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Autore: ScoSt1124    16/08/2016    3 recensioni
Seguito di "Sei Gradi Di Separazione"
Senza sei persone a dividerli, ma con un po' di chilometri.
"La settimana successiva alla decisione di provarci, Derek era ripartito per New York.
O meglio, ci aveva provato. Alla fine si era preso un’altra settimana di vacanza."
[Sterek][Parte Epistolare]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Sei

 
 
 
 
Avevano passato quattro anni, tra alti e bassi, divisi. Erano riusciti ad abituarsi o forse avevano semplicemente trovato una soluzione che andasse bene ad entrambi.
 
Derek era arrivato a prendere una decisione, Stiles era ancora giovane, ma spesso faceva discorsi su come fosse mettere su famiglia assieme. 
 
Ovviamente non tutto era cambiato rispetto al Derek iniziale, per questo ne aveva parlato prima con Laura e si era fatto consigliare. 
 
- Laura
 
- Fratellone, successo qualcosa?
 
- No, o meglio si, sta per succedere
 
- Devo preoccuparmi?
 
- No, assolutamente. Voglio chiedere a Stiles di sposarmi. 
 
Laura non aveva ancora risposto che già lo aveva abbracciato, iniziando ad urlare per la felicità. Finché Derek non l'aveva staccata. 
 
- Laura, così mi soffochi.
 
- Aspetta che lo dica a Cora.
 
- Se ha la tua stessa reazione, la eviterò
 
- Sempre il solito. Poi anche Stiles reagirà così.
 
- Mh
 
Laura si era staccata e aveva iniziato a parlare a macchinetta di come avrebbe dovuto organizzare la proposta. Derek si era già pentito di averglielo detto. 
Alla fine aveva organizzato un pomeriggio al parco dove avevano avuto il loro primo appuntamento e una cena nel piccolo locale dentro al parco.
 
Stiles non si era posto molte domande, capitava spesso di tornare in quel parco, ma di solito era solo una passeggiata. 
Possibile che aveva dimenticato qualcosa? No, di solito era più che attento a queste cose. 
Dei due, quello che teneva a mente le ricorrenze era lui. 
 
- Ho dimenticato qualcosa Der?
 
- No, nulla. Non posso portarti a cena.
 
- No, cioè si. È che pensavo che ci fosse qualcosa che avessi dimenticato. Siamo in giro da oggi pomeriggio ed è stato tutto perfetto, quindi pensavo di aver dimenticato qualcosa.
 
- Qualcosa forse ti è sfuggito. - disse Derek sorridendo
 
- Tipo?
 
- Ormai sono quattro anni e mezzo che ti sopporto - Stiles aveva leggermente alzato le sopracciglia, cosa che aveva preso da Derek - ok, che ci sopportiamo l’un l’altro. Sai quanto io sia impedito con tutte le parole che non facciano parte di arringhe, forse avrei dovuto dirlo durante un’arringa, sarebbe stato tutto più semplice.
 
- Fai, il sarcastico? Una volta era compito mio
 
- Anche alzare le sopracciglia era compito mio. Tranquillo, non ti rubo nulla. Dicevo, non sono bravo, ma ci provo - prese una pausa, inginocchiandosi davanti a lui - Vuoi sposarmi?
 
- Tutto merito delle teorie che studio.
 
- Stiles.
 
- Oh, si certo che lo voglio, me lo chiedi pure?
 
- Vuol dire che la prossima volta non te lo chiederò.
 
- Ehi! Non ci sarà una prossima volta. Che sia chiaro. - disse facendo il finto imbronciato
 
Finto broncio, durato ben poco. Non aveva neanche iniziato a sorridere che già stava baciando Derek, dopo averlo soffocato con un abbraccio troppo forte; segno che Laura aveva ragione.
 
Per la prima volta, o quasi, Derek aveva visto Stiles senza parole per più di cinque minuti. Forse anche troppi per i suoi canoni.
 
Si era staccato da Derek dopo cinque minuti. Aveva ripreso a parlare, facendo tornare tutto alla normalità. 
 
Il giorno dopo lo avevano detto anche allo sceriffo; il quale un po' se lo aspettava, ma era comunque rimasto sorpreso. Ovviamente l'aveva comunque presa bene. 
 
- Finalmente qualcuno ti porta via da questa casa!
 
- Papà!!
 
- Scherzo figliolo, sono contento per voi. - disse abbracciandolo
 
- Hale, vedi di fare il bravo.
 
- Si, signore.
 
- John. Sono quattro anni che stai insieme a questo sciagurato e ancora mi chiami signore?!
 
- Scusa, J...Jhon.
 
- Bravo ragazzo. - disse dandogli una pacca sulla spalla.
 
Se qualcuno in quel momento avesse chiesto ad entrambi cos'era la felicità, probabilmente avrebbero risposto con la descrizione di quel momento. La consapevolezza che nulla li avrebbe potuti più dividere e che i chilometri, da lì a poco, si sarebbero annullati. 
 
 
                                                                        ***
 
 
A meno di tre mesi da quel giorno a Stiles venne in mente qualcosa.
Avevano iniziato a preparare tutte le cose per il matrimonio, iniziando a mandare anche gli inviti. Era lì che gli era venuta una idea. 
 
 
- Derek, c’è una cosa che volevo fare, dal giorno in cui me lo hai detto durante il nostro appuntamento “organizzato”, se sei d’accordo.
 
- Devo preoccuparmi?
 
- No, assolutamente. Solo che pensavo a quando hai detto che dovremmo far sapere ai nostri gradi di separazione come è andata a finire tra noi.
 
- Stiles, io non ricordo cosa ho mangiato a mezzogiorno, come fai a ricordarti cosa ti ho detto cinque anni fa?
 
- Mi chiedo chi ti ha dato la laurea in legge con questa memoria... sicuro che ti ricordi tutte le leggi?
 
- Idiota - disse mimando un sorriso - uso una memoria diversa per quello. E ti posso assicurare che me le ricordo tutte.
 
- Oh si, ricordami di farti fare un ripasso... Non si sa mai, prima che finisca in carcere e non sai come tirarmi fuori. Va beh, torniamo al discorso di prima.
 
- Si, è meglio.
 
- Potremmo scrivergli qualcosa e invitarli al matrimonio, per conoscerli. In fondo è anche merito loro se siamo riusciti a incontrarci e ad arrivare fino a qui.
 
- Perché non dovrei essere d’accordo se te l’ho proposto io? Allora dovrò ringraziarli per avermi fatto conoscere un certo ragazzino logorroico, non so se lo conosci.
 
- Oggi sei spiritoso Hale.
 
- Già, a volte capita. Mai quanto te però.
 
 
Era così che avevano scritto ad Allison, Erika, Boyd e Isaac.
Ovviamente Lydia e Danny conoscevano già ogni cosa e soprattutto li conoscevano già.
Avevano mandato a tutti e quattro una lettera con dentro una loro foto. Perché certamente non potevano invitarli al matrimonio se nemmeno sapevano che faccia avessero. Altrimenti come avrebbero fatto a riconoscerli? 
Lo stesso sarebbe valso per loro, ma una volta lì si sarebbero presentati, capendo chi fossero le persone che avevano permesso che loro si conoscessero. 
 
 
 
10/12/2020
Ciao,
molto probabilmente non ti ricorderai di noi. Siamo Stiles Stilinski (quello con i capelli più chiari) e Derek Hale. 

 
 
 
- Quello con i capelli più chiari? - aveva chiesto Derek quasi ridendo.
- Ai voluto che scrivessi io? Ora non fare obiezioni, che devo finire. E poi devono pur capire chi è chi, dalla foto.
- Agli ordini vostro onore.
 
 
 
Quasi cinque anni fa, io - Stiles - ti avevo contattato per chiederti se conoscessi un certo Derek Hale. Bene, dopo diverse lettere l’ho trovato. Per l’esattezza dopo sei persone. 
Abbiamo iniziato a scambiarci lettere (perché Derek diceva che avevano un altro fascino). E dopo qualche mese ci siamo conosciuti. Fatto sta che, dopo quasi cinque anni, siamo ancora qua. Il 28 febbraio 2021 ci sposiamo a Central Park.
Con questa lettera vorremmo ringraziarti per aver contribuito all’esperimento con cui ci siamo conosciuti ed invitarti al nostro matrimonio. Ovviamente non sei obbligato a venire ma ci farebbe piacere se ci fossi.
Grazie

 
Derek Hale e Stiles Stilinski
 
 
 
 
Erano abbastanza soddisfatti del risultato ottenuto con quella lettera. Stiles era curioso di conoscerli quasi quanto, anni prima, era stato curioso di conoscere Derek. 
Speravano che accettassero anche solo per poterli ringraziare di persona.
Per quello quando avevano ricevuto le lettere di risposta erano rimasti più che soddisfatti di ogni risposta.
 
La prima ad arrivare era stata quella di Allison. Stiles non l'aveva mai vista, ma un po' la conosceva per sentito parlare da Lydia. 
 
 
 
Ciao, 
certo che mi ricordo. Un po’ è anche merito di Lydia, a volte mi racconta qualcosa. Mi ha detto che vi eravate messi assieme, ma non sapevo che vi sposaste. Congratulazioni, sono contenta per voi. Grazie per l’invito. Non mancherò, sono contenta di conoscervi. A presto.

Allison 
 
 
 
La seconda o meglio i secondi, che avevano risposto erano stati Erica e Boyd. 
 
 
 
Ciao,
sono Erika, ma vi rispondo anche a nome di Boyd perché so che lui non lo farà. Ormai stiamo insieme anche noi e quindi ci penserò io a convincerlo. Sono contenta che alla fine vi siate trovati e che vi siate conosciuti. Grazie per avermelo fatto sapere e grazie per l’invito.

Erika
 
 
 
L'ultimo era stato Isaac, il quale aveva sempre tenuto i rapporti con Danny, visto che erano amici, ma che non aveva comunque visto né conosciuto nessuno dei due. 
 
 
 
Ciao anche a voi,
contento che sia andato tutto a buon fine. Ah sono contento anche per te Stiles che Derek sia cambiato da quanto dice Danny, ancora non l’ho conosciuto, ma magari mi piacerà. Vuol dire che al vostro matrimonio vi conoscerò.
Ah, grazie per l’invito.

Isaac
 
 
 
Tutti i loro gradi avevano accettato. Stiles non poteva non riniziare a prendere in giro di nuovo Derek per il fatto di essere cambiato. Isaac aveva colpito appieno e con Derek, forse, aveva perso qualche punto. 
 
Organizzare il matrimonio era stato molto più che difficile data la distanza. Ognuno aveva i suoi compiti, in modo da rendere la faccenda molto più gestibile. Il Natale lo avevano passato da Derek, in modo da riuscire a sistemare le ultime cose per il grande giorno, il ventotto febbraio. Giorno in cui era iniziato tutto.
 
A Stiles era toccato prendere le fedi e quando era tornato a casa le aveva fatte vedere a Derek, un po' titubante, non sapendo se andassero bene. 
 
 
- Sono andato a prendere gli anelli e sai ti chiedono se vuoi farci incidere qualcosa. Il commesso ha detto che di solito scrivi la data e il nome del coniuge però puoi scrivere ciò che vuoi. Così ho pensato a questo. Forse è una cosa troppo sdolcinata e non è da noi, però se non ti piacciono posso farli rifare, non mi interessa se dovrò pagare di più.
 
 
Nel frattempo aveva tirato fuori la scatola con gli anelli e l’aveva mostrata a Derek.
Sull’anello di Stiles c’era inciso “Nessun Grado” e su quello di Derek “Di Separazione”.
Derek aveva sorriso. Un sorriso diverso dal solito. Aveva apprezzato e lo si notava dagli occhi. In fondo era la loro situazione attuale. Nessun grado lì divedeva in quel momento. E dopo il matrimonio non ci sarebbe stata neanche una distanza tra di loro. Avrebbe significato molto di più che una semplice data con il nome.
Avrebbe significato qualcosa, ogni volta che li avrebbero guardati e si sarebbero ricordati del percorso fatto fino a quel momento.
Derek aveva risposto con un semplice bacio. Amava molto di più i fatti che le parole e questo - oramai - era un dato di fatto.
 
 
 
Il giorno del matrimonio era arrivato abbastanza in fretta; anzi, troppo in fretta e Stiles era già in preda al panico per la paura di non riuscire a fare tutto in tempo.
 
- Derek, mi raccomando la cravatta.
 
- Che?
 
- Lo sai cosa intendo almeno domani una cravatta seria.
 
- Mh, tranquillo, lo sapevo già.
 
- Però sia chiaro che le amo tutte le tue cravatte, anche se quella con le ciliegie ha un posto speciale nel mio cuore.
 
- Allora metterò quella!
 
- Derek - disse ridendo e tirandogli per gioco una leggera pacca.
 
- Allora, mi fai leggere le tue promesse?
 
- No mio caro Derek, aspetterai domani. E non fare quel muso. Questo è giocare sporco.
 
- Va bene, aspetterò, dieci ore in più, dieci ore in meno non mi cambieranno.
 
- Esatto. 
 
 
Alla fine nessuno dei due aveva scritto cose troppo eccessive, anzi entrambi avevano fatto cose semplici. 
 
 
Io, prendo te Derek, come mio marito. Premetto di amarti senza nessun grado di separazione, senza chilometri in mezzo, come il primo giorno. 
 
 
Io, prendo te Stiles, come mio marito. Ti amerò sempre perché tu e i tuoi gradi di separazione siete arrivati nella mia vita e mi avete cambiato per sempre. Perché con te sono tornato ad amare. 
 
 
 
Il giorno dopo li aspettava una lunga giornata, decisamente troppo lunga, e non sapevano nemmeno da che parte iniziare. 
Stiles non aveva chiuso occhio nemmeno un minuto o meglio, ci aveva provato ma non era riuscito a dormire quel sonno profondo.
Derek invece aveva anche problemi a vestirsi. Sembrava uno che non sapeva dove sbattere la testa. Fortunatamente le sue sorelle sembravano riuscire a tenerlo sulla giusta strada.
 
La cerimonia era stata una cosa semplice, senza troppe pretese. Avevano fatto conoscenza delle quattro persone che erano tra di loro. In un certo senso avevano anche fatto da cupido. Già, perché Allison aveva passato metà della festa con Scott, mentre Isaac con Cora. Altro motivo per cui, a Derek, non andava a genio Isaac. Si, diventava leggermente protettivo quando si parlava delle sue sorelle. Tutto sommato però gli sembrava un tipo a posto, quindi non aveva detto nulla. 
 
Con la fine di quella giornata avevano posto fine a tutto. Ad ogni distanza, ad ogni separazione. Niente li avrebbe divisi e finalmente avrebbero vissuto assieme, come una vera coppia. Ogni sogno, ogni cosa pensata durante quegli anni divisi ormai era realtà.
 
Se gli avessero detto, in quel momento, che cinque anni dopo avrebbero avuto una famiglia con due figli, forse non ci avrebbero creduto. Ma, in fondo, chi avrebbe creduto alla loro relazione all’inizio di questa storia?
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Note: Avevo detto due capitoli, alla fine è stato solo uno. Obbiettivamente ho dato a loro tutto ciò che potevo dargli, da quando ho iniziato “Sei gradi di separazione”. Ringrazio tutte le persone che hanno letto anche quella. Ringrazio chi ha iniziato a leggere solo questa. Ringrazio chi mi ha fatto sapere il suo parere sempre e chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Un grazie di cuore a tutti.
   
 
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