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Autore: Crepuscolina13    16/08/2016    3 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Col passare del tempo il castello si riempì ben presto di una moltitudine di reali provenienti da paesi diversi, tutti accorsi per celebrare la nascita di quel piccolo principe che da grande avrebbe ereditato le sorti del Regno Di Ghiaccio.

Da un bel po' ero rimasta sola nella camera in cui mi ero vestita, Elsa mi aveva abbandonata per prepararsi a sua volta ed adesso aspettavo solo il momento di raggiungere Regina e dare inizio all'evento.

Non potevo nascondere che ero molto emozionata, avevo già assistito a feste simili ma fin'ora solo nelle vesti di un angelo fantasma.

Adesso sarebbe stato tutto nuovo per me.

Dopo una decina di minuti trascorsi con il naso incollato alla finestra, ad ammirare la sfilata di persone che entrava elegantemente dal portone e faceva bello sfoggio di se, vennero a chiamarmi, Regina mi aspettava nella nostra camera per andare insieme al ricevimento.

Camminai per i grandi corridoi del palazzo e svoltato l'angolo raggiunsi il luogo in cui Regina mi aspettava e subito la vidi.

Era ferma, davanti alla porta e stava guardando nella direzione contraria alla mia e per questo non mi aveva notata.

Meglio per me, avrei avuto più tempo per osservarla, pensai.

Indossava un abito di colore rosso intenso di un tessuto morbido e lucido, lungo il collo e alla fine della maniche erano presenti tante perline luccicanti color argento, stesso colore della piccola cintura che aveva in vita, in più aveva una piccola mantella a coprirgli la schiena tenuta insieme da una spilla sulla spalla, sempre di color argento, era un abito semplice ma che esaltava ancora di più la sua bellezza.

Finalmente anche lei si accorse di me e rimase a sua volta senza fiato, aprì e richiuse velocemente la sua bocca.

Mi avvicinai camminando piano ma in modo da attirare di più la sua attenzione.

-Sei illegale- mi salutò una volta che mi fui fermata davanti a lei.

-Tu di più- risposi abbassando lo sguardo.

-Dimmi che sei ancora un angelo e solo io posso vederti- continuò ignorando la mia risposta.

-Tecnicamente..- ma poi capì meglio il senso delle sue parole e sorrisi.

-Purtroppo per te non lo sono, altrimenti non potrei fare questo- e la baciai trasportando le nostre menti in un mondo lontano, un modo in cui esistevamo solo noi due e i nostri contatti fisici che per tanto tempo avevamo bramato.

-Mh forse non è poi una così gran sfortuna- borbottò tenendo gli occhi chiusi per godersi un altro po' il momento.

-Dai andiamo- la incitai elettrizzata.

Con mia sorpresa mi prese a braccetto e mi condusse all'entrata dell'enorme sala in cui aveva luogo l'evento.

Venimmo annunciate semplicemente come “Regina dalla Foresta Incantata e la sua accompagnatrice” ma comunque nessuno badò a noi, la voce dei presenti copriva di gran lunga il valletto che ci aveva annunciate.

O almeno questo fu ciò che pensai all'inizio.

Perché dopo qualche tempo in cui ci aggiravamo in giro le persone cominciarono a confabulare tra di loro al nostro passaggio, o meglio, al passaggio di Regina.

Ben presto il suo viso si incupì e riconobbi chiaramente la sua anima venir soffocata dalla tristezza e da brutti ricordi, da qualcosa da cui stava cercando di liberarsi ma purtroppo la sua brutta reputazione non verrà mai veramente dimenticata.

Così ad un certo punto la presi per mano e la portai vicino al tavolo degli stuzzichini per avere un luogo in qualche modo più privato del centro della stanza.

-Ehi non pensarci, vai a chiacchierare con qualcuno, spettegola, fai battute che nessuno capirà ma cerca di fare amicizia, di far capire che non sei più quella di un tempo- cercai di tranquillizzarla mentre ancora si guardava intorno per cercare di contare le persone che stavano facendo finta di non osservarla.

-Emma è che io...mi vergogno..- ammise a bassa voce.

-Di loro? Non devi sono..-

-Non di loro, di ciò che sto provando- chiarì evitando il mio sguardo.

-Stai per caso provando manie omicide? No perché se è così ti capirei, hanno tutti la puzza sotto il naso che..- fui interrotta dalla sua risata leggera e sorrisi, cercare di metterla di buon'umore era proprio quello che stavo cercando di fare.

-No è che io..ho pa..ura- confessò abbassando gli occhi e capì da dove derivava tutto quel disagio.

Per lei avere paura era sbagliato, quando invece era il sentimento più normale per un essere umano.

-Ed avere paura mi fa sentire così debole-

-Ehi- le dissi accarezzandole una guancia -Va bene essere deboli, va bene avere paura, ciò che non va bene è provarli per delle persone che non meritano la tua attenzione. Ascolta tu adesso ti inoltri tra di loro e fai vedere a tutti la nuova te, la vera te, se alla fine della serata ti guarderanno ancora male allora non pensarci, non lo meritano-

-Okay- rispose con un po' più di sicurezza.

-E poi possiamo essere deboli ed impaurite insieme no?- aggiunsi per farle capire che io c'ero.

E fui ricompensata dalla cosa più bella del mondo, il suo sorriso.

Io non conoscevo nessuno, Regina invece aveva molte conoscenze e questa volta non si fece scoraggiare dalle occhiate che riceveva e come il galateo voleva andammo a salutare qualche persona che lei conosceva meglio.

All'inizio tenne sempre stretta la mia mano tra la sua poi però, una volta che fu più sicura di se stessa la lasciò e da lì in poi ci lanciammo solo delle occhiate senza mai parlare.

Le conversazioni variarono per lo più tra argomenti che andavano dalla politica ai pettegolezzi e dopo un po' cominciai a notare qualcosa che mi risultò anomalo.

Regina presentandomi non aveva mai accennato a qualche tipo di legame romantico tra di noi, io ero solamente la sua accompagnatrice.

Questo fatto perseguitò la mia mente per il resto della serata perché non riuscivo a darmi una risposta, si vergognava per caso di me??

Insomma al suo castello non aveva mai avuto problemi di questo tipo quindi cosa era cambiato adesso?

Fingevo di sorridere e di partecipare alle conversazioni da cui comunque venivo sempre esclusa, ogni tanto mangiucchiavo qualcosa ma per il resto passai la serata come l'ombra di Regina, silenziosa ed ignorata perfino da Regina stessa.

Certo l'avevo incitata io ad integrarsi nell'ambiente ma comunque non mi faceva piacere venire ignorata, sopratutto perché riportava alla mente ricordi poco graditi.

Finalmente ci prendemmo una pausa rintanandoci in un corridoio isolato adiacente alla sala della festa.

-Scusami, lo vedo dalla tua faccia che ti stai annoiando ma il consiglio che mi hai dato era perfetto, scambiare quattro parole con tutti è stato terapeutico, anche se devo ammettere

che mi costa molto essere gentile con tutti sopratutto perché mi costringono ad ignorare un angelo come te- spiegò lasciandomi una carezza sulla guancia e sorridendomi.

Certo la sua spiegazione era comprensibile eppure non spiegava il perché mi aveva trattato come se non fossi nessuno per lei.

-Ti prometto che da adesso in poi nessuno mi distrarrà più da te- ed io annui silenziosa alle sue parole.

-C'è qualcosa che non va?- era ovvio che si sarebbe subito accorta che c'era qualcosa che mi turbava, d'altra parte nessuno mi aveva insegnato a mentire bene.

-No niente è che..- e cominciai a piangere.

Cavolo ma quanto ero stupida?

Asciugai subito l'acqua salina scesa sulle mie guance e mi girai dalla parte del muro che era alle mie spalle, così che nessun altro potesse vedermi anche se c'eravamo solo noi due.

-Emma, ehi, perché piangi?- mi domandò preoccupata Regina posandomi le mani sulle spalle.

Già, bella domanda, probabilmente la causa era da ricercare all'inizio della nostra storia.

Certo ci ero rimasta male a non essere mai stata presentata come la sua compagna, primo perché ciò mi riempiva la testa di domande piene di insicurezze, forse Regina aveva cambiato idea, non mi amava più, non mi voleva più intorno o ancora peggio, si vergognava di me?

Secondo perché avevo avuto di nuovo l'impressione di essere invisibile, ignorata in quel modo da tutti, come se non esistessi.

-Per favore rispondimi, così mi fai preoccupare- mi implorò sofferente girando con forza il mio corpo per potermi guardare negli occhi come se in qualche modo loro potessero parlare.

-Scusa non era mia intenzione scoppiare a piangere- risposi con voce roca.

-Ma cosa è successo? Qualcuno ti ha fatto del male?- e risposi sinceramente.

-Si, tu- le mie parole furono come una scarica elettrica prodotta da un fulmine che le attraversava il corpo da capo a piedi, l'avevo ferita.

-Cosa ti ho fatto?- domandò con il cuore spezzato.

-Mi hai ignorato come se fossi una stupida ancella al tuo servizio, se ti vergognavi di me potevi dirlo subito così mi sarei risparmiata il viaggio!- le mie parole taglienti le fecero spalancare gli occhi ma anche io mi stupì di me stessa.

Non era da me reagire in quel modo, di solito prima di saltare alle conclusioni aspettavo sempre qualche spiegazione in più, non era da me reagire in modo così violento e poco educato.

Un pensiero veloce e improvviso mi attraversò la mente.

E se stessi diventando umano? E se in qualche modo stessi diventando più succube delle miriadi di emozioni e sentimenti da cui gli esseri umani venivano bombardati ogni giorno, ciò che le distingueva da tutti gli altri essere viventi, perfino da noi angeli, incapaci di provare emozioni così forti, violente, travolgenti e passionali.

Forse tutto questo era davvero possibile, d'altra parte adesso ero una mezzosangue, a metà tra due specie, e le conseguenze di questa forma erano ancora tutte da esplorare.

-Sei una stupida che rovina sempre tutto- sbuffò irritata Regina interrompendo i miei ragionamenti.

Cosa? Io le avevo praticamente aperto il cuore e lei mi rispondeva in quel modo?

-Adesso io devo andare ma per favore non giudicarmi adesso, se davvero mi ami aspetta a farlo- e se andò via da me.

Io rimasi da sola, con la faccia sconvolta come una stupida.

Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, perché dovevo aspettare a giudicare? E giudicare cosa? Forse il suo comportamento? E poi dove era scomparsa?

Ancora confusa rientrai nella stanza della festa e notai che le persone stavano cominciando a radunarsi intorno alla fine di una scale che portava al piano superiore.

-Scusi cosa sta succedendo?- chiesi ad un signore vicino a me.

-Tra poco verrà ufficialmente presentato a tutti il neonato, ma prima come di consuetudine ci sarà il rito del ciclo della vita al contrario-

-E cosa sarebbe?- domandai gentilmente, non che mi importasse molto in realtà.

-Praticamente adesso sulle scale salirà una persona che annuncerà la morte di qualcuno, poi un'altra annuncerà un matrimonio, un'altra ancora l'inizio di un corteggiamento ed infine la Principessa Anna annuncerà la nascita di suo figlio-

Ringraziai l'uomo per quella spiegazione e mi guardai intorno in cerca di Regina senza ottenere risultati.

Sospirando mi arresi e puntai i miei occhi verso la scalinata, ormai tanto valeva vedere cosa sarebbe accaduto.

Ci furono degli squilli di tromba e la voce di Elsa annunciò l'inizio del rito Ciclo della Vita al contrario, che doveva servire per portare fortuna sulla vita del bambino

Nel silenzio più totale una bambina annunciò la morte di suo nonno e invitò tutti noi al funerale che si sarebbe tenuto il giorno dopo, poi fu il turno di un uomo, che a gran voce gridò a tutti l'intenzione di voler sposare una certa Maria, ci furono momenti di terrore nei suoi occhi ma finalmente la donna rispose di si e l'uomo scese di corsa per andarla ad abbracciare e dopo un romantico bacio partirono una marea di applausi per congratularsi con la nuova coppia.

Ristabilito il silenzio di cui il rito aveva bisogno l'attenzione di tutti fu di nuovo catturata dalle scale sulle quali era presente.........Regina??

Cosa diavolo ci faceva Regina in piedi su quelle scale??

-Buonasera, il mio nome è Regina, provengo dalla Foresta Incantata e sono qui per annunciare pubblicamente la mia intenzione di corteggiare Lady Emma del lontano Regno Lucente, se lei mi farà il meraviglioso dono di accettare la mia corte ovviamente-

Rimasi impietrita fissandola a bocca aperta, non molti mi conoscevano ma in pochi secondi la voce si sparse e ben presto mi ritrovai gli occhi di tutti a fissarmi.

Cosa dovevo fare? Non sapevo neanche cosa volesse dire fare la corte, o forse lo sapevo ma non riuscivo a ricordarlo?

Regina scese lentamente le scale e tutti gli fecero strada per raggiungermi, ma ad una certa distanza si fermò.

-Questo è il momento in cui tu dovresti dire qualcosa- suggerì imbarazzata, facendo un sorriso preoccupato.

Io la fissai a bocca aperta, a parte il fatto che era bellissima,.....a cosa stavo pensando? Non ricordavo più cosa volevo dire.

Forse era quella a ragione del suo strano comportamento?

Mi aveva ignorato a posta?

E poi cosa voleva dire che mi faceva la corte? Che eravamo fidanzate? Ma non lo eravamo già? E poi perché aveva voluto annunciarlo così davanti a tutti? Io mi vergognavo.

Non ci stavo capendo niente.

-Emma..?- richiamò la mia attenzione Regina.

Le persone stavano cominciando a confabulare tra loro, quanto tempo era passato?

-Si..- mi schiarì la voce -Si accetto la tua corte-

Lei mi sorrise in un modo così bello che automaticamente fece sorridere anche me, anche se io ero un po' più imbarazzata, visto che intanto erano partiti gli applausi.

Velocemente ridusse la distanza che c'era tra di noi e pensai volesse baciarmi invece mi prese delicatamente il braccio destro e mi fece il bacia mano.

Dopo quel gesto nessuno ci guardò più, adesso l'attenzione di tutti era di nuovo attratta dalle scale sulla quale la Principessa Anna stava arrivando nel suo splendido vestito rosa come l'alba di prima mattina, con il viso splendente che solo la maternità poteva dare, e fiera di se alzò in alto il suo bambino in fasce così che tutti potessero ammirarlo.

Ogni persona presente cominciò ad applaudire ed ad acclamare il nome del neonato.

Quella confusione riscosse anche noi due che eravamo rimaste immobili a fissarci.

Ci girammo in direzione della principessa per prendere anche noi parte ai festeggiamenti.

Finito di applaudire la folla si mise in fila per andare ad ammirare più da vicino il piccolo principino.

Visto che comunque la fila era lunghissima e sarebbe passato tantissimo tempo prima del nostro turno portai Regina nello stesso corridoio isolato di prima, avevo bisogno di una spiegazione.

-Perché lo hai fatto?- chiesi subito senza giri di parole.

-Mi dispiace averti ignorata prima, l'ho capito che ti ho fatto tornare indietro ai primi tempi ma davvero era necessario- rispose stringendomi le mani.

-Ma perché? Non mi sembrava che al tuo castello ti fossi fatta tanti problemi-

-Esatto, perché quello è il mio castello e so come gestirlo, ma qui non posso fare niente e dovevo cercare di proteggerti-

-Proteggermi?- domandai confusa, cercando di capire a quale tipo di pericolo ero andata in contro.

-Ascolta questa società richiede un certo tipo di comportamento, del quale non mi è mai importato ma adesso ci sei tu, e non potevo permetterlo-

-Permettere cosa?- si guardò un attimo intorno e poi rispose.

-Vedi quando due persone sono innamorate o si sposano o sono nel periodo del corteggiamento, ovvero quando due persone si conoscono a vicenda, ho dovuto far finta di niente prima di annunciare a tutti..che insomma..noi siamo innamorate- e sorridemmo entrambe alle sue parole – perché altrimenti saresti potuta passare come un'altra tipo di persona, ed io non volevo assolutamente questo per te-

-Che tipo di persona?- chiesi curiosa.

-Sai quel tipo di persona...che è Malefica-

-Ohhhhh- risposi capendo immediatamente, adesso tutto aveva un senso.

-Ma Elsa sa di noi due, ma di lei non ti sei mai preoccupata- osservai io.

-Certo perché lei è mia amica, mi fido, e questo tipo di cose non le hanno mai dato problemi- e dopo la spiegazione aggiunse -Puoi perdonare il mo comportamento?- chiese credendo davvero che io avrei potuto non perdonarla.

-Vieni qua- e stringendola a me la baciai e approfittando del fatto che eravamo sole, mi impegnai ben bene in un bacio che di casto aveva ben poco.

-Dovrei farti arrabbiare più spesso- commentò pulendosi il labbro con il pollice.

-Non ci pensare neanche- risposi fingendomi offesa e lei rise.

-Dai adesso andiamo, dobbiamo dare i doni al bambino-

-Doni? Ma noi non abbiamo niente con noi- dissi terrorizzata di far brutta figura presentandomi senza nessun regalo.

-No tranquilla è metaforico, ognuno degli invitati deve donare al piccolo un dono, una qualità, un sentimento, ma è tutto a parole, è solo un buon auspicio, niente di più-

-Ah okay, allora andiamo-

Tornati nella sala principale ci mettemmo in fila e alla fine riuscimmo ad osservare il bellissimo figlio di Anna, aveva una faccia dolce e serena come tutti i neonati.

Regina gli donò la qualità di non diventare mai cattivo e quando toccò a me rimasi un po' a pensarci, con gli occhi dei presenti che mi osservavano.

Alla fine presi una decisione e mi rivolsi al neonato stesso.

-Ti auguro che tu da grande possa avere un bravissimo angelo custode che ti protegga da tutti i mali di questo mondo- Elsa che era alle spalle di Anna sorrise alle mie parole e poi ce ne andammo, facendo scorrere la fila.

Una volta che il rito fu concluso Anna e Kristoff diedero inizio alle danze, il festeggiamento finale.

-Vuoi ballare?- mi chiese Regina all'improvviso, offrendomi una mano.

-Ehm volentieri...è che non ho mai ballato veramente, così davanti a tutti- spiegai imbarazzata.

-Non preoccuparti, ti guido io- si offrì lei e guardandola negli occhi le affidai il mio corpo, che comunque era già suo.

Mi strinse per la vita e cominciammo a muovere qualche passo, ogni tanto sbagliavo direzione ma lei mi riportava subito sulla buona strada.

-Devo farti una domanda importante- disse all'improvviso con sguardo serio interrompendo per un attimo il momento romantico che si era creato.

-Dimmi pure- risposi con una punta di terrore, impaurita da ciò che potesse chiedermi.

-Sei felice?- rimasi spiazzata da questa domanda.

-Perché me lo chiedi?-

-Tu rispondi per favore-

-No io non sono felice- queste mie parole parvero ucciderla - Perché la felicità che intendi tu non sarà mai adatta a definire ciò che provo ogni giorno da quando ti ho incontrata, Regina tu mi hai stravolto la vita, forse in peggio forse in meglio, chi può dirlo, ma so che adesso non desidererei altro che te. Forse non te ne rendi conto, ma per te ho desiderato rinunciare alla mia forma angelica, la cosa più importante che avevo, ciò di cui ero fiera, ciò che definiva me stessa.

Quindi no, non sono felice, perché la felicità non è abbastanza per descrivere ciò che il mio cuore prova per te, per me e per tutto il resto-

Quella mia dichiarazione parve spiazzarla, di certo spiazzò me, ancora una volta ero stata travolta dalle potenti emozioni umane.

-Sai prima di innamorarmi di Daniel e di te ho sempre pensato che dire “ti amo” fosse stupito, voglio dire sono solo due parole che all'inizio possono emozionarti ma dopo un po' possono venire a noia, o comunque possono essere scontate e banali ma invece grazie a voi ho capito che non è così, perché io potrei passare anni a ripeterti all'infinito quanto ti amo e non ne avrei mai a noia-

-E io potrei passare anni a sentirtelo dire ma avrebbe lo stesso impatto emotivo della prima volta-

 

 

 

 

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-Jacob che cosa hai fatto!- esclamò arrabbiata la voce dell'apprendista, avvicinandosi di tutta furia al luogo dove lo scrittore e la sua Penna stavano lavorando.

-Ascolta un attimo prima di arrabbiarti, so che ho sbagliato ma è stata la Penna a dirmi di farlo- si giustificò Jacob alzandosi in piedi.

-La penna?!Mi prendi in giro?- domandò amareggiato l'apprendista.

-No non oserei mai- e alla sua faccia da innocente il vecchio non resistette e con gli occhi gli diede il permesso di continuare con le sue giustificazioni.

-Io non ho cambiato niente, ho solo accelerato le cose-

-E questo cosa vorrebbe dire?-

-Emma e Regina sono destinate a stare insieme, qualunque cosa succeda loro troveranno sempre un modo per stare insieme, è il loro fato, è già stato scritto da migliaia di anni-

-E allora perché hai trasformato Emma in una mezzosangue?- chiese l'apprendista confuso da ciò che l'autore aveva causato.

-Te l'ho già detto, per facilitare l'avvenire del loro fato-

-Ma perché lo hai fatto? Se il loro fato era cosparso di pericoli e disavventure tu non avevi il diritto di cambiarlo-

-E invece lo avevo!- gridò lui arrabbiato.

-La Penna mi ha mostrato la nostra morte, mia, tua, della Foresta Incantata e della Penna stessa-

-Impossibile, la Penna è indistruttibile- controbatté l'apprendista sconvolto dalle sue parole apocalittiche.

-Ed invece si, se non avessi apportato dei piccoli cambiamenti Emma e Regina avrebbero tentato il tutto e per tutto per stare finalmente insieme e con il tempo avrebbero ceduto all'offerta di Tremotino, sarebbero diventate egoiste e avrebbero trasportato tutti noi in un mondo senza magia, dove Emma sarebbe potuta essere una semplice umana, ma la magia, colei che ci tiene in vita sarebbe morta e senza di essa anche la Penna avrebbe cessato di esistere- l'apprendista emise un verso strozzato nell'udire quella profezia.

-Così ho infranto le leggi, ho riscritto un lieto fine per le due salvando tutti noi-

-Mi dispiace Jacob, ti prego di perdonarmi- disse l'apprendista inchinandosi di fronte all'autore capendo la gravità del suo errore.

-Tranquillo maestro, accetto le tue scuse ed adesso alzati- ed il vecchio fece ciò che l'autore chiese.

-E' strano però che queste due semplici persone avrebbero potuto causare così tanti guai solo in nome dell'amore- osservò l'apprendista.

-Sono molti anni che ricopro il mio ruolo e fidati se ti dico che non ho mai incontrato una magia tanto forte da legare indissolubilmente due persone, non dimenticarti mai che il vero amore è la magia più forte di tutti, ed il loro è inevitabilmente vero amore-

 

FINE

 

 

 

Allora eccoci qua, alla fine della mia seconda long SwanQueen.

Spero davvero vi sia piaciuto questo finale, soprattuto la parte dell'autore.

Ringrazio tutti colore che non l'hanno abbandonata, l'hanno messa nelle piaciute/seguite/ricordate e l'hanno recensita, e vorrei ringraziare particolarmente le preziosi recensioni di Kaninchen perché senza di lei probabilmente questa storia avrebbe fatto molto più schifo.

Scusate per il ritardo nella pubblicazione ma il mio computer si è rotto e non so quando potrò comprarlo nuovo, infatti adesso sto scrivendo da quello di un'amica.

Comunque appena lo avrò preparatevi perché non ho intenzione di stare lontana da EFP e dalle SQ perché ho tantissime progetti che non vedo l'ora di scrivere.

Infine una piccola precisazione tecnica, la dichiarazione di Regina è stata inserita sperando che Arendelle sia un mondo migliore del nostro dove l'omosessualità è ben accetta, in più non ho mai fatto il nome del bambino perché preferisco che ognuno se lo immagini come più preferisce.

E niente, Viva La SwanQueen <3

  
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