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Autore: Giuly_2905    16/08/2016    2 recensioni
Faceva freddo e pioveva. C'erano lampi e tuoni che illuminavano il cielo. Stavo camminando per il parco di Villa Malfoy, andavo di fretta.
Le goccioline di pioggia mi cadevano sugli occhi: non riuscivo a vedere bene dove stessi andando. Arrivai alla porta d'ingresso e, con un gesto del braccio, l'aprii. Una volta entrato, l'oscurità mi investì.
(......)
< Adesso te ne intendi anche di musica? Non lo sapevo! La prossima volta, potremmo fare un concerto o meglio potresti correggermi nel caso sbagliassi qualcosa> disse lei sarcasticamente.
Questa è una one-shot sul pairing Snape×Bellatrix (Snatrix).
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Severus, Bellatrix/Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Così diversi, così simili



Severus pov 
 
Faceva freddo e pioveva. C'erano lampi e tuoni che illuminavano il cielo. Stavo camminando per il parco di Villa Malfoy, andavo di fretta. 
 
Le goccioline di pioggia mi cadevano sugli occhi: non riuscivo a vedere bene dove stessi andando. Arrivai alla porta d'ingresso e, con un gesto del braccio, l'aprii. Una volta entrato, l'oscurità mi investì. 
Notai che alcuni quadri erano stati tolti dall'atrio e che i mobili erano stati cambiati. Salii le scale che portavano al piano di sopra, mi affrettai perché ero in ritardo alla riunione dei mangiamorte.
Arrivai in biblioteca e toccai alcuni libri con la bacchetta, si aprì così una porta, rivelando un'entrata nascosta. Appena ebbi messo il piede nella stanza, notai che il solito lungo tavolo, nel quale ci sedevamo, era gremito di gente.
La lunga tavolata era tutta occupata, fatta ecezione di quell'unico posto rimasto vuoto: il mio. Mi avvicinai agli altri velocemente e con passo risoluto, finché una voce fredda e sibilante mi rimproveró<< Di nuovo in ritardo Severus, spero che tu abbia dei buoni motivi. Siediti di fianco a Lucius.>> 
 
Non me lo feci ripetere due volte, mi sedetti al posto assegnatomi e mi guardai attorno. Alla mia destra avevo Lucius, mentre dall'altra parte Nott; davanti a me c'era Bellatrix, che era seduta tra suo marito e suo cognato: Rodolphus e Rabastan.
 
Il signore Oscuro parló, rivolgendosi a tutti i suoi seguaci<< Come ben sapete Harry Potter É riuscito a penetrare alla Gringott e ad uscirne illeso. Anche voi avete commesso molti sbagli, più di una volta. Avevate in pugno il ragazzo e ve lo siete fatto scappare, vi é scivolato via dalle mani come un'anguilla.- guardando in direzione dei Malfoy, che erano seduti uno di fianco all'altro e, osservando Bellatrix, proseguì con voce piena di disprezzo- Avete avuto la possibilità di ritrovarvi Potter in questa villa ed è riuscito lo stesso a scappare. Era vostro prigioniero.>>
 
Le ultime parole pronunciate erano cariche di rabbia e ribrezzo. Vidi il volto di Lucius tremare sotto lo sguardo feroce del Signore Oscuro; Draco non riusciva a guardarlo negli occhi; mentre Narcissa impallidí. 
 
Il nostro padrone proseguì << Mi avete deluso, non me lo sarei mai aspettato da voi. Soprattutto da te Bellatrix.>> concluse poi guardando dall'alto verso il basso la strega, nel suo volto non c'erano altro che delusione e furia. La strega parlò, la sua voce era tremolante ma piena di orgoglio e rammarico << Mio Signore. Giuro che ho fatto tutto quel che potevo. Ho dato tutta me stessa. La prossima volta non falliró lo giuro, datemi l'opportunità di dimostrarvelo.>> 
Voldemort, sorrise e disse << Non ci saranno altre opportunità. Tra meno di due giorni attacheremo il castello e tutti i suoi studenti. Quel giorno ci sarà anche Il Ragazzo è morirà per mano mia. Ti ricordo che ho segregato te e i Malfoy nella villa, non potete uscire almeno per i prossimi due giorni.>> Quando le ultime parole furono pronunciate si sentì elevare un boato,molti mangiamorte schernivano I Malfoy e Bellatrix. Io, come loro, non potei far altro che ridere. Mi piaceva vedere Lestrange tutta rossa in viso per la rabbia; adoravo prenderla in giro quando falliva qualche missione, lei odiava perdere. Dopo un tempo che sembró illimitato, il signore oscuro con un gesto della bacchetta fece tacere tutti, poi continuó il suo discorso <> 
 
Mi sentii gli occhi di tutti puntati addosso, un sorriso si fece strada sul mio volto e ringraziai il mio padrone per le belle parole dette << Con il dovuto rispetto Mio signore, non credo di meritarmi la vostra gratitudine. É un onore per me servirvi e onorarvi come si deve. Vi ringrazio infinitamente>> piegai la testa in avanti, facendole fare un inchino e poi mi godetti la reazione di Bella nel sentire che, il suo amato padrone, mi riempiva di attenzioni e meriti. 
Aveva una voglia matta di farmi a pezzettini e di cruciarmi, me ne accorgevo dal suo sguardo.
Il nostro padrone ci congedó dalla sala, uno alla volta i mangiamorte uscirono dalla stanza, tranne Voldemort che rimase da solo.
 
Prima di andarmene mi fermai per salutare Lucius e Narcissa, dopotutto questa era sempre la loro dimora. Con loro c'era anche Bellatrix che, stranamente, non era accompagnata da Rodolphus. Salutai I malfoy << Ciao, come state? Mi dispiace molto per la punizione che vi ha somministrato il signore oscuro, so cosa significa per voi restare tutto il giorno in casa>> sentii una risata amara interrompermi << Ma non farmi ridere. Vorresti dire che sei davvero dispiaciuto della punizione? Ah giusto, tu sei il suo cocco adesso. Ti sei staccato da appena un anno dalla veste di Silente, che adesso arrivi da noi e pretendi che il mio signore ti elogi.>> 
Era Bellatrix, dovevo immaginarlo che avrebbe detto questo. << Infatti, io non ho mai detto di essere dispiaciuto per te, Bella. Se non erro è stato il signore oscuro che mi ha fatto i complimenti, non me li sono fatti da solo. Non sono stupido come te>> 
<< A chi hai dato della stupida?>> mi chiese con gli occhi fuori dalle orbite.
<< Scusami, hai ragione. Sei una stupida gallina e...>> venni scaraventato in aria da un incantesimo e subito dopo me ne arrivó un altro, che però riuscì a evitare e colpii Bellatrix. 
A fermare il nostro duello furono Lucius e Narcissa, che ci rimproverarono e ci dissero che questa era casa loro. 
 
La Pazza si calmò e Narcissa mi si avvicinò e si scusó al posto di sua sorella << Scusami tanto Severus, mia sorella non voleva- "certo come no"- per riparare al suo errore vorrei tanto che tu venissi a cena da noi stasera>> 
<< Cosa?>> Esclamò furiosa Bellatrix.
Io, rivolgendomi a Narcissa, dissi << Ti ringrazio per l'invito, ma mi vedo costretto a rifiutare.>> 
<< Ti prego Severus, non possiamo uscire fuori di casa. Saremmo molto felici se qualcuno ci venisse a trovare qualche volta, non solo per queste riunioni.>> Non sapevo cosa rispondere. Cambiai idea non appena vidi la faccia di Bella: aveva tutti i muscoli tesi, gli occhi fuori dalle orbite, le orecchie bordeaux e digrignava i denti.
<< Va bene, accetto>> Narcissa, soddisfatta di aver vinto, mi disse di rimanere alla villa visto che pioveva, così andai in una camera per gli ospiti, mostratami dagli elfi. Mi buttai sul letto e mi addormentai.
 
*
19.30
 
Sentii qualcuno bussare alla mia porta, lo feci entrare: era un elfo che mi annunció che la cena era stata servita. Scesi frettolosamente le scale, arrivando in sala da pranzo notai che c'eravamo soltanto io, Lucius, Narcissa e Bellatrix, che erano già seduti. Chiesi scusa per il ritardo, ma mi dissero che anche loro erano appena arrivati. 
 
Durante la cena parlammo di Hogwarts, del Signore Oscuro e dei suoi piani, della Gringott e degli altri mangiamorte. Verso le 22.00 finimmo di cenare e tornammo nelle nostre camere. 
 
Prima di andare a dormire mi esercitai, per una bella oretta, con alcuni incantesimi.
 
Quando le mie palpebre si fecero pesanti, decisi di andare a dormire. 
 
Mentre stavo per addormentarmi sentii una melodia simile a quella che produce un piano; così decisi di scendere di sotto a controllare da dove provenisse il suono. 
 
Avevo ragione, il suono proveniva da un piano, che lo stava suonando una donna dai capelli corvini e ricci. 
Mi avvicinai per capire chi fosse l'artefice di quella bellissima melodia e con sorpresa scoprii che era Bellatrix. 
 
La strega appena mi sentì arrivare si interruppe e si voltò di scatto, quando si accorse che ero stato io a disturbarla, fece una smorfia di disappunto e continuò a suonare. Senza fare il minimo chiasso, mi sedetti di fianco a Bellatrix e la osservai mentre suonava: muoveva le mani in modo delicato, i suoi movimenti erano lenti e aggrazziati, le dita toccavano i tasti dolcemente; mi parve strano che, una come lei, suonasse in questa maniera. 
Mentre pensavo a tutto questo la musica si fermò. 
 
<< Che cosa ci fai qui?>> sbottó Bellatrix.
<< Si da il caso che io stavo per andarmene a letto quando, qualcosa o qualcuno, ha rovinato i miei piani. Hai idea di chi potrebbe essere ?>> chiesi. Lei mi guardó e stando al mio gioco rispose << No, non so chi possa aver disturbato il tuo sonno. Ma chiunque sia stato, lo devo ringraziare.>>
 
Ci fu una pausa, poi continuó a suonare e, come se mi avesse letto nel pensiero, disse<< Da piccola i miei mi costringevano a suonare il piano, tutte le famiglie nobili dovevano essere in grado di suonarlo. All'inizio non mi piaceva, poi mi sono innamorata della melodia che produce. Può essere diversa in base a come tocchi i tasti, c'è una specie di legame tra lo strumento e chi lo suona , come se uno dipendesse dall'altro.>> 
 
Sará stata la situazione, sarà stata la stanchezza, sta di fatto che non so il perché, ma dissi queste parole<< sei stata bravissima. Mi é piaciuto fissarti mentre suonavi. Sembravi un'altra persona>> e lo pensavo per davvero. 
<< Adesso te ne intendi anche di musica? Non lo sapevo! La prossima volta, potremmo fare un concerto o meglio potresti correggermi nel caso sbagliassi qualcosa>> disse lei sarcasticamente.
Era inutile, faceva di tutto per stuzzicarmi. Ero stufo. Allora con tutta la calma che ho sempre avuto, riposi sorridendo<< Smettila Bella. Se fallisci nelle imprese che ti affida il signore oscuro, mentre io le porto a termine impeccabilmente; non é certo colpa mia se poi mi premia.>> 
 
Bellatrix mi fulminó con lo sguardo e acidamemte disse<< Io ero, sono e sarò la sua più fedele seguace. Sono sempre stata accanto a lui, non l'ho mai tradito. Sono finita in carcere per lui, ho fatto questo è molto altro.>> 
<< Lo so. Non credo sia necessario discutere; di questo argomento ne abbiamo già parlato e poi per forza tu non lo tradirai mai: Lo ami!>> Quelle parole mi uscirono di bocca come niente. Non volevo dirle.
Bellatrix appena le sentí, si alzò di scatto e, indietreggiando spaventata, balbettó << Cosa dici? Che ne sai tu dell'amore? Non ne sai niente.>> 
<< Invece so molte cose sull'amore, cose che neanche ti potresti immaginare!>> 
<< Davvero? Credi che, visto che provavi qualcosa per quella sporca Nata Babbana della Evans, tu possa dire di sapere qualcosa sull'amore? E non mi guardare con quella faccia! Credi che sia stupida? mi rendevo conto di come la guardavi quando frequentavamo Hogwarts.>> 
Sospirai; infondo eravamo simili io e Bella: entrambi avevamo sofferto per amore e, stiamo soffrendo ancora adesso; chi in un modo e chi in un altro. 
<< Si, io l'amavo e l'amo tuttora, anche se é morta>> appena dissi questa cosa, Bellatrix reagì in una maniera che mi lasciò di sasso: si accasció per terra e si mise a piangere.
 
Per la prima volta in tutta la mia vita mi sentii inerme, non credevo ai miei occhi: la strega più malvagia del mondo stava piangendo sinceramente davanti a me, come se niente fosse. 
La strega pronunciò anche alcune parole che mi rimasero impresse nella mia mente per tanto tempo << Come vorrei avere qualcuno che provi per me le stesse cose che provi tu per quella Nata Babbana. Lui non mi amerà mai, nemmeno la metà di come lo amo io.>> 
 
Se lei aveva agito in maniera strana, io feci una cosa ancora più insolita: mi accovacciai al suo fianco e stringendole i polsi la costrinsi ad alzarsi. Lei, poi, mi guardó negli occhi e mi accorsi solo in quel momento che avesse degli occhi stupendi, simili al colore della pece; come i miei. Dentro i suoi occhi c'era una strana luce, eppure erano così profondi e misteriosi, come lei d'altronde.
 
Successe tutto in fretta ma , non so nemmeno come, non la fermai. Mi abbracció cosi forte che potei sentire il suo battito cardiaco accellare e il suo petto che si alzava e si abbassava a ritmo irregolare . La strinsi a me, come se fosse la cosa più importante che avessi. 
 
Quello che successe dopo non me lo ricordo tanto bene: parlammo, bevemmo e poi ci addormentammo, uno stretto all'altro.
 
Bellatrix Pov
Mi alzai tutta indolenzita, avevo dormito poco e scomodamente.
 
Appena aprii gli occhi mi resi conto di non trovarmi nella mia stanza da letto, ma nella sala. Cercai di girarmi, ma un braccio mi circondava la vita, mentre l'altro era sotto la mia schiena. 
 
Mi voltai verso colui che mi stava abbracciando e, a quel punto, mi ricordai della notte passata: dopo aver rivelato il mio più grande segreto a Severus, mi ero messa a piangere e lui mi aveva consolata. Alla fine, dopo aver bevuto qualche bicchierino di troppo, ci eravamo sdraiati sul divano abbracciati e poi ci eravamo addormentati. 
 
Scrutandolo da vicino mi resi conto che non era poi così brutto, se solo si lavasse di più i capelli e, se non fosse per il suo naso aquilino, sarebbe anche un bell'uomo. 
 
Avendo dormito così vicina a Severus, notai che aveva gli addominali ben scolpiti; mi parve strana come cosa. La voce era quella che adoravo di più: così profonda e calma. Inoltre era un serpeverde come me. Intelligente, astuto e anche un mangiamorte. 
 
Forse io ero troppo per lui, sono pur sempre una purosangue e una Black; ho la mia dignità. 
 
Ad un certo punto sorrisi al ricordo di alcune parole che aveva pronunciato Sev la sera prima" Bella, hai degli occhi bellissimi, così misteriosi e neri. Le tue labbra sono così carnose e rosse, come il sangue". Stavo ancora sorridendo come una deficiente quando Piton si svegliò: all'inizio si guardò attorno spaesato poi, appena mi notò, divenne rosso come una fenice e delicatamente si alzò, continuando a scusarsi.
 
Lo seguii a ruota. Però, prima di andarmene nella mia stanza, mi voltai verso di lui. Le parole che pronunciai subito dopo, sarebbero state la mia rovina. Me ne sarei pentita il giorno dopo.
<< Grazie per ieri sera. Sei una brava persona Sev.>>
Lui, quando sentì pronunciare il diminutivo che gli avevo dato, sorrise beffardemente.
<< Ora sono Sev? Come! Prima mi chiamavi Piton e ora sei arrivata addirittura a chiamarmi per nome. Abbiamo fatto passi da gigante! >> 
 
Ancora una volta, prima di dirigerci verso le rispettive camere, ci guardammo profondamente negli occhi e capimmo che qualcosa tra noi era cambiato. Qualcosa che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato che capitasse. 
Ci stavamo, forse, innamorando?
 
 
 
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Spazio autrice 
Spero che questa oneshot vi piaccia!
Ditemi cosa ne pensate.
Ho cercato di rendere i personaggi IC (spero di esserci riuscita).
   
 
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