CAPITOLO VENTUNESIMO
E CIP CIP CIP, E CO
CO CO, E CRA CRA CRA…
(ovvero, il carnevale degli animali)
(L’agrifogliere, 8 gennaio 3019)
Dall’episodio
della sbronza, che Konstantin aveva abilmente dimenticato, i vari elementi
maturi e psicologicamente adulti del gruppo erano in totale disaccordo su che
strada prendere.
Senza
dimenticare i soggetti sottointesi, che erano ancora in agguato, da qualche
parte, probabilmente a preparare i propri piani assieme ai nuovi alleati, gli
avverbi.
C’era chi
proponeva quindi di passare per
Infine,
Vanamir proponeva di siglare un patto di pace coi soggetti sottointesi e di
passare attraverso il loro territorio (doveva essere rimasta un po’ della
brodaglia di Josper, nella borraccia dell’umanoide di cui sopra!).
- Ho
un’idea!- esclamò Andael – ci teletrasporteremo nel Monte Fato!-
Ma,
ovviamente, nessuno lo assecondò.
Il
giovane ed offeso apprendista decise allora di dare una dimostrazione della sua
straordinaria potenza e delle sue incredibile competenze tecniche.
Borbottando
qualcosa di sinceramente antipatico nei confronti dell’intera Compagnia, Andael
si allontanò dalla radura dove si erano accampati e, arrivato ad un luogo
relativamente appartato, si rimboccò convinto le maniche della tunica
- Bene,
bene. Com’erano le parole per il meraviglioso incantesimo del drago illusorio?-
si chiese, cercando nelle tasche della veste i bigliettini su cui aveva scritto
i suggerimenti (ancora per il compito in classe di quando aveva sei anni e
Saruman tentava ancora di cavare qualcosa di buono dalla sua zucca
proverbialmente vuota).
Trovato
infine l’agognato bigliettino, lesse a voce alta la formula.
Ma voi
non sapete forse una cosa: a sei anni, Andael sapeva scrivere… così così.
Insomma…
qualche schifezza grammaticale c’era di certo, per non parlare dei dittonghi e
delle macchie d’inchiostro.
Andael
aveva quasi terminato di decifrare a voce alta il suggerimento per la magia…. –
here tu catu hal…-, quando qualcuno tossicchiò piuttosto educatamente alle sue
spalle -…alma..AAAAH!-
L’apprendista
stregone sobbalzò ed il suo piccolo cuoricino maltrattato perse qualche
battito, mentre dalle punte delle sue dita scaturivano piccoli raggi rossastri
con macchiette triangolari color ocra.
- Che
stai combinando?- chiese il disturbatore, che poi altri non era che Legolas,
quando gli inquietanti lampi variopinti si furono spenti nell’alto dei cieli
- Mi
dedico allo studio dell’estetica.- rispose prontamente Andael
L’Elfo lo
guardò con assai poca convinzione, sollevando un sopracciglio
- Ah sì?-
chiese, perplesso – E come, di preciso?-
- Ehm…
sollevando ramoscelli e dipingendo le foglie…-
- Vedo.-
Silenzio
di tomba.
- Ok, mi
arrendo, stavo tentando di creare un’illusione ottica a forma di Drago, ma i
miei appunti erano troppo rovinati e quindi credo di averne combinata un’altra
delle mie.-
- Beh…
almeno non ci sono segni che un uragano si stia dirigendo verso di noi.-
Eppure…
beh, in un certo senso, c’era un uragano che si dirigeva verso di loro… ma era
di tutto un altro genere
- Sai,
Boromir.- stava dicendo Konstantin, qualche metro più a valle – Ieri notte ho
fatto un sogno chiarificatore.-
- Ovvero?
Hai sognato come ci libereremo degli Hobbit, dell’apprendista inutile e di
tutti gli uniti compagnoni?-
- No. Ho
avuto una reminiscenza platonica della notte di Capodanno.-
- E chi
sarebbe questo Platone?-
- Un
amico mio.- liquidò la questione Konstantin, agitando una mano – uno che veniva
a pulire le stalle dei cavalli quando davo troppo da mangiare al fedele
destriero di Glorfindel.-
- Un
pulisci-stalle?-
- Più o
meno. Io ho provato uno di quegli arnesi meccanici pubblicizzati dai Nani, ma…
ehi, ma noi stavamo parlando di tutt’altra cosa!!-
-
Davvero? Non me lo ricordo.-
- Beh, me
lo ricordo io… vero, che me lo ricordo io?-
- Temo di
no.-
-… ok.-
rassegnata, la ragazza si voltò verso Gimli – NANO!!- chiamò – E’ IL MOMENTO!
DEVI FARE QUELLA COSA!-
Gimli
sospirò
-
Capodanno…- disse, a mezza voce, e poi alcune eleganti imprecazioni nella
lingua di Moria
- Ah,
vero! Grazie Fimbl… ehm, Gimli. Ecco – molto seria, tanto seria da non
sembrarlo affatto, Konstantin incrociò le braccia davanti al petto e riprese il
discorso con Boromir – mi è tornata alla mente, dicevo, la conclusione della
festa di Capodanno, con me sbronza intenta a baciarti.-
- Che eri
sbronza è vero, ma sul bacio devo contraddirti: è stato Frodo a baciare Ikar.-
- COSA?-
tuonò
- Scusa,
scusa, devo essermi confuso. Volevo dire che Frodo e Gimli…-
- Dai,
piantala.- lo interruppe Konstantin, con un mezzo sorriso - … noi ci siamo
baciati, e…-
-
CACCHIO, MA QUELLI COSA SONO?- esclamò Pipino proprio in quel preciso istante,
indicando una massa nerastra che volava verso di loro
- E’ una
nuvola.- sbottò Gimli
- Sarà un
altro incantesimo di Andael.- sbuffò Aragorn
- O forse
tante macchie d’inchiostro che si muovono.- propose Sam
- Magari
delle coccinelle in bianco e nero.- azzardò Merry
- Mi
piace pensare che siano nemici.- sospirò Ikar
- Ma
perché tutto deve succedere quando io devo parlare di cose serie?- protestò
Konstantin.
Gli altri
la guardarono, perplessi
- Scusa
sai, ragazzina, se abbiamo interrotto le tue serie farneticazioni.- la
freddò Ikar, che forse vedeva di pessimo occhio che la giovane passasse tanto
tempo con Andael (e, non ditelo a nessuno, ma un testimone Nano che preferisce
rimanere anonimo, e che noi chiameremo… “Fimbli”… può giurare di averla vista
arruffare le penne in più di un’occasione!) – ma, sai, noi qui stiamo cercando
di portare a termine una missione seria.
Sai, con molta gente che potrebbe finire ammazzata.-
In
seguito, ogni membro della Compagnia tentò di dire la sua, creando una baraonda
assurda che avrebbe spaventato un esercito di mostri temerari e avrebbe fatto
invidia ad un circo con venti elefanti imbizzarriti. Non so se rendo l’idea.
In tutto
questo, nessuno si ricordava delle piccole creature nerastre che fissavano il
rudimentale accampamento.
-… ehm…
Gandalf… quelli non saranno mica i messaggeri di Saruman?- chiese in quel
momento Aragorn, che forse era l’unico che conservava un po’ di serietà
- No,
idiota.- ringhiò Ikar, che evidentemente era più incazzosa del solito – Sono
grossi corvi neri di razza crebain. Vengono dal Dunland, per lo più. Anche da
Fangorn, certi.-
- La sai
lunga sugli uccelli!- esclamò Konstantin, prima di ricordarsi che era ovvio, che Ikar la sapesse lunga sugli
uccelli, essendo una di loro.
- E
allora, cosa ci fanno qui quei graziosi uccellacci minacciosi volteggianti
sopra le nostre teste?- chiese Gimli, cercando di non far infuriare ulteriormente
-… beh …-
se Ikar avesse avuto un minimo di abilità nel manifestare al mondo i propri
sentimenti, sarebbe arrossita. E invece niente. - … credo siano delle spie
mandate da Saruman.- concluse alla fine, mentre Aragorn si esibiva in profondi
gesti che indicavano come lui l’avesse detto diversi minuti prima.
- Ma cosa
fanno?- s’intromise Legolas, che aveva ricevuto un diplomino di bird watching
quando aveva sette anni – Stanno volando in cerchio, ma metà stormo gira verso
destra, e l’altra metà verso sinistra.-
- Stanno
prendendo certe zuccate!- rilevò Gimli, ridacchiando – così imparano, stupidi
volatili.- Ikar lo incenerì con uno sguardo, sfidandolo a ripetere
l’affermazione, ma Aragorn s’interpose fra i due futuri litiganti
- Gimli
non voleva offendere.-
-
Effettivamente… come mai alcuni corvi hanno le piume verde pisello?- domandò di
nuovo Legolas, l’attento osservatore della Compagnia – tu che ne pensi,
Andael?-
Silenzio
di tomba.
Una vena
iniziò a pulsare pericolosamente sulla tempia di Ikar
- DOV’E’
FINITO QUELL’EMERITO ….- è inutile che io riporti il seguito della frase,
perché tanto verrebbe censurata anche al pubblico adulto e persino a quello
millenario (ovvero a tutti gli Elfi che stanno leggendo, sempre che ce ne
siano).
Mentre
Il
capo-stormo, Cra II, della famiglia dei Crakridi eseguiva pericolose evoluzioni
in aria, cercando di mangiare la coda del vice capo stormo, Cre III, della
famiglia rivale, i Crekridi.
I loro
seguaci, soprattutto gli intelligenti caposquadra Cri, Kree e Kreak (un anziano
caposquadra che, si diceva, avesse fatto la cacca sulla prima capanna costruita
dagli Uomini), avevano il piumaggio variopinto di tinte piuttosto imbarazzanti
e lievemente fluorescenti, cosicché gli altri crebain non erano sicuri di voler
seguire i loro comandanti o scappare da loro. Oltretutto una strana musichetta
fuoriusciva dall’unica femmina dello stormo, ogni volta che la poveretta
sbatteva le ali (quindi, molto spesso).
Questo,
capitava fra i poveri crebain del Dunland (anche se la famiglia dei Crekridi
era originaria di Fangorn)
E nessuno
dica che fare le spie del cattivo sia un lavoro facile!!
FINE CAPITOLO
VENTUNESIMO
Buon
giorno, lettori fedeli!!
Dato che
non ci sono annotazioni di rilevanza mondiale, passo a rispondere ai commenti!
ringraziamenti:
Illidan: Charanna
la incontreremo più avanti, probabilmente verso Lothlorien, e, credimi, non ci
deluderà! Per i soggetti sottointesi, ti consiglio di nasconderti in acqua: si
narra che abbiano il terrore dell’elemento liquido! Un bacio e tante grazie!
Moony
Potter: certo che mi ricordo di te! A proposito dell’altra storia, sto cercando
di riprendere a scriverla, perché non mi piace lasciare cose incompiute... speriamo
di rincontrarci lì! Comunque, grazie mille per la recensione! “fumetti viventi”
è proprio l’espressione adatta per Connie e Andael, hai proprio ragione! Per
quanto riguarda Vanamir, beh, è uno dei personaggi che mi diverte di più! Speriamo
che Sauron sia magnanimo con la compagnia e non ridacchi troppo forte... non
vorrei che i compagni mi si deprimessero troppo!! KISSES!
Fiamma93:
grazie, sei gentilissima! Un bacio
evening_star:
prima o poi doveva pur farlo... e, adesso che mi ci fai pensare, le pompe
funebri non sono un’idea così pessima... kisses!
ANCORA UN BACIO A
TUTTI!
L’AUTRICE
SOTTOINTESA.