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Autore: Writer96    07/08/2016    2 recensioni
Una lettera. Destinata ad una donna, alla notte, all'amore di una vita.
Da giovani la notte ci sembrava uno spreco di tempo, la passavamo smaniosi di vederla finire, vedendola solo come del tempo non passato insieme e per questo vuoto ed inutile. La riempivamo di chiacchiere, di amore, di sospiri e di abbracci, baci fruscianti sotto le lenzuola, facevamo l’amore in modo forsennato e poi ci perdevamo nei nostri silenzi e nelle nostre mani intrecciate. Quanto poco ne capivamo di amore, allora.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Notti
By Writer96
 

Mio caro amore,
Approfitto dell’occasione per chiamarti “amore”, perché di solito non me lo fai fare. “Roba da ragazzini, ti pare a sessant’anni suonati, noi due, manco fossimo due che hanno tutta ‘sta fretta di declamare al mondo il loro amore” dici ma io lo so che ti piace quando te lo dico sovrappensiero, come quando da giovani mi piaceva chiamarti così per dirti ogni cosa.

“Amore, ci sei?”; “Amore, che fai?”; “Amore, non ci crederai mai, ma oggi...”; “Buongiorno, amore!” e cose così. Ogni occasione era buona per urlare al mondo che eri il mio amore, mio e solo mio, e che quello che ci legava era qualcosa di diverso.

Oggi ti chiamo “amore” nei momenti speciali –e tu lì mi guardi male, con la testa girata e le labbra contratte per non farti scappare un sorriso- e quando ti chiedo cose quotidiane, come passarmi il pane, o abbassare un po’ la radio –e tu qui mi guardi sorridendo e credi che non me ne accorga anche se ti conosco meglio delle mie tasche e neanche tu ci credi che io non ti abbia vista fare quella smorfietta soddisfatta che tanto ho imparato ad amare.

Ora dormi e io ti guardo dormire affascinato come la prima volta che ti sei addormentata accanto a me. Mentirei se ti dicessi che mi ricordo di che colore era il tuo maglione, o che giorno fosse, o che cosa avessimo appena fatto. Ma mi ricordo la sensazione di calore mista allo stupore che accompagnava ogni volta in cui tu ti addormentavi stretta a me, i tuoi piedi freddi appoggiati alle mie gambe e le tue labbra un po’ socchiuse. Me lo ricordo perché è così da sempre, persino quando litighiamo poi mi piace sapere che dormi e che sei con me, nonostante tutto.

Da giovani la notte ci sembrava uno spreco di tempo, la passavamo smaniosi di vederla finire, vedendola solo come del tempo non passato insieme e per questo vuoto ed inutile. La riempivamo di chiacchiere, di amore, di sospiri e di abbracci, baci fruscianti sotto le lenzuola, facevamo l’amore in modo forsennato e poi ci perdevamo nei nostri silenzi e nelle nostre mani intrecciate. Quanto poco ne capivamo di amore, allora.

Nessuno di noi due si era reso conto di che razza di fortuna fosse una notte insieme. In generale, che fortuna fosse la notte per noi due. Starcene insieme in silenzio, stretti l’uno all’altra. Altro che spreco di tempo: la notte è il momento più bello, perché non c’è bisogno di niente, neanche di una parola buttata lì a caso o di uno sguardo complice, c’è solo stare insieme sapendo di esserci, sapendo che c’è un corpo caldo ad accoglierci. Niente come la notte ci riempie di paure e niente come la notte ce le toglie: dormire insieme, dormire sapendo di appartenere ad un amore è l’unica cosa che mi ha salvato, in alcuni momenti.

Quando ero giù, quando ero triste, mi bastava un attimo e pensando a te che mi dormivi accanto, con le tue belle mani gettate sul cuscino e i capelli sparsi ovunque, e ogni cosa si rasserenava, si appianava e tornava al suo ordine naturale.
Sono quarant’anni che ti amo, amore mio, e ho sopportato ogni tuo difetto, ogni tuo sbalzo d’umore, ogni tua richiesta assurda senza mai pentirmi –neanche una volta, neanche mezza, per sbaglio- della mia scelta. Non ho mai rimpianto le notti passate insieme, non sono mai state tempo sprecato, perché dormire accanto a te era ciò che mi dava un significato.

E ora dormi e io chissà perché sono sveglio e ti guardo ancora e sei imperfetta e non smetto di amarti e di voler dormire con te.

Buonanotte, amore mio.

Ti lascio la lettera sul cuscino, domani magari ne rideremo insieme, o forse non mi dirai nulla e la chiuderai nel tuo solito scrigno di legno, quello dove tieni le foto di sempre e i biglietti della metro di quando scappavamo in qualche città e ridevamo felici, giovani ragazzi che non pensavano a nulla.

Mio piccolo grande fragile amore, tu dormi e io ti guardo.

E penso alla gioia di dormire insieme, io e te, fuori da ogni tempo ed età.




Writ's Corner
E' una storia di tanto tempo fa, ripescata e revisionata prima dell'ennesima e veloce partenza . So che è melensa, fluff e tutto il resto, però la notte mi è sempre piaciuta - e mi ha sempre terrorizzato, passarla da sola. 
E' una cosa bella, quella del dormire insieme.
   
 
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