Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ginstories    08/08/2016    0 recensioni
Mentre Lily pagava, parlando tre quarti inglese e cinque parole in italiano, la Weasley avvistò la chioma bionda platino di Malfoy che si distingueva tra tutte le altre. Non perchè fosse di Scorpius, ovviamente, ma perchè era molto chiara e la luce delle bancarelle rifletteva sui suoi capelli chiari.
Sospirò.
Tutte scuse.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Di una tenda e varie bancarelle celtiche

Era stata di Rose l'idea di fare un viaggio in Italia, da sempre affascinata da quel paese dalla cultura antica e radicata.
Così un bel giorno di primavera aveva proposto questa bizzarra idea durante una cena di famiglia.
-Cosa?!- aveva subito esclamato nonna Molly. -Così lontano? Fino in Italia?!-
-Nonna, l'Italia non è lontanissima, è solo un'ora e mezza in aereo.- aveva risposto Hugo, il quale era intenzionato a seguire la sorella.
O tutti e due o nessuno dei due, era una regola che avevano imposto i due fratelli, di nascosto dai genitori che ormai erano abituati a vederli partire insieme. Si fidavano del buon senso di Rose e della tranquillità che Hugo aveva ricevuto in dote.
-Che poi non bisogna per forza usare l'aereo.- aveva insinuato con un sogghigno Albus.
-E invece sì!- si era imputata subito Rose, chiarendo le leggi che aveva personalmente imposto su quel viaggio: sarebbe stato una vacanza dettata dalle regole babbane, niente magia, nonostante sia Rose che Albus non avevano più la Traccia addosso, avendo compiuto diciassette anni. Ma Hugo e la piccola Lily, che sotto sotto stava tramando di venire, erano ancora sedicenni, quindi non sarebbe stato giusto nei loro confronti.
E poi c'era Scorpius.
Lui c'era sempre.
Era il migliore amico di Albus e quindi amico anche di Rose, la quale però lo sopportava a mozzichi e bocconi.
C'erano alcuni atteggiamenti che proprio non sopportava, come la sua ostentata spavalderia e l'irrazionalità che faceva da padrona alla sua persona. Rose era quasi sorpresa che fosse stato smistato in Serperverde, perchè in lui non vedeva nulla dei tratti che distinguevano la casata: razionalità, ambizione e non era affatto un calcolatore.
Comunque era ovvio che lui sarebbe stato invitato a prescindere.
-E cosa ti piacerebbe girare dell'Italia?- chiese Hermione, cercando di evitare il momento in cui avrebbe dovuto dire di sì o di no a questa improvvisa proposta della figlia, che sembrava stesse prendendo piede anche tra gli altri ragazzi.
-Mah, sai mi piacerebbe vedere molto Roma, Firenze, Venezia, la Sicilia, il bellissimo mare che si trova al sud e le montagne dove il cielo è azzurro e i meravigliosi parchi e riserve di cui gode il paese.- annunciò con il tono di una guida turistica, ma un piccolo ghigno la tradì.
La madre la capì al volo.
-Hai trovato qualcos'altro, vero?- indovinò guardando la figlia, mentre abbandonava la finta aria pomposa e alzava gli occhi al cielo, ma sorridendo.
-Ho sentito che in una regione dell'Italia, stanno facendo un festival di musica celtica. Lo sai che voglio prendere l'università e studiare antropologia, mi interessa sapere come gli italiani vedono questa cultura.- disse e nell'ultima frase aggiunse un tono di supplica.
Hermione era molto orgogliosa di come aveva cresciuto la figlia: aveva ereditato la sua intelligenza e il pizzico di pazzia e impulsività che la delineava come una Grifondoro nata, anche se, come la madre, il Cappello ci aveva messo un bel po' per decidere tra la casata rossa e oro e i Corvonero. Inoltre le piaceva molto il fatto che Rose non si faceva problemi a passare dal mondo magico a quello babbano, come se fossero un tutt'uno.
Sospirò e disse un 'sì' che fece saltare Rose dalla sedia di gioia.
-Scusa, e io non ho potere decisionale su nostra figlia?- si intromise Ron, facendo il finto arrabbiato.
-Dai, papà! Lo so che mi faresti fare il giro del mondo se te lo chiedessi con...- Rose interruppe la frase per tirare fuori la bacchetta  e far apparire sulla sua mano una crostata di mele appena sfornata. -... un dolce!- esclamò, porgendo il vassoio fumante ad un Ron Weasley con gli occhi a cuoricino.
Tutti risero, Ron e il cibo erano l'accoppiata perfetta.
-Possiamo anche noi?- chiesero con una faccina supplicante i fratelli Potter (escluso James che aveva già organizzato una vacanza a Ibiza con i suoi amici.. lui era più un tipo da spiaggia, cocktail in una mano e ragazza nell'altra).
Ginny ed Harry si guardarono, poi guardarono Ron ed Hermione ed infine con un gesto univoco, accettarono.
Il tavolo esplose di gioia.
Le ragazze stavano già pensando a cosa portare, mentre i ragazzi parlottavano a bassa voce tra loro.
Inviarono subito un gufo a casa Malfoy e, nonostante fosse l'una di notte, ricevettero subito una risposta affermativa da Scorpius.
E fu così che esattamente tre mesi dopo si ritrovarono a vagare tra file di mercatini celtici con delle coroncine di fiori in testa.
Quel festival era stato organizzato in un altopiano delle Marche ed era stato adibito un enorme spazio per le tende di tutti i partecipanti. Poi c'era il palco principale dove suonavano varie band di musica celtica, due file di bancarelle dove si potevano trovare degli oggettini davvero carini, tutti realizzati a mano, altre dove potevi trovare gioielli, altre vestiti e così via, tutto in tema celtico.
Si respirava un'aria tranquilla e festaiola, tutti sembravano volersi bene e godersi la magnifica aria serale, sotto un cielo coperto solo di stelle luminose. Sul palco principale qualcuno blaterava in italiano, facendo ridere le persone che si trovavano al di sotto di esso, aspettando per la musica.
Rose e Lily adoravano avvicinarsi ai banchetti per vedere quella collana o quel braccialetto o quel ninnolo, mentre i ragazzi aveva preso residenza presso la postazione della birra.
-Guarda se ci tocca ripescarli ubriachi marci.- commentò Lily, provandosi una coroncina di girasoli che voleva prendere per Roxanne.
In effetti Rose stava cominciando a preoccuparsi non vendendoli tornare (oltretutto aveva chiesto loro di prenderle una birra e aveva davvero voglia di berne una).
Mentre Lily pagava, parlando tre quarti inglese e cinque parole in italiano, la Weasley avvistò la chioma bionda platino di Malfoy che si distingueva tra tutte le altre. Non perchè fosse di Scorpius, ovviamente, ma perchè era molto chiara e la luce delle bancarelle rifletteva sui suoi capelli chiari.
Sospirò.
Tutte scuse.
In quelle settimane che avevano passato a stretto contatto, aveva visto più di una sfaccettatura del carattere di Scorpius, sfumature che non aveva avuto mai la possibilità di vedere, pur standoci a stretto contatto a scuola. Ma in vacanza era diverso, era più rilassato, non doveva dimostrare niente a nessuno.
E beh, c'era anche stato qualche scambio di sguardi tra loro due.
E anche una chiacchierata nel pieno della notte con sopra le stelle e sotto il mare della Puglia.
Rose arrossì ripensando a quella notte.
Si era creata una connessione che viaggiava solo attraverso lo sguardo, come un desiderio celato da tempo.
“Tutte cazzate, Rose, siete troppo incompatibili” disse a se stessa, mentre alzava la mano per farsi vedere dai ragazzi.
Quando furono vicini le ragazze notarono che non erano proprio ubriachi, ma neanche del tutto sobri.
Inoltre Albus abbracciava una ragazza chiaramente italiana, con cui stava parlando fitto fitto in inglese, gli occhi pieni di malizia.
Rose e Lily si guardarono alzando gli occhi al cielo: una tenda sarebbe stata occupata quella notte.
-Tieni.- disse Scorpius, porgendole il suo bicchiere di birra, mentre Hugo fissava la sua deprimente Coca-Cola, mentre ne dava una anche a Lily: anche in Italia i ragazzi al di sotto dei diciotto anni non potevano bere, il che per la piccola Potter non era un problema, non le era mai piaciuto bere, ma Hugo voleva farlo.
-Rose, perchè non hai preso una birra anche a me?- chiese disperato.
-Perché è illegale, non mi va di passare guai con la polizia locale.- spiegò severamente Rose, anche se aveva visto tantissimi minorenni italiani con più di un bicchiere di birra in mano.
Sembrava che quella legge in quel posto sperduto tra le colline non valesse.
-Inoltre, non voglio che ti senti male.- aggiunse con aria più dolce.
Scorpius sorrise, mentre Hugo sbuffava.
Il biondo aveva gli occhi lucidi per l'alcool e sembrava molto più silenzioso del solito. Si limitava ad osservare.
-E tu, niente ragazza?- chiese Lily, sorseggiando dal suo bicchiere.
-Nah, non mi piacciono molto le italiane. Diciamo che sono molto.. aperte, ma stasera non mi sento ispirato per certe cose. Magari domani.- aggiunse con un sorrisino malizioso.
Lily alzò le spalle e ricominciò a camminare davanti alle bancarelle, seguita da suo fratello, Hugo e la ragazza italiana che continuava a mormorare all'orecchio di Albus.
Scorpius e Rose rimasero indietro, entrambi affascinati da un banchetto che vendeva coroncine e altri lavori fatti a mano, come cofanetti portagioie, con sopra statuine di fate e draghi.
-Se solo sapessero che sono veri..- sussurrò con un accenno di sorriso Scorpius all'orecchio di Rose, che arrossì appena.
Scorpius amava sorprenderla con gesti del genere.
Aveva una cotta per lei da anni, ma era troppo timido per dirglielo.
Per non far vedere questo tratto del suo carattere si mostrava tutto il contrario a scuola, ma in quella vacanza si era sentito libero di essere se stesso, soprattutto con la persona con cui voleva esserlo di più, cioè la rossa che in quel momento toccava con mano delicata il piccolo ciondolo di pietra azzurra.
Certo in quel momento era un po' brillo, ma ciò non fece altro che intensificare la potenza di ogni suo gesto. In ogni momento avrebbe voluto prenderla e baciare quelle labbra morbide che si stavano stendendo in un sorriso, mentre la ragazza del banchetto le allacciava la collana che risaltava i suoi occhi lucenti.
Si sarebbe beato di quella visione per sempre.
Sarebbe stato felice solo guardandola mentre eseguiva i gesti quotidiani tipo mettere le mani intorno ad una tazza calda di thè, scostarsi i capelli ricci dalle spalle, giocherellare con l'anello della madre e così via.
Mentre la collana scivolava sul petto bianco di Rose, non potè fare a meno di notare come le se incastrava tra i seni.
Arrossì per questo pensiero e distolse lo sguardo.
In quel momento non riusciva a vedere Rose in quel modo.
-Come mi sta?-
La domanda riscosse Scorpius che, imbarazzato, rispose:-Bene bene.. risalta i tuoi occhi.- aggiunse.
Quello era un effetto indesiderato dell'alcool.
-Oh..- mormorò Rose, mentre le si colorarono le guance di rosa.
Scorpius non riuscì a staccare lo sguardo da quella visione angelica, fino a che la commerciante del banchetto non le tolse la collana per metterla in una bustina.
Il rosso sul volto di Rose non accennava a diminuire.
Si era sentita così.. così.. quasi come se fosse in paradiso quando quelle parole uscirono dalla bocca di Scorpius e non poteva smettere di sorridere.
Quando uscirono dal banchetto una folata di vento la fece rabbrividire e tornare alla realtà: Scorpius non era nel pieno delle facoltà mentali.
-Hai freddo?- chiese lui, accorgendosi subito della pelle d'oca che le era apparsa sul collo.
-Un pochino.- rispose lei, un po' distante.
In quel momento non aveva voglia di parlare con lui. Aveva paura, ma allo stesso tempo era emozionata, come se si aspettasse qualcosa che non sapeva se l'avrebbe delusa o resa felice.
-Torniamo in tenda, così puoi prendere una felpa.- disse lui premuroso, avviandosi verso l'accampamento.
Le menti di Rose e Scorpius sembravano fermentare come la birra che avevano in mano.
Scintille volavano quando si sfioravano per sbaglio, ad esempio quando il terreno accidentato li spingeva l'uno contro l'altra.
Entrambi i respiri erano affannati.
Si riuscivano ad interpretare, ma non sapevano cosa fare.
Raggiunsero la tenda, si guardarono.
Fu un attimo, premeditato da tempo, ma arrivato all'improvviso.
Il bicchiere di birra cadde dalle mani di Rose, quando le labbra fredde di Scorpius incontrarono le sue, finalmente.
E fu come se da quel bacio fosse esploso un nuovo universo, un big bang di emozioni che prima non esistevano ed in quel momento iniziavano una nuova vita, mescolate tutte insieme a creare la più grande e magnifica sinfonia del mondo.
Rose si slanciò su Scorpius, inebriata da tutto quello che stava accadendo, quasi fuori controllo e lui non poté fare a meno che accoglierla, come l'avrebbe sempre voluta accogliere.
Si staccarono per riprendere fiato.
Gli occhi lucidi si guardavano, si scrutavano, scavavano, come se non ne avessero mai abbastanza gli uni degli altri.
-Ti prego, dimmi che non è l'alcool.- sussurrò Rose, ad un petalo di distanza dalle labbra ormai calde di Scorpius.
-Rose, ti amo da sobrio come ti amo da ubriaco.- rispose lui annullando di nuovo la distanza tra i due.





* * *
Così, a volte mi ispirano certe cose e ho bisogno di metterle giù.
Mi sentivo abbastanza romantica oggi e sono fresca di esperienza al Montelago Celtic Festival, appunto un festival incentrato sulla cultura celtica, con musiche, danze, stand, cibo e quant'altro.
Soo, spero vi piaccia c:

La vostra Gin.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ginstories