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Autore: Enigmista12    07/08/2016    0 recensioni
L'approdo a Gotham City dei tre maghi più famosi del mondo getta nello scompiglio varie vite; ma un pericolo è in agguato, e bisognerà unire le forze per fermarlo.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Immagino sia inutile dirvi che tutti i presenti, amici o nemici che fossero, restarono letteralmente a bocca aperta.

“Voi?” fecero Gordon e Bullock a Selina e i Magic Four.

“Voi??” domandarono invece Harry e Ron a Ginny e Luna.

“Voi!!” urlò furente la Umbridge agli arrivati.

“Tu?” esclamò Bruce a Selina.

“Noi!” disse Titanic sfoderando un sorriso.

“Loro?” si chiesero a vicenda Butch e Zsasz.

“Cosa ci fate voi qui?” ripeté incredulo Ron a Ginny e Luna.

“Vi salviamo, ovviamente” disse Ginny.

“Andatevene via subito!!” strillò la Umbridge istericamente. “Anzi, no! Johnny, Mike, Samuel: prendeteli!”

I tirapiedi con un sorrisetto si fecero avanti. Le ragazze saltarono giù dalle scope; quelle di Luna e Ginny rimasero a terra come normali scope, mentre Onda schizzò via da sola dalla finestra rotta, verso il cielo. Titanic aprì una specie di minuscola botola che aveva sul dorso, e tirò fuori una telecamera con cavalletto, la stessa che aveva usato per minacciare Falcone, Maroni e Mooney quando questa lo aveva insultato. Selina estrasse invece un coltello.

“Cossssa?? Combatti con quello?” esclamò Skales.

“Ma quanti anni hai?”

“Tredici” disse un po' seccata Selina “Qualche problema?”

“Certo!” fece l'essere. “Sssei cosssì giovane: usssa quesssto!” detto questo infilò una mano dietro la schiena ed estrasse dal nulla una grossa spada dalla punta curva. Dai lineamenti e impugnatura sembrava uscire dallo stesso universo strambo dal quale era uscito Skales. Selina la prese incredula. Poi provò a fendere l'aria e sorrise.

“Mi piace! Grazie”.

“Ma sei pazzo a farla combattere con quella?!” sbottò Gordon.

“Già; e poi non è giusto: perché lei che è un'insulsa ragazzina, senza offesa Selina, può avere quell'arma superfiga mentre io devo accontentarmi di sta' stupida telecamera?” fece invece Titanic.

“Perché tu con le armi sssei meno di uno zero, Titanic; ricordi cosss'è ssssuccesssso l'ultima volta in Egitto con quel bazooka?”

“Ok, per cominciare non stavo mirando il naso della Sfinge, e poi sei stato tu a fregare quell'arma al governo!”

“Ahahaha, ragazzi, non è il momento di scherzare!” disse Laurie con una risatina falsa.

“Insomma,che aspettate, che partano prima loro?! Colpiteli!” sbottò la Umbridge ai suoi uomini. Johnny scrutò i Magic Four lieto di prendersi la rivincita, mentre Samuel alzò scherzosamente le mani guantate di bianco.

“Ehy, stiamo calmi, io non faccio del male a delle bambole!”.

Non l'avesse mai detto! Non terminò la frase che Ginny, rapidissima, le scagliò un incantesimo: i suoi vestiti andarono completamente a fuoco. Samuel lanciò un ululato, e prese a fare quella che sembrava una forma di danza della pioggia. Tutti non si trattennero e presero a sganasciarsi dalle risate, mentre Mooney batté le mani in segno d'approvazione. La Umbridge tentò di colpire Ginny, ma Luna dissolse il colpo. Selina saltò agilmente accanto a Mike e cominciò a parare tutti gli incantesimi che gli lanciava, con la lama, come se si allenasse con la spada da sempre. Skales sospirò.

“Entro in scena io, a quessssto punto.”

Mise una mano dietro la schiena ed estrasse uno strano oggetto: era uno scettro color oro, con la punta a forma di serpente cobra e una strana pietra blu con sopra una spirale gialla al centro. La roteò con abilità e saltò sulla spalla di Selina, aiutandola a contrattaccare. Johnny e la Umbridge cominciarono a combattere contro Ginny e Luna, mentre Laurie guardò i prigionieri.

“Chi libero?”

“Prima loro” disse prontamente Ron indicando Hermione e Oswald, ancora appesi. La prima si asciugò la fronte sanguinante, e urtò Oswald per schivare un incantesimo rimbalzato.

“Scusami” disse. Laurie si avvicinò, ma in quella Skales gli volò addosso: Mike fece indietreggiare Selina verso di lei, sollevando la bacchetta. Laurie gli puntò la propria contro e gridò:

“Obscuro!” una benda nera si avvolse sugli occhi di Mike.

“Ehi! Chi ha spento la luce??” urlò questo agitando le braccia davanti a se'. In quella dalla porta entrarono almeno altre sei persone, maghi , i quali si scagliarono subito nella rissa. Ad un tratto un tipo sulla quarantina con capelli simili a paglia fu spinto da un incantesimo di Luna contro la gabbia: Zsasz, approfittandone, lo afferrò e prese a sbatacchiarlo furiosamente contro le sbarre, fino a fargli perdere i sensi. Laurie nel frattempo aveva liberato Hermione e Oswald, e li fece sedere. Un tipo provò ad avventarsi alle sue spalle di nascosto, ma Laurie senza nemmeno voltarsi gli scagliò un incantesimo che cominciò a fargli spuntare orribili pustole giallastre su tutta la faccia.

“Dov'è la mia bacchetta? Voglio aiutarvi!” fece Hermione.

“No: voi adesso restate qui!” sbottò Laurie. Oswald provò ad alzarsi ma si sbilanciò e rischiò di cadere. Hermione lo aiutò a risedersi.

“Ci liberate, noi??” gridò Gordon.

“Bisogna aiutare Selina!” disse invece Bruce notando come la ragazza si scontrava con un tizio. Ad un tratto, però, Selina roteò abilmente la spada, tagliando così i pantaloni del tale, che restò in mutande, e rompendogli letteralmente in due la bacchetta che brandiva: l'uomo scappò via urlando in preda al panico.

“...Come non detto!” fece Bruce. In quella Titanic si avvicinò alla gabbia con un balzo.

“Ok: che devo fare?” fece.

“Rompi la serratura; facci uscire!” esclamò Bullock. La nave provò a usare una forcina per capelli che aveva tirato fuori dalla sua botola, ma questa si spezzò. Allora diede qualche colpo con il cavalletto della telecamera alla serratura, e questa scattò. Gordon balzò fuori, e quest'imprudenza per poco non lo fece colpire in pieno dalla maledizione Imperius; per fortuna Titanic parò in tempo il colpo. Ginny allora si avvicinò alla gabbia, tra uno scontro e l'altro.

“Rientrate nella gabbia” ordinò.

“Come? Vuoi scherzare?” sbottò Bullock tentando di uscire dalla stretta apertura. Luna si aggregò a loro, lanciando in aria un uomo con l'incantesimo di levitazione.

“Sono in troppi, non so se ce la facciamo” avvertì.

“Tranquilla Luna, ora ci penso io” disse Ginny con una strana luce negli occhi. Harry fece per ribattere, ma poi sembrò capire.

“Oh...va bene, restiamo dentro” disse, riportando Gordon e Bullock nella gabbia e chiudendo, anche se non a chiave.

“Adesso mi sbarazzo io di questi imbecilli” borbottò Ginny. In quella arrivarono Laurie, Steven, Skales e Selina; le due ragazze aiutavano Oswald ed Hermione.

“Che fate?” domandò Skales tirando un colpo di scettro a un tizio, proprio in mezzo agli occhi.

“E' il momento della Fattura Orcovolante” disse Ginny con un sorriso. Laurie si girò verso la gabbia, ma Mooney gli avvertì:

“Stiamo troppo stretti, ormai neanche la nave ci starebbe più, qui dentro.”

“Improvviseremo. E levati di dosso!” Hermione si girò e mollò un pungo in pieno viso a un uomo che l'aveva afferrata per le spalle.

“Bel colpo” fischiò Butch ammirato.

“E' la mia ragazza quella!” gli disse compiaciuto Ron.

Laurie si rivolse verso la gabbia e fece l'incantesimo di protezione che aveva usato contro i gothamiani. Poi lo ripeté sugli altri Magic Four, Luna, Selina, Hermione e Oswald. Infine lo fece su se stessa e si sedette a terra, imitata da Luna, Steven e Skales.

“Ma...lei no?” domandò Oswald indicando Ginny. Questa scrollò le spalle, si rivolse agli uomini della Umbridge rimasti che stavano per attaccare e gli puntò contro la bacchetta senza proferir parola. Un secondo dopo la stanza si popolò dal nulla di mostruosi esseri svolazzanti: demoni terrificanti, spettri ululanti, e anche di peggio. I gothamiani, ma anche Harry e Ron, nonostante ne fossero immuni, si allontanarono il più possibile dalle sbarre. Ginny rimase a guardare tranquillamente gli uomini della Umbridge urlare, portarsi le mani alla testa, cercare di allontanare le creature, senza successo. Nel mentre, Laurie e Luna si alzarono e presero a colpire con vari incantesimi i nemici. Alla fine i mostri sparirono, e la stanza risultò disseminata da corpi stesi a terra.

“Sono solo privi di sensi” disse Luna come per rassicurare gli altri.

“Non sarò mai più lo stesso!” gemette Edward, evidentemente molto provato. Finalmente i prigionieri poterono uscire, e Harry e Ron corsero ad abbracciare gli altri maghi.

“Ma...tu cosa ci fai con loro?” chiese perplesse Bruce a Selina, indicando con gli occhi i Magic Four.

“Amici miei” disse la ragazza mettendo un braccio attorno al collo di Laurie.

“Ssssai ragazza, non te la cavi affatto male con la sssspada. Sssse ti interesssssa, ssssei sssempre la benvenuta nel mio mondo, potresssti diventare una ninja” disse Skales a Selina con un sorrisetto.

“Ma Skales, i ninja sono tuoi nemici!” osservo Titanic. Gordon alzò gli occhi al cielo mentre i due battibeccavano, e disse rivolto a Hermione.

“Stai bene?”

“Sì, sì, non è nulla.”

“Anche io sto bene, grazie per l'interessamento!” aggiunse Oswald irritato.

“A me interessa se stai bene” disse Laurie a bassa voce.

“Non ti azzardatevi mai più a mettervi sotto pericoli come questi!” rimproverò nel frattempo Ron a Ginny e Luna.

“Ma sentitelo! Chi è che ha messo fuori gioco tutte queste persone, noi o voi?” ribatté Ginny al colmo dell'irritazione.

“Non fare così, solo si preoccupavano per noi” disse Luna con un sorrisetto.

“Infatti” ammise Harry, asciugando un po' del sangue che colava dalla fronte di Hermione.

“E a questo proposito...” si voltò verso i Magic Four.

“Vi devo delle scuse.” Titanic e Skales, che stavano ancora litigando riguardo a dei ninja ignoti, si bloccarono.

“Interessante... amo il pezzo delle scuse” sogghignò Laurie, tornando però seria.

“Dicci”

“Ecco...abbiamo davvero fatto male a mandarvi da soli in questa città. Ci siamo...convinti troppo che potevate cavarvela da soli. E poi...vi abbiamo tagliato fuori all'improvviso dalla cosa, perché...c'è stata una profezia che abbiamo sentito quando eravamo in Inghilterra, ed è anche la cosa che ci ha portato a venire qui così in fretta e furia”.

“Una profezia?” domandò Carbone, che stava ascoltando.

“Un profezia è una previsione del futuro” spiegò Edward.

“Lo so, cos'è una profezia!” sbottò Carbone.

“Appunto: diceva che... una persona amica avrebbe voltato le spalle” disse Ron.

“E...voi credevate potesse essere qualcuno di noi?” domandò Titanic incredulo.

“No, ma non volevamo correre rischi. Ma...adesso sappiamo che in realtà era Zucco, che Falcone e Maroni credevano loro amico.” sospirò Hermione.

“La vossstra non è ssstata una mosssa tanto intelligente: infatti poteva accadere che noi, arrabbiati com'eravamo per il bidone che ci avevate dato, potessssimo decidere di passssare dalla parte del nemico.” fece notare ragionevole Skales.

“La cosa più irritante è che ha sempre ragione! E' quasi come Hermione!” disse Ron a bassa voce a Harry, il quale si mise a ridere.

“Ronald!” fece irritata Hermione, dandogli un mezzo spintone. Gordon si girò e fece per dire qualcosa a Bullock, ma lo vide impegnato a fissare una scena alquanto comica:

“Voi dovete essere don Falcone e don Maroni, vero?” chiese Luna con il suo solito tono sognate.

“In persona” confermò Falcone. “Ci conosci?”

“Non proprio; avete un sacco di Melleri in testa, vi escono da tutti i pori”.

Istintivamente Falcone e Maroni si portarono una mano alla faccia.

“Oh, non preoccupatevi: è tipico degli italiani. E' segno di alta intelligenza.”

“Oh, ehm...grazie?” fece Maroni lanciando un'occhiata interrogativa a Falcone. Bullock e Ron presero a tossire violentemente in un tentativo vano di trattenere le risate. In quella però arrivò Zsasz, che fino ad ora aveva girovagato per la sala: aveva una faccia cupa.

“Signori, non mi piace interrompere la festa, ma ho dato un'occhiata ai corpi per terra: sono tutti uomini e un paio di donne giovani. Significa che la racchia se l'è svignata”.

“Questa è una cattiva notizia” borbottò Harry. In quel momento Gordon abbassò lo sguardo e vide Steven che scodinzolava, tenendo in bocca una specie di sacchetto.

“Laurie...” iniziò Gordon alzando la testa. La vide che stava colpendo delicatamente con la bacchetta magica la fronte di Oswald, cantilendando qualcosa. I tagli si stavano rimarginando, e il poliziotto notò Titanic che, di nascosto sul cappello della bambina, mimava con le mani dei cuori, e al contempo sbaciucchiava una persona invisibile.

“Ehm...Laurie?” ripeté Gordon.

“Ah, che c'è?” chiese Laurie interrompendosi.

“Il tuo cane...cos'ha in bocca?”

“Non so, guarda; dai, mica ti morde! Basta che non hai dita che somiglino a salsicce” Il cane, attraverso il sacchetto, abbaiò.

“Scusa, scusa” si affrettò a dire Laurie come se Steven l'avesse rimproverata. Gordon gli tolse di bocca il sacchetto e lo aprì: dentro c'erano una serie di armi e tre bacchette magiche.

“Le nostre cose!” riconobbe Mooney. Ciascuno si riprese le proprie, e le intascò. In quel momento, però Laurie aggrottò la fronte e strillò all'improvviso, puntando la bacchetta alle spalle degli altri:

“Stuperficium!” il suo lampo di luce rossa partì di scatto, cozzando contro un incantesimo verde che era arrivato loro alle spalle. Tutti si girarono in tempo per vedere la Umbridge sporgere dalla porta con la bacchetta protesa, mentre dietro la osservavano Zucco e Dolly. A Hermione sfuggì un urletto.

“L'Avada Kedavra! Figlia di puttana, volevi ucciderli!”. Harry e Ron sussultarono, visto che Hermione non insultava qualcuno in quel modo da quando si era imbestialita con Ron due anni prima. Tutti sfoderarono bacchette e pistole varie, ma Laurie li precedette: zoppicò in avanti furiosamente, si girò verso di loro ed esclamò:

“Protego!” uno specie di barriera protettiva comparve di fronte a loro; Titanic, Skales e Steven fecero appena in tempo a balzare dall'altra parte. Zsasz e Carbone tentarono ugualmente di sparare dei colpi, ma rimbalzarono inutilmente.

“E che cavolo! Voi quattro, COSA CREDETE DI FARE?” urlò Ron, mentre Gordon picchiava inutilmente con il calce della pistola lo scudo.

“State indietro! E' mia! E' mia!” ripeté Laurie furiosa, brandendo la bacchetta. La Umbridge non se lo fece ripetere due volte e partì all'attacco. Zucco e Dolly fecero per mirare con la pistola verso la bambina, ma questa spedì contro di loro un incantesimo lanciato dalla Umbridge; prima che si fossero ripresi, Titanic, Skales e Steven gli furono addosso.

“Sporca Sangue Marcio! Cosa credi, di potermi tenermi testa?” la derise la Umbridge, parano una sua mossa.

“Laurie, no!” gridò Harry sbattendopiù volte con le mani sullo scudo. Titanic, che osservava la scena dalla testa di Dolly, mentre questa cercava di staccarsi Steven dalla gamba, borbottò:

“Be'...di solito non incito la violenza, ma stavolta...” e urlò all'indirizzo di Laurie

“Dagli un calcio in quel sederone flaccido che si ritrova, La! Sei grande!! Falla a pezzi!”

La Umbidge lo sentì e provò a colpirlo con un incantesimo, il quale invece colpì Dolly alla testa.

“Dolores colpisci, avanti! E togliti di dosso, insulso invertebrato dalla lingua biforcuta!” esclamò Zucco, cercando di sbarazzarsi di Skales, il quale stava beatamente appollaiato sulla sua testa. La Umbridge lanciò un incantesimo giallastro verso Laurie, e queste per ripararsi usò uno degli scagnozzi stesi sul pavimento, usandolo a mo' di scudo. La Umbridge le tirò contro un altro incantesimo, che lo mancò di un centimetro.

“Attenta!” urlarono tutti.

“Ehy: bel colpo Dolores!” fece invece Zucco. Ma non aggiunse altro, perché Skales gli tirò un colpo con lo scettro dritto in mezzo alla fronte, facendolo crollare a terra assieme a Dolly.

“Arrenditi, storpia Sangue Marcio, e ti prometto una fine rapida senza maledizione Cruciatus. Cosa che non potrò giurare per loro” e la Umbridge rivolse un ghigno verso i prigionieri al di là dello scudo. E in quell'attimo Laurie colpì: un incantesimo color indaco partì alla carica peggio di un bisonte indiano inferocito; il lampo rosso della Umbridge fu sbalzato indietro, e la donna venne colpita sia dal suo che dall'incantesimo di Laurie. La bacchetta della donna si spezzò in due. E la bambina...

“Crucio!” sibilò, puntandole contro il bastoncino. Oswald, che conosceva bene gli effetti si lanciò un'occhiata d'intesa con Hermione: la Umbridge cadde a terra strillando e contorcendosi, come in preda a una terribile sofferenza; per un attimo Oswald provò addirittura pena per lei, ma poi si ricordò con quale razza di crudele sadismo l'aveva trattato, e non se ne preoccupò più. Laurie nel frattempo aveva negli occhi una luce folle. Non si accorse neppure che l'incantesimo di scudo aveva perso effetto. Alzò di nuovo la bacchetta:

“Avada Keda...”

“Ferma!” Harry corse da lei, la prese per le spalle e la fece voltare verso di lui, bloccandole la maledizione a metà frase.

“Basta così” intimò. La Umbridge se ne stava a terra agonizzante, ma nessuno ci fece caso.

“Non è il caso che ti metta un morto sulla coscienza. Soprattutto una come lei” a parlare era stato Alfred, che lanciò un'occhiata di disgusto alla donna.

“Va bene” borbottò Laurie a bassa voce. Ma sembrava non esserne veramente convinta, come notò Gordon. Ma fu solo un attimo: subito dopo si mise a sorridere:

“Sono andata bene?”

“Alla grande. Solo, non farlo più, almeno fino a quando ci avrai superato in altezza” disse Ron. Steven, Titanic e Skales li raggiunsero, e Laurie dette una carezza al primo e batté un cinque con gli altri.

“Dove andranno, adesso?” chiese Bullock ammiccando a Zucco e la Umbridge.

“Zucco ci pensiamo noi” dichiarò Falcone.

“No, no, no” interruppe Gordon.

“Lo porteremo in carcere”.

“La Umbridge ritornerà ad Azkaban, invece, dove merita di stare.” disse poi Hermione in tono fermo. Nessuno, nemmeno i mafiosi, replicò.

   
 
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