Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
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Autore: Cioccolasha    08/08/2016    2 recensioni
"Zen non sei lucido! Dimmi che è successo."
"E' tutto finito Mitsuhide."
"Che cosa intendi?"
"Che non c'è più speranza. Lei ha deciso di andarsene."
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Fanfiction a quattro mani scritta con Hope4thefuture
||Shirazen|| - ||Mitsukiki||
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo quattro
La proposta

I cuori dei due giovani battevano all'impazzata mentre con lo sguardo si accarezzavano a vicenda, imprimendosi di nuovo i lineamenti dell'altro nella mente.
"Sei ancora più bella di quando sono partito" disse Zen piantando i suoi occhi cristallini in quelli di smeraldo della ragazza; che a quel complimento li abbassò per nascondere il rossore che le stava imporporando le guance.
"Grazie" mormorò sistemandosi una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio. "Anche tu ... Cioè, ti trovo bene."
Zen sorrise, si sarebbe mai allentato quel lieve imbarazzo che c'era tra loro?
Era arrivato il Momento, il momento di aprirle il suo cuore e farle quella domanda che per molto, anzi troppo, tempo era stata solo un'incognita nella sua mente.
Non importava se l'avesse rifiutato, ma lei doveva assolutamente sapere quali erano le sue intenzioni.
Senza che lei se ne accorgesse infilò la mano nella tasca del mantello e ne estrasse una piccola scatolina di raso blu, che nascose dietro la schiena, prima di prendere una mano dell'amata e inginocchiarsi davanti a lei.
"Shirayuki" disse dopo aver preso un profondo respiro mentre la ragazza lo osservava stupita. "Io ti amo e tu lo sai, e so che per te è lo stesso, altrimenti non avrei mai preso questa decisione. La verità è che ... non sono partito per un viaggio diplomatico. Sono andato da tuo padre."
"Mio padre" ripeté Shirayuki scioccata. "Perché? Come sta lui?"
"Sta bene, ti abbraccia" rispose Zen cercando di riprendere il filo del discorso. "Il fatto è che sono andato a chiedergli il permesso per fare una cosa."
"Non capisco" continuò la ragazza.
"Shirayuki, non riesco più a immaginare la mia vita senza di te e quindi ti chiedo se vuoi diventare mia moglie" concluse tutto ad un fiato, scoprendo la piccola scatolina e aprendola mostrando un raffinato anello d'oro con un rubino incastonato nel centro, dello stesso colore dei capelli di Shirayuki.
Quest'ultima fissava il gioiello a bocca aperta, mentre la sua mano tremava leggermente in quella di Zen. Non riusciva a spiaccicare parola; il cuore le batteva così forte che minacciava di uscirle dal petto.
Anche il cuore di Zen batteva forte: d'amore ma anche di preoccupazione; perché non rispondeva? Non era forse pronta? Lui aveva agito troppo d'impulso?
"Ecco ... se credi sia troppo presto io ..." mormorò il giovane arrossendo.
"No! No!" esclamò lei stringendogli ancora di più la mano. "Cioè ... Sì Zen voglio sposarti!" esclamò con lacrime di gioia che iniziavano a rigarle le guance. Zen, al culmine della felicità, le infilò l'anello al dito, poi si alzò appena in tempo perché Shirayuki gli gettò le braccia al collo.
Ora potevano finalmente coronare il suo sogno d'amore, sarebbero diventati marito e moglie.
I due giovani avvicinarono i loro visi lentamente, i nasi si sfioravano e gli occhi rimanevano fissi in quelli dell'altro finchè entrambi non schiusero e unirono le labbra in un dolce bacio; per sigillare quella promessa.

"Devo andare" sussurrò il principe mentre stringeva al petto la sua fidanzata, affondando il viso nei suoi capelli profumati.
Erano rimasti abbracciati così tanto tempo che ormai non sapevano se fossero passati minuti, ore o giorni, ma non importava granchè, poteva essere anche trascorso un anno: finchè sarebbero rimasti insieme non se ne sarebbero accorti.
Shirayuki alzò piano la testa e gli sorrise malinconica, sul suo volto si leggeva il desiderio di rimanere ancora insieme.
"Lo vorrei anch'io" disse Zen accarezzandole la guancia con le nocche. "Ma devo andare a salutare il Nobile Fratello, solo per formalità."
"Capisco Zen" rispose lei sciogliendo l'abbraccio. "Vai non farlo aspettare."
"Tornerò a trovarti stasera" disse lui dirigendosi verso la porta, non prima di essersi concesso un ultimo bacio.
Rimasta sola , Shirayuki alzò lentamente la mano sinistra dove sull'anulare troneggiava lo splendido anello.
Il sorriso non ne voleva sapere di sfiorire dal suo viso, nemmeno quando, risvegliatasi dai suoi pensieri, tornò ad occuparsi delle sue piante. Inconsapevole che tre paia di occhi curiosi li avevano osservati per tutto il tempo ...

"Finalmente il nostro principe si è deciso a darsi una mossa" annunciò soddisfatta la guardia dai capelli verdi rivolta agli altri due, che se ne stavano acquattati dietro ad un cespuglio davanti alla porta della serra.
"Non capisco perchè mi sono fatta trascinare da voi due in questa situazione ridicola" si lamentò Kiki spezzando un ramo che minacciava di graffiarle la divisa.
"Non sia così fredda, Kiki-san, in fondo noi tutti stavamo aspettando questo momento da tempo" disse Obi incrociando le mani dietro la nuca.
"Per un istante ho temuto che lei dicesse di no" fece di nuovo Mitsuhide, mettendosi una mano sul petto e tirando un sospiro di sollievo.
La bionda lo guardò con sufficienza. "Ma chi sei tu? Il fan numero uno della coppia Zen-Shirayuki?"
La guardia offesa incrociò le braccia sul petto. "Lo saresti anche tu se fossi stata con Zen tutto il viaggio e avessi visto com'era emozionato."
"Infatti non c'ero, Sono rimasta qui a badare a Shirayuki e a quest'altro qui" rispose lei indicando con un cenno del capo Obi; che con l'aria spensierata stava fischiettando un allegro motivetto, pulendosi intanto l'orecchio col mignolo.
"Visto che lo spettacolo è finito io mi ritiro per un pisolino" esclamò prima di balzare agilmente su un ramo e arrampicandovisi lasciando gli altri due da soli.
Kiki scosse la testa, era sempre più convinta di trovarsi circondata da un branco di incompetenti.
"Anche io vado, devo preparare alcuni documenti che Zen deve firmare" annunciando facendo per allontanarsi.
Mitsuhide però le poggiò una mano sulla spalla per fermarla. "Aspetta un minuto" la pregò.
"Che c'è?" chise lei voltandosi e guardandolo circospetta.
Il ragazzo si grattò la nuca con fare imbarazzato. Accidenti! Quello sguardo inquisitore lo metteva sempre in soggezione, facendogli dimenticare in un attimo tutto quello che voleva dire.
"Ecco io ... mi sei mancata molto mentre ero via."
"Davvero?" domandò lei alzando un sopracciglio.
"Sì e ti ho portato un regalo" rispose mentre estraeva dalla cintura un fodero di cuoio nero, che conteneva un pugnale con la lama ricurva e l'elsa a croce con una pietra incastonata al centro.
"Me l'ha donato il fabbro dei Leoni di Montagna, ha detto che è un pezzo unico a Tanbarun. So che li collezioni e quindi pensavo potesse piacerti" spiegò porgendoglielo.
Gli occhi della ragazza s'illuminarono per una frazione di secondo, per poi ritornare freddi come al solito.
"Sicuro di volerlo dare a me visto che è tanto prezioso?"
"Certo!" rispose Mitsuhide sorridendo. "Chi meglio di te può custodirlo! Consideralo un pegno della nostra amicizia."
Kiki era praticamente certa che 'pegno di amicizia' avesse qualche significato intrinseco, ma doveva ammettere che quel pugnale era davvero bello e Mitsuhide era stato gentile a privarsene per darlo a lei.
"Grazie" disse prendendolo fra le mani e soppesandolo. Era molto leggero e l'impugnatura veramente comoda, come il prolungamento naturale della mano.
"Ci starò attenta" concluse rivolta al compagno congedandosi e dirigendosi verso il loro ufficio.
Mitsuhide sorrise, improvvisamente si sentiva più leggero.
Era come se si fosse tolto un peso dallo stomaco e canticchiando allegramente si diresse verso l'interno del palazzo, pronto a riprendere i suoi doveri come guardia reale.

Nel frattempo Shirayuki, ancora incredula di ciò che era appena accaduto, si apprestava a riprendere il suo lavoro, ma la sua mente era distratta.
Ogni singolo pensiero la riportava a Zen e alla sua proposta, ai suoi occhi speranzosi e un po' timorosi che si erano illuminati di felicità pura quando aveva accettato di sposarlo. Ancora non le sembrava vero che stesse accadendo realmente, ma l'anello che portava all'anulare testimoniava la promessa che si erano scambiati e ora sentiva che in qualche modo il loro legame si era rafforzato ancora di più.
Con un leggero sorriso ancora dipinto sulle labbra cominciò a spostare i vari barattoli ordinatamente allineati sul tavolo lì accanto, contenenti delle nuove erbe appena giunte per arricchire l'erboristeria reale. Dovevano essere maneggiate con cautela perchè non si conoscevano gli effetti che potevano produrre al semplice contatto, quindi Shirayuki, munendosi di un paio di guanti, prese il primo barattolo. L'etichetta riportava "Papavero" in un elegante grafia: al suo interno un piccolo stelo verde ornato da una corolla rosa vivo e puntellato da piccoli semi neri nel pistillo. Era la prima volta che vedeva un fiore del genere e si sentiva parecchio euforica; chissà quali proprietà nascondeva e in quanti diversi modi poteva essere sfruttata, era una risorsa preziosa e andava salvaguardata.
Sempre cautamente Shirayuki svitò il tappo del barattolo, avvicinandolo lentamente al viso e annusandolo; un forte odore penetrante le colpì l'olfatto, facendola indietreggiare e barcollare pericolosamente. Con una mano si aggrappò allo schienale di una sedia, mentre perse la presa sul barattolo, che si infranse fragorosamente sul pavimento spargendo ovunque schegge di vetro.
Si portò una mano alla testa, mentre vedeva la stanza girare sempre più vorticosamente attorno a lei. Perse la presa sulla sedia mentre precipitava al suolo, picchiando la testa contro il pavimento. Mentre il buio calava su di lei.

In quello stesso istante, a solo pochi metri di distanza dalla serra, Obi, che sonnecchiava tranquillo sul ramo su cui si era arrampicato, aprì un occhio.
Qualcosa aveva disturbato la sua siesta, un tonfo secco e poi qualcosa che dal suono sembrava stesse andando in frantumi. Si stiracchiò mentre emetteva un gran sbadiglio, poi con un'abile capriola si staccò dal ramo e atterrò sulla soffice erba sottostante.
Gli era parso che il rumore provenisse dalla serra, quindi si avviò verso la grande porta a vetro rimasta socchiusa.
"Speriamo che Ojou-san non si sia ferita con i vetri rotti" pregò mentre appoggiava la mano sulla maniglia e la abbassava.
"Ojou-san è tutto ..."
Le parole gli morirono in gola quando i suoi occhi felini videro la ragazza riversa a terra privata dei sensi e frammenti di un vasetto rotto sparsi ovunque.
"Shirayuki!" esclamò precipitandosi al suo fianco, prendendola delicatamente fra le braccia e scuotendola leggermente.
"Shirayuki svegliati! Apri gli occhi!" la supplicò il ragazzo mentre il panico si impadroniva di lui. Forse aveva battuto la testa, o si era ferita con delle schegge. Fatto sta che la ragazza non gli rispondeva e non dava segno di reagire in alcun modo.
Obi la poggiò piano a terra, poi balzò in piedi e veloce come solo lui sapeva essere corse fuori, deciso a chiamare aiuto.
Percorse a rotta di collo tutto il cortile, per poi entrare da una delle porte secondarie e correre attraverso i lunghi corridoi di marmo, con la speranza di trovare il principe Zen al più presto.
Arrivò davanti alle grandi porte di legno scuro dello studio del principe Izana e come previsto riusciva a sentire la voce di entrambi i fratelli provenire dall'interno della stanza e si avvicinò a grandi passi.
Intuite le sue intenzioni, le due guardie ai lati della porta incrociarono le lance davanti al suo petto per impedirgli di passare.
"Levatevi di mezzo!" sbraitò il ragazzo spintonandoli di lato senza riguardo e spalancando le pesanti porte con poca grazia.
Zen era inginocchiato davanti al fratello maggiore che invece stava seduto sul suo scranno con le gambe accavallate e la solita espressione annoiata.
"Arji!"
"Obi! Che ci fai qui? Chi ti ha dato il permesso di entrare?" escalmò Zen scattando in piedi e rivolgendogli uno sguardo furibondo.
Normalmente Obi sarebbe rabbrividito, ma non in quella occasione.
"Ojou-san!" disse con il fiatone.
"Che è successo a Shirayuki?" domandò il ragazzo con gli occhi sbarrati.
"Lei ... è nella serra; credo sia svenuta." Obi non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Zen si era già precipitato fuori, il panico che gli attanagliava le viscere, lasciando il principe Izana da solo, con un'espressione tutt'altro che preoccupata per la salute della ragazza.
Obi girò i tacchi e con un balzo fu subito accanto al suo capo ed entrambi percorrevano la strada inversa a una velocità che non sembrava umanamente possibile.
"Shirayuki!" urlò Zen non appena, entrato nella stanza, vide la fidanzata stesa a terra, nella stessa posizione in cui Obi l'aveva lasciata.
"Vai a chiamare le guardie ed il capo erborista!" ordinò al Obi, che fece un segno di assenso e si precipitò di nuovo fuori.
Zen prese delicatamente in braccio Shirayuki e le appoggiò la testa sulla sua spalla.
"Shirayuki, ti prego svegliati. Amore!" la chiamò il principe disperato.
Lei non sembrava dare ancora nessun segno di reagire.
Le lacrime si stavano accumulando negli occhi azzurri del principe, quando, dopo innumerevoli tentativi, Shirayuki mosse leggermente le palpebre.
"Shirayuki!" esclamò di nuovo Zen, con il cuore privato di un enorme macigno.
A quel richiamo la ragazza aprì piano gli occhi e mise a fuoco un giovane dai capelli bianchi che la teneva fra le braccia e sorrideva sollevato.
"Shirayuki" fece sollevato Zen. "Come ti senti? Che spavento mi hai fatto prendere."
Lei schiuse piano le labbra per parlare: "Chi è Shiayuki? E chi sei tu?"

 

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Angolo delle autrici: Avremmo un sacco di cose da dire arrivate a questo punto, ma la prima innanzitutto è che ci scusiamo per questi due mesi di inattività. Siamo state davvero molto impegnate fra stage e altri impegni e ringraziamo di cuore chi continua a seguire la nostra storia e ha aspettato il nuovo capitolo durante queste settimane. Speriamo di non aver messo troppo a dura prova la vostra pazienza, promettiamo che rimedieremo. Passando al testo: forse state iniziando a capire il motivo del titolo della storia, speriamo di non avervi traumatizzato più del dovuto. Tante tribolazioni e fatiche per riuscire a stare finalmente insieme e ci pensa un fiorellino a mandare tutto in malora ... lo sanno tutti che i fiorellini rosa sono malvagi. Chissà cosa succederà ora .... Speriamo che il capitolo vi piaccia e fateci sapere cosa ne pensate mi raccomando ;) Vi ricordiamo che la storia è pubblicata da Hope su wattpad con lo stesso nome. Cioccolasha e Hope4thefuture<3

   
 
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