Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: tixit    04/08/2016    12 recensioni
Non tutti sanno che Rosalie teneva un diario.
Questo è quanto scriveva nei mesi successivi la presa della Bastiglia.

Conosco il suo segreto perché le pareti sono sottili.
Alla mattina mi sveglio presto e aspetto di sentirla - è un appuntamento quotidiano e non può essere un caso.
Bernard non ci è ancora arrivato - gli uomini sembra che sappiano tutto, ma al dunque...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Bernard Chatelet, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: Oscar, Rosalie, Bernard... tutto insomma sono dell'Ikeda e di chiunque possieda diritti su quanto derivato da "Lady Oscar"- il lucro, su questa, non è di nessuno.
Ringraziamenti: non li leggerà mai, ma la suggestione è tutta di Dalla Sua Parte di callie_stephanides, lettura che consiglio caldamente a tutti! Non è la sola che parla di certi argomenti, è un topos thorkico, ma tra i Loki che ho letto alle prese con certi problemi, il suo è quello che resta nel mio cuore.
Callie_stephanides Ha scritto "Thorki" molto belle; una delle sue long è per stomaci forti, ma Dalla Sua Parte è carina, leggibile da tutti (grosso modo, non devono esserci obiezioni allo slash), saltabecca avanti ed indietro nel tempo (richiede uno sforzo di concentrazione), tutta narrata dal punto di vista di Tony Stark/Iron Man, ha molti riferimenti pop/rock (ma si legge anche non sapendo) e alcuni richiami ad altre sue storie, nonché ai film (ma, ripeto, si legge lo stesso). Non so se Rock of Ages sia un nomignolo usato nel film, ma a Loki si addice da matti, con quella pelle molto rock, l'ambiguità sessuale, l'allegra iperattività in tal senso e non solo, quel "faccio come mi pare", e "we don't need no education, we don't need no thought control..."
La conclusione di quella storia è bella, un pochino "troppo moderna" su alcuni aspetti, ma toccante su altri - poteva essere una amicizia. In effetti, sono, tutti e due, due personaggi nerd e stronzerelli, ma innamorati devoti di qualcuno coi capelli chiari.
Come storia, ripeto, mi è rimasta nel cuore. E lei/lui scrive da Dio (sul genere, m o f, onestamente, non so: notare il nick prescelto! volutamente e scherzosamente intergender ;O ).




Dal Diario di Rosalie Chatelet di ventisei anni, quasi ventisei e mezzo

15 luglio 1789
André non si trova più - che caos in un giorno d'estate. 
Le mosche si sono posate sulle smorfie oscene delle teste sulle picche. 
Poi sono volate per la città spandendo ovunque il gusto della morte. 
Odio le mosche.

Bernard è felice, ma io ho paura: la maggior parte della gente è cattiva.


19 luglio 1789
Le grandi famiglie nobili cominciano ad andarsene. Dei Polignac non mi interessa. 
O forse si.


22 luglio 1789 
Ha gli occhi persi. André non si trova. 
Ospedali, chiesette... cerca di battere tutti i rifugi.
Non è prudente: gira voce che i contadini assaltino i castelli di campagna, che ad alcuni sia stato dato fuoco, che dei nobili siano stati uccisi. 
Lei è nobile, quello lo si intravede subito - la voce, l'accento, i modi, il non saper piegare le spalle e lo sguardo.
Non capisce che potrebbero farle del male, non tutti sanno dove era solo otto giorni fa: non tutti leggono i giornali, che crede?
C'è tanta gente che non sa leggere. E ancora di più che non ragiona.


24 luglio 1789 
Non mi da retta. 
L'unico a cui darebbe retta non si trova.

Non sa dove andare.
Il Palazzo di suo padre non è un luogo sicuro.
Non so nemmeno se ce la vorrebbero, a questo punto.

Non sa dove andare e non se ne cura.


25 luglio 1789 
Sta da noi. 

Le ho chiesto di tenermi compagnia perché ho paura a stare da sola: Bernard salta da un comitato all'altro, poi scrive, e a sera da una mano per mandare in stampa il giornale... torna a casa a notte fonda...
Ci ha creduto - non ha idea di quanta poca compagnia attiri la povertà: è come una malattia contagiosa con cui nessuno vuole avere a che fare.
Ho passato molto tempo da sola e la solitudine non mi fa paura. La folla, invece, quella la temo.


5 agosto 1789
André probabilmente è stato ferito e giace da qualche parte a riprendersi. 

Alain l'ha cercata - lei ha di nuovo un lavoro, che poi è sempre lo stesso: è un soldato.

Cena con Lafayette.
Le ha chiesto di andare in caserma con loro ma mi è sembrata incerta.

E' troppo magra.


15 agosto 1789
Ha cavalcato fino a sfinirsi. Ha gli occhi persi. 
Mi ha chiesto cosa teniamo in casa per uccidere i topi.
Arsenico, le ho risposto.
Subito dopo ho nascosto il barattolo sotto il materasso. Meglio essere prudenti.

André, accidenti, dove ti sei cacciato?


19 agosto 1789
Conosco il suo segreto perché le pareti sono sottili.
Alla mattina mi sveglio presto e aspetto di sentirla - è un appuntamento quotidiano e non può essere un caso.
Bernard non ci è ancora arrivato - gli uomini sembra che sappiano tutto, ma al dunque...
Ho messo il barattolino dell'arsenico in bella vista. 
Se è quello che davvero vuole spero sappia che ne basta solo un pizzico.

E ho pianto tutta la notte.


22 agosto 1789
So il suo segreto e so che continua ad avere un segreto.
Meglio
Se prima quel rumore alla mattina presto mi preoccupava, ora mi fa felice. Più delle campane di una chiesa.
Non è mica un guaio, magari fosse successo a noi! Ma stiamo così attenti...


26 agosto 1789
Dichiarazione di diritti dell'uomo.
Erano tutti a casa nostra, Alain, Bernard, Saint-Just (non mi piace), Maximilien... tutti seduti, contenti dei loro diritti, ed io che li servivo in compagnia dei miei soliti doveri. 
Anche lei, uomo onorario, per una volta tanto sorridente, festeggiava.

Ho chiesto a Bernard: a quando quelli della donna? Ha riso e mi ha aiutato.


31 agosto 1789
Ho trovato il barattolo vuoto e mi è preso un colpo.
Mi ha detto di averlo fatto cadere per errore in terra e di aver spazzato via tutto. Una bugia a metà.

Sono entrata in una chiesa e ho acceso una candela - Bernard si arrabbierà, dice che è superstizione, e che questo è il secolo dei lumi, non dei lumini.
In qualche modo faremo. In confronto a quando ero bambina, ora vivo nel lusso.

In fondo questo modo di vivere è andato più che bene per una erede del sangue dei Valois - Jeanne mi manchi, ti sarebbe sembrato tutto così ironico. E, a pensarci bene, tutto questo, è anche un po' colpa tua.


10 settembre 1789
Bernard vorrebbe che se ne andasse - hanno discusso di politica, ormai succede ogni sera: alzano la voce e battono i pugni sul tavolo.
Gli ho detto che non capisce niente, un po' di pazienza!

Hanno tante cose per la testa, troppe per pesare le parole. Lei e lui. 
Ma lei di più.

E' stato zitto.


12 settembre 1789
Non si trova farina in giro. Giusto un pochino di farina di miglio.
Ho dato una spilla dell'epoca dei Polignac all'usuraio del quartiere.
Ho comprato tre galline. Le metteremo in solaio.
Bernard mi ha preso in giro, ma io ho fatto a metà con quelle tre bestie della mia pappa di miglio.
L'ho fatto di nascosto - Bernard si sarebbe spiaciuto. Pensa che sia brutto se un uomo non mantiene nel lusso la sua donna. Eppure mi ha conosciuta che portavo gli zoccoli e piangevo su una tomba.

Ci servono le uova.


14 settembre 1789
Niente uova.


16 settembre 1789
Ancora niente uova. Se non si decidono farò del brodo.
Poco male


17 settembre 1789
L'Hameau della Regina non reggerebbe il confronto con il nostro solaio!
Ho fatto una frittata con le cipolle ed il miglio e l'ho arrotolata. Uno splendore!
Ho pensato a Jeanne, l'ho immaginata staccare i diamanti della Collana della Regina con un coltello... oh Jeanne, quanto mi manchi! Rideresti sapendo che uova e farina valgono quasi più di oro e rubini.


21 settembre 1789
Hébert mi sta antipatico.
Si parla tanto di libertà, però poi, per una donna, si usa sempre la solita arma per denigrarla: il sesso. Non è libertà anche quella?
Nessuno si preoccupa se un uomo preferisce i pasticcini alla crema, o i biscotti all'anice, ma è fondamentale, con una donna, con quante volte e con chi.
Come se dovesse render conto a qualcuno di cosa fa con un pezzettino del suo corpo...

Bernard ha sorriso dei miei discorsi, ma a sera, da soli, ha detto che ho ragione. Teoricamente. Di fatto, ha sussurrato, arrossendo, è contento che io assaggi i biscotti ed i pasticcini di un solo pasticcere.
Sono sempre la solita noiosa brava ragazza.


22 settembre 1789
Si è tolta il gilet in cucina mentre discuteva con Hébert e Bernard. Le hanno fissato il seno per cinque minuti buoni.
A me scappava da ridere. E' magrissima, ma lì... no. Ha smesso di portare le fasce, so che le danno fastidio.

Le ho detto che mi sembravano una cosa barbara, da individuo sottomesso e se le è tolte. Era ora.

Voleva gettarle, ma le ho detto di darmele: la stoffa è bella e tra un po' le serviranno - le trasformerò in qualcosa d'altro.


29 settembre 1789
Le ho sistemato i vestiti, giusto un paio di pollici, senza dirglielo. C'è chi è brava con la spada e chi con l'ago. 
Ma non posso fare miracoli.

Tra un po' avrà un argomento di conversazione con chiunque. O forse no.


1 ottobre 1789
Quindici uova! Ne ho scambiate 5 con del latte. Peccato non poter tenere in solaio una mucca.
La farina è introvabile.


5 ottobre 1789
Le donne marciano verso Versailles.
Lei e Bernard hanno avuto una lite terribile: lei voleva scendere in piazza per difendere la Regina. Non si rende conto: una volta sarebbe stata intoccabile, ora no.

Poi è uscita con Alain. Spero non a bere.

Mi sono sdraiata sul letto, su un fianco, e ho detto a Bernard che se non la smetteva avrei smesso di rivolgergli la parola per un anno. Non scherzavo.
Mi ha abbracciato e mi sono venute le lacrime agli occhi.

Vorrei fosse tutto più facile per tutti.


6 ottobre 1789
Bernard finalmente lo ha capito. Mi ha chiesto "Da quanto lo sai?" e non "Sai che...?" gli ho sorriso e abbiamo riso in due.
Di notte, bisbigliando, mi ha chiesto chi. Non lo so, io spero... ma se non è successo tanto tempo fa, quando stavano assieme tutto il tempo, perché mai ora?
Basta che non sia... la Svezia è un posto troppo freddo.
Ma sempre meglio se per caso... non ci voglio nemmeno pensare, una donna tra molti uomini, se ne sentono tante.
Sarebbe una cosa terribile.


8 ottobre 1789
Bernard le ha preparato una tisana dopo averla sentita alla mattina presto. Il rumore era inequivocabile.
Lei ha spalancato gli occhi per la sorpresa e lui era molto imbarazzato.
Hanno parlato del tempo - argomento interessantissimo.
Ho sbattuto i piatti sul tavolo, ma hanno fatto finto di non notarmi. 

Almeno non discutono.


10 ottobre 1789
Bernard è arrivato a casa tutto trionfante con un gallo. Per i pulcini ha detto. 
Lo terremo per un mese, poi...


16 ottobre 1789
L'ho vista sorridere mentre si accarezzava la pancia. Guardava le stelle fuori dalla finestra e sorrideva.
La terza ipotesi a questo punto la escludo con sollievo.
Comunque sia successo, non è doloroso da ricordare. Tutto il contrario.

E se la Svezia non c'entrasse nulla? E se? Lo ha cercato con tanta disperazione...


22 ottobre 1789
Hanno trovato André. Era stato ferito, ma ora sta meglio, lavora in un giornale.
Non l'ha voluta vedere.
Non l'ha voluto vedere.

Allora... la Svezia? Non mi do pace. La Svezia è un paese davvero bello, ma è freddo, così freddo!
Soprattutto: non va bene per lei!


27 ottobre 1789
Ho fermato Alain e gli ho detto di raccontarmi cosa era successo. Nei dettagli.

E così lei gli ha chiesto di tornarsene a casa per non farsi male. Lui ha pensato che lei lo ritenesse inutile, hanno discusso e lei ha detto di non aver bisogno di nessuno. E gli ha voltato le spalle in caserma, davanti a tutti.

Questa cosa di non avere bisogno di nessuno mi pare di averla già sentita. Anche più di una volta.

So che lei lo ha fatto per proteggerlo, gli vuole bene da una vita. Ma non sa trattare da donna con un uomo: le mosche si attirano con il miele. 

Ho chiesto ad Alain se ha detto ad André...
Cosa? mi ha chiesto.

Come cosa? 
Come cosa?!?!?

Più sono grossi, più non capiscono nulla.


29 ottobre 1789
Mi dice che un mese fa, forse un mese e mezzo Mozart  ha composto qualcosa.
Mozart compone in continuazione... capirai!
Le manca il suo violino.

Credo le manchi tutto il suo mondo, che, lo sta capendo, se ne è andato e non tornerà più.

Invece io sono contenta: una delle gallinelle sta covando tre uova. Però questo vuol dire che non avremo più uova da cucinare, da lei, per 21 giorni.


30 ottobre 1789
Ho finito di cucirle un abito da donna. Se si ostina a fare finta di nulla, almeno questo renderà le cose più semplici: tutti intorno cercano di non guardarle l'ombelico, ma l'occhio cade lì.
Per forza.
Somiglia ai vestiti di Théroigne de Méricourt.

Credo le manchi sua madre, ne sono sicura: a me la mia manca tanto.


1 novembre 1789
Anche le altre 2 galline covano tutte soddisfatte. Io ancora di più!

Sono andata da André e gli ho chiesto se era contrario alle adozioni.
Non sono sicura sulla Svezia, ma... che importanza ha? 

Gli ho detto che ho amato moltissimo mia madre, quella che mi aveva cresciuta, che per me restava la mia mamma, anche se non avevamo lo stesso sangue.
I bambini sono di chi li cresce. Se non lo so io... A lui piacevano i bambini?

Mi ha detto che contava di non sposarsi mai. 
Ci vedeva poco, si sentiva inutile, sarebbe solo stato un peso per una moglie. 
Per cui non avrebbe mai avuto figli.
E l'ha detto con una faccia da cane bastonato. 

Poi, molto cautamente, mi ha chiesto se per caso Bernard è sterile.

Sono rimasta senza parole. Deve essere qualcosa che hanno bevuto o respirato in caserma. Lui ed Alain.


E se invece fosse un modo gentile per dire che odia visceralmente la Svezia? Troppo per non pensarci?


3 novembre 1789
Le ho chiesto se per caso le piacerebbe trasferirsi in Svezia.
Mi ha guardato come se fossi scema.

Ah io... io sarei la scema?

Se non c'entra la Svezia, e secondo me non c'entra, c'entra l'orgoglio.

Ho detto a Bernard che sono stata molto fortunata ad averlo incontrato e che era stato un uomo in gamba a corteggiarmi, nonostante la mia timidezza.

A sera, ho acceso una candela in chiesa. Per la sfacciataggine del mio uomo.


5 novembre 1789
Mentre parlava con Alain di roba da soldati - pare che da adesso gli uomini siano tutti uguali davanti alla legge, come no? - ho preso la mano di lui e ho fatto in modo che sfiorasse il ventre di lei.
So che ha sentito perché è arrossito e ha fatto un salto come se avesse toccato un serpente. Addirittura! So ben io cosa sfiora giù alla taverna.
Almeno, ora non può far finta di non sapere.

Poi l'ho aspettato sul pianerottolo e in strada gliel'ho detto, davanti a Bernard, che se quando se ne andava a bere con André si fosse per caso trovato a corto di argomenti di conversazione, quello era un argomento ottimo!

Ha detto che il Comandante... che se poi... se la Svezia, oppure la Francia, se insomma... perché il Comandante si sarebbe dovuta sposare... uno non può mica andare in giro a chiedere certe cose, sono faccende delicate, c'è il caso che ti arrivi un pugno.

Questi, nel caso, sono tutti fatti di André, gli ho risposto. Ha l'età per decidere da sé cosa gli piace, non gli serve una balia. E lei ha più orgoglio che senso pratico - è ora di dare un taglio a tutta questa scemenza!


7 novembre 1789
André è entrato a casa mia senza pulirsi gli stivali.
Lo perdono solo perché aveva uno sguardo... ma niente in confronto a quello di lei: lo ha guardato come se fosse una pantegana. E poi come se fosse la "sua" pantegana,
Sono uscita di corsa e li ho lasciati soli, trascinando via Bernard, che si è lamentato perché  ha detto che aveva fame e oggi avevo cucinato del pollo, un evento.

Lascia stare il pollo e portami a ballare!

Ma torneremo a casa tardissimo ha replicato.

Ah si? Non mi era proprio venuto in mente.

Si, ma non potevamo lasciare i nostri ospiti da soli... sarebbe stato da maleducati!

Ah no? non potevamo?

Finalmente si è messo a ridacchiare e ha capito. Per fortuna che è lui quello intelligente della famiglia. 

Gli ho chiesto di fare un salto in chiesa con me, prima - ha brontolato qualcosa sulla superstizione ed i lumi, ma non sono stata a sentirlo - volevo solo piangere un po' in santa pace, nel buio di una cappella.


10 novembre 1789
Si trasferisce da André.
Ha detto qualcosa su una chiesetta di campagna e Bernard ha alzato gli occhi al cielo - questo è il secolo dei lumi e gli ultimi superstiziosi abitano tutti a casa sua.
Ma André sembrava molto contento - è come me, e certe cose gli piacciono fatte per bene, in modo tradizionale.

Lei ha detto che c'era anche un'altra cosa che ci voleva dire, di tenerci liberi per gli inizi di aprile, per piacere, perché ci sarebbe stata una festa.
Bernard ha risposto che c'era una Rivoluzione in corso e non se la sentiva di fare piani così a lunga scadenza. E' rimasta interdetta - non ha mai avuto molto senso dell'umorismo, e io gli ho lanciato una occhiataccia.
Per fortuna che André ne ha per tutti e due.

Le ho dato quello che ho fatto con le sue fasce. Vestitini per neonato e con i ritagli dei ciripà.
Per la sua festa d'aprile.

Mi ha guardato a lungo senza dire niente, ma non c'era proprio nulla da dire. Poi mi sono sono rintanata in cucina per preparare qualcosa di speciale - volevo anche piangere in pace, ma non avrebbero capito: sono tutti soldati e rivoluzionari.

Io, invece, solo un personaggio minore.
 


Note finali: altrove ho un Loki incinto ed in fuga... è anche quello uno degli elementi che ha concorso per questa storia. Avrei voluto metterci più elementi storici, ma non ne so abbastanza. Le descrizioni non sono il mio forte, per cui questo formato mi si addice.
Rosalie piange, ma non era un'epoca in cui ci fosse poi molto da ridere.

E' un what if in quanto lui non è morto, lei nemmeno, e lei non ha la tisi. La notte delle lucciole, invece, c'è stata.  
   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: tixit