Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: Kary91    06/08/2016    5 recensioni
[604 parole | Slice of Life | Malec + Jace]
Alec si sentì avvampare.
“Chi è stato?” sbottò, sfregandosi la pelle scarabocchiata.
Jace si strinse nelle spalle.
“Fossi in te chiederei al tuo fidanzato.”
Magnus, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, sorrise sardonico.
“Jace aveva cercato di disegnarmi dei baffi” si giustificò, agganciandosi ai passanti dei suoi jeans. “Lo sanno tutti che mi sta meglio la barba.”
“E allora perché diamine non hai pasticciato lui?” esplose Alec. “Come faccio senza marchi?”
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Twice I have lived forever in a smile;'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa flash fiction partecipa alla Corsa delle 48 ore, indetto dal forum “Torre di Carta” con il prompt pennarello.

 

 

Per colpa di un pennarello;

 

 

Era stata una nottata indaffarata.

I Lightwood, Simon e Clary erano appena rincasati dall’ultima carneficina di demoni Shax. Avevano avuto da poco una seconda allerta demoni e si erano concessi un’oretta per riposare, prima di riprendere la caccia.

Jace fu uno dei primi a svegliarsi; Clary dormiva con la testa sulla sua spalla, la pelle chiara ancora cosparsa di rune. I marchi di Isabelle, che era rannicchiata di fianco a Simon, erano in parte sbiaditi.

Jace si scoprì le maniche, esaminandosi la pelle: anche le sue rune stavano svanendo.

Si diresse verso Alec per farsene fare delle altre. Il suo parabatai riposava tranquillo, il capo abbandonato sul petto di Magnus, che si era curiosamente offerto di accompagnarli.

Lo stregone era l’unico sveglio oltre a lui e lo stava fissando con uno scintillio insolito nello sguardo. Una mano era intenta ad accarezzare i capelli di Alec, ma l’altra stava giocherellando con un pennarello indelebile.

Mezzora prima Jace l’aveva usato per cercare di disegnargli un paio di baffi e non ci era riuscito per un soffio. Per un attimo temette che lo stregone si fosse vendicato mentre dormiva, ma si rilassò quando la finestra gli restituì il riflesso di un viso pulito.

Sorrise, mentre svegliava i compagni addormentati.

“È l’ora della caccia!” esclamò, prima di accovacciarsi di fianco al fratello.

“Alec, svegliati…” lo chiamò, scuotendogli delicatamente una spalla. “… Dobbiamo rifarci le rune.”

Alec sbatté le palpebre più volte, prima di guardarsi attorno con sguardo insonnolito.

“Va bene” mormorò infine, stropicciandosi gli occhi. Sorrise a Magnus, che gli stava ancora accarezzando i capelli, e si mise a sedere, ancora intontito.

Non si accorse dello scintillio compiaciuto negli occhi del fidanzato, né dell’espressione perplessa che assunse Jace mentre gli scopriva gli avambracci.

Incominciò a nutrire qualche sospetto quando il parabatai prese a esaminargli le braccia da ogni angolazione, come se fosse alla ricerca di qualcosa.

“Cosa c’è?”

Jace sbuffò e lo sospinse all’indietro. Quando, senza troppe cerimonie, gli sollevò la maglietta, Alec incominciò ad agitarsi.

“Jace, ma che diavolo…”

“Non posso farti le rune” dichiarò il fratello, lasciandolo andare. “Non hai spazio da nessuna parte.”

Alec era sempre più confuso.

“Come sarebbe a dire che non ho…”

Si zittì di colpo, esaminandosi le braccia: erano piene di scritte a pennarello. La maggior parte recitava frasi come ‘Non toccare’ o  ‘Proprietà privata’, ma Alec notò anche un ‘Divieto d’accesso agli stilo’ e un brutto scarabocchio sopra la runa parabatai. Non osò sollevare la maglietta, per paura di quello che avrebbe trovato.

“Che rune artistiche!” commentò con un ghigno Isabelle, raggiungendoli.

Alec si sentì avvampare.

“Chi è stato?” sbottò, sfregandosi la pelle scarabocchiata.

Jace si strinse nelle spalle.

“Fossi in te chiederei al tuo fidanzato.”

Magnus, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, sorrise sardonico.

“Jace aveva cercato di disegnarmi dei baffi” si giustificò, agganciandosi ai passanti dei suoi jeans. “Lo sanno tutti che mi sta meglio la barba.”

“E allora perché diamine non hai pasticciato lui?” esplose Alec. “Come faccio senza marchi?”

“Suvvia, fiorellino” cinguettò Magnus, accarezzandogli il collo. “Le rune non ti servono: posso occuparmi io della tua incolumità.”

“Oppure possiamo spogliarlo e trovare qualche centimetro di pelle pulita” commentò Jace, con l’intento di stuzzicare Magnus.

Gli occhi dello stregone si ridussero a due fessure.

“Belli i tuoi capelli, oggi” osservò, indicandogli la nuca. “Hai fatto la tinta?”

L’orrore si dipinse nel volto di Jace: si toccò i capelli, ritrovandosi le dita sporche d’inchiostro.

Le sue urla svegliarono Simon e Clary, che si guardarono attorno confusi.

Nephilim” commentò allegro Magnus, godendosi la sua scenata. “È sufficiente un pennarello per fargli venire una crisi di nervi.”

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Kary91