Titolo: Chi ben comincia è a metà dell’opera
Personaggi: Hagen, Alberic, Fenrir, Freiya, Mime,
Polaris Hilda, Siegfried, Syd, Thor
Contesto: Asgard prima della battaglia per i sette
zaffiri
Prompt: Ciclo
Sentimento
Dominante: Odio
«NO! BASTA!!! NON NE POSSO PIÚ DI TUTTO QUESTO FREDDO E
GELO! BASTA! DOBBIAMO ANDARE A CONQUISTARE ALTRE TERRE, BACIATE DAL SOLE E DAL
VERDE DEI PRATI! SONO STANCA DI SOFFRIRE MENTRE ATHENA… emh… e di far soffrire
il mio popolo, MENTRE ATHENA HA UN DOMINIO MERAVIGLIOSO SU CUI REGNARE.
NO! È DECISO; CI PRENDEREMO IL SANTUARIO E LA GRECIA BACIATA
DAL SOLE!!!»
Al Castello di Vallalhak le urla della celebrante di Odino,
Hilda di Polaris, regnavano sovrane, stravolgendo la vita tranquilla e
silenziosa che solitamente accompagnava quelle antiche mura di pietra e
ghiaccio.
I God Warriors erano tutti radunati davanti alle porte delle
stanze private della loro regina, preoccupati ed un poco allarmati per lo
sproloquio assurdo che stava avendo luogo. Tuttavia nessuno dei sette, Bud
aveva preferito andare a nascondersi dato che se lo poteva permettere,
aveva la più vaga idea di cosa fare o tantomeno il coraggio di entrare in quel
luogo che ora pareva divenuto un nido di vipere. Nessuno sapeva cosa avrebbe
trovato dietro quella porta e nessuno voleva scoprirlo. Il silenzio che regnava
tra i più potenti guerrieri di Asgard era teso tanto che anche un battito d’ali
di farfalla (se fosse eco-sistematicamente possibile) avrebbe potuto far venire
una crisi di nervi ai baldi giovani. Tuttavia, chi pose fine al
quell’angosciante situazione fu il più intrepido e fedele God Warrior, ovvero
Siegfried.
«Che cosa può essere successo per suscitare l’ira della
nostra Signora?»
«Non importa cosa sia accaduto; io, Thor, eseguirò qualunque
ordine la nostra regina ci impartirà.»
«Dato che sei tanto servizievole, perché non provi ad
entrare lì dentro e chiedere che cosa stia accadendo, di grazia?»
Il gigante armato di martello gettò uno sguardo cagnesco a
quel ragazzino pel di carota che aveva avuto il coraggio di fargli quella
proposta che dir suicida era fare un eufemismo. Mai prendere Hilda di Polaris
quando era in modalità “gigante di ghiaccio”.
«Forse dovremmo semplicemente attendere che la nostra
Signora esca dalle sue stanze per convocarci.»
A parlare era la voce tranquilla e morbida di Mime, che per
stemperare l’atmosfera aveva iniziato a pizzicare le corde della sua lira,
facendo acquietare gli animi di tutti i presenti – escluso quello di Hilda, che
continuava a sbraitare improperi ed insulti –. Il silenzio che seguì quelle
parole fu preso ad unanimità come assenso alla proposta del figlio di Folken,
quindi i sette God Warriors si incamminarono verso il corridoio che conduceva
al salone del Castello, quando una voce li fece bloccare dalla loro elegante ritirata strategica.
«Signorina Freiya, non è il caso di disturbare la Signorina
Hilda.»
La sorella minore rivolse un sorriso di gratitudine alle
parole di Hagen, arrossendo, tuttavia disse che doveva portare un’oggetto molto
importante a Hilda, quindi non avrebbe potuto eseguire il consiglio che il
biondo le aveva dato. Entrò in quell’antro oscuro che erano gli alloggi privati
della celebrante, mentre i suoi passi riecheggiavano pesanti nel silenzio
assoluto che si era creato. I God Warriors si precipitarono alla porta che
aveva appena inghiottito la Signorina Freiya e si spiaccicarono sul legno
dipinto per poter sentire ciò che stava succedendo oltre. Tutti tranne Alberic,
che era diventato rigido come una statua nel notare quale oggetto doveva portare alla loro regina la bella sorella
minore. Non riuscì a trattenere i tremiti che ne scossero violentemente il
corpo mentre il suo unico occhio visibile si ridusse ad una fessura. Le membra,
così come il sangue gli ribollirono, facendolo arrossire di odio represso da
troppo tempo. Non era possibile che una scenata del genere potesse essere causata
da… QUELLO.
Al ritorno di Freiya, tutti i guerrieri le chiesero cosa
fosse accaduto e quale miracolosa pozione avesse dato alla celebrante per farla
calmare a quel modo. La fanciulla era molto combattuta su ciò che avrebbe e non
avrebbe dovuto dire, ma a toglierla dall’imbarazzo ci pensò il rosso.
«Ah! “Problemi femminili”, vero?»
Allo sguardo colpevole della giovane, e a quelli sorpresi e
straniti dei compagni, Alberic pensò che se fosse rimasto in quel luogo di
folli avrebbe fatto una strage, così digrignò i denti per non sputare il veleno
che aveva in circolo e accumulato negli anni e se ne andò da palazzo.
Mentre i suoi piedi affondavano nella neve, il ragazzo dai
capelli rossi continuava a borbottare cose poco carine e indirizzava compagni e
genere femminile ad altri lidi, se qualcuno avesse potuto vedere l’anima del
God Warrior avrebbe visto una sagoma nera con occhi iniettati di sangue che
urlava a voce isterica
«LA ODIO, LA ODIO LA ODIO!!! PRIMA O POI LA UCCIDERÒ E MI
IMPADRONIRÒ DI ASGARD! L’HO SEMPRE PENSATO CHE UNA DONNA NON SAREBBE MAI
RIUSCITA A GOVERNARE COME SI DEVE UN REGNO! E POI MI CHIEDO PERCHÉ QUI SIANO LE
DONNE AD AVERE LA SUPREMAZIA?! MA PERCHÉ SONO NATO QUI??? CHE HO FATTO DI
MALE??? AH, MA QUESTO DEVE FINIRE.
COME PUÒ UNA DONNA SOPPORTARE IL PESO DEI GHIACCI ETERNI SE
POI NON REGGE AI… ai… – perfino le orecchie diventarono dello stesso colore dei
capelli – AI DOLORI MESTRUALI!!!»
Angolo
dell’Autrice:
Beh, lo
ammetto; io sono una di quelle donne che sta malissimo, e qui ho appioppato la
dismenorrea pure alla povera Hilda, ma il personaggio che mi sono divertita di
più a torturare è Alberic. Non potete immaginare l’odio che nutrii nei suoi
confronti quando lo vidi per la prima volta (sia nell’anime sia nel gioco).
Per il
proverbio mi è parso azzeccatissimo, se si considera che Alberic voleva fare la
pelle a Hilda quando era posseduta del Nibelungen Ring. Quindi ho pensato che
il suo odio fosse più profondo e covato da tempo, così ho dato un poco più di
umanità a questo bastardone ^^’
Non avevo
alcuna intenzione di sminuire il genere femminile, ma io proprio non posso fare
a meno di… una bull dell’acqua calda per sopravvivere. E sì, sto seriamente
valutando di andare in università con il teporino per non dover svenire. Sono
strana? Forse, ma mi piace troppo andare in facoltà, ma se si sta male è un
vero inferno.
Spero sia
piaciuta.
Alla
prossima^^
Questa
storiella è stata scritta il 24 gennaio 2016.