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Autore: Yechan    12/08/2016    2 recensioni
Dal racconto:
-Sei tu la causa del suo comportamento, non l'hai ancora capito?- Disse mentre si mise le mani in tasca e incominció a camminare.
-No, non riesco a capirlo.- Risposi.
Non capivo sul serio, non riuscivo a comprendere il suo comportamento cosí infantile. Ogni settimana lo beccavo con una ragazza diversa e tutte le volte che ci incrociavano per i corridoi della scuola o per strada, lui mi ignorava del tutto. Eppure prima pensavo che fossimo buoni amici..
-Davvero, non lo capisci? Non ti facevo cosí ingenua.- rise ed io lo guardai male.
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TRAMA:
Mi chiamo Mizuki Sawada e sono una ragazza di 18 anni. Frequento il penultimo anno (ancora) della scuola superiore della città di Inazuma, la Raimon high school. Sono una semplice adolescente che studia e lavora la sera in un minimarket.
Pensavo che vivere da soli fosse la cosa più eccezionale per un'adolescente come me.. ma ora ho realizzato che essere adulti... fa schifo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ibuki Munemasa, Nozaki Sakura, Nuovo personaggio, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[Piccolo prologo + presentazione]

Ciao mamma, sono Mizuki. Come stai? Spero bene, anche se sei ancora arrabbiata sappi che ti voglio comunque bene. Probabilmente non risponderai a questa lettera, ma non fa niente. Ti capisco. So che non sei per niente d'accordo con la decisione che ho preso ma, ho bisogno di sapere tante cose mamma. Salutami tutti e ti prego rispondimi... anche con un semplice "Ciao.."

Mizuki Sawada.

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Mi chiamo Mizuki Sawada e sono una ragazza di 18 anni. Vivo nella città di Inazuma già da un anno.
Mi sono trasferita dalla grande Osaka da sola in questa piccola città per motivi personali ma piú che altro familiari. Ora frequento il penultimo anno (ancora, sono stata bocciata) della scuola superiore di Inazuma, la Raimon high school. Sono una semplice adolescente che studia e lavora la sera in un minimarket (mia madre non mi manda abbastanza soldi).
La vita da sola mi sembrava una cosa grandiosa, ma col passare del tempo ho cambiato idea. Tuttavia, non si puó tornare indietro... mi sono fatta una promessa e la manterró.

●○●○●○

1. Primo giorno da bocciata.

Attenzione: i nomi dei personaggi usati in questa storia, sono giapponesi.

Il mio primo giorno di scuola era incominciato con il suono assordante della sveglia, aprì prima un occhio e poi l'altro, era ora di prepararsi e di affrontare un nuovo anno scolastico ma la mia voglia era pari a zero.
Mi alzai dal letto con una forza sovrumana e poi mi diressi in bagno.

Mi guardai allo specchio e ciò che vidi non era affatto un bello spettacolo.
I miei capelli erano un disastro, sembrava che avessi camminato in mezzo ad un uragano! Notai poi un brufolo, per fortuna piccolo, che soggiornava sotto il mio labbro inferiore.

-Non è possibile..- mormorai guardando l'ora sul mio cellulare. Erano le dieci!
Avevo sbagliato ad impostare l'ora.

Imprecai ad alta voce portandomi una mano alla fronte, avrei fatto tardi al mio primo giorno di scuola.

Che vergogna, pensai immaginandomo i miei compagni lanciandomi sguardi divertiti e sguardi sfuriosi dalle prof.

-Meglio se rimango a casa..- decisi, era inutile presentarsi lí alle undici, anche perché probabilmente non mi avrebbero fatto nemmeno entrare dato che dopo le dieci i cancelli di chiudevano.

 

Optai dunque di andare a far la spesa e mettere in ordine il mio appartamento che era un vero porcile.

Ci credo perché mia madre mi rimproverava sempre. Pensai osservando il cumulo di vestiti sulla lavatrice.

Vivere da sola non sembrava una cattiva idea, all'inizio, ma col tempo si rivelò essere la peggiore decisione che ebbi mai preso nella mia vita.

Pensavo di essere lo sufficiente pronta per affrontare una vita da sola, ma il mondo degli adulti era davvero complicato.

Bollette, tasse e debiti da pagare.

Mizuki Sawada! Una scansafatiche come te che sta sul divano ogni santo giorno non arriverà da nessuna parte!

Hai diciotto anni, come pensi di riuscire nel mondo degli adulti? Se nemmeno sai cucinare un piatto di pasta!

Mizuki, la pasta! Controlla la pasta!


Le parole di mia madre mi rimbombarono in testa. Mi sgridava sempre ma dopotutto aveva ragione, una ragazzina di diciotto anni come me non sarebbe riuscita a gestire una vita d'adulta.

Tra scuola e lavoro part time finì per esplodere. Mi misi in testa che dovevo uscirne in un modo o nell'altro, ma terminai solo per peggiorare le cose.

Venni bocciata.

 

[...]

Era mattina e questa volta ebbi impostato la sveglia all'ora giusta. Come al solito mi diressi in bagno sperando che il mio caro amico, chiamato brufolo, fosse sparito ma non fu così.

-Non importa.- dissi poiché dalla mia parte avevo il mio migliore amico. Il correttore. Lunga vita al correttore!

Quando finì di prepararmi e far colazione, uscì di casa e mi avviai verso la stazione.

Dopo circa venti minuti di viaggio in treno arrivai alla mia fermata dopo di ciò mi aspettava una camminata di dieci minuti per arrivare a scuola, l'istituto Raimon.

Durante il tragitto, notai che c'erano molti studenti con la mia stessa divisa. Le ragazze indossavano una camicia bianca a maniche lunghe con sopra un maglioncino abbinati ad una gonna non troppo corta blu notte. Anche i ragazzi indossavano una camicia bianca a maniche lunghe con su una giacca nera abbinati con un paio di pantaloni blu notte.

Molti di loro gli riconobbi, alcuni erano della mia vecchia classe altri invece gli vedevo sempre vagabondare in giro per i corridoi.

«Mizuki!» mi sentì chiamare.

Era Nozaki, la ragazza più popolare della nostra scuola. Lei ed io eravamo state compagne di classe l'anno scorso e purtroppo non lo saremo più..

«Non ti ho vista ieri.. ti ho cercato dappertutto!» disse incrociando le braccia sotto il seno.

«Non sono venuta ieri, avevo impostato la sveglia all'ora sbagliata.» ammisi con un po' di imbarazzo.

Nozaki si portò una mano al volto e scoppiò a ridere. Alcuni ragazzi la fissarono incantati, mentre delle ragazze la guardarono con un po' d'invidia.

Già, la mia amica era davvero bella e aveva anche un fisico che poche ragazze avevano e che tante sognavano.

Mentre io al suo confronto ero una semplice ragazza dai lunghi capelli neri e lisci, occhi color nocciola e un fisico normale inoltre ero poco più bassa di Nozaki ma dettagli.

Non ero niente di speciale e nemmeno puntavo ad esserlo. Mi accontentavo di ciò che avevo.

«Non c'è tanto da ridere.. ho saltato il mio primo giorno di scuola. Ora penseranno che sarò una specie di delinquente.» sospirai immaginandomi giá i miei nuovi compagni con i loro volti sconvolti.

Sfortunatamente, i bocciati non avevano una bella reputazione.

«No, non credo. Si renderanno conto della bella persona che sei.» sorrise, facendomi sentire un po' più tranquilla ma allo stesso tempo in imbarazzo. Nozaki era sempre così allegra.

«Spero che sia così, quest'anno devo mettercela tutta.. » dissi ma con poca voglia.

In realtà, pensavo solo a come abbandonare gli studi senza far arrabbiare mia madre.

«Sawada! Con quell'atteggiamento non andrai da nessuna parte.» si intromise qualcuno dietro di me, mi voltai e vidi Ibuki il ragazzo di Nozaki.

«Munemasa, nemmeno tu sei venuto ieri» fece il broncio Nozaki.

Quei due assieme stavano davvero bene, tanto da essere una delle coppie più invidiata della scuola.
Loro due si misero assieme l'anno scorso e nonostante il loro alti e bassi erano ancora a qui.

«Ah ecco, poi vieni a rompere a me!» esclamai. Ibuki mi guardò diverito e invece di rispondermi, rise e basta.

Non lo sopporto quando fa così.

«Io posso permettermelo.» disse alzando una mano e spettinandomi i capelli.

«Ibuki!» esclamai allontanandomi e ancora una volta l'albino si mise a ridere.

Ma sono un pagliaccio? Pensai irritata.

«Smettila, mica sono il tuo pagliaccio eh!» sbuffai.

«Munemasa, smettila dai..» lo rimproverò Nozaki.

«Va beneee!» rispose l'albino incrociando le braccia dietro la nuca.

«Mah, io vado. Vi lascio da soli, piccioncini!» dissi allontanandomi dai due.

Mi avviai di fretta verso la scuola e mi precipitai nei bagni, dove mi sistemai meglio i capelli.

Credo che il passatempo di Ibuki fosse darmi fastidio ogni volta che mi vedeva.

Tuttavia, quando Nozaki me lo presentò pensai che era un bravo ragazzo e soprattutto serio. Invece si rivelò essere un gran rompiscatole.

Quando finì di sistemarmi, mi diressi verso la mia classe, la 4^E.

Appena misi piede nell'aula, le persone che erano lì presenti si voltarono verso di me. Mi scrutarono dalla testa ai piedi. Alcuni mi sorrisero altri invece si voltarono immediatamente.

Ciao anche a voi. Pensai scrollando le spalle.

«Ciao, tu devi essere Mizuki Sawada! Piacere, mi chiamo Matzukate Tenma!» mi parlò una ragazzo dai capelli castani e occhi blu metallizzato.

Ma da dov'è spuntato? Mi chiesi mentre gli sorridevo.

«Piacere..» mi portai una mano dietro la nuca.

«Sarò il tuo vicino di banco d'ora in poi!» esordì con un sorriso.

Essere ricevuta così nel mio primo giorno di scuola era piacevole e molto gentile da parte sua.

Anche se Tenma era un po' troppo entusiasta..  mi faceva sentire speciale e ciò non sapevo se definirlo una cosa bella o brutta.

Di solito tra le tante cose che mia madre mi diceva era: Mai prendersi bene quando conosci appena qualcuno!

 

«Beh, speriamo di andare d'accordo.» risposi sorridendogli.

Lo speravo sul serio. Speravo che quest'anno fosse totalmente diverso da quello precedente.

«Tenma, smettila di assillare la nuova..» intervenne una ragazzo dai capelli blu. La sua pettinatura era alquanto buffa.

«Ma Tsurugi! Io sono sociale al confronto di te.» replicò Tenma offeso.

Che devo fare? Stanno litigando? O fanno sempre così? Entrai in panico.

«Ehm.. ragazzi, la prof sta per arrivare.. che ne dite se ci andiamo a sedere?» mi intromisi interrompendo, così, la loro discussione.

«Giusto! Ti mostro dov'è il tuo posto.» disse Tenma dirigendosi verso il suo banco ed io lo seguì.
Mentre lo seguivo, notai che anche il blu si stava dirigendo verso la nostra stessa direzione.

Ci trovavamo in fondo, nell'ultima fila. Il mio posto si trovava vicino alla finestra e di fronte a me c'era quel Tsurugi..

Sembrava quel tipo di ragazzo freddo che non gli importa di ció che lo circonda, difficile da avvicinare e fin troppo serio.

Meglio se non gli sto lontana. pensai, l'ultima cosa che volevo erano problemi.

Le lezioni incominciarono e la docente fece l'appello, quando arrivò al mio nome mi chiese se potevo passare da lei dopo le lezioni.

Mi imbarazzai tremendamente quando sentí "Bisogna chiarire un paio di cose."

Non prometteva niente di buono e la reazione dei  miei compagni non erano affatto d'aiuto, perché dovevano tutti girarsi verso di me con quei sorrisi e con quelle facce sconcertate?

Avevo fatto una brutta impressione.

Tuttavia, non tutti si erano girati. Tsurugi era rimasto con lo sguardo fisso sul suo libro, magari avevo ragione... a lui non importa ció che lo circonda e, in fondo questa cosa mi piaceva.

Lui se ne stava nel suo.

La campanella dell'intervallo suonò e miei compagni come una mandria di pecore uscirono dall'aula.

«Sei Mizuki Sawada, giusto?» si avvicinó una ragazza dai capelli corti color blu chiaro.

«Si, piacere..» risposi cercando di sorridere il piú amichevolmente possibile.

«Piacere, io sono Sorano Aoi» si presentò sorridendo anche lei. Forse non avevo fatto una brutta impressione su di lei.

Aoi incominciò a parlarmi e a raccontarmi di  lei, Tenma e Tsurugi che si conoscevano dalle medie.
Si unirono alla conversazione pure quest'ultimi.

Tsurugi peró non mi rivolse la parola anzi, a volte mi guardava strano come se la mia presenza non gli fosse gradita. Ció mi creo un po' d'ansia ma preferí non pensarci troppo.

Aoi inoltre mi raccontò che i due spesso bisticciavano anche per le cose più stupide ma erano dei bravi ragazzi, su cui potevi contare.

Tsurugi non lo sembra, pensavo mentre la blu parlava e qualche volta senza che nessuno se ne accorgesse lanciavo qualche occhiata al blu che se ne stava nel suo.

Per mia fortuna, trascorsi tutto l'intervallo assieme a loro (anche se non parlai con Tsurugi nemmeno una volta) e girammo un po' per la scuola.

Pensavo che il mio primo giorno da bocciata sarebbe stato un triste giorno solitario. Ma fortunatamente fu normale..

Quando la campanella suonò, ci affrettammo a ritornare in classe e durante il tragitto intravedi Ibuki con un ragazzo dai capelli castani. Sembrava che stessero discutendo per qualcosa.

Subito dopo mi venne in mente Nozaki, lei non c'era. Quei due di solito passavano l'intervallo assieme.

«Sawada-san, sbrigati che siamo in ritardo.» mi avvertì Tenma distraendomi, così, da ciò che stavo pensando qualche secondo fa.

[...]

Le ore passarono in fretta, persino quella di pranzo.

Non successe niente durante quelle ore, aspettavamo solo l'ultima campanella e quando suonò, l'aula si svuotò in fretta.

«Ragazzi, noi abbiamo il treno tra un quarto d'ora. Dobbiamo proprio lasciarvi.» annunciò Aoi per poi salutarci assieme a Tenma.

I due uscirono dalla classe svelti lasciandomi da sola con Tsurugi, la situazione si fece un po' imbarazzante poiché si formò un silenzio incomodo.

«Ehm.. io dovrei andare dalla prof ora... ci vediamo domani.» lo salutai cercando di fare un sorriso il più naturale possibile.
Tsurugi ed io abbiamo passato tutto il giorno assieme ma non parlammo neanche una volta.

Inoltre, non sapevo di cosa parlare con lui...

«Vengo con te, devo chiedere alcune cose ad un prof.» disse prendendo la sua cartella.

Mi toccherà parlargli.. pensai, questa volta dovevo fare il primo passo anche se non sapevo cosa dire.

Dopo di ciò ci avviammo assieme all'aula professori e durante il tragitto incominciammo a parlare.

Sorprendentemente, era stato Tsurugi il primo ad aprire bocca.

Nonostante la sua serietà, Tsurugi sembrava un tipo simpatico e in più di una occasione mi fece anche ridere. Era davvero divertente quando voleva.

«Vai prima tu, io ci metterò tanto.. » dissi. Tsurugi annuì ed entrò mentre io rimasi fuori ad aspettare.

«Sakura!!» sentì urlare qualcuno.
Mi girai verso la direzione dove sentì la voce e vidi una ragazza correre verso di me, era Nozaki.

Cercai di fermarla ma lei mi ignorò del tutto.

Ma che ha? Pensai.

Subito dopo, vidi Ibuki correre verso di me per poi fermarsi e riprendere fiato.

«Sawada, che ci fai ancora qui? Ah, hai visto Sakura?» mi domandò, sembrava preoccupato.

«Devo parlare con la prof e comunque si è diretta verso l'uscita, che le hai fatto?» incrociai le braccia aspettando delle spiegazioni.

Ibuki sospirò e mormorò qualcosa.

«Sarà lontana ormai.. » parlò a bassa voce.

«Cosa?» domandai perplessa.

«È una storia lunga. Te la spiegherò tornando a casa... » disse confondendomi ancor di più.

«Ma tu vivi dall'altra parte della città!»  esclamai.

«Ah, ma non te l'ho detto che siamo vicini di casa adesso?» mi rispose facendomi sgranare gli occhi dalla sorpresa. Avevo un nuovo vicino di casa e non me n'ero proprio accorta.

Quando è successo? Perchè nessuno mi ha detto niente? Come ho fatto a non accorgermi? ....

Tante domande affollarono la mia povera testa e solo Ibuki, sfortunatamente, aveva tutte le risposte.

Il primo giorno da bocciata si stava rivelando un giorno pieno di novità.

Angolo dell'autrice.

Salve gente! Spero che vi sia piaciuto questo primo capitolo...

Innanzitutto però.. mi scuso per gli errori, perdooon! 😢

Spero davvero che vi sia piaciuto e che vogliate continuare questa storia🙈

Prima di lasciarvi vi vorrei chiedere un grande favore, prima di lasciare questa pagina mi farebbe davvero piacere se mi lasciaste una vostra opinione, mi aiuterebbe molto dato che così capisco cosa vi piace e no e in cosa dovrei migliorare.. 🙈

Grazie mille a chi lo fa, vi auguro una buona giornata e ci vediamo nel prossimo capitolo! Bye😘

 

Ps. Questa storia l’ho pubblicata anche su wattpad. Se volete cercarmi, mio chiamo _Yechan_ follow me and i follow you gente ee votate ahahah :D ok basta con la pubblicità.

   
 
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