Capitolo 5 – Party
Kaori chiuse la porta della sua stanza d’albergo e,
con un sospiro di stanchezza, ci si appoggiò contro. Era stata una giornata
lunghissima, non pensava che aiutare Kazue negli ultimi preparativi per il
matrimonio sarebbe stato così faticoso! Anche se, quando aveva accettato, lo
aveva fatto proprio per essere il più impegnata possibile, in modo di non avere
il tempo di pensare. A cosa, non serviva specificarlo.
Dopo il loro incontro al cimitero, lei e Ryo non si
erano più incontrati. Per due giorni era stata in giro con le ragazze, restando
al Cat’s Eye solo per brevissimi momenti, oppure a casa di Mick e Kazue. E
stando bene attenta a non incontrarlo per strada. Aveva fatto di tutto pur di
evitarlo. Pur di non incontrare il suo sguardo e sentirsi perduta.
Tuttavia, quella sera Mick e Kazue avevano organizzato
una festa per il loro fidanzamento e naturalmente Ryo ci sarebbe stato. Non
poteva evitare il confronto. Non sapeva come si sarebbe comportata. E non sapeva
come si sarebbe comportato lui. Ma si era ripromessa di essere forte e non
lasciarsi sopraffare dai sentimenti e così avrebbe fatto. Ripetendosi quel
mantra, si diresse verso il bagno per prepararsi alla serata.
Un’ora dopo ne uscì preparata ad uscire. Aveva
indossato il suo abito preferito, verde smeraldo, con una morbida gonna svasata
sopra le ginocchia. Indossarlo la faceva sentire a suo agio, sicura…Almeno in
apparenza. Sperava che se il suo aspetto fosse stato impeccabile, le persone
intorno a lei non si sarebbero accorte del tumulto che le si agitava dentro.
Con un ultimo sguardo allo specchio, afferrò la
borsetta e il cappotto e uscì di casa.
Ryo era già al suo secondo bicchiere di whisky ed era
arrivato solo da mezz’ora. Era nervoso. Molto nervoso. Ed era in quello stato da
due giorni. E tutto perché Kaori lo stava evitando. E la cosa non gli piaceva
per niente.
Ma quella sera no. Quella sera non avrebbe potuto
evitarlo. Quella sera avrebbe avuto le risposte che voleva, che lei fosse
d’accordo o meno. Tra due giorni si sarebbe tenuto il matrimonio di Mick e
Kazue, perciò aveva i giorni contati. Non poteva lasciarla ripartire senza
sapere se Kaori provava ancora qualcosa per lui. Senza sapere se c’era ancora
una possibilità per loro.
In quel momento, una sensazione particolare lo fece
voltare verso l’ingresso della sala che Mick e Kazue avevano prenotato per la
serata. E quasi lasciò cadere il bicchiere alla vista che gli si presentava.
Kaori era appena entrata ed era bellissima. Indossava un vestito verde che si
allacciava dietro il collo, così che i lembi le fasciavano il seno in maniera
alquanto provocante. Gli faceva venir voglia di sciogliere il nodo dietro la
nuca e tuffarsi tra quelle due svettanti colline. La gonna poi, svasata e sopra
il ginocchio, sottolineava la lunghezza di quelle gambe da infarto. Due gambe
che bramava di sentire attorno alla vita mentre si spingeva dentro di lei.
Dio, Kaori era entrata nella stanza da cinque secondi
appena e lui già era eccitato. Avanti di quel passo lo avrebbe ucciso. Vederla
salutare tutti e poi dirigersi ancheggiando verso il buffet, di fronte al quale
si trovava lui, non lo aiutò per niente.
Kaori sapeva che cercare di evitare l’inevitabile
sarebbe stato inutile, perciò, dopo aver salutato tutti i suoi amici, si diresse
verso il lungo tavolo adibito a buffet, davanti al quale si trovava Ryo. Se
doveva dimostrargli di essere indifferente alla sua presenza, tanto valeva fare
la prima mossa.
-Buonasera, Ryo- lo salutò prendendo un piatto e
cominciando a riempirlo
In realtà non sapeva nemmeno cosa stava mettendo nel
piatto, ma aveva bisogno di tenere le mani occupate. Perché vedere Ryo con quel
vestito grigio scuro e quella camicia nera le faceva venire voglia di stringersi
a lui e perdersi tra le sue braccia. Era bello da togliere il fiato. E ancora
più pericoloso.
-Ciao, Kaori- ricambiò lui –Sei stupenda stasera-
aggiunse poi con voce suadente
Quel tono di voce la scaldò, ma cercò di non darlo a
vedere.
-Grazie. Anche tu sei molto elegante- rispose
formale
Ryo faticò a trattenere un sorriso. E così la sua
gattina stava facendo la preziosa…Bene, non gli avrebbe reso le cose facili, ma
sarebbe stato ancora più divertente.
-Sono due giorni che non ci vediamo…Sei stata
impegnata?- le chiese con noncuranza
-Ehm…Sì, ho aiutato Kazue con gli ultimi preparativi-
-Capisco…Per un attimo ho pensato che volessi
evitarmi…-
Kaori per poco non si strozzò con un pezzo di sushi.
-No…assolutamente…Perché avrei dovuto?- finse
indifferenza
-Non so…Magari avevi paura di affrontarmi…-
Eco, aveva buttato la bomba, ora non restava che
aspettare…E la risposta non si fece attendere. Un luccichio si accese nello
sguardo di Kaori e lei alzò il mento con aria di sfida.
-Io non ho paura di niente- rispose piccata
-Meglio così. Ora balliamo-
Ryo la prese per mano e la condusse verso il centro
della sala, dove alcune persone avevano già iniziato a ballare al ritmo della
musica suonata dall’orchestra.
Ma Kaori puntò i piedi e lo guardò con occhi
spalancati.
-Ma io…io non…sto mangiando!-
Ok, come scusa era piuttosto idiota, ma era la prima
cosa che le era venuta in mente!
-Finirai dopo- Ryo le prese il piatto di mano e lo
posò da una parte
Impossibilitata a rifiutarsi, Kaori non poté fare
altro che lasciarsi condurre sulla pista da ballo. Neanche a farlo apposta, in
quel momento l’orchestra stava suonando una lenta ballata d’amore.
Ryo le circondò la vita con le braccia e le fece
posare il capo sulla sua spalla e lei non poté fare altro che assecondarlo,
circondandogli il collo con le braccia e abbandonandosi. Il suo cervello le
stava urlando che tutto quello era sbagliato, che le avrebbe portato solo altro
dolore, ma il suo corpo diceva tutto il contrario. I muscoli si rilassarono
contro la solidità che Ryo le stava offrendo, chiuse gli occhi e per un breve
istante si concesse di ascoltare il suo cuore, che anelava quel contatto con
tutta se stessa.
Per alcuni lunghissimi minuti rimasero così,
abbracciati, muovendosi lentamente al ritmo della musica e dimenticando il resto
del mondo.
Ad un certo punto, Ryo chinò il capo, sfiorando con le
labbra prima la guancia e poi il collo di Kaori. Stringendo la presa sulla vita
e inalando il suo dolce profumo. Poi, fece scorrere le dita con lentezza lungo
il fianco di lei, fino quasi a sfiorarle il seno.
Kaori sentì un tremito attraversarle il corpo, ma non
si permise di assecondarlo. Si scostò e cercò di liberarsi della sua presa.
-Fermati, Ryo- mormorò
-Non posso. E non voglio- replicò lui guardandola
negli occhi
-Lasciami andare-
-Sento come il tuo corpo reagisce a me, Kaori. Non è
questo che vuoi-
-Ti ho detto di lasciarmi!- sibilò con le lacrime agli
occhi
Vedendo la sua espressione ferita, Ryo non poté fare
altro che lasciarla. E mentre Kaori lasciava la sala, lui rimase fermo sulla
pista a guardarla andare via.