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Autore: Hades_sama    08/08/2016    1 recensioni
Una raccolta di aneddoti di vita (reale) divertenti e con una calda sfumatura per ogni diversa situazione.
Un tentativo di vedere il "lato nero" in maniera più...positiva, cercando di mostrare il bicchiere mezzo pieno della situazione. Il tutto accompagnato da un buon consiglio/proverbio [Dohko ringrazia]
Raccolta revisionata.
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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cap 3

Titolo: Chi ben comincia è a metà dell’opera

Personaggi: Hagen, Alberic, Fenrir, Freiya, Mime, Polaris Hilda, Siegfried, Syd, Thor

Contesto: Asgard prima della battaglia per i sette zaffiri

Prompt: Ciclo

Sentimento Dominante: Odio

 

«NO! BASTA!!! NON NE POSSO PIÚ DI TUTTO QUESTO FREDDO E GELO! BASTA! DOBBIAMO ANDARE A CONQUISTARE ALTRE TERRE, BACIATE DAL SOLE E DAL VERDE DEI PRATI! SONO STANCA DI SOFFRIRE MENTRE ATHENA… emh… e di far soffrire il mio popolo, MENTRE ATHENA HA UN DOMINIO MERAVIGLIOSO SU CUI REGNARE.
NO! È DECISO; CI PRENDEREMO IL SANTUARIO E LA GRECIA BACIATA DAL SOLE!!!»

Al Castello di Vallalhak le urla della celebrante di Odino, Hilda di Polaris, regnavano sovrane, stravolgendo la vita tranquilla e silenziosa che solitamente accompagnava quelle antiche mura di pietra e ghiaccio.

I God Warriors erano tutti radunati davanti alle porte delle stanze private della loro regina, preoccupati ed un poco allarmati per lo sproloquio assurdo che stava avendo luogo. Tuttavia nessuno dei sette, Bud aveva preferito andare a nascondersi dato che se lo poteva permettere, aveva la più vaga idea di cosa fare o tantomeno il coraggio di entrare in quel luogo che ora pareva divenuto un nido di vipere. Nessuno sapeva cosa avrebbe trovato dietro quella porta e nessuno voleva scoprirlo. Il silenzio che regnava tra i più potenti guerrieri di Asgard era teso tanto che anche un battito d’ali di farfalla (se fosse eco-sistematicamente possibile) avrebbe potuto far venire una crisi di nervi ai baldi giovani. Tuttavia, chi pose fine al quell’angosciante situazione fu il più intrepido e fedele God Warrior, ovvero Siegfried.

«Che cosa può essere successo per suscitare l’ira della nostra Signora?»

«Non importa cosa sia accaduto; io, Thor, eseguirò qualunque ordine la nostra regina ci impartirà.»

«Dato che sei tanto servizievole, perché non provi ad entrare lì dentro e chiedere che cosa stia accadendo, di grazia?»

Il gigante armato di martello gettò uno sguardo cagnesco a quel ragazzino pel di carota che aveva avuto il coraggio di fargli quella proposta che dir suicida era fare un eufemismo. Mai prendere Hilda di Polaris quando era in modalità “gigante di ghiaccio”.

«Forse dovremmo semplicemente attendere che la nostra Signora esca dalle sue stanze per convocarci.»

A parlare era la voce tranquilla e morbida di Mime, che per stemperare l’atmosfera aveva iniziato a pizzicare le corde della sua lira, facendo acquietare gli animi di tutti i presenti – escluso quello di Hilda, che continuava a sbraitare improperi ed insulti –. Il silenzio che seguì quelle parole fu preso ad unanimità come assenso alla proposta del figlio di Folken, quindi i sette God Warriors si incamminarono verso il corridoio che conduceva al salone del Castello, quando una voce li fece bloccare dalla loro elegante ritirata strategica.

«Signorina Freiya, non è il caso di disturbare la Signorina Hilda.»

La sorella minore rivolse un sorriso di gratitudine alle parole di Hagen, arrossendo, tuttavia disse che doveva portare un’oggetto molto importante a Hilda, quindi non avrebbe potuto eseguire il consiglio che il biondo le aveva dato. Entrò in quell’antro oscuro che erano gli alloggi privati della celebrante, mentre i suoi passi riecheggiavano pesanti nel silenzio assoluto che si era creato. I God Warriors si precipitarono alla porta che aveva appena inghiottito la Signorina Freiya e si spiaccicarono sul legno dipinto per poter sentire ciò che stava succedendo oltre. Tutti tranne Alberic, che era diventato rigido come una statua nel notare quale oggetto doveva portare alla loro regina la bella sorella minore. Non riuscì a trattenere i tremiti che ne scossero violentemente il corpo mentre il suo unico occhio visibile si ridusse ad una fessura. Le membra, così come il sangue gli ribollirono, facendolo arrossire di odio represso da troppo tempo. Non era possibile che una scenata del genere potesse essere causata da… QUELLO.

Al ritorno di Freiya, tutti i guerrieri le chiesero cosa fosse accaduto e quale miracolosa pozione avesse dato alla celebrante per farla calmare a quel modo. La fanciulla era molto combattuta su ciò che avrebbe e non avrebbe dovuto dire, ma a toglierla dall’imbarazzo ci pensò il rosso.

«Ah! “Problemi femminili”, vero?»

Allo sguardo colpevole della giovane, e a quelli sorpresi e straniti dei compagni, Alberic pensò che se fosse rimasto in quel luogo di folli avrebbe fatto una strage, così digrignò i denti per non sputare il veleno che aveva in circolo e accumulato negli anni e se ne andò da palazzo.

Mentre i suoi piedi affondavano nella neve, il ragazzo dai capelli rossi continuava a borbottare cose poco carine e indirizzava compagni e genere femminile ad altri lidi, se qualcuno avesse potuto vedere l’anima del God Warrior avrebbe visto una sagoma nera con occhi iniettati di sangue che urlava a voce isterica

«LA ODIO, LA ODIO LA ODIO!!! PRIMA O POI LA UCCIDERÒ E MI IMPADRONIRÒ DI ASGARD! L’HO SEMPRE PENSATO CHE UNA DONNA NON SAREBBE MAI RIUSCITA A GOVERNARE COME SI DEVE UN REGNO! E POI MI CHIEDO PERCHÉ QUI SIANO LE DONNE AD AVERE LA SUPREMAZIA?! MA PERCHÉ SONO NATO QUI??? CHE HO FATTO DI MALE??? AH, MA QUESTO DEVE FINIRE.
COME PUÒ UNA DONNA SOPPORTARE IL PESO DEI GHIACCI ETERNI SE POI NON REGGE AI… ai… – perfino le orecchie diventarono dello stesso colore dei capelli – AI DOLORI MESTRUALI!!!»

 

 

 

 

 

Angolo dell’Autrice:

Beh, lo ammetto; io sono una di quelle donne che sta malissimo, e qui ho appioppato la dismenorrea pure alla povera Hilda, ma il personaggio che mi sono divertita di più a torturare è Alberic. Non potete immaginare l’odio che nutrii nei suoi confronti quando lo vidi per la prima volta (sia nell’anime sia nel gioco).

Per il proverbio mi è parso azzeccatissimo, se si considera che Alberic voleva fare la pelle a Hilda quando era posseduta del Nibelungen Ring. Quindi ho pensato che il suo odio fosse più profondo e covato da tempo, così ho dato un poco più di umanità a questo bastardone ^^’

Non avevo alcuna intenzione di sminuire il genere femminile, ma io proprio non posso fare a meno di… una bull dell’acqua calda per sopravvivere. E sì, sto seriamente valutando di andare in università con il teporino per non dover svenire. Sono strana? Forse, ma mi piace troppo andare in facoltà, ma se si sta male è un vero inferno.

Spero sia piaciuta.

Alla prossima^^

 

Questa storiella è stata scritta il 24 gennaio 2016.

   
 
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