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Autore: Robigna88    12/08/2016    1 recensioni
Allison Morgan credeva di essersi lasciata alle spalle gli Originali con i loro drammi, i loro segreti e quel sempre e per sempre in nome del quale avrebbero fatto qualunque cosa. Sono suoi amici e vuole loro bene ma ha già abbastanza problemi e nemici di cui occuparsi e non vuole avere a che fare anche con quelli dei Mikaelson. Questo fino a quando Rebekah non la chiama in cerca di un aiuto per trovare un posto sicuro per lei e la piccola Hope e orde di cacciatori sono pronti a raggiungere New Orleans in seguito a strani avvenimenti che hanno attirato la loro attenzione. Allison si sente in dovere di avvertire Klaus ed Elijah; solo avvertirli e niente di più. Una volta arrivata nella città del Quartiere Francese però, tutto cambia e lei viene risucchiata dai loro problemi, come già le era successo in passato. Decide quindi di rimanere per un po'. Nel frattempo, in Kansas, Dean e Sam Winchester, avvertito il tumulto tra i cacciatori decidono di partire per New Orleans ed indagare senza sapere però che quel caso-non caso li condurrà dritti dalla loro amica cacciatrice e dai suoi strani amici.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NDA: In fondo l'outfit di Allison al matrimonio :D

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12.

IL MATRIMONIO

 

 

 

 

 

“Ancora” Allison fece un grosso respiro e roteò il collo un paio di volte prima di rimettersi in posizione. Gia, di fronte a lei, la fissava con aria perplessa; era stanca ed era scoraggiata perché qualunque cosa provasse a fare, qualunque mossa, non riusciva a metterla al tappeto. E se non ci riusciva con lei che era una semplice umana, come sarebbe mai riuscita a battersi con un vampiro? O peggio ancora con un lupo, il cui morso poteva esserle fatale. “Gia, muoviti.”

“Non potremmo fare una pausa?”

“Che c’è, sei stanca?”

“No” la vampira scosse il capo. “È solo che inizio a credere di non essere tagliata per tutta questa cosa del combattimento.”

“È impossibile che tu non lo sia, sei un vampiro ed è un istinto.”

“Allison” l’altra fece un grosso respiro, poi si passò una mano tra i capelli. “Ci alleniamo da un’ora e non sono ancora riuscita neppure ad evitare uno dei tuoi colpi.”

“Questo è perché non ci stai nemmeno provando Gia, hai deciso che non ne sei capace e stai lasciando che questa tua convinzione ti blocchi. E” aggiunse prendendo una bottiglietta d’acqua. “Sono mancata una settimana e sono pronta a scommettere quello che vuoi che tu abbia battuto la fiacca mentre ero via.”

“Forse” sul viso della ragazza apparve un’espressione colpevole che lasciò subito il posto ad un respiro profondo, un altro.

“Okay ora basta” Allison scosse il capo. “È più o meno il tredicesimo respiro profondo in dieci minuti. A quanto pare stai aspettando che te lo chieda quindi mi sforzerò di farlo anche se onestamente non me ne importa più di tanto, cosa c’è che non va?”

“Io e Marcel… credevo che ci fosse qualcosa tra di noi ma è saltato fuori che mi sbagliavo. E mi sento una stupida ora.”

“Ti senti una stupida perché hai frainteso le intenzioni di un uomo che ti piace?” la cacciatrice ridacchiò. “Gia, succede a tutte le donne almeno una volta nella vita.”

“È successo anche a te?” la vampira raggiunse il divano e si mise a sedere. Allison la raggiunse dopo aver bevuto un altro sorso d’acqua.

“Certo” le disse. “Mi sono innamorata come una ragazzina e alla fine è saltato fuori che si trattava di un sentimento a senso unico, in un certo senso.”

Gia rimase in silenzio per alcuni istanti, poi alzò i piedi sul tavolino di fronte. “È solo che lui è stato così dolce con me da quando sono diventata un vampiro…” le raccontò. “Credevo che fosse perché teneva a me in modo particolare, invece ho capito che lui tiene a tutti allo stesso modo.”

“Gia, da quel che dici credo che in fondo tu non abbia una cotta per Marcel, credo piuttosto che ti rincuori l’idea di qualcuno che non ti lasci sola durante questo periodo di difficile transizione o forse che non ti lasci sola a prescindere, perché probabilmente sola lo sei stata per tutta la vita” si voltò a guardarla e le sorrise. “Forse non sono sexy come Marcel ma ci sono io ad aiutarti e non ti lascio sola.”

“Grazie, Allison.”

“Ho detto che ti aiuterò e che ti sarò amica, non che ti farò da babysitter. Quindi non c’è di che, ma ora alza il culo dal divano e impara a difenderti.”

Gia rise mentre Allison si alzava e si mise in piedi a sua volta.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Hey” Klaus la salutò mentre apriva una bottiglia di rosso per assaggiarlo. “Arrivi giusto in tempo.”

Allison corrugò la fronte. “Per cosa? Per una degustazione di vini?” chiese guardando le diverse bottiglie poggiate sul tavolo. “Non dovrebbero essere gli sposi a scegliere cibi e bevande per le loro nozze?”

Klaus abbozzò un sorriso. “Questo matrimonio non mi va per nulla a genio, ma non lascerò che un lupo rozzo che vive nei boschi come un selvaggio e una giovane donna cresciuta a risse e fast-food lo rovinino scegliendo il menu.”

“Esprimi pure la tua onesta opinione su queste nozze Klaus” la donna rise prendendo il bicchiere che lui le porgeva e bevendone un sorso. “Serragghia Rosso Pinot Noir” disse dopo aver deglutito. “Ottima scelta, è uno dei miei preferiti.”

“Anche uno dei miei” le fece sapere l’Ibrido Originale annuendo. “E credo che si accompagnerà magnificamente con la portata principale. Sapevo che eri la persona giusta a cui chiedere un parere. Il matrimonio è alle diciotto in punto.”

“A proposito di questo” la cacciatrice poggiò il bicchiere sul tavolo. “So che di solito sono l’anima della festa” scherzò. “Ma pensavo che forse non è il caso che io partecipi. Hayley mi detesta e anche se tu sostieni il contrario questo è il suo giorno speciale e la mia presenza potrebbe non essere gradita.”

Klaus le riservò un’occhiata seria, poi le sue labbra si piegarono in un sorriso. “Il matrimonio è alle diciotto in punto” le disse di nuovo. “E ora seguimi, ti accompagno a vedere Hope.”

Allison lo seguì senza aggiungere altro.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison arrivò con venti minuti di anticipo. Aveva pensato che non era il caso di arrivare alle diciotto in punto come Klaus le aveva detto due volte; doveva trovare posto e bere a sufficienza prima che la cerimonia iniziasse. Sentiva che ne avrebbe avuto bisogno. Così aveva lasciato che dei gentili e soggiogati camerieri prendessero il suo cappotto, si era scolata una coppa di champagne, aveva preso posto vicino a Marcel e Gia e soprattutto aveva evitato di dare nell’occhio. Peccato che non le fosse riuscito troppo bene visto che quando era arrivata e si era tolta il cappotto tutti gli occhi le si erano poggiati addosso per un motivo che non conosceva e che sperava di scoprire dopo la cerimonia.

Mentre gli invitati applaudivano agli sposi e si sparpagliavano per riempire i piatti al buffet, Allison prese un bicchiere di vino e si mise in disparte, in piedi davanti ai ritratti di famiglia che si trovavano proprio di fianco alle scale. La borsa bloccata sotto il braccio, la voglia che quel matrimonio finisse il prima possibile.

“Credevo che fosse vietato” sentì dire ed Elijah prese posto accanto a lei. “Che ci fosse un qualche strano codice che impediva alle invitate di essere più belle della sposa. Ma ti guardo e penso che mi sono decisamente sbagliato.”

“Oppure io ho infranto le regole” gli disse Allison arricciando poco la bocca, infine sorridendo mentre girava il viso per guardarlo. “Credi che sia per questo che tutti mi hanno guardata in modo… strano al mio arrivo?”

“Per questo e perché il tuo sangue ha un odore piuttosto intenso, anche se tu non te ne rendi conto ovviamente.”

“Capisco” Allison si schiarì la voce. “Stai bene?”

“Sì, sto bene.”

La donna annuì piano, allungò una mano e gli strinse il braccio per qualche secondo prima di tornare a guardare di fronte a sé. “Andrà meglio con il tempo. Lei sarà felice e visto che la ami non potrai fare a meno di esserlo anche tu. Penserai di non poterne uscire e forse senza accorgertene ti chiederai perché il privilegio di amarla spetta a Jackson e non a te, ma poi un giorno ti sentirai meglio. Te lo assicuro.”

“Sembra che tu stia parlando per esperienza personale” l’Originale guardò il suo bicchiere prima di bere.

Allison respirò a fondo. “Forse è così. A chi non è capitato di avere il cuore spezzato almeno una volta nella vita?” i suoi occhi si persero dentro quelli di Elijah per un istante, poi gli sorrise. “Sarà meglio che vada ora.”

“La festa non è ancora finita” le fece notare lui piegando poco il capo. “Dovremmo ballare.”

Lei rise. “Non se ne parla. Credevo che oramai avessi capito che non so ballare. Ricordi Mystic Falls tanti anni fa?”

“Ti prego” le sussurrò lui allungando la mano. “Solo un ballo. Poi sarai libera di andare se vorrai.”

La donna sapeva che era meglio non farlo, lo sapeva, eppure non poté fare altro che allungare la mano e poggiarla sulla sua. Stretta al corpo dell’Originale si lasciò cullare dalle note di quella canzone lenta, si lasciò pervadere dall’odore virile che emanava, dalla calma che il suo tocco sapeva infonderle. Era sempre così, ogni dannata volta… era inevitabile e allo tempo riusciva a pensare ad un migliaio di modi per evitarlo. Una giravolta e si ritrovò faccia a faccia con Marcel che a distanza le faceva segno di raggiungerlo.

“Devo davvero andare ora Elijah” gli disse fermandosi. “Ma grazie del ballo.”

“Che sta succedendo?” chiese lui. “Ho visto Marcel che ti faceva segno di avvicinarti. Cosa state combinando voi due?”

“Niente” la donna sorrise. “È tutto sotto controllo. Goditi il resto della festa.”

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Ecco a te” Allison porse ad uno dei vampiri di Marcel l’ultima fiala del sangue di Klaus. “Grazie per quello che hai fatto stasera.” Il ragazzo, non aveva più di vent’anni, non disse nulla mentre lei si allontanava per raggiungere il padrone di casa che la aspettava con un bicchiere di bourbon all’angolo bar.

“È stato difficile farti dare il sangue da Klaus senza che facesse domande?” le chiese quando lei gli si sedette accanto.

“No, era troppo impegnato a macchinare uno dei suoi folli piani per rovinare il matrimonio di Hayley per domandarsi perché glielo stessi chiedendo.”

“Non gli piace molto Jackson vero?”

“Non si fida di lui, il che non mi sorprende, soprattutto considerando che si tratta della salvezza di Hope” ragionò Allison giocherellando con il bicchiere senza però bere. “A volte credo che non si fidi neppure di Hayley che è la madre.”

“Ma a te ha detto subito la verità.”

“Non proprio. È stata Rebekah a farlo ma sì, credo di poter affermare che di me si fida. Si fida anche di te Marcel, ma un segreto di questo tipo poteva metterti in serio pericolo e così ha preferito fare in modo che te ne dimenticassi.”

Marcel si strinse nelle spalle mentre beveva. “Credo di capire perché l’ha fatto. Io forse avrei fatto lo stesso.”

“Anche io” mormorò la donna. “Ma basta chiacchiere, brindiamo alla nostra vittoria. Grazie di aver schierato i tuoi contro i lupi di Francesca e grazie di non averne fatto parola con Elijah.”

“È stato un piacere” il vampiro fece tintinnare il suo bicchiere contro quello di Allison. “Hai fame? Possiamo ordinare una pizza se vuoi, non hai mangiato molto al matrimonio.”

“Non ho fame, ma grazie” Allison si alzò. “Devo andare adesso, ho una meravigliosa camera di motel ad aspettarmi. Proverò a farmi una bella dormita.”

“E poi?” le chiese Marcel. “Pensi di rimanere in città?”

“Non lo so ancora. Io sono uno spirito libero, vivo alla giornata.”

Il vampiro ridacchiò, infine si alzò. “Allison” le disse. “Nel caso decidessi di rimanere, questo posto è grande abbastanza, puoi prendere uno dei piani e trasformarlo in un posto tutto tuo.”

“Lo terrò a mente” lei indietreggiò di qualche passo. “Buonanotte Marcel.”

“Buonanotte Allison.”

 


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