Personaggio - Amelia Richardson
Rating - verde
Genere - introspettivo
Randagi
Amelia ha mentito a Don, gli ha detto che ha trovato Riot per strada e lui le ha creduto, perché la chiama nazi-animalista dal giorno in cui si sono conosciuti.
«È tipico di te, raccattare randagi», la prende in giro, con un sorriso che è come lo spicchio di un mandarino troppo maturo: a guardarlo è uguale agli altri, ma in bocca rivela una nota acida che ne guasta la dolcezza; non rimane altro che ingoiarlo con una smorfia.
La pelliccia di Riot è calda tra le dita, le ricorda l’altro randagio che ha accolto nel cuore.
«Hai ragione, è tipico di me».
In fondo, tra simili ci si intende.
Note - Quando Sam torna a cacciare con Dean, Riot (il cane responsabile del loro incontro) rimane con Amelia. Nel mio headcanon Amelia non ha mai detto al marito Don che Riot era il cane di Sam, un po’ per imbarazzo e un po’ per non rendere le cose più complicate di quanto non fossero già.
Non so perché, ma ho sempre immaginato Amelia come una di quelle animaliste un po’ estremiste, forse per come aggredisce Sam quando lui si presenta alla clinica con un cane investito. In fondo era stato un incidente, non lo aveva mica messo sotto di proposito, no? Senza contare che Sam porta l’animale immediatamente alla clinica per farlo curare.
In realtà non sono una grande fan di Amelia, ma tra le ragazze di Sam è quella che mi è rimasta più impressa/mi sta più simpatica.
E con questa siamo a meno due settimane dalla fine... *sigh*
Alla prossima!