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Autore: Betta3x9    10/08/2016    1 recensioni
Raccolta di one-short per la bingo challenge del gruppo WCCS.
Sono tutte GEN, ma, volendo, possono anche essere lette in chiave wincest, su vostra interpretazione.
*
{Non lo faresti per tuo fratello?}
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Warning: omofobia.

Il prompt è: Netflix and chill*

***





I due uomini entrano insieme.

Li nota perché alza lo sguardo nel preciso istante in cui il più basso dei due spinge la porta d'entrata e si fa strada verso il bancone con l'aria sicura di chi sembra pensare di possedere il posto.
L'altro lo segue a distanza di un passo, con espressione educatamente amichevole.

E' tardo pomeriggio e il sole è basso sull'orizzonte e colpisce fastidiosamente le finestre sul lato ovest, illuminando il locale quasi deserto di arancio.

Julie mette da parte lo strofinaccio che sta usando per asciugare i bicchieri, prima di riporli in file ordinate sotto il banco, e afferra dei menù.
I due uomini si siedono ad un tavolo in fondo alla stanza, quasi accanto al bancone.

"Bevenuti", dice, piegando le labbra in un sorriso e porgendo i menù.

La prima cosa che pensa è che quello seduto alla sua destra sia uno degli uomini più belli che abbia mai visto.
E' straordinariamente alto, ma non in maniera mostrousa (il fratello di George che ripara macchine in fondo alla strada sembra più alto di lui, anche se di qualche centimetro, forse), e ha degli occhi di qualche colore indefinibile tra il verde e blu. Le sorride, e Julie si sistema quasi imbarazzata una ciocca di capelli.
L'altro uomo, notando il suo gesto, piega le labbra in un sorriso canzonatorio, come se sapesse perfettamente cosa stesse pensando. Improvvisamente, si sente sciocca e ridicola; abbassa gli occhi sul quaderno per appuntare gli ordini tra le sue mani.
"Torno tra un attimo", dice, e si allontana, lasciandogli il tempo di scegliere.



Una volta al sicuro dietro il bancone, ripendere a mettere a posto i bicchieri puliti.
Il suo sguardo continua a scivolare sui due.
Dopotutto, il locale è quasi deserto, a parte per Joe che sta metodicamente divorando la sua seconda porzione di polpettone e patatine fritte, e per un paio di teenagers con delle coca-cole, quasi finite, sul tavolo.

Posa lo strofinaccio e li spia con la coda dell'occhio.
C'è qualcosa di strano nei due uomini.
A prima vista non saprebbe dire esattamente cosa - ma c'è qualcosa nella loro postura, nel modo di interagire, che parla di una familiarità che Julie non ha mai condiviso con nessuno.
Julie si domanda pigramente chi siano l'uno per l'altro, i due stranieri.

Potrebbero essere fratelli, pensa, chiedendosi, con una fitta di qualcosa che chiamerebbe rimpianto solo per mancanza di termini migliori, cosa starà facendo Adam, che vive da un paio d'anni con la sua ragazza in un appartamento minuscolo in citttà e che la chiama una volta a settimana e, puntualmente, la prima cosa che le chiede è "come stai?", con il tono di chi fatica a trovare qualcosa da dirsi. (Julie è sempre vagamente sollevata quando è il momento di salutarsi: lei e suo fratello sono sempre stati quasi degli estranei).

L'uomo più basso che aveva riso del suo gesto civettuolo sta dicendo qualcosa al suo compagno, che si china in avanti, nonostante il locale sia tutt'altro che rumoroso - e non è normale che due uomini adulti non abbiano la minima considerazione dello spazio personale, pensa Julie, distogliendo lo sguardo.

Forse i due seduti al tavolo che sembrano orbitare l'uno verso l'altro non sono nè amici, nè fratelli - magari sono come il figlio dei Simmons, che indossa abiti attillati come una ragazza e che osserva gli uomini sotto le ciglia lunghe e volgari (nessuno ne parla a voce alta, ma la settimana scorsa, quando il gruppetto capeggiato dal figlio dei Tannen l'aveva circondato nel bagno di scuola e l'aveva lasciato uscire solo dopo un'occhio nero e vari lividi, nessuno aveva sentito la necessità di chiederne il motivo).

Se fossero davvero come il figlio dei Simmons... - Ma non finisce il pensiero, a disagio. Respira profondamente, e torna al loro tavolo, la penna già alzata sulla pagina bianca delle ordinazioni. Sorride.

"Per me un hamburger con doppia cipolla e mezza pinta di bionda", dice l'uomo con i capelli corti, senza alzare lo sguardo.
"Io prendo un insalata della casa", dice l'altro, con tono gentile. "E nell'hamburger di Dean porzione normale di cipolla", aggiunge, indicando il suo compagno.
Julie guarda quello che ha appena scoperto chiamarsi Dean, indecisa.
"Sono io che dovrò passare tutto il giorno con te", aggiunge l'altro, a mò di spiegazione.
"Va bene", concede Dean, roteando gli occhi.
Julie finge di cancellare con la penna la precisazione mai scritta.

Dean e non-Dean sembrano dimenticarla nuovamente, abbassando lo sguardo sulla pagina di cronaca locale stesa sul tavolo davanti a loro. La mano di non-Dean struscia contro quella dell'altro, che non sembra nemmeno notarlo, come se quella vicinanza non fosse più rilevante della vicinanza dei suoi stessi arti. Improvvisamente, Julie ha la sensazione che sia come se lei e chiunque altro nel locale e nel resto del mondo non fossero lì, per loro.
Vivono in una bolla, e c'è spazio solo per due.
Si allontana per preparare i loro ordini.


Pochi minuti più tardi, sente non-Dean parlare di qualcosa che dev'essere la trama di un film (ha a che fare con lupi mannari e cadaveri senza più il cuore) e Dean sbuffare annoiato e dire: "Stasera netflix and chill*, Sammy?"
Sammy annuisce e Julie pensa - oh, la risposta era semplice: sono come il figlio dei Simmons.




 
(Quella sera, dopo essersi ripuliti dal sangue e dal sudore, Dean prepara una grossa ciotola di pop-corn al burro, mentre Sam, seduto su un letto del bunker, seleziona la nuova puntata di GOT nel menù di Netflix. Quella sera, sono felici).



 
*


 

* "Netflix e chill" (Netflix e "rilassarsi". "Chill" è "relax", per lo più) è solitamente (!) un implicito invito a fare sesso, nonostante sia una frase apparentemente innocente.
E' semplicemente intraducibile, perdonatemi.


 
   
 
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