Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: hayley99    17/08/2016    1 recensioni
Il mio nome é Talitha, sono cresciuta odiando gli uomini di Telmar, cosa strana dato che anch'io sono una di loro. Ho un solo scopo nella mia vita, portare Narnia all'antico splendore. Ovviamente pensavo di riuscire a fare tutto da sola, ma non è andata esattamente così. Ad aiutarmi ci furono i quattro antichi re di Narnia, Caspian, Alsan e tanti altri. Tra di loro ci fu anche colui che riuscì a fare battere il mio cuore di pietra, l'uomo che amo ancora adesso. Ma basta con tutti questi dettagli, se vorrete scoprirne di più leggete la mia storia.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Famiglia Pevensie, Peter Pevensie
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 1

Correvo, avevo il fiato corto e le mie gambe si muovevano da sole nel tentativo di fuggire agli uomini di Telmar che mi davano la caccia da giorni ormai. Avevo cercato di sabotare la costruzione del ponte che attraversava uno dei più antichi fiumi di tutta Narnia. Erano ormai due giorni che mi davano la caccia, e io non potevo ucciderli senza armi. Il cielo ormai era ricoperto da una volta blu e dalle stelle accompagnate dalla luna. La foresta pareva infinita e gli alberi, immobili, mi graffiavano la pelle e mi strappavano gli abiti. Il vento soffiava e i miei lunghi capelli scuri venivano scompigliati da esso. Non potevo resistere ancora per molto, non avevo poi così tanta resistenza, e il mio fiato avrebbe avuto una fine prima o poi. Dovevo correre, pensavo solo a quello nel momento in cui una freccia scoccò, ma non nella mia direzione, bensì in quella dei miei nemici. Dei suoni di zoccoli attutiti dal terreno arrivarono alle mie orecchie, e dalla foresta apparve la mia salvezza. -Celion!- corsi verso di lui che mi tendeva un braccio, lo afferrai e montai sul suo dorso bianco. Cimatempestosa (il leader del branco dei centauri di cui faceva parte Celion) scoccò altre due frecce che abbatterono gli altri due soldati. -Penso siano tue queste- Celion mi porse le mie frecce e il mio arco insieme alla spada finemente lavorata con motivi floreali sull'impugnatura e il mio pugnale da caccia, piccolo ma efficacie. Me le sistemai addosso e mi strinsi al suo poderoso torace mentre partiva al galoppo al seguito di Cimatempestosa e altri due centauri. I suoi lunghi e setosi capelli bianchi mi colpivano il viso ma senza farmi del male, e senza bisogno di vederlo sapevo che i suoi occhi viola erano preoccupati in qualche modo per me. Per lui ero come una figlia, una bambina da proteggere a qualunque costo, e di questo gli ero grata, era stato la mia salvezza allora e lo era anche ora sebbene fossero passati ormai diciassette anni dal nostro primo incontro.

***

Cavalcammo fino all'alba e oltre. Celion ogni tanto si girava per rimproverarmi, ma sapevo che in realtà mi aveva già perdonata. A volte lo chiamavo "mammina" tanto per farlo arrabbiare, sapevo che si offendeva ogni volta che lo facevo, ma era troppo divertente vedere come la sua faccia si imbronciasse ogni volta che lo dicevo. Ad un certo punto Cimatempestosa si fermò e ci fece cenno di tacere. Guardai Celion leggermente preoccupata, lui mi fece cenno di non parlare e di tenermi pronta. Cimatempestosa si girò e poi bruscamente disse: -Qualcuno sta combattendo qui vicino, e qualcosa mi dice che si tratta di colui che stiamo cercando. Seguitemi e tenete pronte le vostre armi!-. Celion prese il suo arco e io fe i lo stesso e poi partimmo in una corsa sfrenata. Urla, si sentivano solo urla degli uomini di Telmar che cadevano a terra uno dopo l'altro per mano di un misterioso nemico. Nel folto della foresta vidi un ragazzo, avrà avuto si e no la mia età. Era alto e ben piazzato, i suoi capelli scuri ricadevano elegantemente sul suo volto ben definito, anche senza vederlo per la distanza potevo dire che i suoi occhi erano scuri, proprio come i capelli. Tutto sommato era un bel ragazzo, se non fosse stato che indossava la divisa di battaglia di Telmar. Il misterioso nemico ben presto atterrò anche il ragazzo che sgomento riconobbe in esso un topo. "Ahahahah! Mitico Ricipí!" Poteva essere solo lui, il mio amico topo. Sorrisi ripensando a come lo conobbi la prima volta, e a come mi batté e successivamente insegnò a combattere con la spada. Ci avvicinammo di più e notai Trufflehunter (il tasso) assieme a Nikabrik (uno dei due nani che vivevano con il tasso). -Fermo Ricipí, abbassa la tua spada!- disse Trufflehunter leggermente impaurito per le sorti del giovane. -E perché dovrei farlo?! É uno di Telmar, é un nostro nemico!- ribatté il nobile topo. -Guarda bene Rcipí, é stato lui che ha suonato il corno!- disse il tasso indicando qualcosa che il topo nascondeva alla mia vista. -Che ce lo mostri allora!- tuonò Cimatempestosa mostrandosi ai loro occhi seguito a ruota da me, Celion e gli altri centauri. Il giovane si voltò a guardarci e per la prima volta i nostri occhi, di due diverse tonalità del marrone, si incrociarono.

   
 
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