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Autore: Michael_Oops_    12/08/2016    0 recensioni
Dove Harry ha una brutta giornata e un ragazzo di nome Louis, sa come rallegrarlo.
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Tutti i crediti riservati a @larryisfree (su wattpad).
La mia è solo una traduzione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Midnight Memories

  

· La storia non è mia, è semplicemente una traduzione. Tutti i diritti sono riservatu a @larryisfree, su wattpad.·


 
♣♣♣

 

Harry scende dalla sua auto rassegnato, sbattendo la portiera dell'auto con forza.

Era arrabbiato con se stesso più degli altri giorni.

Non era soddisfatto di ciò che gli era successo quel giorno, si era svegliato presto per andare ad un colloquio, si era fatto un bagno e aveva indossato i vestiti che la sera precedente aveva preparato.

Aveva a malapena fatto colazione, aveva comprato un beaggle* e un caffè da starbucks, però il beaggle era troppo secco e il caffè troppo freddo per i suoi gusti, così li buttò semplicemente nel cestino.

Arrivò alla fermata del bus, poiché la sua auto era in riparazione al mattino.

Il bus tardò più del normale. Aspettò circa quindici minuti e quando finalmente ne arrivò uno, era quasi vuoto. Varie persone guardarono come era vestito ma a lui non importava.

Prese il biglietto e si sedette in una delle prime file, mettendosi le cuffie e facendo partire la riproduzione casuale, mentre guarda fuori dal finestrino lasciando che la musica lo facesse rilassare. Aveva lavorato molto duramente per questo colloquio, era uno studente ed era appena stato collocato in una delle migliori università d'Inghilterra. Il bus si fermò e salì un ragazzo.

I suoi capelli erano di un castano chiaro e la sua voce fine e delicata, mentre Harry si girò notò i suoi luminosi occhi azzurri, nei quali si perse per un secondo.

Quando occhi azzurri si accorge di essere guardato, sposta subito lo sguardo sulle sue piccole mani e poi sul suo viso, di nuovo. Il ragazzo si sedette di fronte a lui e poi prese un quadernino cominciando a scrivere rapidamente in esso.

Harry guardò di nuovo fuori dal finestrino e poi posò lo sguardo sul tetto del bus: sarebbe stato un lungo viaggio.

"Voglio vederti con il diploma in mano", gli disse sua madre l'ultima volta che l'aveva vista. Aveva preso un anno sabbatico per rilassarsi e trovare un lavoro per mantenersi, anche se la madre gli mandava dei soldi ogni mese per il cibo e qualche altra cosa.

Il clacson del bus suonò e Harry si sistemò nel suo sedile, guardando fuori dal finestrino: era la sua fermata.

Prese il suo zaino che era tra le sue gambe e guardò davanti a sé, notando che il ragazzo non c'era più.
Sicuramente era sceso molte fermate prima dato che il viaggio di Harry era stato molto lungo.

Scese e sentì il vento colpirgli il viso scompigliandogli i capelli che cercò di sistemare senza però alcun risultato. Ora era rovinato.

Camminò a ritmo di musica e guardò il suo orologio, anche se era presto le strade già cominciavano ad affollarsi.
Dopo pochi minuti ritornò a guardare l'orologio, erano le 10:25. Tra cinque minuti sarebbe cominciato il colloquio! Cominciò a correre per quei pochi isolati rimasti, non aveva mai visto una strada così lunga , girò a sinistra e poi a destra; Si fermò per colpa dell'asma, prese l'inalatore e chiuse gli occhi per recuperare un po' di aria, quando li chiuse ricordò.

Quegli occhi azzurri e quel sorriso abbagliante.

Li tenne impressi nella sua mente e aprì di nuovo gli occhi correndo per gli ultimi due isolati, tenendo il suo zaino di lato in modo che le sue gambe non sbattessero contro di esso.

Si sbottonò la giacca in modo da correre meglio e a poco a poco cominciò a correre più lentamente: era arrivato, era arrivato.

Si sistemò i capelli e si diresse verso l'ingresso che venne aperto, dopo aver suonato al campanello.

L'università di Estwood era enorme, era molto antica come se fosse appena uscita dal film di Harry Potter. Era di mattoni e la strada che portava alle scale era adornata da un tappeto rosso. Camminò guardando i quadri pensando che forse, in un luogo tanto prestigioso, studierà lui.

Sua madre sarebbe molto orgogliosa di lui come quando aveva ricevuto la medaglia di ragazzo con più solidarietà a scuola, lei pianse e lo abbracciò "Un giorno sarai un uomo molto buono, Harry" Voleva sentire sua madre dire quelle parole, proprio in quel momento, non voleva deluderla.

"Te lo prometto, mamma" rispose. Non voleva deluderla, anche se non sapeva che nulla stava per andare come previsto.

La donna che lo aveva ricevuto all'entrata gli aveva dato un piccolo foglio su cui c'era scritto dove andare per incontrare il direttore, così seguì le indicazioni. Salì le scale in fondo al corridoio e poi girò a destra, proseguendo a piedi fino a quando non vide un grande cartello su cui c'era scritto "Mr. Pherps" bussò una volta alla porta e quando stava per bussare una seconda volta un uomo, grasso, basso e pelato, aprì la porta.

«Tu devi essere Harry Styles.- Disse dopo aver aperto la porta, camminando di nuovo verso la sua scrivania.

«E' così, signore.» Harry chiuse la porta dietro di lui e si avvicinò a Mr. Pherps.

«Tua sorella mi ha parlato di te, dice che sei molto raccomandabile» si sedette sulla sedia della scrivania, Harry si diresse verso la sedia in attesa di un cenno per sedersi, che però non ricevette «Ma...» posò entrambe le mani sopra la scrivania e Harry si irrigidì «Se vuole può sedersi».

Harry si accomodò spaventato. Se lui gli aveva detto di sedersi era una cosa buona, giusto?

Harry guardò l'orologio, erano le 11: 15.

«Ci piace che la gente sia puntuale e che..» si fermò e lo guardò con attenzione. «Si sistemi.»

Harry guardò il proprio aspetto: la sua camicia era fuori dai pantaloni, la cravatta allargata e teneva lo zaino su una sola spalla.

«Signore, in realtà oggi non è stato il mio giorno migliore ma..»

«Non voglio scuse, ti avevo dato una possibilità, in più avevamo solo un'altro ragazzo e abbiamo discusso per mezz'ora sul posto da assegnare e indovina, glielo hanno assegnato. Così, Signor Styles, mi dispiace dirle che dovrebbe cercare un'altra università. Mi dispiace davvero, ma..»

«Ho davvero fatto del mio meglio per raggiungere...»

«Non si è sforzato sufficientemente» il direttore si alzò e si diresse verso la porta.

«Questo deve essere uno scherzo, ho tirato fuori il meglio al liceo»

«Non mi importa, vogliamo il meglio e buoni studenti, ma non possiamo contare su qualcuno che non è preoccupato per il suo aspetto e che è anche impuntuale, torni il prossimo anno e forse, in quel momento,ci sarà spazio per voi.»

Il direttore accompagnò Harry alla porta e mise la mano sulla sua spalla.

«Senti, so che è difficile per te, ma questa è la vita, ragazzo. Non sempre si può ottenere ciò che si vuole» fece una smorfia e gli chiuse la porta in faccia.

Non gli aveva lasciato mostrare i certificati, nè gli ha chiesto perché voleva frequentare quell'univesità. L'ha direttamente scartato.

Harry corse per il corridoio e scese le scale più velocemente che poteva, cercando di trattenere le lacrime. Avrebbe deluso sua madre, se non studiava lì. Con chi ne avrebbe parlato? Sua sorella?

Non poteva incontrare nessuno dei suoi amici in città.

Lasciò l'università sbattendo la porta, prese la borsa e se la mise su una spalla, si sbottonò la camicia e cominciò a camminare verso un bar.
Tra un mese e mezzo avrebbe compiuto venti anni e non si era mai ubriacato ma decise che quella sarebbe stata la prima volta.
Il suo telefono squillò da dentro la tasca e ci mise pochi secondi per tirarlo fuori.

 

"Hey, l'auto è pronta, quando passi a prenderla?"

Guardò l'orario ed erano le 11:45. Poteva camminare un po' e rilassarsi e smise di bere quella bevanda quando il suo stomaco brontolò.

             ♣♣♣

Louis si sedette sul tavolino e tirò fuori il taccuino.
Fece cenno alla cameriera e lei venne, prendendo il solito ordine e sorrise, Louis non ricambiò, si limitò ad annuire mentre  guardava il suo quaderno.

 

C'era quel ragazzo riccio con gli occhi verdi.

 

Lo aveva osservato in quella mezz'ora sul bus e aveva fatto milioni di disegni e gliene aveva dato uno.

Mentre stava dormendo aveva trappato un foglio e l'aveva messo nella sua tasca con il suo nome, augurandogli una buona giornata.

Quel sorriso lo aveva fatto sentire una meraviglia.

Tornò a sfogliare il suo taccuino e ogni volta che girava una pagina, sorrideva. Aveva fatto un ottimo lavoro con ombre e luci, utilizzando tutte le tecniche che aveva imparato a scuola, nell'università di Estwood. Il suo sogno era quello di diventare un insegnante di disegno e tra due anni lo sarebbe diventato.

La cameriera venne da lui e gli portò il caffè freddo e il beaggle secco, poiché amava immergerlo nel caffè.

                    ♣♣♣

Entrò nel bar e si sedette su uno dei tavolini, decise di pranzare, erano le 12:33 e ancora non aveva mangiato nulla.

La cameriera gli si avvicinò e Harry ordinò un insalata e una bibita,  dopo ordinato tirò fuori il cellulare per controllare se ci fosse qualche nuovo messaggio, e in effetti, c'era un messaggio.

"Ci incontriamo oggi?" Era Zayn, non lo vede dal suo compleanno che  era stato a febbraio.

"Dii di sì." Un altro messaggio dal ragazzo. Rise e rispose: "Certo, dimmi dove e quando."

"Sapevo che avresti accettato Styles, da Tom"

"Alle otto va bene?"

"Certo, verrà anche Liam "

Era ovvio che ci sarebbe stato anche Liam. Dove c'è Zayn, c'è anche Liam, erano inseparabili.
Harry cominciò a notare un paio di mesi fa, che avevano un rapporto strano per essere solo amici: si sussurravano cose, si accarezzavano e si guardavano in modo invidiabile, Harry cominciò a dubitare che Zay potesse nascondergli il suo ragazzo, erano migliori amici e si raccontavano tutto.

"Nessun problema :)"

"Può portare un amico?"

Oh, un amico? Quindi non è successo niente tra lui e Zayn?
Bah, chi se ne frega, Harry ci stava solo andando per ubriacarsi fino a non ricordarsi il proprio nome, voleva dimenticare tutto e quando dice tutto, è tutto.

     ♣♣♣ 

Louis si chinò sul tavolo e chiuse gli occhi, era molto stanco di andare all'università la mattina.
Oggi era il suo compleanno e sicuramente sarebbe rimasto a casa fino a mezzanotte per raggiungere sua madre ubriaca e per metterla sul letto mentre lei piange o grida.

 

"Sempre lo stesso" pensò Louis per se stesso. "Meglio di no", disse il suo subconscio e proprio in quel momento gli arrivò un messaggio.

"Ci sei stasera da Tom's?" Niall gli rallegrò la giornata.

      ♣♣♣

Harry si guardò allo specchio e sorrise.
Indossava una camicia bianca, dei jeans strappati e i suoi stivali marroni preferiti, una collana appesa al collo proprio tra i tatuaggi che aveva sul petto, due rondini, amava quel tatuaggio.
Prese la giacca e sentì un fruscio. "Le giacche non scricchiolano" pensò tra sé e sé.

Frugò in tasca e trovò un pezzo di carta piegato in quattro parti.

"Cos'è questo?" Aprì il pezzo di carta e i suoi occhi si spalancarono.
E' lui! Hanno fatto un disegno di lui mentre dormiva nel bus
Chi lo aveva messo lì?
Aveva molti dettagli: le sue fossette, i suoi ricci, i suoi occhi, è come guardarsi allo specchio.

Così ricorda.

Il ragazzo dagli occhi azzurri, quegli occhi che erano stati nella sua mente per tutto il giorno, quando si era seduto lui aveva cominciato a  scarabocchiare sul suo quadernino.

"Louis", c'è scritto alla fine del foglio e sospira.

Il ragazzo misterioso aveva un nome, Louis, e un bel nome
Mise il disegno nella tasca dei jeans, si pettinò i capelli all'indietro e di diresse con un sorriso verso la porta dove lo aspettavano Zayn nella sua auto insieme a Liam.

"Quindi viene un tuo amico?"  Disse Harry dopo che Zayn cominciò a guidare, dirigendosi da Tom's.

"Sì, e lui ha invitato un altro suo amico, importa?" Rispose Liam.

"Certo che no"  Harry incrociò le braccia al petto e aprì la finestra, nulla importa più.

Liam guardò Zayn mentre guidava.

Liam lo ammirò per qualche minuto pensando che lui non se ne fosse accorto, ma non era così perché quando Liam distolse lo sguardo, Zayn lo guardò con la coda dell'occhio.

                                                                                              ♣♣♣

"Pensavo che avessi detto la casa di Tom" disse Louis, mentre entrò nel bar con Niall

"Hai pensato male, oggi festeggieremo il tuo compleanno!" disse Niall, Sendendosi alle spalle della porta. Niall ordinò una vodka mentre Louis una birra "Tu compi venti anni, fratello, non puoi non festeggiarlo"

"Sì, come ho compiuto venti anni e ventuno. E' solo un numero, cazzo."

E mentre Louis portava la bottiglia alla bocca e Niall lo guardava serio, tre ragazzi entrarono al bar: il primo era un ragazzo scuro con i capelli neri, seguito da un ragazzo castano, infine un ragazzo con i capelli ricci.

Né Louis nè Harry si notano, ma erano lì.

"Penso che il mio amico sia già qui" Disse Liam guardando il suo cellulare.

"Com'è?" Chiese Harry, sedendosi su un divanetto e chiamando il cameriere.
"Biondo" rispose semplicemente. "Penso che .."
"C'è un biondo lì". disse Harry.
"Ci sono molti biondi, H." Rispose Zayn.

"Lo so, ma sembra amico Liam"
"Sembra?"
"Non so, dico il suo stile."

"Beh .." Cominciò a dire Zayn ma poi si corresse immediatamente "Liam, vai a vedere se è lui"

"E se no?"
"Chi se ne frega, devi solo guardare"

Il telefono squillò e Liam si allontanò dai suoi due amici mentre cominciava ad avvicinarsi allo straniero biondo, le persone scomparirono pian piano lasciando da soli Harry e Zayn, il primo chiese senza esitazione.

"Tu e Liam..State insieme?"

Zayn che intanto stava bevendo una bevanda che gli aveva portato il cameriere, incominciò a tossire e guardò Harry senza rispondergli.

"Non avere paura di dirmelo, puoi fidarti di me, io sono tuo amico e voglio sapere."

E' stato diretto e semplice non gli piace vedere il suo amico nascondergli cose e vederlo sorridere come uno stupido senza sapere perché ma era ovvio, così Zayn rispose.


"Ci siamo messi insieme un mese fa" Disse, senza un contatto visivo.
"Lo sapevo!" Esclamò Harry "Sono così felice per te, Liam è davvero un bravo ragazzo"  Zayn sorrise e guardò il luogo in cui il suo ragazzo era scomparso "Ora torna, tranquillo"  Zayn rise e si voltò per prendere il suo drink.

"Vi presento Niall" Disse Liam al suo ritorno.

♣♣♣

 

"Niall, come puoi lasciarmi da solo in un posto che non conosco." Louis pensò, camminava tra la gente senza meta, il bar era diventato una pista da bowling e non riusciva a vedere nulla a causa delle luci "Ti odio, Horan".

 Trovò una porta e la spinse, era il bagno degli uomini. Almeno per un po' si sarebbe riposato dato che la testa gli faceva male come l'inferno da due ore.

♣♣♣

Louis si appoggiò alla porta del bagno e chiuse gli occhi, qualcuno cercò di aprirla e così Louis cadde a terra.

"Oops!"  Disse un ragazzo che Louis riconobbe all'istante, il ragazzo sul bus.
"Ciao" rispose Louis.

Harry sorrise e lo aiutò ad alzarsi, quel volto gli sambrava familiare ma non sapeva dove lo aveva già visto.

"Mi dispiace tanto" disse Harry avvicinandosi lavandino e aprendo il rubinetto per bagnarsi il viso e rinfrescarsi  "E'pazzesco lì, vero?"

"Certo" Disse Louis tristemente, non lo aveva riconosciuto. Un silenzio si creò fra i due.
Ora o mai più.
"Hai una pillola per il mal di testa?" era l'unica che gli venne in mente, che stupido.

"Mi dispiace, non ho nulla" controllò nelle sue tasche e sentì qualcosa scricchiolare.
Infilò una mano in tasca e tirò fuori il pezzo di carta spiegazzato, lo guardò con attenzione e sorrise.

Anche Louis sorrise, aveva tenuto il suo disegno.

"Il disegno" pensò Louis.
"Il disegno, Louis." Pensò Harry e in un momento sembrava andare tutto a rallentatore.
Harry ricordò il ragazzo dagli occhi azzurri del bus, il suo sorriso a cui aveva pensato tutto il pomeriggio e sorrise mentre lo guardava negli occhi.
Louis sorrise di nuovo solo osservandolo.

"Disegni molto bene" disse Harry.

Louis di vergogna un po' a guardarlo e cerca di annuire.

"Ti va se andiamo via da qui?"

Harry indicò la porta. Il ragazzo dagli occhi verdi uscì per primo, seguito dal più piccolo di statura e, mentre escono, i loro corpi si sfiorano per sbaglio facendo rabbrividire entrambi.

"Vuoi ballare?E se andiamo in un posto più tranquillo?" Disse Louis.
"Mi sembra favoloso, ma io amo questa canzone"
"La sentiremo dall'esterno, ma vieni" Louis prese la mano di Harry e lo condusse verso l'uscita.
Corsero lungo la strada per raggiungere la parte posteriore del locale, Louis prese Harry per mano, raggiungendo così la terrazza.

"Si vede quasi tutta la città da qui" Disse Hrry sorpresa, controllò il suo cellulare non era nemmeno mezzanotte. "E dimmi, perché non sei con la tua famiglia?"

"Uhm, mia sorella è in Spagna e  mia madre non c'è. Tu?"

"Mia madre si ubriaca tutti i giorni e non volevo trascorrere un compleanno in quel modo"

"E' il tuo compleanno?! Non ho un regalo per te" Si sedette sul pavimento e sembrava imbarazzato.

"Essere qui con te è già un regalo" Harry sorrise mentre arrossì.
"Felice buona notte!" Si sentì esclamare da tutti
"Buon compleanno Lou!" Esclamò Harry, poi lo sorprese con un bacio che lasciò entrambi meravigliati.

"Questo è sicuramente il miglior regalo" Louis prese Harry e lo baciò di nuovo.

 

Midnight memories, oh oh oh

Baby you and me

Stumbling in the street

Singing, singing, singing, singing

Midnight memories, oh oh oh

Anywhere we go never say no

Just do it, do it, do it, do it.

 ♣♣♣


*È un tipo di biscotto, non c'è una traduzione precisa per questo.


N.A:

Arrivati vivi?
Bene!
E' la prima storia che traduco quindi beh ci ho provato!
Spero davvero che vi sia piaciuta.

 

 

   
 
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