Ricorda: ti amo.
Non so come tu sia finito qui, in questo momento, con quella pistola in mano. Ma so che ci sei finito, e ciò mi basta per amarti. Ti potrebbe sembrare difficile comprenderlo, assurdo, forse. Oh, come sei venuto qui! Che viaggio di padri e zie e nonni e amanti e neonati e guerre e nazioni e mari e deserti e foreste! Cosa sei, tu, meraviglia umana! I tuoi occhi e il petto e i piedi e il fegato, il cuore, lo stomaco, quanto è servito per farti nascere. Ma non parlo al tuo corpo, un mero miscuglio, vuoto. Privo. Io parlo a te, come essere umano, e dico.
Sei.
Bellissimo.
Con le tue mani e la faccia insanguinata e confusa, e quello sguardo lucido e attento. Sei bellissimo. Lo dico, senza pretese, senza inganni: puoi spararmi, se vuoi. Puoi farlo ora, dopo, mai, io ti amerò comunque. Non ti chiedo di fidarti, non ti chiedo nemmeno di ascoltare. La mia è una dichiarazione: i miei sentimenti non cambieranno mai. Non ti ho mai visto, né parlato, non conosco i tuoi difetti, le tue abitudini, come prepari il caffè, se ti piace l'amarena o il cioccolato. Non so niente di te, ma ti amo. Perché tu. Tu. Sei un miracolo.
Ti amo perché sei vivo, ed esisti, ed è stupendo.
E sei perfetto.