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Autore: MarieAntoinetteR    08/08/2016    5 recensioni
“Avanti piccolina, vieni tra la braccia di papà!”
Sorrisi, risate, tenerissimi baci e abbracci. Stringi la tua bambina, è davvero bella, sai André? Ha i tuoi stessi capelli. Allunghi divertito le braccia verso di lei, è ancora molto piccola, ma è già tenace, irrequieta e determinata a mantenersi da sola in equilibrio sul verde prato della vostra casa. Il sole accarezza le vostre figure dal cielo. L’attiri a te, la sollevi dapprima in aria, poi la stringi dolcemente contro il tuo petto. Baci ridendo, i suoi capelli, buffamente scarmigliati. Sei un padre meraviglioso, André.
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One-shot senza pretese.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"-Aspetta devo parlarti. Dal momento che ho deciso di vivere come un uomo volevo dirti che non intento più continuare ad avere il tuo aiuto André. Vedi io ancora non so quale sarà il mio prossimo incarico, ma appena lascerò la Guardia Reale credo che non avrò più alcun bisogno di te, devo imparare a vivere senza appoggiarmi a nessuno, buona notte-".



“Avanti piccolina, vieni tra la braccia di papà!”

Sorrisi, risate, tenerissimi baci e abbracci.
Stringi la tua bambina, è davvero bella, sai André?
Ha i tuoi stessi capelli.
Allunghi divertito le braccia verso di lei, è ancora molto piccola, ma è già tenace, irrequieta e determinata a mantenersi da sola in equilibrio sul verde prato della vostra casa.
Il sole accarezza le vostre figure dal cielo.
L’attiri a te, la sollevi dapprima in aria, poi la stringi dolcemente contro il tuo petto. Baci ridendo, i suoi capelli, buffamente scarmigliati. Sei un padre meraviglioso, André. 
“Anch’io voglio le coccole, papà!”
Un altra figura accorre verso di te, abbraccia le tue gambe, strattona la tua camicia bianca.
I suoi capelli sono del colore del grano, i suoi occhi, uguali ai tuoi. Ti guarda imbronciato, piccole lacrime solcano il suo viso bambino.
“Ma certo, tesoro mio” Stringendo ancora la bambina al petto, ti chini verso di lui. Baci la sua fronte, lo attiri con la stessa premura verso di te.
Giocate e ridete; vi inseguite spensieratamente, benedetti dal magnifico sole e dalla leggera brezza che soffia sul vostro mondo.
Nel mio il sole non c’è.
Non c’è luce, né risate, né gioia, né amore, solo pioggia che picchia dolorosamente sul cuore. 
“Amore, il pranzo è pronto!” 
Sono giorni che vi osservo da lontano, anzi forse sono anni. Riparata da una quercia, su una piccola collinetta. Sull’uscio della vostra casa, la figura incantevole di una donna dai capelli biondi. Vi osserva con amore, ti guarda incantata e rapita, con un sorriso dolce e innamorato. E’ la tua sposa.
Vorrei essere io al suo posto.  
“Arriviamo subito amore mio!” 
Vi raggiunge, ridendo.
Ti ruba un bacio.
A quella vista, distolgo lo sguardo.
Avete fatto l’amore sotto le stelle l’altra notte. Io c’ero… vi ho visti. Ancora una volta, avrei voluto essere al suo posto. Avrei voluto avere io quelle carezze, quei baci pieni d’ardore sul collo, sul seno, sul petto, avrei voluto avere io quell’amore che ho respinto io stessa un giorno lontano, quando ti ho congedato dal tuo ruolo. Ti sei arruolato nei Soldati della Guardia per restarmi accanto, ma ti ho respinto nuovamente. Ho fatto di tutto per separarmi per sempre da te, ho sfruttato vigliaccamente le mie conoscenze, la tua cecità e ti ho allontano per sempre. 
Ma non dal cuore.
Sei sempre stato lì, nel mio cuore, ancor prima che io stessa me ne rendessi conto.
Che ironia crudele, questa vita!
Ma ormai è troppo tardi.
Un colpo di tosse, scuote il mio corpo. Poso una mano davanti la bocca. Ancora sangue, dannazione!
La Morte giungerà a breve, me lo sento, l’aspetto ormai da mesi. Non fuggirò da lei e intanto mi cullo della tua dolce visione. Ti allontani verso caso, cingendo la vita di tua moglie. Mi appoggio con la schiena all’albero. Socchiudo gli occhi e immagino un altro mondo. Un mondo dove quella donna sono io e quelli i nostri figli. Chiudo gli occhi. Respiro a fatica, tossisco ancora, sempre più violentemente e mentre m’illudo sognando l’amore, muore il sole.
Giunge la notte e io non divento altro che una stella. 

   
 
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