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Autore: Fin Fish    27/04/2009    2 recensioni
"Kagome, giovane ladra in grado di rubare qualsiasi cosa con riflessi e agilità pari ai demoni. Custode non riconosciuta di un piccolo tempio circondato di leggende. La più spaventosa narra della sfera degli Shikon, un artefatto pericoloso in grado di portare sventura. Si credeva estinto...". Un grandissimo kiss a tutti dalla piccola Fin
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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AkaTsuki

Fan fiction by Fin Fish

 

 

 

Ciao a tutti!
Lo so, rispetto al solito ho postato molto più tardi ma purtroppo ci sono stati una serie di imprevisti e sono rientrata tardi >.<.
In questo capitolo assisteremo allo scontro tra Bankotsu e Kagome e poi… xD lo scoprirete leggendo il capitolo =).
Vi lascio alla lettura.
Un grandissimo kiss dalla piccola Fin.

 

19° Capitolo:  Anima ferita.

 

Kagome e Bankotsu si scrutavano con attenzione.

Nessuno dei due però era intenzionato a fare la prima mossa, aspettavano entrambi un tentennamento da parte dell’altro e allora lo scontro poteva cominciare.

Miroku e Sango erano poco distanti dai due, pronti a intervenire nel caso qualcuno commettesse qualche scorrettezza.
Tuttavia, nonostante sapevano della forza della miko, erano preoccupati.
Avevano sempre visto la sua bravura con arco e frecce, ma non potevano sapere cosa avrebbe portato uno scontro frontale con una persona come Bankotsu.
Sango si morse il labbro inferiore, mentre aumentava la stretta sulla cinta che reggeva Hiraikotsu.
Era ingiusto che si sacrificasse sempre lei, mentre loro non potevano fare altro che guardare.

Inaspettatamente, la mano di Miroku si posò sulla sua serrata sul petto.
I suoi occhi, blu come la notte, catturarono la sua attenzione.
Si perse per un lungo istante in quel mare oscuro, lasciando da parte per un breve istante il mondo esterno.
-Non preoccuparti-, mormorò con voce roca, stringendo dolcemente la presa sulla mano.
-Kagome riuscirà a farcela, ma dobbiamo darle tutta la nostra fiducia-.

Un piccolo sorriso illuminò il suo volto.
Sango però si accorse che, oltre alla sicurezza nel suo volto, c’era molto altro.
I suoi occhi erano lucidi e la sua mano tremava, scosso da piccoli e impercettibili brividi.
-Miroku…-, sussurrò Sango.
Ero preoccupato quanto lei tuttavia, nonostante tutto, aveva cercato di rassicurarla senza comportarsi da maniaco come faceva solitamente.
-Grazie-, mormorò riconoscente, sorridendo dal profondo del suo cuore a quel giovane monaco.

Kagome piegò leggermente le gambe, pronta a scattare in avanti.
Era stanca di aspettare una mossa da parte di Bankotsu, così si sarebbe fatta avanti a lei.

Scattò in avanti, sferrando un calcio in direzione del collo di lui ma, sfortunatamente, Bankotsu riuscì a parere il colpo proteggendosi con un braccio.

Kagome ritirò la gamba, proteggendosi dal pugno che ora stava sferrando il suo avversario.
Con un salto all’indietro, portò distanza tra lei e Bankotsu ma quest’ultimo la raggiunse in un attimo, colpendola duramente ad un fianco.
Kagome si accasciò al suolo, sotto lo sguardo compiaciuto del capo degli Shinchitai.
Per niente sopraffatta dal dolore, Kagome, con un movimento semicircolare della gamba sperava di fargli perdere l’equilibrio ma Bankotsu si spostò all’indietro evitando il suo semplice attacco.
Boccheggiando per il dolore, Kagome si rialzò in piedi e osservò il suo avversario con occhi di fuoco.
“Accidenti, sono più fuori forma del previsto”. Kagome si morse il labbro inferiore, mentre osservava Bankotsu avvicinarsi rapido a lei.

In poco tempo, i due furono trascinati in una danza pericolosa e mortale dove il più piccolo errore sarebbe stato fatale.

Kagome e Bankotsu riuscivano a respingere l’uno gli attacchi dell’altro, la loro maestria era impressionante e stupì tutti quanti.

I due avversari spiccarono un balzo nelle direzioni opposte.
Avevano entrambi il fiato corto, ma Kagome era quella più provata da quel combattimento tanto ravvicinato.

-Sei in gamba-, commentò entusiasto Bankotsu, mentre osservava Kagome nel vano tentativo di riprendere fiato.

-L’ho sempre detto: sei la donna più straordinaria che io abbia mai conosciuto. Credimi, nutro una grande stima per te-.
Un sorriso sarcastico illuminò il volto della miko, mentre sfidava lo sguardo del suo avversario.

-Mi suona di bugia-, mormorò con la voce spezzata.
I suoi occhi s’indurirono, mentre rifletteva sul perché era venuto con solo due persone al seguito.

Dov’erano gli altri?

La cosa non prometteva nulla di buono, ma al momento non era degli altri che si doveva preoccupare.
Bankotsu ripartì all’attacco, cogliendola di sorpresa e sferrando un potente calcio all’altezza della bocca dello stomaco.
Kagome boccheggiò per il dolore, ma si riprese subito.
Si voltò di schiena e afferrò Bankotsu per un braccio, sfruttando il suo peso come leva lo sollevò da terra e lo schiantò a terra davanti a se.

Kagome si allontanò, evitando una possibile reazione di contrattacco da parte sua.

La situazione non prometteva bene, se ne accorgeva lei stessa.
Il sigillo sul collo aveva preso a pulsare, era come se qualcuno cercasse di metterla in difficoltà contro di loro.

Scosse il capo, stringendo i denti ancora una volta.
Non poteva permettere alle tenebre di avere il sopravvento su di lei, altrimenti sarebbe stato tutto perduto.

 

**

 

Quella giornata era accompagnata da una strana brezza.
Questo pensava Sesshomaru, mentre scrutava il cielo con il suo sguardo impenetrabile.

Erano giorni che camminava ormai, ma non aveva ancora trovato nulla che potesse sembrare utile per forgiare una spada adatta a lui.
Il suo sguardo si posò per un brevissimo istante, sulla katana legata alla cintura.
Tenseiga, non era una spada adatta ad un combattimento; era una lama inoffensiva.

Eppure, pur sapendolo, suo padre decise di lasciargliela.
Affidando ad un’umana e poi a Inuyasha la lama più potente; Tessaiga.

A pensarci il sangue gli ribolliva nelle vene.

Odiava Inuyasha, ma non poteva dire lo stesso per la ragazza umana che si accompagnava a lui.
Odiava anche lei, certo, ma non con la stessa intensità per il fratello.

Continuò a procedere per la sua strada, ignorando volutamente la presenza della Yasha alle sue spalle.
Kagura infatti, per ordine di Naraku, si stava assicurando che Sesshomaru andasse nella direzione preparata apposta per lui.
Lo fissò con attenzione, picchiettandosi il mento con il suo ventaglio.
“Così questo è Sesshomaru, il fratello di Inuyasha. Che uomo mite al suo confronto”, pensò, mentre si spostava in alto per continuare a seguirlo.
Naraku aveva preparato per lui una trappola, approfittando della sua brama di potere e dell’aiuto di uno degli Shinchitai.
Kagura lo scrutò ancora una volta, indecisa se scendere o meno per avvertirlo di andarsene da quel luogo.
“Vattene via da questo posto finché ce la fai”, pregò disperatamente dentro di se, mentre osservava lo youkai incedere elegante nella foresta.

 

**

 

Inuyasha ormai correva a perdifiato, non curandosi minimante di aspettare Kikyo.
Sentiva che Kagome era nei guai, non poteva perdere nemmeno un secondo e, come se non bastasse, tra pochi giorni il sigillo si sarebbe infranto e lei sarebbe morta.

Un odore familiare colpì il suo sensibilissimo olfatto.
Era odore di lupi, quindi era vicino alla montagna dove dimorava quel lupo di nome Koga.
Strinse i denti, aumentando ancora di più la sua velocità.
Il vento portava con se un forte odore di sangue, ma c’era anche qualcosa di diverso, una fragranza davvero particolare.
Il suo cuore accelerò i battiti riconoscendo in quella fragranza l’odore di Kagome.

 

**

 

Kagome si reggeva ormai a stento in piedi.
La mascella era leggermente rigonfia, causa di un pugno che non aveva saputo evitare come doveva.

Sentiva dolori ovunque, ma non per questo si arrendeva.

Miroku e Sango fissavano impotenti quella scena, consapevoli che le loro voci non raggiungevano il cuore della ragazza.
Più volte l’avevano pregata, implorata di smettere con quel combattimento assurdo ma era stato tutto vano.

Ogni volta che finiva a terra, Kagome si rialzava.

Ormai non aveva più la forza di reagire, senza contare che Bankotsu l’aveva sempre superata in resistenza fisica.
-Mi sembra inutile continuare-, esordì Bankotsu, osservando le pietose condizioni in cui versava Kagome.

Era la persona che più rispettava, fare quel lavoro non lo entusiasmava ma non aveva altra scelta.
Tutti dovevano pur sopravvivere, in un modo o nell’altro.
Adorava uccidere, scontrarsi con avversari sempre più potenti era la sola che lo spingeva a vivere; la sua ragione di vita.
Per quanto stimasse Kagome, era pur sempre una delle persone più forti che conosceva e non poteva sottrarsi a quella sfida.

I suoi compagni sembravano soddisfatti di quella vittoria, soprattutto Renkotsu che non aveva mai potuto sopportare la presenza di quella miko tra di loro.

Bankotsu si diresse verso la sua alabarda, pronto a porre fine alle sofferenze di Kagome.

Sango e Miroku si guardarono, accennando un cenno d’intensa tra di loro.
Sango sciolse il laccio che teneva Hiraikotsu, pronta a lanciarlo contro il suo avversario.

-Non… Fatelo… Vi prego…-, mormorò Kagome, mentre cercava di rimettersi in piedi.

Sentiva il sangue invaderle la bocca, impastandosi con la saliva.
Non le era mai piaciuta quella sensazione, ma ormai non le importava.
Vedeva gli sguardi sconcertati di Sango e Miroku, ma non poteva fare altro per proteggerli.
Era sciocco, ma tipico di lei sacrificarsi in quel modo così poco decoroso.

La sua mente tornò indietro, ripensando al giorno della morte di Inu no Taisho.
Le aveva sorriso dolcemente e le aveva affidato Tessaiga, assicurandola che un giorno il figlio sarebbe venuto a riprendersela.

Non ci credeva, almeno fino a quando Inuyasha non era apparso nella sua vita.
Inuyasha.
Era strano come la sua esistenza fosse cambiata, quasi senza che se ne accorgesse, alla fine era diventata una miko e sfruttava i suoi poteri spirituali, cosa che aveva sempre detestato.
Lei non era Kikyo, non aveva la sua forza eppure, nonostante tutto, aveva deciso quasi inconsciamente di percorrere quel sentiero.
Bankotsu sollevò in aria Banryu pronta a rilasciare l’ultimo attacco contro di lei.
Un sorriso malinconico dipinse il volto di Kagome, mentre una lacrima solcò il suo volto.
-Avrei voluto rivederlo un ultima volta-, sussurrò, la voce talmente bassa era a malapena udibile.
Chiuse gli occhi, traendo un profondo respiro e attese.

Il clangore prodotto da uno scontro di spade la riscosse.
Quando aprii gli occhi, faticava a credere a quello che si presentava dinnanzi ai suoi occhi.
Inuyasha era lì, davanti a  lei, reggendo tra le mani Tessaiga intenta a respingere il colpo di Banryu.

Inuyasha fissava furibondo l’avversario dinnanzi a se, pronto ad ucciderlo in qualsiasi momento.
Con un movimento secco, Tessaiga scalzò la presa di Banryu lasciando che Bankotsu si allontanasse da Kagome.
La miko, nel frattempo, aveva sentito le forze venirle meno e si era accasciata al suolo.
Sango e Miroku corsero a soccorrerla, constatando con gioia che non aveva ferite gravi.
-Kagome!-.
Inuyasha si voltò rapido verso di lei, inginocchiandosi a terra davanti a lei.
Tese tremante la mano verso il suo viso, scostando qualche ciocca di capelli dal volto sudato e pulì il suo labbro leggermente sporco di sangue.
Kagome aprì lentamente gli occhi, perdendosi per un brevissimo istante nell’ambra di quelli dell’hanyou.

Sorrise mesta, portando una mano a sfiorare il volto di Inuyasha. –Non sto sognando-, mormorò debole, mentre lentamente ritrasse la mano.
Sango gli fece un cenno rapido, lasciandogli intuire che doveva restare tranquilla almeno per un po’.
-Maledetti-, sibilò tra i denti, mentre aumentava la stretta su Tessaiga.
L’idea di uccidere degli esseri umani non lo attraeva, ma non aveva altra scelta al momento.
-Ma guarda!-, esclamò sorpreso Bankotsu, riconoscendo la figura dell’hanyou che accompagnava Kagome da un po’ di giorni. –Tu sei l’hanyou dell’altra volta, mi sorprende che Kagome sia ancora in tua compagnia-.
-Falla finita!-, urlò di rimando.
Spiccò un balzo, pronto ad affondare la sua spada nel petto di quel ragazzo che aveva osato ridurre Kagome in quello stato.

Le due lame si scontrarono ancora una volta, trattenendo in due avversari.
-Mi sorprende che un tipo come Kagome, in grado di sterminare da sola un intero villaggio, non ti abbia mai ucciso-, sbottò Bankotsu, mentre liberava Banryu dalla presa di Tessaiga

-Che vorresti dire?-. Inuyasha mosse un potente fendente in direzione di Bankotsu, ma quest’ultimo riuscì ad evitare l’attacco con grande maestria.

-Non lo sai?-, domandò sorpreso il capo degli Shinchitai, mentre contrattaccava.

-Kagome una volta ha sterminato un intero villaggio da sola. Non è la creatura indifesa che tu pensi, le sue mani sono lorde di sangue!-.
Banryu, grazie ad un fendente, rilasciò una potente energia che respinse Inuyasha facendolo sbattere contro uno degli alberi lì vicino.
Il suo sguardo cadde per un istante su Kagome, priva di sensi tra le braccia di Sango.
Anche loro avevano sentito, ma non riuscivano a credere a quello che era stato detto.
Veloce, la mente di Inuyasha ritornò alle parole pronunciate da Kagome poco tempo prima.

 

<< Kagome, le tue mani sono sporche quanto le mie.

La tua anima è nera, Kagome. Non potrai sfuggirgli in eterno >>;

<< Ti prego.

Inuyasha, è una cosa di cui non voglio parlare per il momento, così come la faccenda di Naraku; me ne occuperò da sola >>

 

Era la verità, lo sentiva nel profondo.
Tuttavia, dopo aver commesso lui stesso delle atrocità, non si sentiva in diritto di giudicare Kagome per il suo passato.

-Non m’importa-, rispose infine, puntando la lama contro Bankotsu. –Il passato è passato, quello che devo fare ora è proteggerla-.
Vibrando un colpo in aria, Inuyasha riuscì a ricreare la cicatrice del vento.

Bankotsu parò l’effetto di Tessaiga, proteggendosi con Banryu che gli offrì un ottimo scudo.
Tuttavia, quando l’effetto passò, Bankotsu si accorse con sommo orrore che la sua alabarda, compagna di molte avventure, si era scheggiata profondamente.
-Maledetto-, sibilò tra i denti, mentre estraeva Banryu dal terreno.
Ero pronto per lanciarsi nuovamente all’attacco, quando una freccia magica si conficcò a terra davanti a lui impedendogli di proseguire.

Il ragazzo sollevò il capo, incontrando lo sguardo serio e freddo di una miko.
Era simile a Kagome, benché il suo aspetto fosse più maturo e determinato.
Un unico nome risuonava nella sua mente: Kikyo.

Guardò i suoi compagni, lanciandogli un rapido cenno del capo e questi si allontanarono nel folto della foresta.
-Inuyasha, per oggi il nostro scontro termina qui. Tuttavia, ci rivedremo molto presto-.
Bankotsu si allontanò rapido, raggiungendo i due compagni e lasciando solo il gruppo appena riunito.
-Inuyasha, ora riesci a controllare la cicatrice del vento?-, proruppe Miroku, avvicinandosi all’hanyou e sorridendogli calorosamente.
Inuyasha annuì con il capo, mentre con un movimento rapido rinfoderava Tessaiga.

Kagome era ancora accasciata a terra, priva di sensi.
Kikyo le si era avvicinata lentamente, esaminando con cura ogni centimetro del corpo.
Sango la guardava titubante.
Sapeva cos’era accaduto in passato, ma non poteva credere che avrebbe voluto ucciderla anche ora.
-Dobbiamo spostarla-, mormorò Kikyo, rialzandosi e afferrando anche l’arco di Kagome posto poco distante da loro.

Sango si offrì volontaria per trasportarla, ma Kikyo era fermamente contraria a quella proposta.
-No, sarà Inuyasha a portarla-.
L’hanyou era rimasto sorpreso, ma senza dire una parola si avvicinò a Sango raccogliendo il corpo esile di Kagome da terra.
Era più leggera di quello che ricordava.

Posò ancora una volta lo sguardo sul suo volto.
Sembrava sereno ora, ma sapeva che probabilmente la sua anima stava soffrendo in modo atroce e incredibile.

Quante volte avrà sognato di rivivere quella scena?
Cosa aveva provato al villaggio degli sterminatori, mentre pregava per le loro anime?
Dopo pochi minuti, trovarono una capanna abbandonata nel folto della foresta.
L’edera l’aveva quasi del tutto ricoperta, mentre il tetto era aperto in più punti.
Kikyo e Sango preparono un giaciglio improvvisato, sfruttando alcune foglie secche e dell’erba.
La coprirono con il suo yukata, mentre Miroku era uscito a cercare legna e qualcosa da mangiare.
Kikyo, stupendo i presenti, curò le ferite della sorella con grande impegno e dedizione.
Inuyasha osservava immobile l’espressione immutabile del viso di lei, fino a quando Kikyo non richiamò la sua attenzione e quella della sterminatrice.
-La situazione è peggiore del previsto-, esordì, scostando i capelli di Kagome e mostrando il sigillo, ormai ben visibile sul suo collo.
-Inuyasha, l’unico modo per eliminare il sigillo e la maledizione insieme è entrare nell’animo di Kagome e cercare la causa del suo male-.
-Io credevo che le maledizioni potessero essere sciolte solo da chi le aveva evocate-, incalzò Sango.
Kikyo scosse il capo, riprendendo subito le fila del discorso. –No, questa è diversa. E’ una maledizione che viene alimentata dalla sofferenza di Kagome,  soltanto Inuyasha potrebbe riuscire a trovare il modo di salvarla-.
L’hanyou passò lo sguardo da Kikyo e Kagome, per poi tornare su Kikyo.
Sapeva che si poteva fidare della miko, l’aveva dimostrato nei lunghi giorni del loro viaggiare e ora assisteva la sorella, la stessa ragazza che si era ripromessa di eliminare.

Alla fine Inuyasha annuì. –D’accordo, cosa devo fare?-.

 

E anche questo è andato *ouf*.
Scusate la fretta, ma come ho detto rispetto al solito sono molto in ritardo sulla tabella di marcia.

Allora, passiamo all’angolo dei ringraziamenti:

achaori: No purtroppo, siete soltanto voi poche anime pie a commentare =). Ma anche se fossi solo tu, continuerei lo stesso ad aggiornare. Non importa quanta gente recensisca, mi fa piacere che almeno una persona la legga… anche se non commenta =). Gli altri, come avrai capito, sono impegnati altrove =).

Indelebile: Gioia mia, grazie di essere passata =). Diciamo che avevo appena rivisto Never Back Down, l’idea di un corpo a corpo mi solleticava e quindi ho pensato di inserire la cosa dentro xD. Per il colpo di saperlo in compagni di Kikyo…temo dovrai aspettare che si risvegli =), al momento è un po’ fuori gioco xD.
Al prossimo aggiornamento.

  
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