You Are My Strength
(episodio 50x2 - Il momento degli
addii)
Dan
alzò lo
sguardo verso la Rampa di Lancio. Era maestosa. La leggenda aveva
ragione.
L’uniforme
si
dissolse in scintille dorate. Aveva vinto. Sarebbe stato lui ad
attivarla.
Aspettò.
Aspettò per lunghi istanti che il pulsante apparisse.
Un’attesa
quasi
insostenibile dopo l’adrenalina del duello. Il silenzio era
quasi assordante,
rotto soltanto dal battito del suo cuore e dal crepitio delle fiamme.
Il
ragazzo
sgranò gli occhi. Il battito del suo cuore. Non erano le
carte dello zodiaco il
vero potere.
“Sì,
certo. Ho
capito.” Abbassò lo sguardo. L’ultimo
duello, l’ultima missione, il sacrificio
ultimo.
“Non
esiste un
pulsante. Sono io un essere pulsante.”
“Che
cosa vuoi
dire? Tu saresti il pulsante?” Barone era incredulo, Dan lo
capiva. Ma lui non
aveva dubbi. Sollevò una mano davanti a sé e la
guardò, fissando quasi
affascinato le vene appena visibili sotto la pelle. Era tutto
così chiaro. Come
avevano fatto a non rendersene conto prima?
“Non
si parlava
di un oggetto. Ma del cuore che pulsa.”
L’energia
che
mancava era il battito di un cuore.
Un
vortice
iridescente lo avvolse. Per la prima volta, Dan si rese conto di avere
veramente paura. Un terrore gelido che si diffondeva in tutto il corpo.
Era
questo quello che aveva provato Yuuki? Era questo quello che si provava
davanti
alla fine?
E
non poteva
fare nulla. Neppure i suoi amici potevano fare nulla. Ma non voleva
morire.
Inghiottì
il
groppo che gli si era formato in gola. Non poteva piangere. I suoi
amici erano
lì. Lo stavano guardando. Doveva essere forte per loro.
Clarky,
Hideto,
Yus, Barone, Mai… sorrise appena.
Loro
sarebbero
stati al sicuro.
Ci
era
riuscito. Aveva mantenuto la promessa fatta quell’estate di
due anni prima.
I
suoi amici
avrebbero avuto un futuro.
Se
quello era sempre
stato il suo destino, forse non era così brutto. Non era
venuto nel futuro per
cercare un domani.
Era
venuto per
ritrovare una ragione di combattere.
E
l’aveva
trovata.
La
felicità dei
suoi amici. La felicità delle persone che amava.
Se
era quello il
prezzo da pagare, era pronto. Non avrebbe avuto paura.
“Barone.”
Alzò
la mano verso l’avversario. “Ti sono molto grato.
È stato un duello
avvincente.”
Nessuno
di loro
avrebbe capito. Ma era contento. Lo faceva per loro.
La
colibrì di
Barone si staccò dal terreno di gioco e fu sempre
più lontana.
“DAN
BASHIN!”
Il
ragazzo
sorrise. Avrebbe voluto poter dire ancora così tante cose.
Avrebbe voluto dar
coraggio ai suoi amici. Il suo sguardo si fissò sulla
Magnifica Sophia.
Gli
occhi gli s’inumidirono.
Avrebbe voluto dire loro addio.
La
luce si
stava facendo sempre più accecante. Ma non aveva bisogno di
vedere. I volti dei
suoi amici erano per sempre incisi nella sua mente e nel suo cuore.
Sentì
una
lacrima rigargli il volto. Il vortice luminoso era quasi insostenibile.
Ma non
chiuse gli occhi.
I
suoi amici
erano davanti a lui. E li avrebbe guardati fino alla fine.
Erano
la sua
forza e lo sarebbero sempre stati. Vi
voglio bene.
SPAZIO
DELL’AUTRICE:
Questa
è la mia versione dei
pensieri di Dan in quegli ultimi istanti prima della fine. Spero di
averli resi
al meglio e di essere riuscita a mantenere l’impatto emotivo
che la scena generava in chiunque abbia visto l'episodio.
Se
volete rileggerla, vi consiglio
di ascoltare la prima parte (i primi due minuti) della track
“The Fortress of
gods” delle OST di Battle Spirits Brave. Qui il link: https://www.youtube.com/watch?v=VDbUXOutDv0&index=62&list=PLs-ZVXQe5IcI55KVpZc8yEbfmfSvXBK3h.
Non
so quando arriverà la
prossima flsh-fic. Sto già lavorando sulla prossima, ma sono
sempre disponibile
a sentire i vostri suggerimenti sulle scene che vorreste approfondite.
Alla
prossima, HikariMoon