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Autore: AlessiaOUAT96    13/08/2016    1 recensioni
E se gli Avengers si trovassero nel mondo di Divergent?
La fan fiction si basa sulla precedente raccolta "Scelte"
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Durante il viaggio di ritorno lo spettacolo variava da chi come Peter, Molly e Drew, sporchi di vernice e con uno sguardo seccato e infuriato per la sconfitta, a chi esultava per la vittoria.

Natasha e Clint avevano smesso di guardarsi, forse per non dare troppo nell’occhio o forse perché non accettavano ancora la situazione. Per entrambi, aprirsi in quel modo era stato qualcosa di inaspettato; nessuno dei due però non poteva dire che non era stato piacevole.

Bruce era sollevato: quasi nessuno si era accorto di Hulk a parte Natasha e Wanda. Mentalmente ringraziò quella ragazza con quei poteri alquanto strani. Certo, lo aveva addormentato in poco tempo, però l’essere messo fuori gioco così velocemente non era stato molto gradevole. Non ricordava esattamente cosa successe in quel lasso di tempo, gli venivano in mente immagini sfocate e confuse di una mano che lo carezzava come un bambino.

I suoi abiti non erano messi tanto male, dopotutto aveva dormito lontano da tutto quel caos.

Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dai movimenti del treno e ascoltando distrattamente le conversazioni altrui.

Tony non era stato mai così esausto. Senza la sua armatura aveva tenuto testa agli avversari, ma le energie consumate erano il doppio di quelle che usava con Mark. Gli allenamenti durante quei giorni, lo avevano rafforzato tanto da far stancare Hogun. Il loro incontro era stato un mix di forza fisica e tattiche basate sulla conoscenza dei punti deboli del corpo umano e Tony dovette ammettere che, per essere un Intrepido, Hogun era davvero scaltro e intelligente.

Guardò il suo avversario, sporco di vernice colorata quanto lui ed entrambi, incrociati gli sguardi, si sorrisero come a farsi reciprocamente i complimenti.

Steve al contrario non era molto stanco, e nemmeno Volstagg che, con la sua stazza, gli aveva dato del filo da torcere e parecchi colpi colorati che facevano sembrare Steve un quadro vivente.

Volstagg invece, aveva la barba di mille colori, come se una spugna li avesse assorbiti.

Ad un certo punto del viaggio, Uriah, si mise a giocare con un proiettile di vernice che però, a causa di una virata del mezzo, gli esplode in faccia e di conseguenza in bocca, scatenando delle risa generali.

Pietro decise di imitarlo, contando sul fatto che il suo equilibrio fosse più stabile di quello dell’amico. Ormai, dopo quell’esperienza cominciava a pensare che si sarebbe fatto più di qualche amico.

Giocherellando con un proiettile, si avvicinò a Tony fingendosi calmo e rilassato e nascondendo il piccolo oggetto tra le dita.

-Tony, che macchia è questa?- indicò un punto della maglietta abbastanza vicino al collo dell’amico e, approfittando del fatto che quest’ultimo guardò il punto indicato, gli fece esplodere il proiettile in faccia.
Non aveva contato però che Tony non si era fatto trovare impreparato e, dopo quel gesto, gli fece esplodere ben due proiettili vicino al viso per poi spalmare il colore tanto da arrivare ad un violetto.

-Se diventi rosso, il colore facciale complessivo cambia- disse tra una risata e l’altra.

Pietro riconobbe l’astuzia del compagno ma non si fece bastare solo quello scherzo. Si avvicinò all’unico capace di non farsi notare in qualsiasi situazione e gli propose sotto voce una marachella da attuare contro il genietto.

-Che ne dici di fare qualche scherzetto a Tony e Steve? Guardali, sembrano andare tanto d’accordo-

Clint si appoggiò contro la parete metallica incrociando le braccia al petto e sorridendo malevolmente.

-Non ti è bastato?- gli indicò la faccia viola.

-No, allora collabori o no?-

-Sì ma non è il momento adatto, sarebbe troppo esplicito. Aspetteremo il momento giusto e organizzeremo qualcosa di più efficace di una pallottola colorata. Ci stai?- gli porse la mano.

Pietro gliela strinse, felice di aver trovato qualcosa di interessante a cui pensare durante gli allenamenti, per non sentire dolore, e durante il tempo libero per distrarsi un po’.

                                                                                                                ***

Il mattino seguente entrarono in palestra e notarono al primo impatto un grande bersaglio appeso alle pareti e poco più in là un tavolo con dei coltelli. Eric era in mezzo alla stanza e quando tutti furono dentro pronunciò una frase che tese i nervi degli iniziati come corde di violino “Domani sarà l'ultimo giorno del primo modulo. Dopo riprenderete gli allenamenti, ora Quattro vi mostrerà la giusta tecnica per lanciare i coltelli”

Clint era abbastanza tranquillo,la sua mira non comprendeva solo arco e frecce ma più cose in generale. Tuttavia guardò attentamente i movimenti di Quattro, anche per non far arrabbiare Eric.

Ognuno doveva avere in mano tre coltelli.

“Non è difficile, posso farcela” pensò lanciando il primo e colpendo il bersaglio. Non mirò al centro apposta, voleva osservare meglio gli altri compagni che purtroppo, per alcuni, non avevano la sua stessa mira.

Scarlet sembrava incerta nei movimenti, certo, sarebbero stati nettamente più precisi se ci avesse messo del suo, ma Clint sapeva che non poteva farlo. Pietro invece, andava meglio e cercava di tranquillizzare la sorella che, al terzo tentativo colpì il bersaglio.

Bruce sembrava aver trovato una tecnica per non passare per un totale incapace: ogni tanto lasciava che Hulk venisse allo scoperto, ovviamente senza farsi notare, cosa che sembrava gli venisse abbastanza bene.

Quello che però stupì l'arciere e che fece divertire Peter, fu che Tris non usò immediatamente i coltelli; lei stava imparando la tecnica senza, per poi riuscire a lanciare senza problemi. È come se si stava concentrando in un luogo tutto suo e poi, dopo poco tempo, colpisce il bersaglio e risponde a Peter.

L'ex Candido di nome Al sembrava l'unico a non aver colpito il bersaglio e questo fece infuriare Eric che, dopo l'ennesimo sbaglio, lo obbligò a raccogliere le sue armi mentre tutti gli altri lanciavano.

Nessuno fiatò ma a qualcuno di loro questa cosa non piacque affatto, era come se Eric si stesse divertendo a torturare gli Iniziati, anche se effettivamente la vena sadica non gli era mai mancata.

-Ma cos'ha oggi?- chiese sottovoce Wanda al fratello -Non può essere così cattivo!-

-Invece può, Scarlet. Lui è il capofazione, ricordi?-

-Eric è così e basta- si aggiunse Steve, ricordandosi della sua esperienza aggrappato ad una ringhiera scivolosa solo perchè aveva cercato di difendere una sua compagna.

Ad un certo punto, Tris sfidò in un certo senso Eric che la costrinse a mettersi davanti al bersaglio al posto di Al, mentre Quattro lanciava i coltelli.

-Devo ricordare a tutti voi, cosa succede non obbedendo ai miei ordini?- scoccò un'occhiataccia in direzione di Steve.

Lei rimase immobile per tutta la durata dell'esercizio.
La maggior parte delle persone in quella stanza si stupì del coraggio di una che di coraggio non avrebbe dovuto averne minimamente. Bruce si stupì più di tutti: l'aveva conosciuta da Abnegante ed il suo gesto rispecchiava molto i tratti di quella fazione,ma c'era una cosa che lo spaventava e che aveva lo stesso effetto anche su i gemelli Maximoff, Tony e Steve. Tris era diversa, non era una semplice Abnegante o una semplice Intrepida.

I combattimenti rivelarono un tratto vendicativo di lei. Sconfisse la sua avversaria come se ne dipendesse qualcosa come il suo orgoglio,come se si volesse vendicare di qualcosa.

                                                                                                       ***

Il Giorno delle Visite fu qualcosa di molto emotivo per parecchi Iniziati. Tony non vedeva l'ora di rivedere Pepper e magari di sperare che non ce l'avesse con lui per la sua scelta. Gli altri non sembravano particolarmente agitati,in fondo non avevano creato chissà quali legami nelle loro vecchie fazioni e poi sapevano che era meglio non infastidire il capofazione con atteggiamenti dolci: significava non essere Intrepidi e venir meno a “la fazione prima del sangue”

Steve avrebbe sperato di veder ricomparire Bucky ma nel profondo sapeva che non era possibile. Era sparito, basta.

Pensò a lui nel tragitto fino al Pozzo, pieno di famiglie in attesa dei propri figli. Chissà quali consigli avrebbe saputo dargli e come avrebbe reagito al suo nuovo fisico. Camminava a testa bassa e per questo non si accorse di andare a sbattere contro qualcuno.

Alzò lo sguardo pronto a scusarsi, ma la persona in questione lo precedette.

-Steve, giusto?- chiese per conferma, Peggy -Tutto a posto? Sembravi con la testa da un'altra parte.. cerchi la tua famiglia?-

Steve sembrò confuso da tutte quelle domande, sembrò stupito soprattutto che Peggy si ricordasse di lui tra tutti i trasfazione.

-Sì, tutto a posto- rispose velocemente -Non sto cercando nessuno, non penso che qualcuno si sia ricordato di me tanto da farmi visita-

-Non c'è proprio nessuno che ti piacerebbe incontrare?-

“Te” pensò Steve solo che non diede aria ai suoi pensieri, troppo imbarazzanti per lui.

-A dire il vero ce n'è una ma è scomparso anni fa senza dare notizia a nessuno. Era un Intrepido e si chiamava Bucky- la guardò negli occhi. Lei sembrò irrigidirsi a quel nome come se conoscesse James Barnes. I suoi lineamenti divennero per un secondo rigidi, poi si rilassò quando Steve continuò -Lo conoscevi per caso?-

-Avevo sentito il suo nome, era uno di pattuglia, vero? Purtroppo non l'ho mai conosciuto. Tu piuttosto, come lo conosci?-

-Lui, ehm. Mi tirava fuori dai guai quando venivo preso di mira-

-Capisco. Steve.. ora vado. Sicuramente ci sarà qualcun altro con cui potrai passare la giornata. Ci vediamo!-

E Steve rimase solo, di nuovo, ma almeno aveva parlato con Peggy.

“Non le ho nemmeno chiesto scusa!”



Nel frattempo Thor aveva incontrato suo padre e stava raccontando dei suoi allenamenti e dell'incontro inaspettato con quello strano martello. Era riuscito a sollevarlo mentre nessuno dei suoi amici lo aveva fatto.

-La tua forza fisica è superiore alla loro, di cosa ti stupisci?-

-Mi stupisco del fatto che anche Volstagg è forte e di corporatura massiccia e poi quel martello è sbucato fuori dal nulla!-

-Sicuramente non ve ne siete accorti quella giornata-

-C'è un'altra cosa di cui ho dubbi- guardò suo padre dritto nel suo occhio -Altruismo e coraggio, coincidono o sono due cose diverse?-

-A questo dovrai rispondere tu stesso. Non posso darti una risposta valida solo per me, ma posso dirti che gli Abneganti non avrebbero fatto per te, tu sei un Intrepido-

-Sono solo questo?-

-Che vuoi dire con “solo”?-

-Non posso essere più di una cosa? Devo essere solo Thor, l'Intrepido?-

-Devi essere te stesso, senza metterti in guai troppo seri. Ci vediamo dopo, Thor- suo padre si congedò, lasciando il figlio ai suoi pensieri. Poco dopo venne raggiunto dai suoi amici che capirono subito che qualcosa non andava.

-Rispondetemi a questa domanda: devo essere solo parte di un luogo, o di una sola fazione?- disse fazione sottovoce, per non farsi sentire da orecchie indiscrete.

Sif, Fandral, Volstagg e Hogun si guardarono negli occhi, tutti seri; Sif prese la parola a nome di tutti e rispose.

-Se non lo fossi, risulteresti un divergente- anche quella parola fu detta sottovoce -E i divergenti portano guai, se ne conosci qualcuno, stanne alla larga o potresti scomparire all'improvviso. Sii un Intrepido, non un Abnegante o un Pacifico o chissà cos'altro-

                                                                                                  ***

Clint si era dileguato per un po'. Dall'alto vedeva i gemelli in disparte a guardare tutti con indifferenza, sapeva che la loro famiglia non sarebbe andata a trovarli e pensava che forse forse non era tanto negativo per loro.

Vedeva Bruce parlare con la madre di Tris, lo vedeva sorridere imbarazzato ed essere cordiale come lo era sempre stato, o quasi sempre. Vedeva le famiglie degli Intrepidi parlare allegramente con i figli ma queste cose non lo scalfirono nemmeno. Forse quello che lo stupì di più fu Steve intrattenere una breve conversazione con Peggy, una delle istruttrici.

-Tu non hai nessuno?- una voce parlò alle sue spalle, lui la riconobbe subito. Non si girò per guardare Natasha in volto, rimase appoggiato con le spalle al muro, fissando tutte quelle persone parlare tra loro e guardò un po' Pietro e Wanda, seduti a mangiare qualcosa.

-No, e tu?-

-Nemmeno io- si mise accanto a lui -Tra poco terminerà il primo modulo, non sei agitato?-

-No, non ho problemi con la classifica. Immagino neanche tu- solo a quel punto si girò -Coulson dov'è? Vorrei passare da lui un attimo, ho dei punti da spendere-

Vide Nat diventare seria in volto, i lineamenti farsi più duri e la mascella stringersi -Non c'è- rispose semplicemente -Non so dove sia-

-Non so perchè lo sto facendo ma sento di dirtelo- esordì la rossa.

A quella frase il cuore di Clint accelerò un istante e lui deglutì. “Non sarà che..”

-Ho ascoltato una conversazione giorni fa, aveva a che fare con l'iniziazione. Oltre a questo ho sentito anche le parole espulsione e divergenti. Ti dice nulla? So che ti muovi nell'ombra,Occhio di Falco-

Clint cedette -E va bene. Ho seguito Quicksilver giorni fa, ha detto di aver visto degli strani tizi vestiti in modo strano, li ho visti anche io ma non so chi fossero. Forse c'entrano i divergenti- ipotizzò -Tu hai mai visto gente vestita in modo strano?-

Natasha scosse la testa negativamente -Ho un brutto presentimento-

-Sì, anch'io-

                                                                                                                          ***

Tony aveva incontrato Pepper ma ricordandosi delle parole di Eric, non si lasciò andare a nessun sentimentalismo. Lei era vestita perfettamente in varie tonalità di blu che risaltavano il colore dei suoi capelli, senza nemmeno qualcosa in disordine a parte uno sguardo lievemente preoccupato.

-Non sei arrabbiata con me?- le domandò Tony.

-Perchè dovrei? È una tua scelta, poi penso ti saresti annoiato dagli Eruditi-

“Non sai quanto mi manchi” pensarono entrambi.

-Ti trovi bene qui? Ho visto che ti sei fatto qualche amico-

-Sì, ho degli amici simpatici ma gli allenamenti a volte sono duri e non sai quanto mi piacerebbe che Mark partecipasse, ti immagini che spettacolo?-

-Rischieresti di distruggere la base della tua nuova fazione. A proposito, vedi di passare il primo modulo-

-Agli ordini signorina Potts- finse un inchino ridendo -Come va lì?- le domandò.

-Non bene, ci sono dei problemi, delle divergenze tra Eruditi e Abneganti e la situazione è sempre più tesa. Putroppo non so esattamente il perchè. Jeanine tiene tutto per sé e ora che non ci sei, io non so come accedere ai dati per sapere di più-

-Ma sentila!-

-Sono seria Tony, in giro parlano di sparizioni ed ho paura che i divergenti non siano l'unico problema, c'è qualcos'altro sotto che i capifazione non vogliono dirci. Jeanine ultimamente esce troppo spesso e nessuno a parte la sua scorta sa dove va-

-Vedrò se posso fare qualcosa, Jeanine mi conosce. Magari quando i moduli saranno terminati (o prima) le andrò a parlare-

-Spero che tu scopra qualcosa ma non metterti troppo nei guai- abbassò il tono notevolmente come se stesse sussurrando qualcosa -Non devono scoprire cosa sei- marcò quel “cosa” facendo intendere che lei sapesse del suo test e che non ne avesse fatto parola con nessuno.

Quando si guardarono negli occhi,Tony capì che la sua migliore amica sapeva tutto e gli si sciolse il cuore dalla gratitudine. Non seppe resistere e l'abbracciò, incurante di quello che avrebbe potuto dire Eric.

-Tony,non so se ti conviene abbracciarmi-

-Sì invece, lo voglio io- la strinse di più beandosi del suo profumo e del suo calore,conscio che potrebbe non rivederla più.

                                                                                             ***

Quando tutti ebbero finito di vedere le proprie famiglie, Tony chiamò Clint in un angolo e gli chiese di condurre lui e gli altri in un luogo lontano da tutti, l'arciere obbedì e portò con sé Natasha e Thor.

-Perchè ci hai portati qui?- domandò Scarlet una volta arrivati.

-Dobbiamo parlare di cose serie e dato che siete le uniche persone di cui mi fido qua dentro, lo dico a voi e voi non dovete dirlo in giro- rispose.

-Ci sono problemi tra Eruditi e Abneganti, problemi che peggiorano di giorno in giorno- continuò guardandosi attorno.

-Allora mi intrometto io a questo punto e parlo a nome di tre persone, me compreso- fece una pausa e poi guardò Natasha e Quicksilver, questi accettarono silenziosamente quello che Occhio di Falco stava per dire.

-Giorni fa Quicksilver ed io ci siamo allontanati un attimo, lui li vide per primo, io solo dopo. Erano dei tizi che giravano per i corridoi degli Intrepidi ed erano vestiti in modo strano, non abbiamo capito chi fossero. Poco fa Vedova Nera mi ha riferito di aver origliato una conversazione dove aveva capito solo tre parole-

-Quali erano?-domandò Steve interrompendo l'amico.

-Iniziati, espulsione, divergenti- rispose Natasha. -Qua non ci sono telecamere o microfoni, nessuno ci sentirà- aggiunse.

-Pepper parlava di divergenti e di persone che spariscono. I capifazione non dicono nulla ma mi ha riferito che Jeanine esce spesso-

-Potrebbe anche essere una coincidenza- disse Thor con mille pensieri in testa dovuti alla conversazione avuta con il padre e Sif.

-No, un mio caro amico è scomparso anni fa ma non si sa come. È da troppo tempo che nessuno parla più di lui ed altre persone fanno la stessa fine- rispose Steve.

-Ho due domande da farvi- disse Wanda -Cosa è risultato nel vostro test attitudinale e quali capacità reali possedete?-

Tony fu il primo a rispondere -Il mio indicava una forte divergenza- poi continuò -Ho un'armatura nascosta sotto il letto. L'ho costruita io stesso-

-Il mio test ha trasformato il mio corpo e non ho saputo il risultato- rispose Steve -Ero mingherlino e senza uno straccio di muscoli prima. Ora sono nettamente più forte-

-Io ho una doppia personalità, si chiama Hulk ed è grosso e verde-

-Si manifesta in stati di rabbia o tensione?- domandò Clint. Alla risposta affermativa di Bruce aggiunse -Ci scommettevo. Ogni tanto vedevo un luccichio nei tuoi occhi durante gli allenamenti, poi rubabandiera lo ha confermato-

-Io sono molto veloce- Pietro si spostò velocemente da una parte all'altra per dimostrarlo -E Scarlet ha dei poteri psichici- la sorella spostò una panca di legno, avvolgendola in una “nebbia” rossa.

-Ok, ora che abbiamo finito con le confessioni ho una richiesta da fare- esordì Tony -Non fatene parola con nessuno e cercate di non mettervi nei guai l'uno con l'altro. Inoltre, se scoprite qualcosa, riferitelo di nascosto a qualcuno di noi-

-Vedete di rimanere tra gli Intrepidi, vivi possibilmente- disse Natasha congedandosi -Dopo il primo modulo se ci sarà tempo, ne riparleremo. Altrimenti chi rimarrà, saprà-

                                                                                                             ***

Thor percorreva i corridoi bui per andare nel dormitorio. Era confuso, stordito. Cosa doveva fare, abbandonare i suoi amici solo perchè diversi? Non poteva, glielo aveva promesso.

Poi le parole di Sif gli tornarono in mente, facendogli venire il mal di testa. Lei era contro i divergenti e così sembrava anche suo padre, non poteva deluderli.

Non poteva nemmeno tradire i suoi amici.

“Cosa scelgo? Chi lascio? Da una parte c'è mio padre, dall'altra ci sono queste persone che si fidano di me; al momento non posso fare nulla se non aspettare come evolverà la situazione. Che stupido pensiero mi è appena venuto in mente! Ho appena sperato che qualcuno di loro venga espulso! Come posso pensare una cosa simile! Sono un egoista, altro che altruista e coraggioso. Mi sento un codardo in questo momento. E se chiedessi un consiglio a Quattro o a Eric? Uno di loro saprebbe cosa fare!”

 









n.d.a Ehilà gente!

Mi scuso per l'enorme ritardo ma tra una cosa e l'altra (tra cui la mancanza di ispirazione per continuare) non ho potuto aggiornare prima, scrivendo buona parte del capitolo oggi!

Spero vi sia piaciuto in qualche modo, anche se magari non ho seguito pari pari il libro..

Non ho idea di quando riuscirò a rimettermi a scrivere questa storia..magari rileggo la saga e mi rivedo i film degli Avengers..

Al prossimo capitolo!




Alessia

   
 
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