ha molta voglia di parlarti.
-Lo so Chris però gli devo delle scuse.
-A beh come minimo,aspetta ci provo.-tirai fuori la testa da sotto il lavandino e staccai l’orecchio dall’apparecchio telefonico.-Frank c’è Gerard al telefono.-urlai cercando di sovrastare il vociare sommesso della televisione.
-Non mi interessa.-pronunciò la mia voce preferita dal salotto e sapevo anche che posizione aveva assunto per dire questa cosa,braccia conserte e sguardo furente,ormai questa storia andava avanti da mesi,e in cinque anni avevo imparato ogni sua singola espressione,lo amavo anche per questo.
-Sentito?-chiesi al mio amico che rispose con un sbuffo pesante e stanco.-Gee hai esagerato te l’abbiamo detto tutti quanti,ma mai che ascolti.
-Chris insisti ti prego.
-Io insisto anche Gerard,ma cazzo non puoi andare avanti così,gli hai tirato un pugno in piena faccia,è il tuo migliore amico. -Ero ubriaco fradicio.
-Ma va?non ce n’eravamo accorti,la devi piantare questo è il punto.
-Per favore?-mi implorò in quel modo che sapeva benissimo mi avrebbe convinta,lo aveva sempre fatto.
-Frank dai vuole parlarti.-tentai ancora una volta. L’audio della televisione calò improvvisamente e l’urlo che il mio ragazzo provocò,fece vibrare le pareti dell’intera casa.
Mi spaventai a tal punto che sbattei la testa contro i tubi del lavandino imprecando come una dannata.
-Digli che può anche andarsene a fare in culo.
-Cristo che male.
-Ma che stai facendo?-chiese Gerard spaventato da quella imprecazione.
-Aggiusto il lavandino che perde,niente Gee hai sentito anche tu. -Non mi resta che venire li.-disse più a se stesso che a me.
-Lo sai che va a finire male.
-Arrivo.-spense la chiamata e io seguì il gesto appoggiando il telefono di fianco a me. Ripresi in mano il pappagallo e tornai a litigare con il lavandino che perdeva.
Frank si alzò dal divano e trascinò i piedi fino in cucina appoggiandosi al tavolo di fronte alla mia mitica posizione. I suoi piedi battevano un tempo lento e sconosciuto,le sue braccia rimanevano incollate al petto.
-Ce l’hai fatta?
-Quasi devo stringerlo ancora un po’.-risposi col fiatone per lo sforzo che stavo facendo.
Si abbassò sulle gambe e con aria furba avanzò verso di me,nel giro di pochi minuti me lo ritrovai sopra che mi guardava con quell’aria sbarazzina e da bambino furbo. Scoppiai a ridere nel vedere come mi guardava e dentro di me ammettevo a me stessa che,nonostante fossero passati cinque lunghi anni,a volte,quello sguardo,mi faceva ancora arrossire e mi metteva in imbarazzo per quanto era bello e spensierato.
-Ciao Iero.
-Ciao Gomes abbiamo finito di fare gli idraulici sexy?
-Ma finiscila,anzi se mi stai sopra così è difficile che finisca.-gli dissi accarezzandogli il volto stando attenta al livido sull’occhio che cresceva sempre di più.-fa male?
-Un po’ devo metterci altra crema.-sospirò appoggiandosi al mio seno,gli scompigliai i capelli per poi riprendere con un movimento più dolce. Amava quel movimento,quella piccola attenzione e lo capivo da come il suo respiro diventava più dolce e lento.
-Lo sai come la penso.
-Si lo so,ma ha esagerato ancora Chris,per l’ennesima volta e sono stufo di fargli da bersaglio ogni volta che è ubriaco fradicio e non si regge in piedi.
-Sta venendo qui.
-Uffa.-sbuffò alzando la testa dal mio petto.
Guardai la mia ragione di vita nel profondo di quelle iridi marroni e vidi la delusione e la tristezza scritti a caratteri cubitali nel dover affrontare ancora una volta il suo migliore amico. Frank era fatto così,lo dava a vedere poco,ma ci stava male,soffriva per come Gerard si stava lentamente ammazzando tra alchol e droga e i suoi occhi erano come uno specchio della verità,per chi lo conosceva bene,per chi sapeva dove andare a colpire,gli bastava guardarlo negli occhi e capire che c’era qualcosa che non andava,li si trovavano tutte le risposte di questo mondo,io stessa li avevo capito che quando mi diceva che mi amava era intriso di sincerità. Gerard stesso mi aveva confidato questo piccolo segreto/trucco,ricordo ancora le sue parole << se non ti fidi di me,il che mi fa molto ma molto male Gomes,chiedigli di dirti che ti ama guardandoti negli occhi,li troverai la risposta,gli occhi di Frank non sfuggono alle bugie >> e lo feci,corsi fino a casa sua e lo pregai di ripetere quelle tre parole,quelle sette lettere guardandomi fisso negli occhi,e quando lo fece,capì cosa intendeva dire Gerard perché quel giorno trovai l’amore in quello sguardo.
-Prometti di rimanere tranquillo?
-Ci provo.-mormorò prima di alzarsi dal mio corpo. In quel momento il pugno di Gerard si stava accanendo contro la porta di legno come un pazzo omicida.-Però gli apri tu perché se no lo ammazzo.
-Agli ordini.-mi asciugai le mani e con una corsetta raggiunsi la porta di casa.-Ciao.-esclamai serena mentre il mio amico mi faceva da parte per entrare.
-Chris dopo ti saluto per bene.-scossi la testa e guardai Mikey che rideva di gusto alle spalle del fratello.
-Ciao tesoro.-abbracciai il bassista ricevendo un bacio fra i capelli.
-Ciao piccola.-lo feci entrare e andammo dritti in cucina,mentre Gerard fissava,in piedi davanti al divano Frank che invece rimaneva seduto e con lo sguardo fisso sul notiziario delle due.
-Deduco caffè.-dissi prendendo in mano due tazze tutte colorate.
-La cosa strana che a distanza di dieci anni tu me lo chieda ancora.
-Mikey a undici anni non bevevi caffè.
-Ottima osservazione.-rise ancora prendendo in mano la tazza e assaporandone il contenuto.
Mikey Way era la persona più caffeinomane che avessi mai conosciuto,ma era anche il ragazzo più dolce,spensierato e pacato del mondo,lui aveva il potere di calmare gli animi di tutti prima di un concerto,lui era l’amico a cui potevi raccontare un segreto che mai avrebbe svelato,lui era il ragazzo innamorato perso della sua Mary.
Insomma era una persona perfetta,anche se con i suoi difetti,ma su di lui potevi sempre contare in qualsiasi momento,era una sicurezza.
-Fraaaaaaank ascoltami.
-Levati dalla mia visuale razza di un cretino.-io e Mikey ci guardammo negli occhi prima di scoppiare a ridere come due scemi,era davvero sempre la stessa storia.
Gerard si ubriacava,Frank cercava di farlo stare buono,si beccava un pugno in faccia,litigavano,il giorno dopo Gerard chiamava a casa,ma non otteneva risposte positive,si presentava qui con Mikey e iniziavano a litigare. Il peggio era che iniziassero a menarsi,allora toccava a me e al piccolo Way intervenire per dividerli,il finale era il pezzo migliore: tutti quanti scoppiavamo a ridere e Frank abbracciava Gerard tirandogli qualche schiaffetto dolce in testa,proprio come un fratello maggiore.
-Ti rendi conto che non cambieranno mai?-mi chiese Mikey posando la tazza sul tavolo.
-Certo che me ne rendo conto,ma che ci vuoi fare,sono loro. Però Mikey dobbiamo fare davvero qualcosa per Gerard non può andare avanti così.
-Lo so Chris lo so benissimo,ma non da ascolto ne a me ne a te,ne men che meno a Frank. Non parliamo di Ray e Bob,a loro proprio li ignora. Il punto è un altro e lo sappiamo benissimo tutti quanti.
-Si…Bert,ma io non gli do la colpa Mik perché se lui vuole rovinarsi la vita e tuo fratello lo segue come un cretino,è tuo fratello a essere stupido,alla veneranda età di 26 anni penso che ci arrivi anche da solo che si sta rovinando.
Conoscevo Gerard e Mikey dalla bellezza di dodici anni. Io e Mikey facevamo la stessa classe sin dalle elementari,ma non ci eravamo mai calcolati più di tanto,Gerard aveva tre anni in più di noi e nonostante questa differenza d’età era diventato il mio migliore amico nel giro di qualche mese;avevo conosciuto prima Gerard in una fredda giornata di Gennaio al parchetto di Belleville,quando per l’ennesima volta ero scappata di casa per non sentire le urla di mio padre e il pianto disperato di mia madre che lo implorava di non lasciarci.
Me ne stavo li seduta su un altalena,con i piedi che toccavano a malapena il terreno sconnesso sotto di me e la testa china per non far vedere a nessuno quanto soffrissi in quel momento. Avevo solo undici anni eppure mi sentivo un enorme peso sulle spalle che mai avrei potuto buttare via.
Gerard si sedette di fianco a me e si accese una sigaretta,lo guardai e mi incantai di fronte a quel ragazzo che dentro a quel corpo ancora giovane nascondeva un mondo perfetto,questo lo scoprì poco dopo quando iniziammo,prima per pure caso poi come abitudine,ad incontrarci su quelle due altalene che ancora adesso portano il nostro nome.
Era strano,era serio,ma era affascinante. Mi rivolse uno sguardo severo che si addolcì subito quando vide le lacrime che sgorgavano dai miei occhi prepotenti e arrabbiate. Mi offrì una sigaretta che accettai senza pensarci,non avevo mai fumato,ma in quel momento mi sembrò la cosa più giusta e sincera da fare.
Da quel giorno in poi io e Gerard diventammo uniti,non provai mai attrazione fisica verso di lui,come lui non la provò mai verso di me,eravamo amici e basta,eravamo due persone che si erano incontrate nel momento giusto bisognose l’una dell’altra; Da quel giorno ci salvammo la vita a vicenda ogni santissimo giorno che Dio mandava in terra.
Quando poi scoprì che quel ragazzo alto,magro e con dei buffi occhiali sempre sul naso, frequentava la mia stessa classe e alcuni miei corsi,incominciai a vedere uno sprazzo di felicità e ripresa nella mia vita.
Finalmente potevo contare su due persone strane,ma uniche allo stesso tempo,sulla loro famiglia strampalata e tutta a modo suo in cui trovai amore e appoggio morale.
In mezzo a quelle tende nere,tra quell’oscurità che mi dava calma interiore,ricostruì la mia vita,impedendo a mia madre e mio padre di entrarci. I fratelli Way mi avevano decisamente salvato la vita dalla depressione totale.
Gerard,ma anche Mikey,mi aveva dato la forza di andare avanti,sempre,senza mai guardare il passato,correndo incontro ad un futuro che mi stava solo aspettando a braccia aperte.
Frank lo conobbi sei anni dopo al liceo.
Arrivò a Belleville l’ultimo anno di liceo e iniziò a frequentare la Belleville High School ad Ottobre. La prima volta che lo vidi me ne innamorai subito. La prima volta che i miei occhi verdi incrociarono i suoi marroni,mi sentì invadere da un senso di vertigini misto a imbarazzo tanto da sentirmi intrappolata tra quelle iridi. Dopo un anno di corteggiamento sfrenato,di messaggi nascosti tra i libri di scuola e sguardi che non ammettevano bugie,gli chiesi di dirmi IO TI AMO guardandomi dritto negli occhi,e quando lo fece capì che io e Frank saremmo rimasti intrappolati l’uni negli altri per un tempo che non sarebbe mai potuto finire.
-IERO CAZZO TI STO CHIEDENDO SCUSA.
-E IO ME NE FREGO DELLE TUE SCUSE WAY PERCHE’ TANTO LO RIFARAI.
-Dobbiamo intervenire?-chiesi al mio amico.
-Non ancora,hanno appena iniziato ad urlare.-Mikey fece spallucce continuando a bere il suo amato caffè,senza dare segni di agitazione.
Io invece iniziavo a preoccuparmi,Frank ci stava mettendo troppo a saltargli addosso o a cedere alle richieste del suo amico. -Ti ricordi la prima volta che sei entrata in casa nostra?-mi chiese Mikey con lo sguardo rivolto al liquido nero. Feci un risolino sarcastico e gli lanciai un fazzoletto appallottolato.
-Devi sfottermi a vita con sta storia?
-Dovevi vedere la faccia che avevi,sembrava stessi entrando nel paese dei balocchi e quel “WOW” è rimasto storico.
-Ero affascinata da casa vostra mi sembrava un mondo parallelo. Poi quando tua mamma mi si è parata davanti con i bigodini in testa e quel sorriso pacifico stampato in volto mi sono sentita a casa.
-A volte vorrei tornare agli anni del liceo.-ammise con tristezza,sia nella voce,che nello sguardo.-anche se sono stati duri,anche se abbiamo lottato per la nostra vita e la nostra immagine eravamo semplicemente noi,vorrei tornare indietro per non dover vedere mio fratello soffrire ogni santo giorno.
-Troveremo un modo per mettere fine a tutto Mikey,insieme come sempre.
-Lo spero perché non sopporterò ancora per molto questo momento.
-CHE CAZZO FAI?
-MIKEYYYYYYYYYY
-CHRIIIIIIIIIIIIIIIS…-ecco era arrivato il momento di intervenire.
Io e Mikey sbuffammo in coro e ci alzammo dalle sedie per correre in aiuto ai due disperati.
-E ci risiamo.-commentai mentre correvo verso il salotto dove Frank e Gerard si tenevamo per le spalle in modo da allontanarsi ed evitare qualche pugno o schiaffo. Mikey prese per le spalle il fratello e lo allontanò dal corpo di Frank,mentre io tirai il braccio del mio fidanzato e lo lanciai sul divano con un gesto secco e che non ammetteva repliche.
-Mi ha tirato uno schiaffo.-si lamentò Frank massaggiandosi la guancia.
-E tu mi hai morso idiota.-replicò Gerard massaggiandosi la spalla.
-Secondo te dovevo stare fermo a subire ancora?
-Ma mi hai fatto male Frankie.
-Era mia intenzione Gerard.
-ORA BASTA.-urlammo esasperati io e Mikey lasciando che il silenzio calasse fra le mura del salotto.
Bastarono pochi secondi per far scoppiare tutti quanti in una fragorosa risata. Frank rilassò le spalle e si lasciò andare,cosa che fece anche Gerard cadendo a peso morto sulla poltrona. Mikey scuoteva la testa mentre rideva di gusto,io,dal canto mio,non sapevo se incazzarmi o ridere insieme a loro,optai per la seconda e li seguì a ruota libera.
-Siete penosi lo sapete?-commentò Mikey dando un ceffone sulla testa al fratello.
-Decisamente Mik.-lo prese in giro Gerard ridandogli il ceffone.
-Vi fermate a pranzo?
-Io vi scarico il fratello e scappo a prendere Mary a casa che andiamo a mangiare dai suoi.
-Siete penosi voi con sta storia.-fece sarcastico Gerard guardando di sottecchi il fratello pronto a evitare un altro ceffone gratuito. -Perché tu non ti fai i cazzi tuoi e pensi a trovarti una giusta che ti aiuti a far pace col cervello?-chiese Mikey alzandosi per recuperare le chiavi della macchina.-come torni a casa?
-Lo porto io tranquillo.-disse Frank alzando la mano come uno scolaretto.
-Ok ci vediamo stasera alle prove e vedi di arrivarci sano o ti caccio l’asta del microfono nel culo.-fece solenne Mikey prima di salutare e uscire di scena.
-Io vado a cucinare vedete di non ammazzarvi ancora.-ordinai alzandomi dal divano e puntando un dito contro i due.
-Non ti preoccupare amore.-rispose Frank dando un pizzicotto sul fianco a Gerard che urlò come una donna.
-Come non detto.-tornai in cucina e alzando di poco la musica iniziai a cucinare in una soleggiata domenica di Maggio,immersa nella serenità di sempre,con le mie sicurezze più vere a due passi da me.

Ed eccomi qui con una nuova Fiction sui My Chemical Romance, ditemi che ne pensate!!!kisses and rock'n'roll.
LA dreamer xxx
  
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