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Autore: ohkama_    12/08/2016    0 recensioni
"Non si bacia una persona solo protendo le labbra. La si guarda e ci si ricorda perché la si desidera. Il sistema nervoso
simpatico fa accelerare il battiro, il lobo frontale riduce l'inibizione e si sente il bisogno di baciarla. Succede tutto in contemporanea. Siamo
sia impulsivi che compulsivi. Il cervello funziona così."
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"L'hai mai detto? Ti amo. Non posso più vivere senza di te. Hai cambiato la mia vita. L'hai mai detto?"
---
"Sei stato ossigeno puro. Stavo annegando e mi hai salvato."
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"Ciò che mi porta ad odiarti mi spinge ad amarti."
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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1. Capitolo



Tra tutte le cose più assurde, l'arrivare in ritardo il primo giorno di lavoro era la più impossibile, sarebbe stato più reale che una meteorite si abbattesse
sulla mia casa e mi uccidesse, piuttosto che arrivare in ritardo.
Ovviamente la sfortuna mi accompagna dal momento della nascita, quindi appena aprii gli occhi tutto ciò che programmavo da mesi andò in frantumi.
L'orologio segnava già le otto e mezza passate, un uomo nudo era sul pavimento di casa mia ed io ero svestito e per di più dovevo farmi una doccia.
Mi alzai di scatto, con le mani afferrai velocemente un cuscino e dopo essermi avvolto alla vita una coperta raccattata da terra, tirai il cuscino addosso allo sconosciuto.
Era una mia abitudine, svegliarmi con uomini sconosciuti sul pavimento di casa, ma farlo il primo giorno di lavoro non era una delle mie ambizioni, ecco.
L'uomo sbattè le palpebre più volte prima di aprire gli occhi del tutto, e quando i nostri ohi si incrociarono dovetti amettere che pure da ubriaco i miei gusti erano impeccabili.
Due grandi occhi verdi mi scrutarono con attenzione prima che un sorriso tutto fossette rubò la mia attenzione, si passò poi una mano fra i capelli e poi velocemente si alzò recuperando i vestiti.
Osservai ogni suo piccolo movimento prima di rendermi conto che dovevo veramente sbrigarmi.
"Quindi non si continua da dove avevamo lasciato?"Domandò con una voce roca e profonda per poi sorridermi maliziosamente, facendomi scappare così una piccola risata.
Per quanto avessi voluto, non era il momento, veramente. Negai con un movimento della testa e poi finalmente parlai.
"No. Devi andartene..uhm..." Un momento di imbarazzo mi avvolse fino nelle viscere, non bastava essere in ritardo il primo giorno, dovevo pure dimenticarmi del suo nome, perfetto.
"Harry." Rise allungandomi poi una mano, la differenza di grandezza tra le nostre mani era imbarazzante.
"Louis."
Annuì frettolosamente prima che una mia mano si posò sul suo braccio, lo spinsi vero la porta mentre si allacciava i pantaloni. Doveva assolutamente uscire da quella porta prima possibile.
Dopo aver aperto la porta feci un piccolo sorriso cordiale e poi urlai un "addio, Harry."

.

"Ognuno di voi arriva qui pieno di speranze, desideroso di scendere in campo. Un mese fa, alla Facoltà di Medicina, i medici erano i vostri professori, oggi i medici siete voi. 
I sette anni da specializzandi in chirurgia saranno i più belli e i più brutti della vostra vita. Verrete messi sotto pressione. Guardatevi intorno, salutate la concorrenza.
Otto di voi passeranno a una specializzazione più facile, cinque di voi non reggeranno la pressione e a due di voi verrà chiesto di andarsene. Questo è il punto di partenza, la vostra arena, la vostra partita... dipende da voi."
Le parole del dottor Webber rimarranno probabilmente incise nella mia testa per sempre, lui era stato come un padre per me, sempre stato accanto a me e mia mia madre nella mia infanzia e sapere che lui era il mio capo, mi faceva
un grande effetto.
Osservai il mio armadietto qualche minuto, il camice addosso,  lo stetoscopio al collo e l'odore di disinfettante che inebriava le mie narici. Ero veramente a questo punto?
"Siete in sole tre donne su sei?"Domandai innocentemente alla ragazza che stava indossando il camice avanti a me.
Aveva dei lunghi capelli ricci e neri raccolti in una coda, mentre il suo viso era caraterrizzato da tipici lineamenti orientali.
Mi rivolse una smorfia per poi scrollare le spalle con indifferenza.
"Già e una di loro fa la modella. Pensa."
Dopo essermi presentata pensai che quella ragazza non era poi così ostile e fredda come poteva sembrare a primo impatto, ma prima che potessi dire o fare alro un ragazzo si avvicinò a noi e parlò.
"Anche voi avete la Nazista? Dicono sia tremenda."
Io e Cristina, la ragazza dai lineamenti orientali, annuimmo velocemente in contemporanea. Osservai il ragazzo avanti a me e sorrisi leggermente, era veramente tenero. 
Due grandi occhioni azzurri lo facevano sembrare più innocente di quanto i suoi lineamenti irlandesi non fecero.
"C-Comunque io sono Niall."Mormorò balbettando il ragazzo."Ti ho visto alla serata per gli specializzandi, indossavi una maglietta trasparente e dei bellissimi jeans strappati al ginocchio."
Risi annuendo e mi ripresentai, per la terza volta in quella giornata. Cristina invece corrugò le sopracciglia e scosse la testa, uscendo dallo spogliatoio, seguita da me e da un Niall imbarazzato.
"Sarebbe quella la Nazista?"Domandò una voce squillante, facendoci sobbalzare.
Una ragazza si avvicinò a noi tre, dovetti ammettere che quella era proprio una bella ragazza. Bionda, alta, curve al posto gusto, perfetta.
Il suo dito indicava una donna di colore, bassa e in carne. Rimasi sorpreso, avevo tutta un altra immagine di lei.
"Tu sei la modella, vero?"La voce schifata di Cristina mi fece ritornare alla realtà.
Mi lasciai sfuggire una risatina che però venne bruscamente interrotta da un occhiataccia dalla dottoressa che ci avrebbe seguito per tutti questi anni.
"Voi dovete essere i mie specializzandi. Io sono la dottoressa Bailey. Ho cinque regole. Memorizzatele. Regola numero uno, non perdete tempo a fare i ruffiani, vi odio e non cambierete le cose.
Protocolli traumatologici, lista telefonica, cercapersone. Le infermiere vi chiameranno al cercapersone, scattate appena vi chiamano, e correte. Questa è la regola numero due. 
Il vostro primo turno di guardia inizia ora e dura 48 ore. Siete specializzandi, schiavi, nullità, l'ultimo anello della catena alimentare della chirurgia. Richiedete esami, scrivete ordini, siete di guardia a notti alterne fino all'esaurimento, e non lamentatevi.  Dormite quando e dove potete. E siamo alla regola numero tre: se io dormo non svegliatemi, a meno che il vostro paziente non sia in punto di morte.
 Regola numero quattro, il paziente moribondo non deve essere morto al mio arrivo: non solo avrete ucciso una persona, ma mi avrete anche svegliato inutilmente. È chiaro?"
Il perché del suo soprannome mi arrivò dritto in faccia, come una doccia fredda. 
"Ma aveva detto che erano cinque."
Ci girammo tutti sbigottiti verso Niall, che abbassò immediatamente lo sguardo, le sue gance diventarono come due mele rosse.
Bailey gli fece uno sguardo di fuoco per poi riporre gli occhi sul cerca persone, che aveva appena suonato.
"Regola numero cinque: Quando io mi muovo, voi mi seguite."
Urlò per poi muoversi agilmente e correre fra i corridoi.
Che il gioco abbia inizio.

"Cos'abbiamo?"
"Katie Bryce, 15 anni, femmina, crisi di nuova insorgenza, intermittenti nelle scorse settimane. Endovena persa in viaggio, iniziata fase tonico-clonica mentre atterravamo."
Osservai attentamente la ragazzina distesa sul letto, i tremori le rendevano impossibile fare qualsiasi cosa, i suoi occhi erano girati all'indietro e le sue mani stringevano con forza le sbarre del lettino.
"Izzie, 10 milligrammi di diazepam intramuscolare." Urlò la dottoressa verso la ragazza bionda di prima.
La diretta interessata annuì e inziò a fare quello ordinato dal capo, fallendo miseramente. Sbagliò braccio e così facendo fece imbestialire la Baily.
La spinse malamente, allontanandola e poi inserì il medicinale nelle sue vene, facendo calmare le crisi della ragazza.
"Allora, Baily, abbiamo pesci fuor d'acqua, eh." 
Ci girammo tutti verso la porta della stanza, un uomo di colore, alto e con due occhi intensi si presentò avanti a noi, sorridendo leggermente.
"Assolutamente dottor Burke."
Subito io e gli altri specializzandi ci irrigidimmo, era il primario di Cardiologia.
Deglutii profondamente prima che la mia attenzione fù rubata dalla voce della Baily.
"Cristina, fai le analisi.
Niall, check-up dei pazienti.Louis, porta Katie a fare la TC. E' sotto la tua responsabilita'."
Perfetto. Sorrisi nervosamente e salutai cordialmente i superiori, che uscirono dalla stanza.

Le analisi erano impeccabili, quella ragazza stava meglio di me. Lanciai nervosamente il fascicolo sul pavimento, la Baily si sarebbe infuriata.
Niall e Cristina invece erano tranquillamente stesi su un lettino, parlando di quanto fosse affascinante chirurgia, Izzie era scomparsa.
Eravamo tutti in corridoio, vicino alle macchinette, lì non passava mai nessuno. Era tutto molto rilassante, finché il mio cerca persone emise un suono fastidioso.
"911. Pericolo di morte. Stanza 122." Katie.
Cominciai a correre per i piani, per le scale, rischiando di far cadere altri colleghi. L'ansia mi saliva, il sudore grondava dalle tempie. Non poteva morire così.
Arrivato nella stanza mi bloccai immediatamente, era tranquillamente distesa sul letto, nessun segno di morte improvvisa.
Arricciai il naso e le chiesi se stava bene.
"Certamente, sto benissimo. Volevo solo cambiare canale, sa. Faccio ginnastica ritmica, mi sono già slogata la caviglia giorni fa, non vorrei che Michelle mi rubasse la corona. Voglio vedere la gara." Spalancai gli occhi e la rabbia prese il sopravvento. Mocciosa.
Presi un grosso respiro e accennai un finto sorriso prima di uscire dalla stanza senza proferire parola. Un uomo e una donna mi si presentarono però avanti, facendomi sobbalzare.
I lineamenti erano simili a quelli di Katie ed erano fuori dalla sua stanza, ci misi un attimo a capire che erano i suoi genitori.
"Salve, siamo i genitori di Katie Bryce, vorremmo parlare con il dottore. E' lei?" La preoccupazione era palpabile nella voce della madre.
Sospirai e scossi la testa, prima di mettermi a cercare il capo, pronunciai un "Ora la chiamo." 
I corridoi erano gremiti di gente, ma la Baily la trovai subito. Era impossbile non riconoscerla da lontano.
"Dottoressa, i genitori di Katie Bryce sono qua, vogliono parlare con il suo dottore."Pronunciai velocemente e anche in maniera insicura.
"Il dottor. Borke non ha più il caso, è fuori. Ora Katie è nelle mani del dottor. Styles."
Annuii e seguii con lo sguardo il punto indicato da lei. Un uomo alto, di spalle e riccio. Aveva qualcosa di famigliare.
"Dottor. Styles." La Bailey urlò il nome dello strutturato, facendolo voltare verso la nostra direzione.
I suoi occhi incrociarono i miei e mi sentii svenire. Non poteva essere vero. 
Il ragazzo di stamattina.





                                   

HELLO.
Allora, per questa storia ho preso spunto dalla serie tv Grey's anatomy, è praticamente tutto identico, tranne che per qualche piccolo dettaglio.
In pratica Louis sarebbe Meredith e Harry sarebbe Derek.
E niente, spero vi piaccia e che lasciate qualche recensione.
Bacini.


 
   
 
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