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Autore: luigina1982    27/04/2009    0 recensioni
La storia racconta di una ragazza e di un ragazzo che non si conoscono ma che fanno gli stessi sogni tutte le notti, sognano la loro storia d'amore. Tutto ha inizio con il sogno del loro matrimonio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Nota dell'autore:Questa è nata dopo un sogno che ho fatto anni fa però non l'ho mai continuata se volete potete continuarla voi con me.

N.B.:I dialoghi sono tra virgolette i pensieri saranno scritti in corsivo.



Una ragazza dai capelli color del grano e gli occhi color del cielo, percorreva la navata della chiesa accompagnata da suo padre. Era vestita di un bellissimo abito bianco di pizzo senza maniche e uno scialle di raso sulle spalle e il suo capo era adornato da un velo che lasciava intravedere appena il suo volto. Ai lati della navata parenti, amici e gente sconosciuta affollavano le panchine e davanti all'altare l'attendevano il prete, la sua migliore amica e altri due uomini uno, quello vicino al prete, alto e moro e l'altro, subito alla destra del ragazzo moro, era leggermente più basso e biondo stavano in piedi e la guardavano sorridendo. Non li riconosceva ma intuiva fossero il suo sposo e il testimone di quest'ultimo. La gioia pervasela ragazza appena il suo sguardo incontrò quello del suo amato e un senso di felicità l'accompagnava mentre percorreva quei pochi passi che la separavano dall'altare. Era il giorno più bello della sua vita ma qualcosa non andava. perchè non riusciva a riconoscere il suo sposo? Chi era quello sconosciuto che le sorrideva felice? Ma soprattutto come mai stava camminando con le proprie gambe?

Luisa si svegliò di colpo, ansimando, sì guardò attorno e si ritrovò di nuovo nel suo letto a baldacchino, nel suo appartamento in un piccolo paese alle porte di Milano. "Era solo un sogno, peccato!" si disse tristemente, però le immagini erano ancora vive nella sua mente. Non avendo più sonno si alzò dal lettoe con la sua sedia a rotelle nuova, regalo dei suoi genitori per il suo compleanno, si diresse in cucina per prepararsi una buona tazza di caffè. Erano appena le 6.30, mancavano ancora due ore all'apertura dell'agenzia di viaggi in cui lavoraa e quindi aveva tutto il tempo di fare colazione in santa pace, prepararsi e uscire per affrontare una nuova giornata della sua monotona vita.

La mattina trascorse tranquilla ma Luisa non riusciva a smettere di pensare al sogno che aveva fatto quella notte. Possibile che un sogno fosse riuscito a sconvolgerla così tanto? Mentre pensava queste cose sentì una voce che la chiamava.

“Signorina? Signorina…” un fattorino con un mazzo di rose rosse enorme le stava di fronte e la guardava annoiato. “Mi dica” disse Luisa guardandolo imbarazzata “E’ lei la signorina Valentina?” domandò il fattorino “No è la mia collega ma in questo momento non c’è” rispose lei gentilmente “Ho questi fiori da consegnarle” e il fattorino indicò i fiori che teneva in mano “Dia pure a me” si offrì Luisa mentre cercava un vaso dove appoggiarli e dopo averlo trovato prese i fiori che il fattorino le stava porgendo e ve li sistemò “Una firma qui per favore” disse il fattorino che le diede una ricevuta “Ecco fatto. Questi sono per lei.” disse Luisa dandogli qualche Euro come mancia “Grazie e arrivederci” disse il fattorino prima di andarsene.

Proprio in quel mentre entrò Valentina una ragazza molto attraente con i capelli castani e gli occhi verdi aveva la stessa età di Luisa aveva un carattere molto allegro molte volte sembrava un po’ svampita e faceva parecchie gaffe ma Luisa le voleva bene proprio per questo perché era spontanea e diceva sempre quello che pensava.

Entrando Valentina notò subito i fiori e disse “Oh ma che belle rose chi te le manda?” disse allegramente avvicinandosi a Luisa “Veramente sono per te.” disse quest’ultima all’amica “Davvero? Ah sì sono di Stefano quanto è dolce quel ragazzo!” disse Valentina leggendo il biglietto che era nascosto in mezzo alle rose.
“Chi è Stefano?” chiese Luisa.
“E’ un ragazzo con cui sto uscendo, l’ho conosciuto l’altra sera in discoteca.” Disse Valentina tutta allegra.
“Un’altra delle tue prede? E sentiamo quanto durerà questa volta una settimana? Forse due?” disse Luisa sarcastica.
“Non so vedremo l’ho appena conosciuto. Come si dice ‘chi vivrà saprà’” rispose Valentina. “Si dice ‘chi vivrà vedrà’” la corresse Luisa.
“E’ uguale” rispose Valentina stizzita.
“Si, ok. Beh! Sembra che ci tenga parecchio a te guarda quante rose” osservò Luisa indicando il mazzo di rose nel vaso.
“Già è molto dolce pensa che fa anche volontariato in un centro disabili magari l’hai incontrato qualche volta.”
“Solo perché sono disabile non vuol dire che frequenti i centri per disabili Vale.”
“Ah scusa non voleva essere un offesa”
“Non ti preoccupare lo so che non volevi offendere.”
“Te lo presenterò una di queste sere è davvero simpatico”
“Non ne dubito. Per stare con te ne deve avere di senso dell’umorismo soprattutto quando lo scaricherai.”
"Già poverino! Ma che ci posso fare se mi annoiano dopo un po'?" disse Valentina e si mise a ridere seguita a ruota da Luisa.
  
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