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Autore: RosaDraco    15/08/2016    2 recensioni
Questo è un AU in cui tutti i dragon slayer sono in realtà dei draghi. Lucy, la protagonista, vive in una metropoli moderna dove nessuno crede più all’esistenza della magia, ma lei è una maga e sa che niente è come sembra. Questa è la storia di un incontro che cambierà la sua vita per sempre e della sua lotta per salvare Magnolia e Fairy Tail.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Wendy

Ciao a tutti! Domani è ferragosto ma io sarò a lavoro tutto il giorno per questo mi sono anticipata un po' nel pubblicare questo capitolo. Come suggerisce già il titolo Wendy sta per fare la sua apparizione e grazie a lei conoscerete qualcosa in più su Natsu, Mavis e il passato di Magnolia ...


Wendy

Natsu e Lucy si girarono con uno scatto. Erano così presi dalla loro conversazione che nessuno di loro si era accorto del fatto che qualcuno li stava seguendo. Per fortuna non si trattava di un pericoloso nemico ma di una ragazzina con dei lunghi capelli blu, raccolti in due code. Indossava la divisa scolastica di uno dei licei del quartiere con una gonna a quadroni e i calzettoni alti, ma era evidente che aveva già deciso di saltare le lezioni. Anche lei portava un piccolo zaino da cui faceva capolino la testa di una gatta bianca. Happy non aveva avuto alcuna reazione quando aveva incontrato Lily, ma questa volta le sue orecchie si drizzarono di colpo.

- Wendy! Carla! - Esclamò Lucy - Che cosa ci fate qui? -

- Non è ovvio? - Replicò il Drago del Cielo - Quando ho saputo che Natsu - san era ritornato in città non ho saputo resistere alla tentazione di incontrarlo dal vivo! - Lucy si girò a guardare il diretto interessato che adesso sfoggiava un sorriso incredibile. Era evidente che il ragazzo accanto a lei costituiva un’autentica calamita per draghi.

- Ho appena finito di parlare con Gajeel ma non immaginavo di incontrare anche te! - Esclamò Natsu - Non sei cambiata affatto dall’ultima volta! Non ti annoi a fare sempre la parte della ragazzina? -

- Niente affatto. - Gli spiegò Wendy - La vita dei liceali al giorno d’oggi è molto più interessante e divertente di quella degli adulti. Oltretutto è pura coincidenza il fatto che ci incontriamo di nuovo con questa forma, negli ultimi cento anni ho cambiato aspetto parecchie volte. -

- Vi conoscete da molto? - Domandò Lucy e Natsu annuì - Conosco Wendy praticamente da quando è nata ma per me rimarrà sempre un cucciolo! Ha praticamente metà dei miei anni. -

- E tu quanti anni hai? -

- Quasi quattro secoli. -

- Wow! - Esclamò la ragazza - Sono tanti per un drago? -

- Ti sembro vecchio? - Sbottò Natsu e Wendy scoppiò a ridere - Lucy, i draghi hanno una vita molto lunga, duecento o quattrocento anni non significano niente. Quelli della nostra specie possono superare tranquillamente i mille. -

- Ma sono molto pochi gli esemplari che ci sono riusciti. - Aggiunse Carla - I draghi hanno la tendenza a farsi ammazzare prima di arrivare a quel traguardo. Cosa che succederà anche a Wendy quando Porlyusica scoprirà che invece di andare a scuola l’ha marinata per l’ennesima volta. - La dragonessa arrossì e cercò di zittire l’exceed strattonando la cinghia dello zaino - Se non glielo dici non lo scoprirà di sicuro! -

Mentre Wendy e Carla discutevano Lucy si fermò per un attimo a riflettere sulla questione. Anche se quelli che camminavano insieme a lei sembravano a tutti gli effetti dei ragazzi, quello era solo uno dei tanti aspetti che la loro magia gli permetteva di assumere. Faceva uno strano effetto sapere che Wendy e Natsu avevano vissuto dieci o venti volte più di lei.

- In ogni caso di quale “statua” parlavi prima? -

Alla domanda di Natsu, Wendy fece un gran sorriso - La Statua della Libertà, è ovvio! Non credo che tu l’abbia mai vista: l’ultima volta che sei stato qui era prima del X886! È il simbolo della città adesso, quando la montavano andavo tutti i giorni a guardare i lavori! -

- Forte! - Esclamò a quel punto Natsu - Voglio vederla! - Lucy invece lanciò un sospiro esasperato - Lo sai che per raggiungerla dobbiamo prima arrivare a Battery Park, che è dall’altro capo della città, e poi prendere un traghetto, vero? - Fu come se avesse appena gettato una secchiata d’acqua gelida addosso al drago e Natsu cambiò subito idea - Non ci andiamo più. - Per fortuna Wendy aveva il trucco perfetto a lui: essendo un’esperta di magia bianca conosceva tutti gli incantesimi adatti per scacciare via la nausea.

- Finché sarete con me non dovrete preoccuparvi di niente: fermiamo subito un taxi! - Mentre Wendy si sbracciava per attirare l’attenzione di qualche auto, Lucy notò che lo sguardo di Happy era completamente fisso sull’exceed bianca, stava sussurrando a Natsu - Voglio rimanere a Magnolia per sempre. - La scena era così divertente che la ragazza non riuscì a trattenere una risatina.

- Forza salite! - Li chiamò la dragonessa che nel frattempo era riuscita a trovare un passaggio. Lucy già conosceva la magia di Wendy e sapeva bene che poteva fare miracoli ma non immaginava che potesse essere così efficace. Per tutto il viaggio in taxi, Natsu rimase cosciente, parlando a non finire e indicando ogni cosa che vedeva fuori dal finestrino. E quando alla fine il gruppo arrivò all’imbarco dei traghetti il drago si precipitò dentro come un fulmine. Non stava più nella pelle per l’emozione - Tra quanto arriviamo? Tra quanto arriviamo? -

- Dagli il tempo di partire. - Borbottò Lucy mentre prendeva posto in una fila quasi tutta libera.

- Natsu - san. - Lo avvertì Wendy - Mentre ci muoviamo sull’acqua occorre modificare l’incantesimo. Per mantenerlo attivo devi grattarti la testa con tutte e due le mani e fare tre salti ogni minuto. -

- Così? - Il drago eseguì prontamente l’ordine senza accorgersi che sembrava proprio un grosso scimmione. Lucy scoppiò a ridere, Wendy scoppiò a ridere e il ragazzo capì che c’era qualcosa di strano soltanto quando ormai il traghetto era già partito - Mi state prendendo in giro? -

- Siediti, scemo! - Lucy lo tirò a posto mentre l’altra ragazza si sforzava di ricominciare a respirare - Era solo uno scherzo! Il mio incantesimo dovrebbe durare per il resto della giornata. Se vuoi posso fare per te anche delle pillole per tenere via la nausea quando non ci sono. -

- Sarebbe un buon modo per farsi perdonare. - Borbottò Natsu. Aveva le braccia incrociate e stava fingendo di essere molto arrabbiato - In ogni caso c’era un’altra cosa che volevo chiederti. Come mai sei finita anche tu a Fairy Tail? -

- Sono stata con Cait Shelter fino a sei anni fa. - Gli spiegò Wendy - Ma Cait Shelter ormai è una gilda quasi completamente abbandonata, gli rimane solo Tribeca e credo che si scioglierà quando master Roubaul non ci sarà più a guidarla. Ho preferito trasferirmi a Fairy Tail perché ero in debito con Erza. Mi volevano anche a Lamia Scale e Crime Sorcière ma non sono riusciti a convincermi. Adesso vivo e lavoro con  Porlyusica - san. - Per un attimo Natsu rimase in silenzio, domandandosi come accidenti avesse fatto Erza ad ottenere le simpatie di Wendy. - Chi è questa Porly - cosica di cui parli? -

- Porlyusica. - Lo corresse Lucy - È un ex chirurgo e la guaritrice della gilda. Una vecchia amica dell’ultimo master. -

- Vuole che prenda il suo posto, per questo ci tiene tanto che vada a scuola e mi laurei anch’io in medicina. - Aggiunse Wendy.

- Ma tu non ne hai bisogno! - Obiettò Natsu - Con la tua magia puoi già curare ogni cosa! -

- Lo so, ma gli umani hanno la strana passione di collezionare fogli di carta. - Sospirò la dragonessa - Non puoi fare niente se non hai un certificato dove c’è scritto che sei autorizzato. Dovresti prenderne qualcuno anche tu. -

- Natsu all’università ... - Lucy si fermò a considerare la situazione e quanti anni le sarebbe toccato mantenerlo agli studi - Utopia. -

- Ti sembro stupido? -

Nel frattempo Happy aveva tirato fuori la testa dalla sacca che Natsu aveva appoggiato per terra. Si leccò una zampa per sistemarsi il pelo e poi fece un sorriso a Carla che se ne stava sempre dentro lo zainetto di Wendy. - Ciao, mi chiamo Happy e tu? -

- Carla. - Rispose lei freddamente.

- Lo sai che sei l’exceed più bella che abbia mai visto? Sei anche l’unica che abbia mai visto! Ti va se dopo ci andiamo a mangiare una sardina insieme? -

- Io odio il pesce. - A quelle parole Happy fece una faccia. Si sentiva come se gli avessero appena spezzato il cuore - Ma tutti amano il pesce! -

Occorse un po’ di tempo perché il traghetto arrivasse a Liberty Island, la piccola isola rocciosa nel cuore della baia, dove troneggiava la Statua della libertà. Il monumento si ergeva in tutta la sua grandezza, svettando su una gigantesca base di granito e raffigurava una donna con una fiaccola alzata verso il cielo. Il metallo che la componeva appariva come una patina grigio - verde, era evidente che non si trattava più del colore originale, ossidato dagli elementi, ma la statua era ugualmente bella, aveva un’aura magnifica e austera. Il gruppo non aveva i biglietti necessari per salire in cima, dato che per ottenerli occorreva prenotare con molto anticipo, ma la vista dalla base era comunque impressionante: sullo sfondo si vedeva tutto lo skyline di Magnolia e la sua magnifica baia.

- La statua simboleggia la libertà che si divincola dalle catene della schiavitù e avanza, illuminando la strada per il mondo intero, con la sua torcia. - Spiegò Wendy a Natsu - Credo che sia il simbolo perfetto per la nazione di Fiore. Questo paese ama la libertà in modo straordinario e farebbe di tutto per difenderla. -

Natsu sembrava come ipnotizzato dall’immagine, se ne stava in piedi, con le mani in tasca, fermo a fissare la statua come se fosse stata la cosa più incredibile che avesse mai visto.

- Anche Igneel era convinto che questo fosse il paese della libertà, perché questo è l’unico posto al mondo dove chiunque può realizzare i propri sogni. - Disse dopo un po’ il drago - Sono sicuro che sarebbe piaciuto anche a lui vedere questa statua. -

Per un po’ il gruppo continuò a passeggiare sul lungomare, facendo il giro dell’isolotto, per ammirare la statua e il panorama dalle varie direzioni, ma alla fine lo stomaco di Natsu decise che ne aveva abbastanza facendo un verso cavernoso. In fondo era ora di pranzo ed era ancora vuoto. - Ehi, ragazze, ma voi non avete un certo languirono? - Ridacchiò il drago, cercando di mascherare il suo imbarazzo - Che ne dite se andiamo a prendere qualcosa da mangiare, ho visto che c’erano dei chioschi vicino al museo! -

- Ottima idea! - Esclamò Lucy ficcandogli in mano il suo portafoglio - Vai tu e portaci qualcosa. - La ragazza non aveva alcuna voglia di continuare a camminare e colse al volo l’occasione per appoggiarsi alla ringhiera affacciata sul mare. - Ma mi raccomando. - Lo minacciò Lucy - Non spendere tutto e non prendere più roba di quello che puoi portare. -

Natsu annuì ma accettò il portafoglio col broncio - Perché continui a trattarmi come un bambino? -

- Perché lo sei. - Replicò l’altra - Un grosso bambino coperto di squame. Ti devo ricordare cosa hai combinato al Walmart? -

- Vorrei vedere te dopo aver passato cent’anni a mangiare zuppa di funghi e orso. - Borbottò il drago mentre si allontanava.

- Orso? - Ripeté Lucy, non aveva nemmeno idea che la carne d’orso fosse commestibile. Wendy invece si mise a sghignazzare - Fa uno strano effetto vedere Natsu - san ubbidire in questo modo. Cent’anni fa non avrebbe permesso mai e poi mai a qualcuno di dirgli cosa fare. -

Lucy si girò a guardare l’altra ragazza - Sul serio? -

- Natsu - san è stato sempre un tipo molto orgoglioso e testardo, ma credo che tu gli piaccia e perciò ti lascia fare quello che vuoi. -

- Sciocchezze. - A quelle parole Lucy arrossì ma si sforzò di ignorare Wendy, girandosi a guardare la baia davanti a loro. Dal mare saliva un brezza fredda ma quel giorno il sole splendeva su Liberty Island e si stava bene all’aria aperta. Anche la dragonessa si appoggiò alla ringhiera, ammirando lo spettacolo - Sono molto contenta che Natsu - san abbia cambiato idea e sia tornato in città. Non ci speravo più. -

- Perché? -

- Vedi, cent’anni fa dopo la guerra con Zeref e la morte di Mavis, Natsu - san era molto arrabbiato. Lasciò Magnolia, giurando che non avrebbe mai più messo piede in mezzo agli umani. -

Lucy conosceva bene la storia. Master Makarov l’aveva racconta molte volte a lei e agli altri ragazzi, perfino sua madre gliene aveva parlato. Cento anni fa, Zeref, un mago crudele e molto potente, aveva attaccato Magnolia, deciso ad ottenerne il controllo. Ma i suoi piani erano falliti grazie all’eroico sacrificio di Mavis, la fondatrice della gilda, che a costo della sua stessa vita aveva attivato l’incantesimo decisivo. Non sapeva che Natsu fosse stato presente all’epoca della battaglia. Non ci aveva nemmeno pensato quando aveva visto la sua firma vicino a quella dei fondatori.

- Davvero era così arrabbiato? -

Wendy annuì - Non riusciva ad accettare l’idea che i maghi di Magnolia avessero lasciato Fairy Tail da sola e che avessero permesso il sacrificio di Mavis. -

“ Ti rendi conto che con questo sistema chiunque potrebbe essere sacrificato in ogni momento per il bene comune?” Le parole di Natsu alla tavola calda le tornarono improvvisamente in mente. Il giorno precedente Lucy non ci aveva riflettuto ma era evidente che c’era un senso molto più profondo di quello che aveva immaginato.

- È difficile senza un master ... - Sospirò la ragazza, in fondo lei e tutti quelli della gilda avevano sperimentato da poco quella sensazione.

- Anche se non me lo ha mai detto, io credo che Natsu - san fosse innamorato di Mavis. - Le confessò Wendy - E non c’è nulla di peggio delle ferite del cuore. Non ci sono medicine per curarle. -

Per un po’ le due rimasero in silenzio, lasciando che la brezza le accarezzasse. Lucy non riusciva ancora a credere a tutte le informazioni che Wendy le aveva appena dato. Natsu nella guerra contro Zeref? Natsu innamorato di Mavis?

- Lo sai che il vecchio Re, Igneel, voleva costruire qui in città un’oasi dove tutti i draghi del mondo potessero vivere in pace con gli umani? - Le chiese Wendy. Ovviamente Lucy non sapeva niente di tutto ciò.

- Mia madre Grandeeney e Metallicana, il padre di Gajeel, lavoravano con lui per lo stesso progetto. Ecco perché conosco Natsu - san da tanto tempo. -

Lucy non solo non aveva mai sentito niente della storia ma nemmeno dei draghi che Wendy le aveva appena nominato. - Che cosa è successo a quel progetto? - Le domandò la maga celeste.

- Qualcuno non era d’accordo e decise di assassinare a tradimento il Re e tutti i suoi collaboratori. - Le spiegò Wendy con un sospiro - Mi sono salvata soltanto per un caso. Quella sera rimasi a casa perché stavo completando delle pozioni. Se avessi seguito mia madre alla riunione molto probabilmente non avrei più fatto ritorno, proprio come lei. -

- Mi dispiace ... - Sussurrò Lucy, anche lei aveva perso la sua famiglia e sapeva bene quanto fosse doloroso ma Wendy scosse la testa, invitandola a non scusarsi - Igneel aveva il cuore tenero, amava gli umani. Era convinto che se i draghi avessero unito le loro forze con la razza umana avrebbero raggiunto un futuro migliore. Il fatto che Natsu - san sia di nuovo qui potrebbe dare nuova speranza a quel progetto. Non so cosa pensi di lui, ma posso garantirti che Natsu - san è un drago straordinario, affidabile e leale. Anche Erza deve averlo capito, altrimenti non ti avrebbe mai e poi mai dato il compito di fargli da guida. Se Natsu - san fosse stato un piantagrane, non ti avrebbe mai chiesto di ospitarlo col rischio di metterti in pericolo. -

Lucy non aveva mai pensato al compito che le era stato affidato sotto quella prospettiva. Forse Wendy aveva ragione ...

- Alex scendi subito di lì! - La voce di una donna che gridava strappò improvvisamente Lucy dai suoi pensieri. Lei e Wendy si girarono di colpo nelle direzione in cui la signora stava correndo e videro che in piedi, in bilico su un palo del molo, c’era un bambino. Quattro o cinque anni al massimo. Si era arrampicato lì sopra per gioco e non aveva nemmeno idea del pericolo che stava correndo. Per fortuna c’era qualcuno pronto a reagire, qualcuno che stava passando proprio in quel momento di ritorno con il pranzo. Natsu afferrò il piccolo al volo prima che perdesse l’equilibrio e finisse in acqua. - Ehi, ragazzino lo sai che non è più estate? Non mi sembra tanto il caso di fare il bagno. - Con la mano destra teneva sollevato il bambino mentre con quella sinistra teneva in equilibrio tre cartoni di pizza, tre lattine di coca e tre coppe di gelato. Sembrava un giocoliere.

- Grazie! - La madre del bambino lo travolse con un abbraccio, minacciando di scagliare lui e tutto il pranzo in acqua, ma Natsu riuscì miracolosamente a mantenere l’equilibrio. Una lattina rotolò giù ma il ragazzo riuscì lo stesso ad afferrala prima che cadesse a terra usando un piede. Vedendo la scena Lucy si ritrovò a sorridere. Forse si era fatta davvero l’impressione sbagliata. Natsu era lì da soltanto da tre giorni eppure le aveva già salvato la vita due volte e anche quella di un bambino indisciplinato. In fondo si trattava pur sempre di un principe, non un principe azzurro ma del Principe dei Draghi.

  
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