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Autore: Horse_    10/08/2016    4 recensioni
{Sequel Una vita senza di te significa non vivere per niente.}
(Per capire qualcosa consiglio di leggere anche l’altra storia)
Ian e Nina hanno appena capito cosa provano veramente l’un per l’altra e, dopo una notte d’amore e passione, si preparano per tornare a casa. Sono entrambi decisi ad iniziare una nuova vita insieme con i loro figli, perché sono stati separati fin troppo, ma, una volta tornati a casa, dovranno fari i conti con la cruda realtà. Ian è sposato con Nikki, che è ancora sua moglie, mentre Nina sta, quasi in modo fisso, con Eric. Una notizia sconvolgente porterà i due a separarsi definitivamente, ma sarà per sempre? Riusciranno a lottare contro tutto e tutti per stare finalmente insieme con i loro bambini e con il loro vero amore?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                    Like famous people.



Thirty-Seventh Capter.
Pov Nina.

I gemelli sono seduti sul divano, di fronte a me e Ian. Ci guardano curiosi e stanno aspettando la nostra rivelazione. Abbiamo svegliato i bambini mezz’ora fa, abbiamo fatto colazione come se nulla fosse successo -anche loro hanno fatto così- e poi abbiamo deciso di informarli su quello che hanno visto ieri sera, perché devono capire e perché lo meritano. Hanno bisogno di sapere che cosa sta accadendo e che cosa potrebbe accadere in futuro.

Sono ancora in pigiama e, dopo aver finito di parlare loro, termineremo la nostra gita al parco nazionale. 

Io e Ian abbiamo deciso di tornare a casa tra tre giorni, perché, ormai, siamo rimasti via abbastanza ed è giusto che riprendiamo la nostra vita in mano, anche perché ci sono ancora troppe cose da chiarire con i nostri familiari e anche con i nostri amici. 

 

“Vi ricordate che cosa avete visto ieri sera?”- inizio io, mentre i bambini annuiscono.

“Vi abbiamo visto in televisione.”- ricorda Stefan, mentre anche Joseph annuisce.

“Perché siete famosi, giusto?”- domanda incerto Joseph.

“Giusto.”- conclude Ian.

“E perché vi siete spaventati così tanto?”- ci domanda Joseph.

 

Io e Ian sospiriamo pesantemente nello stesso istante, poi lui mi guarda negli occhi.

Stiamo decidendo silenziosamente per chi debba sganciare la bomba. Ian mi afferra la mano e mi sorride rassicurante, io ricambio il suo sorriso. E’ meglio che parli lui, sa sempre trovare delle buone parole. Annuisco piano e lui mi da un bacio sulle labbra, per poi portare di nuovo l’attenzione sui nostri figli.

 

“C’è qualcosa di più grosso dietro tutto questo. Per un periodo, un lungo periodo, ci siamo allontanati un po’ dal mondo dello spettacolo e nessuno ha più parlato di noi. Ma con la nuova stagione della nostra serie si è iniziato a parlare nuovamente di noi e della nostra vita privata.”- inizia Ian, mentre i bambini corrucciano le labbra e si fanno pensierosi.

“E perché? Se è privata… Perché ne parlano?”- domanda intelligentemente Stefan.

 

Ecco, è quello che mi domano pure io.

Privata e non pubblica, ma i paparazzi non lo capiscono e non lo capiranno mai.

 

“Perché a loro piace parlare di quello che facciamo al di fuori del nostro lavoro. Perché alle persone di tutto il mondo piace sapere quello che facciamo ogni giorno e a qualsiasi ora.”- continua Ian.

 

Mi sembra che stiano capendo ed infatti scuotono la testa, quasi disgustati.

 

“Ma papà… E’ così brutto tutto questo. Che divertimento c’è in tutto ciò?”- domanda Joseph.

“Non lo so, tesoro, ma a tutto il resto del mondo piace. A loro piace sapere cosa fa la gente famosa e ci sono delle persone che vivono per questo. Fanno continuamente foto di cosa facciamo, dove ci troviamo e con chi stiamo.”- spiega loro Ian.

“E le hanno fatte anche a voi?”- domanda ingenuamente Stefan.

“Non ci hanno fatto foto, ma…”- sospiro passandomi una mano tra i capelli. Ora viene la parte più difficile. -“E’ uscita una notizia che io e vostro padre volevamo tenere nascosta ancora per un bel po’.”

 

Ian mi accarezza la schiena in segno di conforto, mentre io gli stringo la mano libera.

 

“E che cosa?”- domandano i bambini in coro.

“Vedete… Di comune accordo avevamo deciso di… Di tenere la nostra vita privata fuori dalla loro portata e per anni ci siamo riusciti, ma pochi giorni fa sono venuti a sapere di qualcosa che abbiamo da sempre tenuto nascosto e che ha destato parecchio… Stupore… Voi due…”- mormoro osservando i nostri figli.

 

Joseph e Stefan corrucciano la fronte, poi si guardano tranquilli e riportano lo sguardo su di noi alzando le spalle.

 

“Che male c’è?”- domanda Joseph. 

“Perché nessuno sapeva di noi?”- domanda poi Stefan abbassando la voce e lo sguardo. -“Non volevate che gli altri sapessero di noi perché… Perché non siete orgogliosi di noi?”

 

Io e Ian ci irrigidiamo sul posto, mentre il mio cuore inizia a perdere battiti. E’ vero che sono ancora dei bambini e per loro è difficile capire che cosa comporta questo, ma non mi sarei mai aspettata una frase del genere. 

Io e Ian ci alziamo dal divano quasi all’unisono e andiamo dai nostri figli per abbracciarli. 

 

“Io e vostra madre siamo orgogliosissimi di voi, non dovete mai e poi mai dubitare di questo. Siete due bambini fantastici ed intelligenti, ma, soprattutto, siete i nostri figli, le persone che amiamo di più al mondo. Non potremo mai dubitare di voi o non considerarvi importanti, perché lo siete, siete le persone più importanti per noi, senza ombra di dubbio.”- li rassicura Ian dando voce anche ai miei pensieri.

 

Stefan continua a tenere la testa sul petto di Ian, mentre Joseph sul mio. Diamo ad entrambi un bacio sulla testa, mentre Joseph pone la fatidica domanda.

 

“E allora perché non lo sapeva nessuno?”

“Perché volevamo proteggervi.”- intervengo io prendendo coraggio. -“Voi due siete i figli di due persone famose e molte persone farebbero di tutto per avere qualche informazione su di voi, anche solo una foto. Non vogliamo che vi venga fatto del male, in nessun modo.”

“Ma sono belle le foto, a me piacciono.”- interviene Stefan alzando la testa dal mio petto e mi guarda intensamente negli occhi.

“Tesoro, queste non sono semplici foto… Non sono come quelle foto che vi scattiamo io e papà, i nonni o gli zii. Non sono foto ricordo che teniamo noi, sono foto che… Non sono foto cattive, certo che no, ma siete figli nostri e le vostre foto devono rimanere tra di noi, non nel resto del mondo.”- tento di spiegarmi.

 

E’ difficile spiegare loro cos’è sbagliato, dannatamente difficile. 

 

“Quindi possono vederle proprio tutti?”- domanda Joseph.

“Proprio tutte le persone. Essere figli di persone famose comporta anche questo.”- sospira Ian accarezzando la testa di entrambi. -“E noi non vogliamo che girino vostre foto, non perché ci vergogniamo di voi, ma perché non è giusto che delle foto di bambini girino in tutto il mondo. E poi vogliamo trascorrere più tempo possibile con voi in maniera serena e non pensare a nasconderci o con la paura che qualcuno non ci lasci in pace perché vuole avere vostre foto o parlare con voi per sapere qualcosa.”

“Che cosa vorrebbero sapere da noi?”- domanda ancora Joseph.

Qualsiasi cosa. Ed è giusto che viviate come due bambini normali, farvi degli amici o delle amiche, trascorrere del tempo in maniera naturale e non con la continua pressione di essere non Joseph e Stefan, ma i figli di Ian e Nina.”- continua Ian.

 

Annuisco alle sue parole. Ha profondamente ragione.

 

“Ma noi siamo i vostri figli, voi siete la nostra mamma e il nostro papà.”- ribatte Stefan inclinando la testa di lato.

“Certo che lo siamo e ne andiamo fieri.”- sorrido loro e do ad entrambi un bacio sulla fronte. -“Però è giusto che vi vedano tra qualche tempo, quando sarete grandi, come due persone indipendenti e capaci, non come solo i nostri figli. E’ un concetto complicato, ma… Quello che voglio dire è che non è bello non poter passare più delle giornate in tranquillità con la preoccupazione che qualcuno possa scoprirci e mandare all’aria tutto. Con qualcuno che non ci lasci mai in pace perché vuole sapere qualcosa sulla nostra vita privata e di come nessuno sapesse di voi e di come sia possibile che voi siate i nostri figli.”

“Come… Come sia possibile che voi siate i nostri figli? Non sanno come nascono i bambini? Papà c’è l’ha spiegato una volta…”- mormora Joseph. -“Ci ha portati la cicogna.”

 

Ian scoppia a ridere di gusto, mentre io mi copro il volto con entrambi le mani. Mi ricordo che gliel’ha spiegato e mi auguro che arrivino a domandare la verità quando saranno grandi -quindi tra un bel po’ di anni. Ovviamente sarà Ian a parlargliene, io me ne tiro fuori.

 

“Oh, certo… Vostro padre ha ragione, ma non è questo il punto.”- continuo io, mentre Ian continua a ridacchiare divertito. -“Nessuno sapeva prima di oggi che ci foste anche voi e, ovviamente, si stanno domandando che cosa sia successo e come siamo riusciti a non far sapere loro nulla.”

 

I bambini annuiscono, non sembrano troppo turbati di quello che sta succedendo, solo molto curiosi, ma è normale.

Ian mi lascia un bacio dolce sulla spalla scoperta dalla canottiera e i miei muscoli si rilassano all’istante. Un suo semplice tocco è in grado di farmi tranquillizzare. 

 

“Come dobbiamo comportarci?”- domanda Stefan.

“Come al solito, senza nessun tipo di preoccupazione. Ci tenevamo che lo sapeste.”- sorride loro Ian.

“Non dovete più pensare a questo, la vostra vita sarà sempre la stessa.”- continuo io.

“Ma se ora… Ma se ora tutti sanno di noi… Potremo venire a qualche festa con voi? Ti ricordi che ci hai mostrato una foto di una festa una volta, mamma?”- mi domanda Stefan.

 

Non era una festa, ma un evento. Gli Emmy Awards del 2011 e mi ricordo benissimo quell’evento, soprattutto il vestito. E’ sempre stato il mio vestito preferito e tutti se lo ricordano. Ovviamente quella sera ho presenziato con Ian ed è stato il giorno più bello della mia vita. Ogni cosa è stata perfetta.

 

 

“Si, me lo ricordo anche io. Eri stupenda, mamma!”- esclama Joseph annuendo al fratello. -“Possiamo venire anche noi? Dobbiamo vestirci anche noi eleganti come nei film?”

“Che festa?”- domanda Ian corrucciando la fronte.

“Gli Emmy Awards del 2011.”- gli rispondo.

 

Ian ci pensa un attimo e poi mi rivolge un sorriso malizioso che mi fa tremare le gambe. E’ ovvio che si ricordi praticamente solo il dopocena, visto le fine che ha fatto quel vestito.

 

“Ricordo perfettamente…”- mormora piano sul mio orecchio. -“Quel vestito ti fasciava le curve perfettamente… Eri una dea…”

“Povero vestito.”- borbotto forse un po’ troppo ad alta voce, infatti i bambini mi sentono.

“Perché povero vestito, mamma?”- mi domanda Stefan.

“Oh… Perché… Perché…”- inizio a balbettare.

“Perché poi si è un po’ rovinato.”- conclude Ian per me.

 

Ha la capacità di mettermi in imbarazzo sempre e comunque. Lo guardo negli occhi e faccio di tutto per non scoppiare a ridere, poi annuisco in direzione dei nostri figli.

 

“Era proprio bello!”- continua Joseph.

“Sembravi proprio una principessa, mamma…”- mormora Stefan gettandomi le braccia al collo.

 

Ruffiano. 

Ovviamente Joseph non vuole essere da meno del fratello e fa altrettanto, continuando a dirmi che ero bellissima a quell’evento.

 

“Lo credo anche io.”- si intromette Ian. -“Era bellissima, la più bella di tutta la sala. Tutti gli occhi erano puntati su di lei.”

 

Le mie guance si colorano un po’ al ricordo di quella serata. Quel vestito non mi stava male, ma non sembravo neppure una dea scesa in terra, come mi acclama Ian. 

 

“Davvero?”- domanda Stefan sollevando la testa e guardando suo padre.

“Davvero. Ogni persona si girava a guardarla.”- continua Ian annuendo in direzione di nostro figlio.

“E tu non eri geloso, papà?”- domanda Joseph.

 

Ridacchio divertita alla domanda di nostro figlio. Ian, quella sera, non mi staccava gli occhi di dosso e mi ha sempre tenuta al suo fianco, tranne per qualche foto. Chi osava guardarmi, che non fossero i fotografi, veniva fulminato dal suo sguardo geloso.

 

“Oh, si che lo era.”- continuo ridacchiando. -“Non mi lasciava mai da sola. Vi sembra giusto?”

“Certo che si, mamma. Papà ha fatto bene.”- mi dice Joseph incrociando le braccia al petto.

 

Ecco, questo l’hanno imparato dal padre. Fin da piccoli sono sempre stati gelosi e difficilmente lasciavano che qualcuno si avvicinasse a me. Con il passare del tempo, crescendo, volevano proteggermi da qualsiasi cosa. E’ un po’ ironico da dire, visto che dovrei essere io quella a proteggerli, ma hanno sempre avuto un rapporto ostile verso il genere maschile, perché avevano paura che qualcuno potesse ferirmi. 

O comunque gelosia da bambino, tipico nei confronti della madre.

 

“E perché mai?”- domando divertita, mentre Ian appoggia il mento sulla mia spalla.

 

Una sua mano si appoggia sulla mia schiena e va sotto la mia canottiera a toccare la pelle nuda. Di tanto in tanto sento qualche brivido e lo sento sorridere sulla mia spalla.

 

“Perché doveva proteggerti. Eri la sua fidanzata e nessuno doveva farti del male.”- mi dice Stefan.

“Nessuno mi avrebbe fatto niente.”- preciso leggermente esasperata.

“Però papà doveva proteggerti ed ha fatto bene.”- continua Joseph.

“Certo, certo…”- borbotto.

 

E’ inutile parlare su queste cose, avranno sempre ragione loro tre.

Con la nostra famiglia al completo sono l’unica donna di casa, ho perfino un cane maschio e anche un gatto, Klaus. Sicuramente, quando vivremo insieme, verrà anche lui con noi. L’unica nota positiva è la vecchia Nietzsche.

Ora che ci penso questo è un discorso serio, il vivere insieme. Non tutta la faccenda in se, ma il dove. Non ho comprato casa da molto e mi dispiacerebbe venderla o lasciarla lì. D’altra parte c’è l’appartamento di Ian, ma non sono molto propensa ad andare a vivere lì. Sicuramente lui ci tiene, ma io… Io no. Quella è la sua casa da sposato ed è la casa che ha condiviso con un’altra per tantissimo tempo. E’ vero che a casa mia è venuto qualche volto Eric, ma non è mai successo nulla tra di noi, a differenza di Ian e Nikki. 

 

“A cosa stai pensando?”- mi sussurra Ian all’orecchio.

“E’ una cosa importante.”- gli dico voltandomi verso di lui per dargli un delicato bacio sulle labbra. -“Ne parliamo dopo, okay?”

“E’ grave?”- sussurra lui.

“No, ma dobbiamo parlarne con calma.”- gli dico accarezzandogli la fronte, poi gli passo una mano sul mento. -“E devi farti la barba, punge.”

 

Ian si passa una mano sul mento e ride, mentre i bambini si alzano in piedi.

 

Punge?”- mi domanda.

“Parecchio.”- ridacchio alzandomi. Ian fa lo stesso e mi cinge la vita con le braccia. -“E tagliarti un po’ i capelli.”

“Credevo ti piacessi capellone.”- mi dice lui.

“Mi piaci sempre, ma non ti voglio nemmeno come un barbone.”- gli rispondo.

“Va bene, va bene, quando torniamo provvedo.”- mi dice dandomi un bacio sulla fronte.

“Mamma? Papà?”- ci chiamano i bambini.

 

Io e Ian ci voltiamo verso di loro e li guardiamo in attesa che ci dicano cosa vogliano.

 

“Possiamo andare ora?”- ci domanda Stefan.

“O starete tutto il giorno a baciarvi?”- domanda ancora Joseph facendoci ridacchiare un po’ imbarazzati.

“Va bene che vi baciate, ma… Siete peggio delle coppie dei telefilm che guarda la mamma.”- borbotta Stefan quasi sconsolato.

“Andiamo, andiamo.”- dice Ian ridendo.

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Buona sera a tutte :)

Capitolo di passaggio, ma comunque importante perché Ian e Nina, finalmente, spiegano la situazione ai bambini, per quanto sia possibile spiegarla a dei bambini di sette anni. Loro non ci mettono cattiveria, cosa che, effettivamente, c’è. Non che vogliano ucciderli, ma comunque il mondo dello spettacolo sa essere cattivo molte volte.

I bambini, comunque, hanno finalmente capito la situazione e cosa comporta essere famosi ed essere, soprattutto, figli di genitori famosi. Niente traumi, continueranno a comportarsi come prima.

Ringrazio la tre persone che hanno recensito lo scorso capitolo e che ormai mi seguono da una vita e dedico il capitolo a MGleek_98 che aspetta questo capitolo con ansia :)

Alla prossima ^^

 

PS: Ho aperto un nuovo account su WattPad, Giulis_Delena_, e per chi volesse passarci mi farebbe piacere. Nessuna storia pubblicata, ma, chissà, potrei farci un pensierino ^^

  
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