2 CAPITOLO. Si ritrovarono a fare shopping, per così dire. Bella non aveva la minima voglia di provare nulla, anche se molte vetrine attiravano la sua attenzione, finché non vide una giacca nera, semplice e forse neanche molto femminile. Ma era nera e aveva un cappuccio. La perfezione per nascondere quel che voleva. Entrò, subito seguita da Kristian che non la perdeva di vista neanche per un minuto. "scusi, voglio provare la giacca in vetrina, quella nera." "ma non è da donna." "quindi?" Kristian la strattonò un po’, tentando di farle capire che come al solito si stava innervosendo senza motivo e che quella povera commessa non c’entrava nulla con i suoi problemi personali. Senza preoccuparsi di essere in un luogo pubblico, si sfilò la maglia che aveva, ignorando pienamente l’esistenza dei camerini, e si provò la felpa. Kristian era alquanto divertito dal solito menefreghismo di Bella, che continuava a guardarsi perplessa allo specchio. "la compro." Si avvicinò alla cassa e nello stesso istante, nel negozio entrò l’ultima persona che avrebbe voluto vedere, quella che odiava – o faceva credere di farlo- di più al mondo. Spavaldo, bello, il solito. "Krì!!!" "Tom" Bella si stava innervosendo, quei due erano ancora amici, dopo la lontananza per il lavoro, i pochi contatti riuscivano SEMPRE a fare scenate da circo quando si vedevano. E a lei questo non andava affatto bene. "che ci fai qui?" "sono in giro con la mia cuginetta." Tom si voltò verso lei, sorridente. Avrebbe voluto tagliare la testa a Kristian, si stavano intrattenendo troppo e come se non bastasse la presentava a quell’idiota. "ciao…" "ciao. " Si strinsero la mano, e si sorrisero. Se poteva chiamarsi sorriso quello che Bella cercava di fare. Sorridere per lei era già qualcosa di arduo, figurarsi con Tom. "non ti ho già vista?" Abbiamo scopato sei mesi fa. "forse qualche mese fa. Ero nella tua stanza d’albergo per una partita a briscola." Lui rimase sconcertato dalla battuta di Bella, naturalmente aveva capito che la partita di briscola non era esattamente quello che avevano fatto, sembrava strano anche a lui stesso che avesse potuto stare in stanza con una ragazza senza provarci. Provava tanta rabbia, verso Kristian era più che naturale ma sapeva di non potersela prendere con lui, visto che –forse- aveva solo cercato di proteggerla, e alla fine lui non è che avesse fatto qualcosa di grave, Tom era un suo amico ed era doveroso salutarlo. "Bella, se questo rastaro si fa un giro con noi, ti da noia?" Tom era accanto a Kristian e la guardava con un sorriso fresco e apparentemente innocente. Avrebbe potuto negare quell’uscita? No, certo che No. Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite ^_^ e mi scuso per la brevità del capitolo