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Autore: vampirosolitario91    10/08/2016    0 recensioni
** Tratto dal 5° capitolo **
Dio… se solo avessi proseguito le ricerche, a quest’ora forse saremmo ancora alla prigione, con Hershel, Bob, Tyreese e Beth sarebbe rimasta al sicuro… Se non mi fossi arreso, lei non sarebbe morta...
Genere: Avventura, Generale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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5

Grazie di cuore a Serendipidy__ per la splendida recensione, e grazie anche a coloro che hanno messo la storia tra i preferiti. Come sempre vi lascio il link per Only a second  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3134665&i=1

Buona lettura!



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Capitolo 5: Black… Are you Dafne Black?

È passata una settimana dalla chiacchierata con Daryl, e per evitare inutili preoccupazioni, soprattutto da parte di Carol, ho riferito che il nostro arciere era semplicemente stanco.
Con Judith in braccio decido di recarmi in infermeria, sperando di trovare Denise e non Peter, quell’uomo non mi piace. Sbircio dalla finestra sulla strada e vedo la ragazza armeggiare con dei flaconi e delle garze, non sembra esserci anche l’uomo.

<< Buongiorno Denise! >> La saluto entrando

<< Oh buongiorno Rick, Judith sta male? >> Chiede preoccupata

<< Sta benissimo, in realtà vorrei chiederti un favore…>>

<< Certo, dimmi tutto >> Risponde avvicinandosi

<< Cosa mi puoi dire di chi soffre di amnesia? È possibile dimenticare una persona per molto tempo e poi di colpo avere dei continui flashback riguardanti questa persona? >>

<< Sull’argomento non so molto, ma dovrebbe esserci un libro… >> Si avvicina alla libreria accanto alla finestra ed inizia ad osservare attentamente i numerosi tomi di medicina, ne prende uno dalla copertina verde e inizia a sfogliarlo.

<< Ecco, qui c’è qualcosa… >>

 “L’amnesia é una riduzione più o meno grave della capacità di apprendere e ricordare informazioni ed avvenimenti, caratterizzata da una compromissione grave e selettiva della MLT, indipendente dalle caratteristiche verbali e non-verbali dello stimolo, e dalla modalità sensoriale.
La sindrome amnesica è caratterizzata da (1) grave difficoltà nell’apprendere e ricordare nuove informazioni di quasi tutti i tipi; (2) difficoltà nel ricordare alcune informazioni acquisite prima dell’insorgenza della lesione; (3) sistemi di MBT solitamente normali, o colpiti in misura molto minore rispetto alla MLT; (4) funzionamento normale o quasi delle altre funzioni cognitive”.
 

 
<< Vediamo se c’è qualcosa di più specifico… ma se potessi darmi più informazioni, cioè il soggetto in questione non ricorda solo questa persona ma il resto di quel periodo sì, oppure solo episodi con questa persona? >> Domanda

<< Solo gli episodi con questa persona >> Rispondo, mi scruta incuriosita ma poi riprende a sfogliare l’enorme libro, fermandosi dopo una manciata di pagine.

<< Forse questo… >>

 “Amnesia Dissociativa: si intende la perdita improvvisa di ricordi anche importanti, appartenenti alla propria storia personale. Nel DSM-IV-TR sono distinti 5 tipi di amnesie:
Amnesia Sistematizzata: in cui il paziente non ha ricordi rispetto ad una persona in particolare, specifica;
Amnesia Generalizzata: il paziente sembra incapace di ricordare tutto quanto riguarda la sua intera vita;
Amnesia Continuativa: il paziente non è in grado di ricordare gli eventi successivi ad uno specifico momento, sino al presente incluso;
Amnesia Selettiva: il paziente non ricorda una serie di eventi relativi ad un determinato periodo di tempo, anche se riesce a ricordarne altri compresi nello stesso periodo;
Amnesia Circoscritta: il soggetto è incapace di ricordare tutti gli avvenimenti relativi ad un periodo circoscritto della propria vita, generalmente relativi alle ore successive all'evento traumatico, dal punto di vista psicologico”.


<< La prima! >> Esclamo interrompendo la lettura << La prima che hai menzionato sembra corrispondere, l’amnesia sistematizzata… quindi è possibile veramente dimenticare una persona… di solito quando si subiscono gravi danni alla testa, giusto? >> Le chiedo per avere conferma

<< Il più delle volte è dovuto ai danni riportati alla testa, altre volte per l’inizio di qualche malattia, ma su questo argomento non so dirti molto, dovrei fare delle ricerche più specifiche, mi dispiace…>>

<< Oh no Denise non ti preoccupare, mi hai già aiutato molto… ti dispiace se lo prendo in prestito? Te lo riporto il prima possibile >> Sembra un po’ titubante ma alla fine me lo porge, sorridendo e dicendomi di non preoccuparmi perché tanto Peter non si sarebbe accorto della sparizione del libro. Saluto la ragazza e mi dirigo verso casa, per fortuna sono tutti usciti, salgo nella mia stanza, mi siedo sul letto e poggio la bimba al centro, apro il cassetto del comodino lì vicino e ripongo il libro. Mi volto verso Judith e la osservo giocare.
Spero di riuscire a trovare una soluzione per aiutare Daryl. Questi continui flashback lo stanno distruggendo, si sforza di ricordare ma nulla, e nonostante gli abbia sconsigliato di partire con Aaron, quel testone non ha voluto darmi retta.


<< Cosa devo fare con Daryl, eh Judith? >> Domando alla piccola che alza il viso quando sente il nome dell’arciere.
È incredibile l'intesa che si è creata tra loro due, ogni tanto questo legame mi infastidisce, ma immediatamente mi do del coglione, se non fosse stato per lui a quest'ora Judith non sarebbe con me.
Vengo distolto dai miei pensieri dal suono del campanello d’ingresso. Con la piccola in braccio, scendo al piano terra e apro la porta, trovandomi davanti Deanna.


<< Buongiorno! >>


<< Buongiorno Deanna… cosa posso fare per te? >> Domando alla donna che si è avvicinata accarezzando la testa della bambina

<< Volevo sapere se ti andava di accompagnarmi al cancello, vorrei presentarti gli ultimi cittadini di Alexandria >>

<< Non erano tutti presenti alla festa subito dopo il nostro arrivo? >> Domando stupito

<< Non tutti, ti aggiorno mentre ci avviamo >>

<< Va bene… >> Insieme alla donna mi incammino verso l’entrata.

<< Oltre agli Ambasciatori, abbiamo anche delle squadre, che a turni, si occupano di esplorare il territorio circostante e procurarsi materie prime >> Inizia a spiegare

<< Come sai che stanno arrivando?  >> Chiedo curioso

<< Le missioni durano un mese, e allo scadere dei 30 giorni accendiamo la radio trasmittente aspettando il loro segnale e poco fa si sono messi in contatto con noi >>

<< E se non ricevete alcun messaggio? >>

<< Se entro la sera non abbiamo notizie… vuol dire che non ce l’hanno fatta… >> Risponde abbassando lo sguardo

<< E’ successo? >>

<< Una volta… non abbiamo avuto più loro notizie >> Rimaniamo in silenzio per il resto del viaggio. Pochi minuti dopo, arriviamo giusto in tempo per vedere il cancello aprirsi e una jeep scura varcare i confini della città. Quando la macchina si ferma, le portiere anteriori si aprono ed escono due persone. Il primo, un ragazzo di colore, alto e ben robusto, con i rasta e un paio di occhiali neri, mentre la ragazza, abbastanza minutina, con lunghi capelli castani legati e gli occhi color ambra.
Osservo Deanna avvicinarsi e abbracciali, i due ricambiano il gesto, ma l’attenzione di lei viene catturata da me… o meglio da Judith. Si avvicina e osserva da vicino la bambina, altrettanto curiosa.

<< Oh dio, non ci posso credere… Heath hai visto? >> Domanda voltandosi verso il ragazzo << Una bambina! >> Esclama emozionata accarezzandole una mano.

Sorrido a questa scena, vedere un bambino in questi tempi è raro come l’acqua in mezzo al deserto.

<< Ragazzi vi presento Rick, lui e i suoi amici sono da poco arrivati ad Alexandria >> Spiega Deanna


<< Rick, ti presento Heath e Dafne >>

Il nome della ragazza mi fa strabuzzare gli occhi e d’istinto la mia attenzione viene catturata dal ciondolo che porta al collo, ovvero una balestra. Il mio sguardo continua a spostarsi dalla collana al suo viso.

<< Non è possibile…>> Sussurro << Black… tu sei Dafne Black? >> Chiedo speranzoso e incredulo.

<< Come fai a conoscere il mio cognome? Ci siamo già conosciuti? >> Domanda fissandomi

<< Non io... ma il nome Daryl Dixon ti dice qualcosa? >>

Al suo nome spalanca gli occhi e socchiude le labbra. << Daryl... >>   





°°° POV DARYL°°°


<< Ormai sta per calare il buio, non è prudente continuare a girovagare >> Riferisco ad Aaron

<< Nell’ispezionare la parte ad ovest ho trovato una casa, è a circa 20 minuti da qui, possiamo dormire lì >>

<< Fai strada >>

Sono in viaggio con Aaron da circa una settimana, all’inizio ero titubante quando mi ha domandato di diventare l’altro ambasciatore di Alexandria, non ero sicuro di voler abbandonare Rick e gli altri, ma dopo questi continui flashback su questa misteriosa Dafne, ho deciso di accettare.
Aaron si è rivelato un ottimo compagno di viaggio anche se a volte parla un po’ troppo. Mi ha raccontato che lui ed Eric si erano da poco trasferiti ad Alexandria quando ha iniziato a diffondersi il virus che ha mandato a puttane il mondo; di Deanna e di suo marito e di come si sono presi cura della città e dei suoi cittadini e altre notizie riguardanti la città e i suoi cittadini.
Usciti dal bosco inizio ad intravedere la casa, in pochi minuti siamo sotto il portico, e dopo aver fatto un giro intorno, giusto per assicurarci che non ci fosse alcun walkers nei paraggi, mi sono avvicinato alla porta e ho bussato, subito dopo sento dei versi e dei passi pesanti sul legno del pavimento. Aaron mi guarda e gli faccio segno di allontanarsi e di tenersi pronto ad attaccare, lentamente giro la maniglia e faccio uscire lo zombie, questi si avventa su di lui, ma senza alcun problema lo elimina infilzando la lama nella testa.
Non si sentono altri rumori, molto probabilmente non ce ne sono altri, ma per evitare attacchi improvvisi, entriamo nella casa e ispezioniamo tutte le stanze. La casa è piccola, vi sono un piccolo soggiorno con cucina a vista, un bagno e una camera. Mentre Aaron di occupa controllare finestre e porte, appendo degli oggetti metallici e rumorosi all’esterno, così da sentire se qualche non morto si avvicina.

<< Daryl dentro è tutto a posto >> Mi riferisce

<< bene… >>

Entro in casa e mi siedo sulla poltrona in soggiorno, poggio la balestra e lo zaino a terra. Tiro fuori una sigaretta dalla tasca del gilet e l’accendo profondando nella poltrona.

<< Tu e gli altri siete insieme fin dall’inizio? >> Mi domanda sedendosi sul divano e iniziando a mangiare una barretta di cereali

Non gli rispondo subito, per un paio di secondi rimango in silenzio, ma poi mi decido a parlare.


<< Quando è scoppiato questo puttanaio ero con mio fratello, siamo scappati insieme da Atlanta, perché se aspettavamo i militari a quest’ora ero fuori alla ricerca di carne umana. Dopo qualche giorno abbiamo trovato un gruppo, ed essendo gli unici a saper cacciare, ci hanno accettati anche se contrari, è così che abbiamo conosciuto Gleen e Carl, Rick è arrivato solo dopo qualche tempo >> spiego << abbiamo superato molti ostacoli a caro prezzo, molti di coloro che sono morti erano delle brave persone. Maggie l'abbiamo incontrata quando il ragazzino è stato colpito, fortunatamente abbiamo trovato una fattoria che ci ha ospitato, si erano estraniati dal mondo, vivevano felici come se niente fosse, è lì che abbiamo conosciuto Maggie, Hershell e… >>
Dio non riesco ancora a pronunciare il suo nome. Chiudo gli occhi, gustando il sapore della sigaretta, e finalmente dico il suo nome << E Beth, la sorella di Maggie. Il buon vecchio e caro Hershell nascondeva nel granaio le persone che erano state contagiate dal virus, convinto che la fede li avrebbe salvati, appena lo abbiamo scoperto abbiamo fatto una carneficina, uccidendoli tutti, e in quell’occasione abbiamo ritrovato Sophia, la figlia di Carol, la piccola era scappata da uno zombie, si era persa nel bosco… dio l’ho cercata ovunque, Carol era distrutta, stavamo perdendo le speranza di trovarla ma poi, è stata l’ultima ad uscire da quel fienile. Sai se prima una minima parte di me credeva ancora in qualche essere superiore, quella minima percentuale è completamente svanita quando l’ho vista arrancare verso di noi.Lasciata la fattoria, abbiamo patito l’inverso, Lori era incinta della spaccaculi, e Rick stava per impazzire. Dovevamo trovare un posto sicuro, e una prigione faceva proprio a caso nostro >>

<< Vi siete rifugiati in una prigione? >> chiese Aaron sbalordito << I carcerati? >>

<< Un varco era stato aperto nella recinzione, molto probabilmente è per questo che sono stati contagiati. Siamo riusciti ad abbattere i walkers nel cortile e ripulire un’ala, e cercando un posto sicuro per salvare la vita ad Hershell, ci siamo imbattuti negli ultimi prigionieri umani del carcere. Abbiamo fatto un patto con loro, li aiutavamo a ripulire un’altra ala se in cambio ci indicavano la dispensa e l’infermeria, ma alcuni di loro sono andati fuori di testa e li abbiamo dovuti eliminare. Quando ormai il grosso era fatto, uno di quei figli di puttana che avevamo risparmiato ha fatto entrare degli zombie che ci hanno attaccato, io, Rick e altri eravamo impegnati ad eliminarli, ed in quel momento Lori ha iniziato ad avere le contrazioni, aiutata da Maggie è riuscita a partorire ma lei non ce l’ha fatta, il ragazzino ha assistito sia al miracolo della vita che al dramma della morte. Rick quando l’ha scoperto è crollato, si isolava e pensava solo ad eliminare gli zombie. Come se non bastasse, di lì a poco avremmo conosciuto quel bastardo del Governatore, di cui mio fratello era un fidato scagnozzo. Riuscimmo a vincere la battaglia e tornare a vivere sereni nella prigione, ma quel figlio di puttana! >> esclamai battendo i pugni sui braccioli della poltrona << aspettò che noi abbassassimo la guardia per attaccarci e distruggere tutto ciò che avevamo costruito, fummo costretti a scappare e a dividerci perché gli zombie erano troppi.
Dio… se solo avessi proseguito le ricerche, a quest’ora forse saremmo ancora alla prigione, con Hershell, Bob, Tyreese e Beth sarebbe rimasta al sicuro… Se non mi fossi arreso, lei non sarebbe morta... >>

<< Mi dispiace Daryl, non volevo rievocare brutti ricordi… >> Si scusa Aaron

Rimango in silenzio, guardando fisso davanti a me, mi alzo e vado verso il bagno. Mi richiudo la porta alle spalle, apro il rubinetto e mi sciacquo la faccia. Quando esco, Aaron sta controllando la cartina.

<< Non siamo lontani da Alexandria, se partiamo domani mattina, nel pomeriggio dovremmo arrivare a casa >> mi informa.

<< Perché hai deciso di fare l’ambasciatore? È rischioso e non sai mai con chi hai ha che fare >> chiedo mentre cerco qualcosa da mangiare nello zaino

<< Perché credo che un giorno tutto tornerà alla normalità, ma per fare questo dobbiamo riunire le forze e lottare insieme contro questi esseri, così da poter ritornare a vivere. Alexandria sarà l’inizio verso la normalità, sono sicuro che prima o poi tutto si risolverà. Esistono ancora le brave persone e io voglio trovarle >>

Esistono ancora le brave persone Daryl...


Beth.

<< Dormiamo, domani si torna a casa >> controllo un’ultima volta dalla finestra, Aaron spegne le candele e si sdraia sul divano. Dopo essermi assicurato che tutto fosse apposto, mi siedo sulla poltrona e chiudo gli occhi.



È come la prima volta, mi ritrovo nel mio vecchio quartiere malfamato ai confini della città di Atlanta. Seguo la mia persona più giovane dirigersi verso casa, passo davanti a un vicolo e sento delle voci.

<< Lasciatemi! >>

È una voce femminile, mi avvicino e vedo due figure maschili di spalle che sovrastano una ragazza.
Riconoscono i due tizi, uno di loro è Jason e l’altro è Merle, ovviamente dove ci sono i guai, culo e camicia sono sempre presenti. La povera malcapitata non mi sembra di conoscerla, avrà all’incirca la mia età, forse qualche anno meno, guarda terrorizzata i due energumeni davanti a lei.

<< Merle che cazzo stai facendo? >> domanda arrivandogli alle spalle. La ragazza mi guarda, quasi supplicante, di aiutarla.

<< Ehi fratellino, hai visto che bel bocconcino abbiamo qui? >> chiede riportando l’attenzione su di lei

<< Lasciala stare… >>

<< Guarda Merle è arrivato il principe azzurro a salvare la donzella dai due orchi >> interviene Jason esplodendo in una fragorosa risata, seguito a ruota dall’altro.

<< Siete appena usciti, cos’è vi mancano già le sbarre? >> domanda la mia giovane copia

<< Stai attento a quello che dici moccioso, tu vuoi forse farti un giro all’ospedale? >> minaccia tirando fuori dalla tasca un coltello.

<< Ehi calma gli spiriti amico… >> interviene mio fratello


<< Tuo fratello dovrebbe imparare a farsi i cazzi suoi… >> continua l’altro cercando di spostarlo, ma Merle gli dà una spinta che lo fa cadere, quello si rialza pronto a colpirlo, subito dopo un pungo lo rimanda a terra.

Mi osservo guardare la ragazza che assiste immobile alla lotta << Allora aspetti un invito per andartene? >> domanda.

Le immagini si fanno sbiadite, distorte e prima di oscurarsi, vedo la giovane passarmi accanto.














  
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