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Autore: La Matta    26/04/2009    6 recensioni
Prendete Andael, il giovane apprendista di Saruman, imbranato come pochi, pessimista ed ironico, abbastanza intelligente, e mettetelo a capo delle forze del Signore Oscuro. Poi prendete Konstantin, un'anonima moretta con tanta voglia di ridere e che vi riserva parecchie sorprese, e mettetela assieme ai “buoni” della situazione. Vi ritroverete fra le mani un comandante senza il minimo senso tattico, capace solo di combinare casini su casini, e di farci sopra battute idiote, ed una ragazza, innamorata cotta ma restia ad ammetterlo ed una buona dose di idiozia. Mescolate tutto questo alla storia originale ed otterrete una modifica divertente e spumeggiante, dal dubbio valore morale ed educativo. Ma che state aspettando? Leggete e commentate!!
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boromir, Faramir, Nazgul, Nuovo personaggio, Sauron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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andael 21

CAPITOLO VENTUNESIMO

E CIP CIP CIP, E CO CO CO, E CRA CRA CRA…

(ovvero, il carnevale degli animali)

 

(L’agrifogliere, 8 gennaio 3019)

 

La Compagnia era in crisi esistenziale.

Dall’episodio della sbronza, che Konstantin aveva abilmente dimenticato, i vari elementi maturi e psicologicamente adulti del gruppo erano in totale disaccordo su che strada prendere.

Senza dimenticare i soggetti sottointesi, che erano ancora in agguato, da qualche parte, probabilmente a preparare i propri piani assieme ai nuovi alleati, gli avverbi.

C’era chi proponeva quindi di passare per la Breccia di Rohan (qui Konstantin aveva commentato che dare il nome di “breccia” ad un luogo era abbastanza stupido ed assai poco incoraggiante), chi votava per le recondite oscurità di Moria (e per la birra che un certo cugino avrebbe fornito), chi tifava per il passo di Caradhras, anche se non si capiva con che cervello si può proporre una passeggiata in montagna in pieno inverno e con quindici gradi sotto zero.

Infine, Vanamir proponeva di siglare un patto di pace coi soggetti sottointesi e di passare attraverso il loro territorio (doveva essere rimasta un po’ della brodaglia di Josper, nella borraccia dell’umanoide di cui sopra!).

- Ho un’idea!- esclamò Andael – ci teletrasporteremo nel Monte Fato!-

Ma, ovviamente, nessuno lo assecondò.

Il giovane ed offeso apprendista decise allora di dare una dimostrazione della sua straordinaria potenza e delle sue incredibile competenze tecniche.

Borbottando qualcosa di sinceramente antipatico nei confronti dell’intera Compagnia, Andael si allontanò dalla radura dove si erano accampati e, arrivato ad un luogo relativamente appartato, si rimboccò convinto le maniche della tunica

- Bene, bene. Com’erano le parole per il meraviglioso incantesimo del drago illusorio?- si chiese, cercando nelle tasche della veste i bigliettini su cui aveva scritto i suggerimenti (ancora per il compito in classe di quando aveva sei anni e Saruman tentava ancora di cavare qualcosa di buono dalla sua zucca proverbialmente vuota).

Trovato infine l’agognato bigliettino, lesse a voce alta la formula.

Ma voi non sapete forse una cosa: a sei anni, Andael sapeva scrivere… così così.

Insomma… qualche schifezza grammaticale c’era di certo, per non parlare dei dittonghi e delle macchie d’inchiostro.

Andael aveva quasi terminato di decifrare a voce alta il suggerimento per la magia…. – here tu catu hal…-, quando qualcuno tossicchiò piuttosto educatamente alle sue spalle -…alma..AAAAH!-

L’apprendista stregone sobbalzò ed il suo piccolo cuoricino maltrattato perse qualche battito, mentre dalle punte delle sue dita scaturivano piccoli raggi rossastri con macchiette triangolari color ocra.

- Che stai combinando?- chiese il disturbatore, che poi altri non era che Legolas, quando gli inquietanti lampi variopinti si furono spenti nell’alto dei cieli

- Mi dedico allo studio dell’estetica.- rispose prontamente Andael

L’Elfo lo guardò con assai poca convinzione, sollevando un sopracciglio

- Ah sì?- chiese, perplesso – E come, di preciso?-

- Ehm… sollevando ramoscelli e dipingendo le foglie…-

- Vedo.-

Silenzio di tomba.

- Ok, mi arrendo, stavo tentando di creare un’illusione ottica a forma di Drago, ma i miei appunti erano troppo rovinati e quindi credo di averne combinata un’altra delle mie.-

- Beh… almeno non ci sono segni che un uragano si stia dirigendo verso di noi.- 

Eppure… beh, in un certo senso, c’era un uragano che si dirigeva verso di loro… ma era di tutto un altro genere

- Sai, Boromir.- stava dicendo Konstantin, qualche metro più a valle – Ieri notte ho fatto un sogno chiarificatore.-

- Ovvero? Hai sognato come ci libereremo degli Hobbit, dell’apprendista inutile e di tutti gli uniti compagnoni?-

- No. Ho avuto una reminiscenza platonica della notte di Capodanno.-

- E chi sarebbe questo Platone?-

- Un amico mio.- liquidò la questione Konstantin, agitando una mano – uno che veniva a pulire le stalle dei cavalli quando davo troppo da mangiare al fedele destriero di Glorfindel.-

- Un pulisci-stalle?-

- Più o meno. Io ho provato uno di quegli arnesi meccanici pubblicizzati dai Nani, ma… ehi, ma noi stavamo parlando di tutt’altra cosa!!-

- Davvero? Non me lo ricordo.-

- Beh, me lo ricordo io… vero, che me lo ricordo io?-

- Temo di no.-

-… ok.- rassegnata, la ragazza si voltò verso Gimli – NANO!!- chiamò – E’ IL MOMENTO! DEVI FARE QUELLA COSA!-

Gimli sospirò

- Capodanno…- disse, a mezza voce, e poi alcune eleganti imprecazioni nella lingua di Moria

- Ah, vero! Grazie Fimbl… ehm, Gimli. Ecco – molto seria, tanto seria da non sembrarlo affatto, Konstantin incrociò le braccia davanti al petto e riprese il discorso con Boromir – mi è tornata alla mente, dicevo, la conclusione della festa di Capodanno, con me sbronza intenta a baciarti.-

- Che eri sbronza è vero, ma sul bacio devo contraddirti: è stato Frodo a baciare Ikar.-

- COSA?- tuonò la Mezz’Aquila che, sfortunatamente per Boromir, aveva un ottimo udito – TU, PICCOLO, INUTILE ESSERE!-

- Scusa, scusa, devo essermi confuso. Volevo dire che Frodo e Gimli…-

- Dai, piantala.- lo interruppe Konstantin, con un mezzo sorriso - … noi ci siamo baciati, e…-

- CACCHIO, MA QUELLI COSA SONO?- esclamò Pipino proprio in quel preciso istante, indicando una massa nerastra che volava verso di loro

- E’ una nuvola.- sbottò Gimli

- Sarà un altro incantesimo di Andael.- sbuffò Aragorn

- O forse tante macchie d’inchiostro che si muovono.- propose Sam

- Magari delle coccinelle in bianco e nero.- azzardò Merry

- Mi piace pensare che siano nemici.- sospirò Ikar

- Ma perché tutto deve succedere quando io devo parlare di cose serie?- protestò Konstantin.

Gli altri la guardarono, perplessi

- Scusa sai, ragazzina, se abbiamo interrotto le tue serie farneticazioni.- la freddò Ikar, che forse vedeva di pessimo occhio che la giovane passasse tanto tempo con Andael (e, non ditelo a nessuno, ma un testimone Nano che preferisce rimanere anonimo, e che noi chiameremo… “Fimbli”… può giurare di averla vista arruffare le penne in più di un’occasione!) – ma, sai, noi qui stiamo cercando di portare a termine una missione seria. Sai, con molta gente che potrebbe finire ammazzata.-

In seguito, ogni membro della Compagnia tentò di dire la sua, creando una baraonda assurda che avrebbe spaventato un esercito di mostri temerari e avrebbe fatto invidia ad un circo con venti elefanti imbizzarriti. Non so se rendo l’idea.

In tutto questo, nessuno si ricordava delle piccole creature nerastre che fissavano il rudimentale accampamento.

-… ehm… Gandalf… quelli non saranno mica i messaggeri di Saruman?- chiese in quel momento Aragorn, che forse era l’unico che conservava un po’ di serietà

- No, idiota.- ringhiò Ikar, che evidentemente era più incazzosa del solito – Sono grossi corvi neri di razza crebain. Vengono dal Dunland, per lo più. Anche da Fangorn, certi.-

- La sai lunga sugli uccelli!- esclamò Konstantin, prima di ricordarsi che era ovvio, che Ikar la sapesse lunga sugli uccelli, essendo una di loro.

- E allora, cosa ci fanno qui quei graziosi uccellacci minacciosi volteggianti sopra le nostre teste?- chiese Gimli, cercando di non far infuriare ulteriormente la Mezz’Aquila

-… beh …- se Ikar avesse avuto un minimo di abilità nel manifestare al mondo i propri sentimenti, sarebbe arrossita. E invece niente. - … credo siano delle spie mandate da Saruman.- concluse alla fine, mentre Aragorn si esibiva in profondi gesti che indicavano come lui l’avesse detto diversi minuti prima.

- Ma cosa fanno?- s’intromise Legolas, che aveva ricevuto un diplomino di bird watching quando aveva sette anni – Stanno volando in cerchio, ma metà stormo gira verso destra, e l’altra metà verso sinistra.-

- Stanno prendendo certe zuccate!- rilevò Gimli, ridacchiando – così imparano, stupidi volatili.- Ikar lo incenerì con uno sguardo, sfidandolo a ripetere l’affermazione, ma Aragorn s’interpose fra i due futuri litiganti

- Gimli non voleva offendere.-

- Effettivamente… come mai alcuni corvi hanno le piume verde pisello?- domandò di nuovo Legolas, l’attento osservatore della Compagnia – tu che ne pensi, Andael?-

Silenzio di tomba.

Una vena iniziò a pulsare pericolosamente sulla tempia di Ikar

- DOV’E’ FINITO QUELL’EMERITO ….- è inutile che io riporti il seguito della frase, perché tanto verrebbe censurata anche al pubblico adulto e persino a quello millenario (ovvero a tutti gli Elfi che stanno leggendo, sempre che ce ne siano).

Mentre la Compagnia cercava Andael, nello stormo dei crebain la situazione stava peggiorando notevolmente.

 

Il capo-stormo, Cra II, della famiglia dei Crakridi eseguiva pericolose evoluzioni in aria, cercando di mangiare la coda del vice capo stormo, Cre III, della famiglia rivale, i Crekridi.

I loro seguaci, soprattutto gli intelligenti caposquadra Cri, Kree e Kreak (un anziano caposquadra che, si diceva, avesse fatto la cacca sulla prima capanna costruita dagli Uomini), avevano il piumaggio variopinto di tinte piuttosto imbarazzanti e lievemente fluorescenti, cosicché gli altri crebain non erano sicuri di voler seguire i loro comandanti o scappare da loro. Oltretutto una strana musichetta fuoriusciva dall’unica femmina dello stormo, ogni volta che la poveretta sbatteva le ali (quindi, molto spesso).

Questo, capitava fra i poveri crebain del Dunland (anche se la famiglia dei Crekridi era originaria di Fangorn)

E nessuno dica che fare le spie del cattivo sia un lavoro facile!!

 

FINE CAPITOLO VENTUNESIMO

 

Buon giorno, lettori fedeli!!

Dato che non ci sono annotazioni di rilevanza mondiale, passo a rispondere ai commenti!

ringraziamenti:

Illidan: Charanna la incontreremo più avanti, probabilmente verso Lothlorien, e, credimi, non ci deluderà! Per i soggetti sottointesi, ti consiglio di nasconderti in acqua: si narra che abbiano il terrore dell’elemento liquido! Un bacio e tante grazie!

Moony Potter: certo che mi ricordo di te! A proposito dell’altra storia, sto cercando di riprendere a scriverla, perché non mi piace lasciare cose incompiute... speriamo di rincontrarci lì! Comunque, grazie mille per la recensione! “fumetti viventi” è proprio l’espressione adatta per Connie e Andael, hai proprio ragione! Per quanto riguarda Vanamir, beh, è uno dei personaggi che mi diverte di più! Speriamo che Sauron sia magnanimo con la compagnia e non ridacchi troppo forte... non vorrei che i compagni mi si deprimessero troppo!! KISSES!

Fiamma93: grazie, sei gentilissima! Un bacio

evening_star: prima o poi doveva pur farlo... e, adesso che mi ci fai pensare, le pompe funebri non sono un’idea così pessima... kisses!

 

ANCORA UN BACIO A TUTTI!

L’AUTRICE SOTTOINTESA.

  
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