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Autore: JioCullen98    17/08/2016    0 recensioni
Li dove finisce il mondo.
Li dove regna il silenzio.
Li dove giacciono le anime stanche.
Li affronteremo il nostro ultimo nemico.
La morte.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Ecco il nuovo capitolo.

Buona lettura. Spero davvero che la storia vi sta piacendo.

 

Pov. Bella

 

Dopo aver preso il baule da Onir tornai al castello. Era pomeriggio inoltrato, quasi ora di cena.

Credevo che sarei tornata molto più tardi, ma invece non era stato cosi.

Il baule galleggiava dietro di me mentre camminavo verso la torre dell'orologio.

Andrius non doveva essere ancora tornato e la mia lettera sarebbe dovuta arrivare la notte prima e speravo che Lucius o meglio ancora Atticus venissero da me. Avevo bisogno di raggiungere il mio palazzo. Da li avrei potuto far partire le ricerche degli altri custodi.

Ogni custode aveva i propri nascondigli segreti di cui solo i loro più fedeli amici conoscevano l'esatta ubicazione Queste erano sparse in tutto il mondo e andavano da cottage nelle campagne inglesi a ville multimilionarie a LA.

Che c'è? Avevamo avuto molto tempo per mettere da parte un bel malloppo, va bene?!

Il fatto è però che ognuno di noi aveva una proprietà preferita. Io, per esempio, possedevo un palazzo nella campagna inglese al quale ero particolarmente affezionata. Ed era quello il mio luogo sicuro. Grazie ad un incantesimo nessuno faceva caso a quell'immensa proprietà.

Stare li era bello. In quel luogo potevo essere me stessa. Potevo usare i miei poteri e stare con quella che oramai era la mia famiglia. Anche se tutti dovevamo fare i conti con la solitudine che ci portavamo dentro. Maledetti in eterno a non trovare mai la persona che ci era più cara su questa terra. La persona che aveva fermato il nostro cuore prima ancora che la nostra anima lasciasse il nostro corpo. Gli avevamo cercati, ma di loro mai nessuna traccia. Avevamo sperato che fossero tornati a casa, ma non erano neanche li. Alla fine dopo più di mille anni di ricerche perdemmo ogni speranza. Avevamo rinunciato non perché non tenevamo più a loro, ma perché eravamo stanchi di correre dietro i fantasmi del nostro passato senza giungere mai a nulla. Senza mai trovarli veramente. Avevamo preferito concentrarci sulla nostra missione, ossia portare la pace nel mondo magico. Una missione che richiedeva tutto il nostro impegno e tutta la nostra concentrazione.

Ora però ero sola. Mia sorella era sparita e con lei gli altri. Nessuno aveva avuto loro notizie. Nessuno aveva idea di dove fossero.

Arrivai nella mia stanza persa nei miei pensieri. Non mi accorsi neppure di Lady Agata che mi chiedeva la parola d'ordine ne tanto meno mi accorsi di aver risposto meccanicamente.

Ero molto concentrata sul mio piano. Dovevo assolutamente andare. Altrimenti non sarei mai riuscita a portare a termine la mia missione.

Portai il baule davanti al caminetto e mi sedetti sul divano. Il fuoco del camino appena acceso grazie ad un mio ordine andò a aumentare la fioca luce creata dalle torce alle pareti.

Aprii il baule e cominciai a controllare cosa vi fosse al suo interno. Sorrisi quando ricordai. Alia aveva preparato quel baule e qualcuno doveva averlo mandato a mia madre quando si sparse la notizia della mia rinascita. Al suo interno c'erano alcuni degli oggetti ai quali ero più affezionata.

Li posata su un fagotto di stoffa, lucida come non mi era mai sembrata stava la mia spada. La spada delle mille lune, quella che un tempo era stata di mio padre. Una spada forgiata dai folletti secoli e secoli fa. Accarezzai la spada quasi con un timore reverenziale e poi delicatamente come se avessi paura di romperla la posai sul divano accanto a me. Sotto di lei stavano i miei abiti da cerimonia: quello nero per la caccia, quello rosso per partecipare alle sedute del gran consiglio. L'ultimo non lo usavo da moltissimo tempo, ma era rimasto perfettamente intatto grazie a l'incantesimo di protezione sul baule. C'erano anche degli stivali ed un mantello. L'avevo acquistata il secolo scorso e l'avevo usata per pochissimo tempo.

Sotto gli abiti c'erano una serie di documenti. Documenti di proprietà, più che altro.

Cerano anche la mia scacchiera magica e una scatola con il vecchio stemma di famiglia (un lupo nero nell'atto di ululare alla luna rossa come il sangue) contenente alcuni gioielli molto preziosi.

Una collana in particolare attirò la mia attenzione. Una collana con un rubino gigantesco come pendente di cui mia sorella aveva la gemella. La presi e la indossai subito. Toccai il rubino al mio collo e sospirai. -Dove sei?- Chiesi a voce alta. Scossi la testa e continua a controllare nel vecchio baule. C'era un'altra scatolina. Sapevo già cosa c'era al suo interno senza aver bisogno di aprirla.

La posai accanto a me sul divano.

E poi sul fondo del baule trovai tutti i miei libri. Quelli che avevo scritto nel corso dei secoli e che raccoglievano tutte le informazioni raccolte. Andavano da libri di erbologia a libri di incantesimi, ma c'erano anche libri di storia( quella vera che in pochi hanno l'onore di conoscere) del nostro mondo e libri di alchimia.

Rimisi tutto a posto, tranne la scatolina lasciata sul divano, e poi mi alzai. L'ora di cena era passata da un pezzo ed il mio stomaco cominciava a risentire del digiuno prolungato. Mi diressi al piano di sopra dove feci un bel bagno e dopo aver indossato dei semplici vestiti asciugai i capelli uscii dopo aver preso la scatolina. Ci misi quasi un'ora e quando uscii dalla mia stanza mancava poco alle dieci. Mi diressi verso le cucine facendo attenzione mentre distrattamente mi rigiravo la scatoletta tra le mani.

Gli elfi domestici stavano finendo di riordinare le cucine. Sobbalzarono quando entrai nelle cucine.

-Padrona cosa possiamo fare per lei?- Sorrisi a quelle creaturine. -Per favore potreste prepararmi qualcosa da mangiare?- Loro subito scattarono. -Cosa preferisce padrona?- Mi voltai verso la vocetta che aveva parlato. -Qualsiasi cosa andrà bene, basta che sia calda.- In poco tempo mi servirono una bella scodella di zuppa e della carne. Avevo cosi tanta fame che feci anche il bis. Ringraziai gli elfi e poi uscii dalle cucine. Non volevo ancora tornare nelle mie stanze cosi mi diressi verso la torre dell'orologio. Stetti li in cortile per un po' a guardare il lago nero finché qualcosa non si mosse al margine destro del mio campo visivo.

Un gufo piccolo e dal piumaggio candido come la neve stava posato sulla panca di pietra proprio accanto a me. Avvicinai il braccio e lui vi si arrampicò sopra. Alla zampetta destra aveva attaccata una lettera e ciò che vi lessi mi diede nuova speranza.

 

 

 

Spero che vi sia piaciuto.

Pubblicherò subito il secondo. Non dimenticate di commentare.

 

 

   
 
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