“ Ma lo vedi?! Lo vedi quanto è profonda la mia impronta!” urlò, mentre sollevava le scarpe.
Si passò la mano sulla fronte, gocce di sudore dalla mano scivolarono sulla terra grigia del campo.
“ La mia orma è indelebile! Sono eterno io! ” disse con un lieve sorriso, osservando le sigle delle sue scarpe impresse nel suolo.
“ No, non posso essere di passaggio, la mia vita un senso deve pur averla! E adesso ce l'ha, ha per sempre impresso questo campo! Sono immortale!” riprese ad urlare.
Una striscia di fumo si innalzava nel cielo, alcuni istanti dopo l'odore acre penetrò nelle narici del giovane. “ Ma cosa è questo odore?! Cosa è! ” urlò, mentre si voltò verso un aratro che avanzava nel campo.
“ Oh Dio! Oh Dio! ” gridò, mentre una lacrima scese lungo il viso, imperlandone la scura pelle.
“ Così la mia eternità cesserà! ” esclamò. Si piegò sulle ginocchia, le lacrime caddero sul suolo, lasciando la loro impronta.
L'aratro si avvicinava. Una nuvola di fumo avvolse il giovane.
“ Che fai qui! Ehi! Spostatiiiii!!!!” urlò il guidatore della macchina agricola.
Il giovane sparì come alberi tra la nebbia, l'urlo sguaiato del guidatore coprì ogni altro suono vicino.
" Cosa è successo?! Dio buono! Che allucinazione ho avuto?!” disse, mentre fermò la macchina e scese da essa.
Andò nel punto in cui vide il ragazzo, poco dietro la sua macchina. Osservò il suolo, non vide altro che le stesse zolle di terra presenti in tutto il terreno lavorato.
“ Devo aver preso troppo sole, sicuramente la stanchezza ” pensò.
Ritornò nel trattore.
“ Appena finisco questo filare, andrò certamente a riposarmi. ” commentò.