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Autore: Malanova    14/08/2016    3 recensioni
Bulma era una vivace bambina di cinque anni che viveva in una bella casetta a forma di igloo in mezzo alla grande Città dell’Ovest insieme ai suoi amorevoli ma svampiti genitori ma divenne protagonista della celebre storia di Frank Baum, insieme a altri pittoreschi personaggi nati dalla fantastica mente di Toriyama ... Spero che l'introduzione vi sia piaciuta e ... Buona lettura!
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bulma, Jaco, Tights
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Queste oscure favolette'
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Mezz’ora prima …

Un soldato di Freezer era seduto su una sedia di metallo e plastica, con le gambe accavallate e una Settimana Enigmistica tra le mani. Si mise a mordicchiare il tappo della penna e mormorò “26 verticale … C’è stata quella francese …”. Ci pensò un po’ su, poi il suo viso si illuminò ed esclamò “Ah! Rivoluzione!”. In quel preciso istante; un orda di Sayan sfondò la porta e lo scaraventò lontano come una squadra di rugby americana …

Bulma stava correndo verso uno degli ingressi alternativi del castello. In mano stringeva la Sfera del Drago che il tiranno aveva mollato per poter fronteggiare Bardack. Se questi monili possedevano davvero quell’immenso potere che la Strega le aveva detto una volta riunite … poteva solo rabbrividire al solo pensiero che fossero tra le mani di quel mostro. Passò per vari corridoi e quando arrivò ad una porta la aprì con una spallata. Si guardò intorno. Era nei pressi di uno dei ponti che collegavano la parte principale dell’edificio a una delle torri, fatto di legno marmoreo e affianco ad un’enorme parete di ghiaccio. Sotto di esso, il vuoto totale. La bimba deglutì e guardò avanti. Perché aveva paura? Il ponte sembrava resistente e, una volta raggiunta una torre, poteva nascondersi e aspettare che la battaglia finisse “E quando sarà finita Tights, Jaco e Omori mi verranno a cercare …” si disse fra se e se, per darsi più coraggio. Un uccello, un avvoltoio per la precisione, volò sopra la sua testa. Una piuma si staccò dalle sue ali e volteggiò fino a raggiungere una delle tavole del ponte. Essa si frantumò nel punto dove era caduta. I suoi occhi si inumidirono di lacrime e frignò “Ma andiamo …”.

La battaglia si intensificò al tal punto che la vittoria parve incerta perfino a me. Da una parte gli orgogliosi guerrieri Sayan stavano sottomettendo con facilità gran parte dell’esercito del Demone di Ghiaccio (Le solite mezze calzette della razza Apule e Ribes), ma dall’altra parte c’erano sia Zarbon che Dodoria che facevano man bassa, in egual misura, dei Sayan più deboli. Tights e Omori facevano il possibile per aiutare le Scimmie Volanti. Lei era anche talentuosa a sparare con il fucile immobilizzante che aveva trovato in armeria ma uno dei soldati, un tizio dai capelli corvini acconciati come se fossero corna, assalì la Spaventapasseri alle spalle. Le prese il braccio armato e glielo torse in modo che, per il dolore, ella fosse costretta a gettare il fucile e poi le tirò un sonoro ceffone. Stava per rincarare la dose quando Jaco lo colpì allo stomaco con un pugno e gli mollò un calcio rotante alla tempia, che lo fece starnazzare a terra. Allora il poliziotto di latta le domandò, facendo il figo “Tutto bene piccola?”. Gli occhi di lei si illuminarono “Jaco! Sei tornato e … sei stato fantastico!”. Lui si mise a gongolare ma quando stava per fare la sua posa da eroe; ecco un altro soldato partire alla carica e cercare di aggredire la bionda. Questa volta, a salvare la dolce fanciulla, fu Omori che lo colpì con la gamba di un tavolo rotto in precedenza allo stinco facendolo inginocchiare e lo finì con un colpo alla nuca. Tights si mise a saltellare “Signor Omori! E’ stato strepitoso!”. Lo cinse al collo con un abbraccio e gli scoccò un bel bacio sulla guancia, che lo fece arrossire. Jaco esclamò, interdetto “E io? Non mi merito niente per averti salvato dallo stoccafisso di prima?!?”. La Spaventapasseri lo guardò per un secondo, poi si avvicinò e gli pizzicò le guance “Bravo il mio pesciolino …” “Non sei divertente sai?” bofonchiò l’altro, offeso.

Bulma si era avvicinata di più al ponte, fissò la tavola distrutta e borbottò “Avanti, Bulma, pensa … cosa ci può essere più leggero di una piuma?”. Un lampo attraverso i suoi occhioni azzurri “Ci sono! L’aria è più leggera di una piuma! Per cui più aria avrò in corpo e più sarò leggera!”. Ispirò profondamente e disse “In stile Ortone!”. Si mise in punta di piedi e iniziò ad attraversarlo. Stava andando alla grande, alla faccia della forza di gravità, ed era arrivata a metà percorso con facilità quando … Freezer sbucò fuori all’improvviso da sotto il ponte, distruggendolo, e guardò la bambina con un occhio iniettato di sangue. Ella aveva fatto appena in tempo a reggersi su una delle corde che sorreggevano il fu ponte ai lati e strillò di paura. Il tiranno si avvicinò a lei, volando, e urlò “Dove credevi di andare con la mia Sfera, mocciosa maledetta?!?”. Il Demone di Ghiaccio non aveva una bella cera: era pieno di lividi, tagli, un pezzo di coda mancante e un occhio fuori gioco. La piccola urlò ancora e cercò di far retromarcia ma ormai non era rimasto altro che cordame a sorreggerla. Quel mostro, allora, alzò una mano verso il cielo e creò un disco tagliente con il suo Chi “Ti avevo detto che questa favola non sarebbe finita bene! Dopo che ti sarai sfracellata sugli scogli sottostanti sarà facile per me recuperare la Sfera”. Lanciò il suo disco mortale, pregustandosi la vittoria, ma un piccolo globo di luce cambiò all’ultimo minuto la sua traiettoria andando a colpire l’enorme parete di ghiaccio, che iniziò a creparsi ed a far fuoriuscire l’acqua. Il tempo di dire un flebile “Cosa dia …” che la parete cedette del tutto e proruppe in un’enorme cascata, travolgendo sia la piccola turchina che il tiranno. Bulma cercò di rimanere aggrappata ma la corrente era così forte che, alla fine, perse la presa.

Precipitò per qualche metro facendo un terzo urlo, più angosciante, quando Vegeta la prese letteralmente al volo. La strinse a sé e domandò “Ehi, tutto ok?”. La bambina sospirò, rapita “Mio eroe …” e gli scoccò un bacio sulla guancia. Il piccolo Sayan, per il forte imbarazzo, rischiò di precipitare dopo quel gesto ma poi lo ricambiò diventando tutto rosso. La bimba ridacchiò e poi guardò il punto dove Freezer era sparito, inghiottito dalle acque che ora sarebbero fluite verso il mare dell’est “Te l’avevo detto che la protagonista di una favola non può morire!”.

  
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