Quando alla luce di un lume vidi ali nere e rosse
Penombra.
Odore di cera che si scioglie.
Il legno delle sedie è ruvido e consumato.
Un soffio di vento fa tintinnare una campanella.
In bocca manca soltanto… il
sapore del sangue.
“Ho
avuto proprio un’ottima idea.
Questo è il posto ideale per imbandire una tavola degna di
un re.” Tsukiyama
percorre la navata centrale dell’edificio, tenendo fra le
braccia una giovane
studentessa priva di sensi. Ha un taglio di capelli corto, nel buio i
riflessi
rossastri non si notano: il capo è mollemente abbandonato su
un lato, gli occhi
chiusi contribuiscono a rendere la sua figura ancora più
inerme. Il gourmet
avanza, soddisfatto della propria esca. Perché la ragazza
non è che un’esca, un
contorno del suo pasto sopraffino che a breve consumerà.
Kimi viene riposta sull’altare con un’attenzione
maniacale, il ghoul la osserva
sotto tutte le luci e le angolazioni finchè non si ritiene
soddisfatto.
Accende intorno a lei candele che disperdono nell’aria un
forte odore.
“Carismatico” E’ il commento di Tsukiyama
al termine dei preparativi.
Tuttavia, quando si mette al pianoforte, il cuore del ghoul sussulta.
Degli occhi.
Degli occhi lo stanno fissando. Non conosce la loro forma, le loro
dimensioni,
la loro conoscenza, la loro natura… Eppure li sente.
Allora suona, il gourmet, per scacciare l’insicurezza e il
malessere.
Lui mangerà Kaneki, mentre il
ragazzo
mangerà Kimi. In quella chiesa abbandonata, dove
un Dio che non conosce non
viene più nominato. E’ terra di nessuno, quella,
dove non vigono né regole né
religione: è la terra dei ghoul.
Quando
Kaneki entra, trova
Beethoven nell’aria. Gli sembra di poter vedere lo spartito
volteggiare fra il
chiaroscuro di luci prodotto dalle candele e dalla grande vetrata
dietro
l’altare.
Kimi… La vede subito, è lì, davanti a
loro, in bella mostra. “Tsukiyama è un
tipo veramente esibizionista” pensa “e folle. Come
può pensare di sfruttare
così l’affetto che lega le persone alle
altre?”
Mentre gli va incontro e comincia a parlare, Ken si chiede se si sia
mai legato
effettivamente a qualcuno, se conosca il sentimento della
benevolenza…
“La salute, l’esistenza stessa di una persona cara
è messa in gioco da un
estraneo. E’ questo che sta succedendo, è questo
che ci sta succedendo.
Non lo capisce? Non ha davvero idea
di cosa si agita nel cuore al verificarsi di una situazione del
genere?”
Prova pena per il signor Tsukiyama, se così è.
Nonostante sia terribilmente
inquietante, in fondo è un individuo profondamente infelice.
Con un calcio il ragazzo di Kimi viene scagliato lontano, provato dalle
ferite
precedenti. Rimane lui, in piedi, tremante, con davanti un pazzo che
vuole
mangiarlo.
“Prenditi le tue
responsabilità” gli
dice.
“E’ davvero tutta colpa mia? Quello che
è successo… a Kimi, a Nishiki, a
Tsukiyama… è a causa mia?”
Il ragazzo non riesce a rispondersi. Gli sembra tutto così
assurdo. Non sente
più Beethoven, la chiesa si riempie rapidamente di rumori
più violenti...
“Tsukiyama…
Quello schifoso pezzo
di merda…”
Nishiki va a sbattere contro una pancata,
la schiena martoriata contro il pavimento freddo striscia e fa male.
Perde conoscenza, non perde di vista il suo obbiettivo.
Kimi.
Le sue ferite si rimarginano, quelle di Kimi non sono così.
Lei è delicata, è
fragile… Quante volte si è tagliata semplicemente
per un coltello afferrato
male? Certi dolori lui non li conosce.
Un pugno, un altro pugno. Un calcio. Questa volta sbatte contro una
colonna.
La sua soglia di sopportazione del dolore è molto
più intensa. Quando lui
soffre, lei sarebbe già morta.
Ma sarebbe pronto a patire per il resto dei suoi giorni per evitare a
lei anche
i graffi più superficiali.
Perché Kimi vive come lui non è ancora capace di
fare. Con lei al suo fianco,
tuttavia, potrebbe anche imparare.
Si rialza, sferra un pugno.
Quel gourmet malato non avrà quello che vuole: lui
darà la vita, lui darà
cento vite, per riportare Kimi al sicuro.
Quando Nishio ha avuto bisogno di lei per studiare, per confrontarsi,
per
concentrarsi, lei c’era.
Quando Kimi ha avuto bisogno di lui per rilassarsi, per sorridere, per
divertirsi, lui c’era.
Quando Nishio ha avuto bisogno di lei per mangiare, lei c’era.
Adesso Kimi ha bisogno di lui per sopravvivere e
lui c’è.
La kagune di Tsukiyama gli perfora lo
stomaco, il ragazzo sobbalza gridando furiosamente.
Nishiki non si arrende, continua a rialzarsi. Il suo volto è
segnato dal sangue
e dai lividi, le sue gambe tremana, ma
continua ad alzare un braccio ed afferrare Tsukiyama.
Non si farà portare via la cosa che ama di
più al mondo. Mai.
Touka
arriva dall’alto, sembra
materializzarsi direttamente dalla vetrata sopra di loro.
Salta e colpisce, le sue ali sono robuste: non ha paura
dell’atterraggio.
Tsukiyama incontra i suoi occhi e sogghigna: ecco perché non
riconosceva gli
occhi di prima. Touka Kirishima è cambiata, con lei anche il
suo sguardo: è più
acceso, più violento.
Non c’era affatto bisogno di fiamme o di voli spericolati
nella sua esistenza…
Eppure, se ha fatto questa scelta, non può più
pensare di essere attraente, per
lui.
Il gourmet, che detiene questo titolo perché sempre alla
ricerca di cibi che
stuzzichino il suo palato raffinato, è stato disturbato
all’ora di cena.
Tutti pagheranno il conto.
Nonostante questo Touka continua a colpire, negli occhi la
tenacia di un
guerriero privato della propria armatura, ma non ancora sconfitto.
Si chiede per chi stia combattendo.
Non per impressionare Tsukiyama, ha rotto i rapporti con lui molto
tempo fa.
Non per affiancare Nishio, le è sempre stato antipatico quel
ghoul arrogante.
Non per salvare Kimi, in fondo neanche la conosce.
Non per difendere Kaneki, non è la sua balia e se lui
è così stupido da farsi
mangiare allora può anche sparire una volta per tutte, una
scocciatura in meno.
Salta, tagliando di netto un braccio a Tsukiyama.
Combatte solo per sé. Perché vuole vivere e
purtroppo nel mondo in cui è
costretta a vivere bisogna essere forti. Molto forti.
In
bocca un sapore impastato e
caldo.
Una voce che conosce chiama il suo nome.
Fra le dita strusciano capelli sporchi e unti.
L’odore di sangue la colpisce come schegge scagliate.
Una luce... rossa!
Quando Kimi solleva il busto e
apre finalmente gli occhi, si ritrova davanti una ragazza dai capelli
blu,
sulle spalle, il viso sporco di sangue e due grandi ali che le spuntano
dalla
schiena.
Sobbalza Kimi a quella
vista, sorride
e
pensa che è proprio bella. Lo dice anche.
“Che
bella…”
Non pensa che potrebbe
essere pericolosa, che potrebbe ucciderla.
Qualcosa negli occhi
di Kimi spaventa la ragazza o forse la lusinga. Con due
balzi è fuori dalla chiesa, prima ancora che
l’altra riesca a fissarla per una
seconda volta. Allora abbassa lo sguardo e vede il suo Nishiki, ancora
più
ferito di prima, sanguinante, chino sull’altare su cui
è ancora legata. Gli
carezza i capelli, poi
lentamente
comincia a piangere.
Si guarda attorno, non
riconosce il posto. Non riconosce le persone.
Tsukiyama
l’ha rapita, Kaneki è stato chiamato per salvarla,
Nishiki è rimasto,
disposto pure a strisciare, per portarla al sicuro, Touka ha
messo fuori gioco il gourmet.
Ma, alla fine, Kimi si
è salvata da sola.
Con i suoi occhi
grandi, innocenti, che hanno giudicato “bella” la
ragazza che
si proponeva di ucciderla.
La
ricorderà in maniera vaga e confusa, come un sogno.
Angolo Autrice
Terza
fanfic nel fandom, qualcosa di complesso, introspettivo e angst,
ovviamente.
Eeeeeeeew.
Salve a tutti!
:’D
Spero di riuscire a
spiegare quello che volevo creare: la mia intenzione era
quella di lavorare un po’ sul canon, sinceramente non sento
ancora molto miei i
personaggi e una shot di questo genere penso che mi abbia aiutato
molto,
sicuramente sulla sicurezza: vorrei il vostro parere per sapere se i pg
trattati sono credibili, qualche dubbio rimane--
Prendendo in esame i
pov di tutti i personaggi ho voluto riscrivere il quinto
volume del manga, per capirci X’’
E’ una scena
che mi ha colpita moltissimo e ho cercato di riproporla facendo
parlare tutti i diretti interessati: l’esperimento
è tutto dedicato alla mia
cara fairy che ha compiuto gli anni, auguri (in ritardo) Juddy <3
Ora tolgo il disturbo,
spero che la lettura sia stata piacevole per tutti!